[NCAA] Week 6: riassunto della giornata

Potrebbe essere stato il week-end più selvaggio della storia del college football. Cinque delle 8 prime squadre del ranking hanno perso. Speranze di postseason che se da una parte si sono amplificate, dall’altra si sono completamente azzerate. Lo stato del Mississippi che dopo dieci anni di sconfitte subite dai vicini di Alabama, Louisiana e Tennessee improvvisamente diventa il centro dell’universo NCAA.
Cosa possiamo trarre da questo fine settimana di caos? Forse tutto o forse niente ma quello che resta è che nessun’altro sport potrebbe confezionare tanti drammi sportivi in soli tre giorni come il football. Ad iniziare da giovedì quando Oregon, al numero due del ranking, veniva sconfitta in casa da una sorprendente Arizona, che si apriva le porte del ranking, e gettava nel baratro i sogni di playoff dei Ducks; gli upset importanti proseguivano poi il sabato con le sconfitte di Alabama ad opera di una grande Ole Miss,TCU che solo all’ultimo quarto sconfiggeva i Sooners di Oklahoma, Texas A&M messa in riga da Mississippi State, UCLA che per due punti si arrendeva a Utah, USC domata dall’ hail mary pass di Arizona State e Wisconsin a cui non sono bastate le 259 yard corse da Gordon per avere la meglio su Northwestern.

I disegni di Chris Morris

Chi gioiva invece e riusciva a tenere la posizione del ranking era Florida State a valanga contro Wake Forest, Auburn, che estrometteva definitivamente da qualsiasi lotta LSU e si portava al #2, Notre Dame che nella battaglia tra difese aveva la meglio su Stanford, Baylor che conservava il settimo posto nella vittoria sui Longhorns e Michigan State che nonostante il recupero finale si imponeva su Nebraska.

Texas A&M vs Mississippi State 31-48

Pubblicità

La settimana scorsa avevamo già scritto della fragilità in difesa degli Aggies e fino a che punto avrebbe potuto reggere. Sabato abbiamo avuto la risposta e per i texani non è stata per niente confortante. 559 infatti le yard concesse a Dak Prescott e soci che hanno dominato la partita mettendo a nudo le falle del front-seven avversario soprattutto nel gioco su corsa. Al contrario la pass rush asfissiante dei Bulldogs ha concesso solo 160 yard sul terreno ed ha costretto Kenny Hill a lanciare tre intercetti (tutti recuperati da un ottimo Brown) che hanno spento le speranze di recupero degli Aggies. La partita partiva subito scoppiettante e ad Hill, che dopo 2 minuti lanciava per Raynolds in end zone, rispondeva subito Robinson con una corsa di una yard per il pareggio. Tuttavia per i texani saranno gli unici punti messi a referto fino a metà del terzo quarto in quanto Hill non riusciva più a trovare ricevitori liberi, risucchiati dalla secondaria dei Bulldogs. Ogni attacco di Mississippi State, invece, si convertiva in punti grazie ad un grande Prescott, ottimo “in the air” e perfetto sul terreno dove alle 77 yard corse aggiungeva tre td personali. La reazione di TAMU tuttavia arrivava tardiva ed i td di Noil e il secondo personale di Reynolds servivano solo per le statistiche. Per Mississippi State, sabato 11, ci sarà un’altro test fondamentale in casa contro Auburn e lì vedremo se i Bulldogs hanno la stoffa per rimanere ai vertici del ranking.
[jwplayer mediaid=”16427″] Alabama vs Ole Miss 17-23

Potrebbe essere la più grande vittoria di Ole Miss di una intera generazione. Così titolavano i giornali all’indomani della bellissima, entusiasmante e drammatica partita giocata ad Oxford. Niente di più vero; si affrontavano infatti due squadre molto simili, che hanno concluso praticamente con le stesse yard e con i qb che hanno messo a referto gli stessi numeri. L’unica differenza però l’ha fatta Bo Wallace, che rispetto al collega Sims, ha lanciato tre td che sono risultati fondamentali. Partita equilibrata dove nel primo tempo Alabama sembrava più in palla e l’ottima secondaria concedeva all’attacco in maglia blu la miseria di tre punti. Nel secondo tempo invece accadeva l’esatto contrario con Ole Miss che riusciva a trovare la chiave per aprire la difesa avversaria mentre i Crimson Tide venivano relegati a tre punti. Era chiaro che con questi dati la partita sarebbe stata decisa da un episodio ed infatti a 5 dalla fine, mentre le squadre sono in parità, Jones mentre sta ritornando il kick-off perde l’ovale sulle proprie 31 prontamente recuperato da Moore. Wallace ha l’occasione per passare in vantaggio e non se la fa scappare; ottimo passaggio per Walton, in questo caso marcato malissimo da Collins, e td del 23 a 17. Con 2.54 sul cronometro, Alabama ha il tempo per un drive e Sims, dopo essersi avvicinato in red zone, lancia profondo per Howard; Senquez Golson però è in agguato, intercetta il lancio e con il touchback fa esplodere il Vaught-Hemingway Stadium dando il via all’invasione dei tifosi.
[jwplayer mediaid=”16429″] Oklahoma vs Tcu 33-37

