NFL Preview 2018: Buffalo Bills
Una mezza rivoluzione quella vissuta in casa Bills nel corso di questa bollente offseason. Del tutto inaspettata, così come la clamorosa qualificazione ai playoff arrivata al termine della scorsa regular season. Il secondo 9-7 negli ultimi quattro anni è stato sufficiente, complice il suicidio sportivo dei Ravens contro i Bengals, per guadagnarsi il Wild Card Game, vinto poi dai Jaguars per 10-3 non senza soffrire fino all’ultimo minuto. Dopo la grande festa, per una post-season che mancava addirittura dal 1999, Buffalo ha deciso di ricostruire la squadra dalle fondamenta, anzichè affidarsi alla crescita complessiva del roster a sua disposizione.
OFFENSE
Grandi novità a partire dai posti di comando, con Tyrod Taylor spedito ai Browns dopo una stagione tutt’altro che deludente. Alle 2.799 passing yard, con 14 touchdown pass e appena 4 intercetti, il quarterback ha unito 427 yard su corsa e altri 4 touchdown palla alla mano. Dopo un’anonima prestazione ai playoff contro Jacksonville, il cambio di rotta. I Bills, però, si sono lasciati sfuggire tutti i migliori free agent a disposizione e hanno affidato l’attacco nelle mani dell’eterna promessa, tutt’ora rimasta tale, A.J. McCarron, da quattro anni back-up di Andy Dalton ai Bengals.
Poi, ecco la trade up per assicurarsi Josh Allen con la settima scelta assoluta al Draft. Proprio in collaborazione con Cincinnati, che ha ricevuto in cambio il forte tackle Cordy Glenn, la successiva scelta di Buffalo e due pick al secondo giro. L’azzardo, nel complesso, potrebbe rivelarsi una mossa azzeccata in ottica futura, a patto che Allen migliori notevolmente la propria imprecisione al lancio. Il braccio è sopraffino, ma senza la dovuta accuratezza non basterà per una carriera di successo in NFL.
Il backfield, forte di un LeSean McCoy da 1.138 yard e 6 touchdown nella scorsa stagione, si arma con Chris Ivory, in arrivo dai Jaguars, di una grande seconda scelta. Non altrettanto si può dire del reparto ricevitori, nel quale Kelvin Benjamin rappresenta l’unica certezza. A lui si uniscono Zay Jones, 316 yard e 2 touchdown nella scorsa stagione, Andre Holmes, 120 yard e 3 touchdown, e Jeremy Kerley, in arrivo dai Jets. Non propriamente un trio di livello assoluto. Charles Clay, 558 yard e 2 touchdown, è una validissima opzione, invece, da tight-end titolare. Con la partenza di Glenn e di Richie Incognito, attualmente free agent, oltre al ritiro di Eric Wood, l’offensive line risulta pesantemente indebolita, nonostante l’arrivo a Buffalo di Marshall Newhouse e Russell Bodine.
DEFENSE
Se l’attacco è prodigo di incertezze, la difesa appare di livello ben più alto. L’innesto dell’incredibile linebacker Tremaine Edmunds, grazie alla seconda prima scelta a disposizione e al secondo trade-up in un’intensa prima notte di Draft, aiuta a rinforzare un front seven assai rinnovato. La conferma annuale di Kyle Williams assicura esperienza e qualità in linea difensiva, facendo crescere intanto Harrison Phillips, possibile gemma arrivata con la scelta numero 96 al Draft, alle sue spalle. Linea fortemente rinforzata dall’arrivo, con un quinquennale da 50 milioni di dollari, di Star Lotulelei dai Panthers.
La coppia composta da Jerry Hughes e dal giovane talento Shaq Lawson ha garantito 8 sack in tutto nella scorsa stagione, pronti a salire se Trent Murphy, in arrivo dai Redskins, sarà in grado di ripetere i 9 sack della stagione 2016 nella capitale. Vitale l’innesto di Edmunds tra i linebacker, con Lorenzo Alexander e Matt Milano al suo fianco. La secondaria è di livello assoluto e tra le migliori nella Lega. A Micah Hyde e Jordan Poyer, coppia di safety da 26 pass deflected e 10 intercetti nella passata stagione, si aggiunge lo spaziale rookie Tre’Davious White, esploso nella stagione d’esordio in NFL grazie con 69 tackle, 18 pass deflected e 4 intercetti. Non bastasse, al suo fianco tra i cornerback è arrivato il forte ed esperto Vontae Davis dai Colts. Il prodotto di Illinois ha collezionato 22 intercetti e 98 pass deflected in dieci anni di solida carriera NFL.
COACHING STAFF
Clamorosa la cavalcata di Sean McDermott nella propria stagione d’esordio sulla panchina dei Bills. La storica, a suo modo, qualificazione ai playoff alla prima occasione avuta deve essere ridimensionata alla luce di quanto di negativo fatto dai Ravens per favorire il salto in post-season di Buffalo. Innegabile, però, che il livello della squadra sia salito esponenzialmente, soprattutto in difesa, grazie al suo arrivo nel ruolo di head coach.
Al suo fianco, eccellente prima stagione per Leslie Frazier da defensive coordinator, valsa all’ex head coach dei Vikings una conferma in vista della prossima annata. Il vero miracolo, però, spetta a Brian Daboll, che in bacheca in carriera ha collezionato ben cinque Super Bowl da assistente nell’attacco dei Patriots, oltre a un titolo NCAA con Alabama da offensive coordinator nella scorsa stagione. Ruolo che da quest’anno riveste ai Bills, con il compito di dare un futuro a un reparto ricco di incertezze e scommesse da vincere.
[review] [ad id=”29269″]I nostri voti
Offense
Defense
Coaching Staff
Attacco di prospettiva, con la scommessa Allen da vincere a tutti i costi per evitare di tornare nell'anonimato della AFC East. Reparto senza dubbio incompleto, al contrario di una difesa di grande qualità e ricca di nomi importanti, soprattutto in secondaria. Coaching staff alla ricerca di conferme, con Daboll in rampa di lancio.
Le stats non sono tutto. Ad esempio non esiste una stat sui lanci che un QB rinuncia a fare. Chi ha visto tutte le partite di Taylor sa che è un gran ragioniere e gestore ma un QB nettamente insufficiente sui lanci e nel football di oggi non ci si può accontentare di ciò. Io vedo continuità rispetto allo scorso anno e nessuna rivoluzione. I FA arriveranno il prossimo anno quando si avrà cap space notevole rispetto a quello esiguo per questa stagione
Infatti hanno completamente cambiato concezione d’attacco, con Daboll OC. Indipendentemente da chi parta starter, McCarron o Allen, i Bills potrebbero avere la stagione meno anonima degli ultimi anni
Emanuele Govoni la scorsa non è stata una stagione anonima dai. Playoff dopo quasi 20 anni e organizzazione difensiva super visto anche il roster .White CB un’ intuizione enorme al draft così come Dawkins che ha finito per essere starter e Matt Milano ( quinto giro che finisce starter con buoni risultati). Che Poyer e Hyde potesseri giocare su quei livello non lo crdeva nessuno.Questo team non ha un buon QB da 20 anni, è normale che si cerchi proprio quello e Dennison aveva una concezio e di football vecchia, monotona e a dir poco prevedibile. Sevondo me questa è una stagione puramente transitoria e mi aspetto un 8-8 o poco meglio. Da come si svilupperà Allen capiremo il futuro della franchigia