[NFL] Week 5: Tutto, ma proprio tutto sulla quinta giornata NFL

Una quinta giornata NFL palpitante, esaltante, emozionante. Una Week 5 decisa sul filo del rasoio, oltre il tempo regolamentare, quando tutto sembrava già deciso. Una giornata da rivivere, partita dopo partita.

Ben tre sono le partite che terminano all’overtime in una domenica pomeriggio, fuso orario americano, da brividi. La più sorprendente è senz’altro il successo dei Browns sui Ravens. L’inizio è tutto in favore di Baltimore, con un Joe Flacco capace di ben due touchdown palla alla mano, ma, in assenza di Steve Smith e Crockette Gillmore, alquanto in difficoltà al lancio (19/35 per 210 yard e 1 TD pass). Sorniona, Cleveland mette a segno tre field goal nel primo tempo e, quando si scatena Josh McCowns, lancia la rimonta. Fondamentale il suo touchdown da 10 yard palla alla mano, ancor di più le ben 457 yard (record di franchigia) lanciate in 36 completi, con 2 TD pass compresi nel prezzo. Il primo di questi, trasformato da un Gary Barnidge stratosferico (8 ricezioni per 139 yard), merita di essere raccontato. Il tight-end, su un fondamentale 3&5, perde il contatto col pallone in aria, grazie all’ottima copertura di Will Hill, ma, cadendo a terra, trova l’ovale incastrato tra le proprie gambe e, incredibilmente, senza perdere la concentrazione, lo afferra nuovamente per il touchdown degli ospiti.

Nfl in immagini

Pubblicità

Justin Forsett è scatenato (21 portate per 121 yard e 1 TD) e rimette i padroni di casa davanti nel match, ma Isaiah Crowell, grazie alla splendida segnatura da 22 yard con aggiunta di conversione da due punti, porta Cleveland avanti di 3 lunghezze. Baltimore spreca un drive costruito meravigliosamente a ridosso della end zone avversaria e si deve accontentare del field goal di Justin Tucker che manda la partita al supplementare. Non succede nulla nei primi possessi, poi McCown, partendo da un’ottima posizione di campo, guida i suoi in raggio da field goal e Coons, perfetto finora in stagione (11/11), decide il match in favore dei suoi da 32 yard. Vincono i Browns (2-3) 33-30 sui Ravens (1-4).

Se i Seahawks stanno giocando col fuoco, i Bengals, al contrario, diventano incandescenti settimana dopo settimana. E dire che, al termine del terzo quarto, la partita sembrava chiusa da un pezzo. Dopo il primo touchdown di giornata di Tyler Eifert, infatti, Seattle scappa via grazie alle segnature di Jermaine Kearse, su lancio di un Russell Wilson spentosi alla distanza (15/23 per 213 yard con 1 TD pass e 1 INT), Bobby Wagner, il quale riporta per 23 yard il fumble di Rex Burkhead fino alla end zone avversaria, ma soprattutto di un Thomas Rawls (23 portate per 169 yard e 1 TD) che non fa per nulla sentire la mancanza di Marshawn Lynch, ancora fermo ai box. Cincinnati, però, ha ancora un paio di assi nella manica.
Eifert emula il film del primo touchdown e sale a quota due nel match, poi un Andy Dalton sempre più decisivo (30/44 per 331 yard con 2 TD pass e 1 INT) si mette in proprio e sguscia per 5 yard palla alla mano fino alla segnatura che ridona speranza ai padroni di casa. La premiata ditta Dalton-Eifert costruisce un ultime drive perfetto, Mike Nugent, a tempo scaduto, fa il resto e pareggia la sfida da 31 yard. Nel supplementare i Seahawks (2-3) tengono benissimo in difesa nei primi possessi, ma l’attacco è un deserto di emozioni e alla fine sono i Bengals (5-0) a colpire, ancora con Nugent, questa volta da 42 yard con l’aiuto del palo sinistro. Padroni di casa in visibilio, ospiti al momento ben al di fuori dal lotto per i playoff.

