[NFL] Wild Card preview: Buffalo Bills vs Jacksonville Jaguars
Domenica 7 gennaio alle ore 19:05 italiane, andrà in scena all’EverBank Field di Jacksonville (Florida) il turno delle Wild Card più inaspettato che vedrà scendere in campo i Jaguars, padroni di casa, contro i Buffalo Bills; è decisamente lo scontro meno atteso, i Bills infatti non accedono alle fasi finali dal 1999, mentre l’ultima partecipazione dei Jags ai playoff risale al 2007, in postseason esiste però un precedente: era il 1996 quando i Jaguars, al loro secondo anno nella NFL, si imposero sui Bills col risultato di 27-30 proprio nelle Wild Card. Analizziamo ora il percorso delle due franchigie.
Jacksonville si guadagna il posto ai playoff arrivando prima nella propria Division con il record di 10-6, nello specifico degli incontri casalinghi vanta 6 vittorie e 2 sconfitte; primo posto quanto mai meritato ed inatteso, nelle ultime 5 stagioni infatti non erano mai andati oltre le 5 vittorie fermandosi addirittura a 2 nell’annata peggiore del 2012, ma con l’head coach Doug Marrone hanno dimostrato di aver invertito completamente la rotta: come capita spesso nelle squadre che non possono vantare delle grandi individualità, si tende a fare gruppo intensificando il legame già forte che unisce i membri dell’organico, ed è proprio ciò che è successo a questo team che, memore del mantra “l’attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite”, ha reso quest’ultimo reparto più solido che mai piazzandosi al primo posto nella classifica delle pass yard concesse arrivando ad essere la seconda difesa più efficace della stagione (dietro solo ai Vikings).
Come sono arrivati alla wild card i Jaguars
Le prestazioni decisive sono state senza dubbio quelle dei due defensive end Campbell e Ngakoue (rispettivamente 14,5 e 12 sack, 3 e 6 fumble forzati) mentre nella secondaria ci hanno pensato Bouye e Ramsey a fare il buono e il cattivo tempo guadagnandosi i due posti da titolari nel prossimo Pro Bowl. La sorpresa più grande viene dal reparto offensivo in particolare dal QB Bortles che, nonostante non sia nella lista dei migliori del suo ruolo e venga da stagioni decisamente altalenanti, ha fornito prestazioni pulite e sicure soprattutto negli scontri più complicati con Seattle-Pittsburgh-Baltimora lanciando 6 TD e un solo intercetto. Discorso a parte merita il RB rookie Fournette che con le 1040 rushing yard guadagnate in 13 partite (80 di media) ha permesso alla squadra di essere al primo posto della relativa classifica; numeri che hanno ampiamente giustificato perchè questo formidabile atleta sia stato la prima scelta di Jacksonville (4° in generale) e che avrebbe potuto concorrere alla vittoria del trofeo Heisman se non fosse che nell’ultimo anno riuscì a disputare solo 7 sette gare (segnando comunque 8 TD) a causa di una caviglia malandata e mai guarita al 100%.
Capitolo Buffalo: nonostante le perdite ad inizio anno di giocatori chiave come Darby, Watkins e Gillmore, la squadra di coach McDermott si è rimboccata le maniche conquistando 5 vittorie nelle prime 7 partite nelle quali il RB 29enne McCoy ha dato lustro di tutte le sue migliori capacità (alla fine della regular season guadagnerà 1138 yard su corsa che gli permetteranno di superare il muro delle 10’000 in carriera). Qualcosa però si rompe nel meccanismo dei Bills, le seguenti 3 sconfitte consecutive e la decisione di schierare Peterman al posto del QB titolare Taylor fanno riemergere nelle menti dei tifosi l’incubo dell’ennesima stagione di passaggio.
Come sono arrivati alla wild card i Bills
[clear]A questo punto, come in ogni storia sportiva americana che si rispetti, serve quel “momentum” particolare che risollevi le sorti di un’annata data per persa: domenica 10 dicembre al New Era Field, sotto 30 cm di neve ma davanti a 60’000 tifosi, i Bills sconfiggono i Colts all’overtime col risultato di 13 a 7; è una di quelle partite che non si dimenticano facilmente, il clima impietoso ha messo in seria difficoltà le qualità tecniche dei giocatori, sembrava di essere tornati indietro nel tempo di almeno 40 anni a causa dei numerosissimi schemi di corsa ai quali si sono affidati i due coach, lanciare era una scelta quanto mai proibitiva anche se il primo TD di Buffalo nasce proprio da una ricezione del WR, neo arrivato, Benjamin (fautore del risveglio della squadra assieme al ritorno in cabina di regia di Taylor), un susseguirsi di punt trascina la partita ai tempi supplementari nei quali Indianapolis avrebbe anche l’opportunità di chiuderla con un field goal del pluripremiato Vinatieri ma il suo errore e un TD del solito McCoy chiudono il match.
Le due seguenti vittorie contro i Dolphins intervallate dalla sconfitta contro i Patriots portano i Bills ad essere nella situazione più scomoda: nel caso di vittoria contro Miami avrebbero dovuto mettere il proprio destino nelle mani dei Bengals e di una loro improbabile vittoria a casa dei Ravens; così accade e data la contemporaneità i giocatori di Buffalo al fischio finale si sono riversati negli spogliatoi per osservare (forse) gli ultimi istanti della loro stagione. Il TD di Boyd a meno di un minuto dalla fine condanna i Ravens all’inferno mandando i Bills in paradiso.
Le statistiche
Sembra che gli Stati Uniti siano stati creati per regalare storie di sport senza eguali e in particolare di football, più sono improbabili e più diventano affascinanti; per i Bills ci sono tutte le basi per dare vita all’ennesimo racconto da tramandare di generazione in generazione; dall’altra parte però c’è una squadra che non ha lasciato e non vuole lasciare nulla al caso, di certo i Jaguars non guarderanno in faccia a nessuno per poter cogliere questa opportunità.
Le quote dei bookmakers non lasciano molte speranze ai tifosi di Buffalo il cui passaggio del turno è dato a 4, favoriti i Jags a 1,30; sarà per certo una partita molto combattuta dove gli schemi di corsa ricopriranno un ruolo fondamentale, entrambe le squadre mancano ai playoff da tanto tempo e quindi sarà molto interessante vedere come si comporteranno in una sfida cosi importante da dentro o fuori: pronostico personale 24-14 in favore dei padroni di casa.