Con due delle squadre che segnano punti più di tutte era lecito aspettarsi una partita divertente e dal punteggio alto. Le attese non sono state deluse anche se nessuno si aspettava il risultato finale. I Sooners infatti, che ambivano alla prima posizione del ranking e ad una partecipazione sicura ai po, hanno visto ridimensionati i loro sogni di gloria e in un colpo solo sono passati dalla quarta all’undicesima posizione del ranking. TCU invece compie un enorme balzo in avanti che li porta dalla #25 alla posizione #9 e la prossima partita contro Baylor sarà la cartina al tornasole per verificare le reali capacità delle Horned Frogs. Inizio lampo dei texani che vanno subito sul 14 a 0 prima con Cliff Murphy che recupera un fumble del suo qb Boykin, poi con le 7 yard corse da BJ Catalon. Trevor Knight non sta a guardare e guida un drive perfetto concluso con il td su corsa di Perine poi alla fine del primo quarto trova Shepard per un pass da 75 yard che vale il pareggio. La partita prosegue sempre in parità con le difese che sembra non siano scese in campo ed addirittura i Sooners passano in vantaggio con il solito Perine. Dopo il pareggio di Gray imbeccato dall’ottimo Boykin si arriva all’ultimo periodo ed all’episodio che decide la gara; Knight si fa intercettare da Dawson che percorre le 46 yard indisturbato fino al td del nuovo vantaggio. Mancano 14 minuti alla fine ma i Sooners, nonostante qualche situazione favorevole non riescono a raggiungere la end zone e TCU può festeggiare vittoria e top ten in classifica.

Arizona State vs USC 38-34

Finale incredibile quello andato in onda in California e che ha ammutolito i tifosi presenti al Memorial Coliseum. Di fronte due squadre con due stati d’animo diversi; da una parte i Sun Devils che dovevano riscattare l’umiliazione e l’uscita dal ranking per mano di Ucla, dall’altra USC che doveva confermare i progressi, sopratutto in difesa, visti contro Oregon State. Purtroppo però i Trojans non avevano messo in conto la sontuosa prestazione di Bercovici capace di azzerare la secondaria californiana con 510 yard e questo alla fine è costato vittoria e classifica ad USC. Ottima sulla pass rush, dove ha concesso solo 41 yard sul terreno, la difesa che era uno dei capisaldi della squadra di Sarkisian ha ceduto di schianto di fronte alle bordate dei Sun Devils e adesso ci si chiede come e se i Trojans sapranno rispondere a questa batosta casalinga. Partita equilibratissima dove alla maggiore capacità di corsa di USC rispondeva l’abilità aerea dei ricevitori di Arizona State con Strong sugli scudi. Proprio il nativo di Philadelfia, insieme a Bercovici, sarà l’assoluto protagonista dell’incredibile finale; a tre dalla fine sotto di nove punti il #2 trovava wide open Smith per un td da 75 yard siglando il 32 a 34. Palla ad USC con Kessler che veniva costretto al punt con 23 secondi sul cronometro e a questo punto solo un miracolo poteva salvare Arizona State. Quando mancavano 6 secondi alla fine, Bercovici, manda in aria la sua preghiera; mentre sembrava che la palla fosse preda della difesa dei Trojans ecco che come un fulmine irrompeva Strong che agguantava il pallone ed ammutoliva lo stadio con il td del 38 a 34 finale.
[jwplayer mediaid=”16428″] Cambia qualcosa anche nella classifica per l’Heisman Trophy che vede Todd Gurley sempre stabile al primo posto grazie alle 163 yard e ai due td siglati nella vittoria di Georgia contro Vanderbilt. Al secondo posto l’ottimo Dak Prescott che in virtù della grande prestazione contro TAMU ha scalzato Mariota fino al terzo posto. Per il qb di Oregon infatti non sono bastate 276 yard e due td pass per avere ragione di Arizona e da adesso in poi se i Ducks vogliono tornare ai vertici devono mettere il nativo di Honolulu in condizione di esprimersi al meglio a cominciare da sabato contro UCLA.
Al quarto posto sale il sempre costante Melvin Gordon che nonostante abbia messo a referto il best career con 259 yard i suoi Badgers sono stati sconfitti da Northwestern. Scende di due posti, anche se resta in top five, Amari Cooper che nella disfatta contro Ole Miss ha ricevuto per 91 yard senza però andare a segno.

[jwplayer mediaid=”16430″]
Merchandising Merchandising

Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

Articoli collegati

4 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.