I granitici Redskins spaventano non poco i Falcons con una grande prestazione, ma alla fine i padroni di casa portano a casa il quinto successo in altrettante sfide giocate. Derek Carrier, ricevendo per 7 yard nella end zone avversaria, sembra poter dare il via ad un’altra giornata di gloria per Kirk Cousins, anche se al termine le statistiche diranno l’esatto opposto (21/32 per 219 yard con 1 TD pass e 2 INT). Matt Bryant colpisce con due field goal, rispettivamente da 42 e 28 yard, ma sbaglia i due tentativi successivi e mette nei guai i suoi, incapaci di rimontare. A salvarli ci pensa Julio Jones, che recupera il fumble di Devonta Freeman nella end zone di Washington e regala 6 punti ad Atlanta, incapace di mettere a segno la conversione da due punti.
Altrettanto accade agli ospiti sul successivo touchdown di Matt Jones, ma, nonostante ciò, la squadra della capitale allunga con un field goal di Dustin Hopkins da 28 yard. Matt Ryan vive la sua peggior giornata della stagione (24/42 per 254 yard, 2 INT e 1 fumble) e, come tutta la città della Georgia, deve ringraziare un Freeman in forma spaventosa: 27 le sue portate, per 153 yard, tra cui quella della segnatura che riporta avanti i suoi, oltre a 7 ricezioni per 44 yard extra. Hopkins, comunque, quando tutto sembra scritto in favore dell’imbattibilità degli avversari, centra i pali da 52 yard e porta la sfida in overtime. Cousins, però, lancia il secondo intercetto di giornata verso le mani del fenomenale Robert Alford e quest’ultimo lo riporta per 59 yard fino alla gloria. Vincono i Falcons (5-0) per 25-19 sui Redskins (2-3).

Julio Jones Falcons

Incredibile ma vero, sono ben cinque le squadre ancora imbattute finora in NFL. Oltre a Bengals e Falcons, alla lista si aggiungono Patriots, Packers e Broncos. Tom Brady, dopo un inizio in cui è messo in seria difficoltà dai continui sack del front seven avversario, comandato per carisma e qualità dal rientrante Greg Hardy (5 tackle, 2 sack e 1 FF), guida i suoi ad una facile vittoria sui derelitti Cowboys. Dallas, con al timone un Brandon Weeden a dir poco imbarazzante (26/39 per 188 yard e 1 INT), con un gioco di corse davvero troppo povero per mettere in difficoltà la solida difesa di New England, mette a tabellone appena 6 punti, frutto di due field goal di Dan Bailey, ma, per il resto, non fa altro che subire la furia avversaria.
È proprio Brady (20/27 per 275 yard e 2 TD), in accoppiata col fedele e scoppiettante Julian Edelman (4 ricezioni per 120 yard e 1 TD), a guidare la facile cavalcata dei suoi, sempre più soli in vetta alla AFC East. I Patriots (5-0) demoliscono i Cowboys (2-3) per 30-6.

Vincono i Packers, ma, per stavolta, Aaron Rodgers non ha molto a che fare con la questione. Il quarterback lancia il primo intercetto tra le mura amiche dopo quasi tre anni (Week 13 anno 2012) e chiuderà la sua giornata con ben 3 palle perse (2 INT e 1 fumble), anche se unite a 241 yard macinate al lancio e 2 TD pass. L’attacco di Green Bay, dunque, è meno esplosivo del solito e produce “soltanto”, per i suoi standard, 17 punti, frutto degli ottimi touchdown di Ty Montgomery e di James Jones, oltre che del field goal di Mason Crosby da 35 yard.
Fortuna per i padroni di casa è che il loro intero reparto difensivo, in cui in giornata spiccano le prestazioni di Clay Matthews (5 tackle, 1.5 sack) e Quinten Rollins (2 tackle, 2 INT), brilla di luce propria e Saint Louis offensivamente si debba affidare all’oscena prestazione di Nick Foles (11/30 per 141 yard con 1 TD pass e 4 INT). Per i Rams (2-3) è soltanto uno il viaggio in end zone di giornata, opera di Tavon Austin, tanti quanti ne mette a segno Rollins, che riporta il suo primo intercetto per 45 yard fino alla segnatura. Nonostante un ancora scatenato Todd Gurley (30 portate per 159 yard), non hanno problemi a vincere dunque i Packers (5-0) per 24-10.

 

Sembra sempre che per i Broncos sia giunta l’ora di capitolare, ma quella che al momento è la difesa più in forma della Lega li tiene sempre in piedi. Peyton Manning si regala un’altra partita da dimenticare (22/35 per 266 yard e 2 INT), lanciando i primi due intercetti in otto match in carriera contro un sempre più leggendario Charles Woodson (4 tackle, 2 INT) ed è incapace di tramutare in touchdown le tante occasioni avute. Dall’altra parte, però, anche Derek Carr non è all’altezza (26/39 per 249 yard con 1 TD pass e 1 INT), ma soprattutto Sebastian Janikowski centra i pali soltanto in uno dei tre field goal tentati e non riesce mai a rilanciare Oakland al comando.
Agli ospiti bastano tre field goal del finora perfetto Brandon McManus (12/12 in stagione) ed il touchdown di Chris Harris, capace di riportare per ben 74 yard l’intercetto a Carr, segnale di come i Broncos (5-0) finora siano stati straordinari soprattutto quando il pallone era in mano agli avversari. Janikowski accorcia da 50 yard, ma Carr è incapace di riportare i Raiders (2-3) in end zone. Gli ospiti festeggiano dunque per 16-10.

Notte da record per Eli Manning nella vittoria dei Giants contro i Niners: non soltanto raggiunge quota 102 vittorie in carriera, superando il record di 101 che deteneva nella Grande Mela con Phil Sims, ma, nella sua miglior prestazione stagionale, scrive il record di completi per un quarterback di New York in una partita (41). Oltre a questo macina ben 441 yard al lancio e aggiunge 3 TD pass decisivi per il successo finale di squadra. San Francisco, galvanizzata da un Colin Kaepernick finalmente in partita (23/35 per 262 yard e 2 TD pass), oltre che da un Carlos Hyde tornato simile a quello fantastico visto nella prima settimana (21 portate per 93 yard e 1 TD), recupera lo svantaggio all’intervallo e mette la partita nelle proprie mani.
Dopo il 13-13 firmato da un ottimo Anquan Boldin (8 ricezioni per 107 yard e 1 TD), un fenonemale Odell Bechkam Jr. (7 ricezioni per 121 yard e 1 TD) e Garrett Celek battono un colpo a testa a suon di touchdown. Josh Brown allunga con un field goal, ma Hyde, a meno di due minuti dal termine, trova la strada verso la end zone avversaria e sembra chiudere il match. Manning, però, guida il suo 27° comeback drive al 2004 (record), grazie al prezioso aiuto del tuttofare Shane Vereen, concluso dal meraviglioso touchdown di Larry Donnell, in grado di trattenere tra le sue mani un pallone lanciato splendidamente, ma tutt’altro che semplice da controllare. Il successo va dunque ai Giants (3-2) per 30-27 sui Niners (1-4).

Pubblicità

Non soltanto i Giants, però, festeggiano all’ultimo secondo. La sfida tra Chargers e Steelers è pressoché soporifera fino al quarto periodo, quando si accende all’improvviso. Prima degli ultimi 15 minuti c’è tempo per uno dei due touchdown di giornata di Antonio Gates, il quale raggiunge quota 100 touchdown in carriera, come solo Tony Gonzalez prima di lui tra i tight-end, e per l’intercetto di Antwon Blake, riportato per 70 yard fino alla end zone avversaria, oltre ad un field goal di Chris Boswell, sostituto di Josh Scobee dopo le pessime prestazioni di quest’ultimo.
Josh Lambo replica da 40 yard, prima che un ottimo Philip Rivers (35/48 per 365 yard con 2 TD pass e 1 INT) lanci nuovamente Gates per il colpo grosso. Michael Vick ritrova sé stesso dopo un inizio di partita delirante e lancia splendidamente Michael Wheaton, che si invola in end zone per 72 yard. Ancora Lambo punisce gli ospiti da 54 yard e, quando manca ormai pochissimo, tutto sembra scritto in favore dei Chargers (2-3). Vick, però, guida un fantastico drive finale per la vittoria, concluso dalla yard di corsa di un Le’Veon Bell per cui ormai gli aggettivi si sprecano (21 portate per 111 yard e 1 TD). Allo scadere, dunque, vincono gli Steelers (3-2) per 24-20.

Leveon Bell Steelers

Un’altra sfida all’ultimo drive vede di fronte i disperati Chiefs ed i Bears in rapida risalita. Se da una parte Jay Cutler sembra tornato ad un buon livello (26/45 per 252 yard e 2 TD pass), nonostante il fumble iniziale recuperato da Ramik Wilson nella end zone di Chicago per un touchdown, dall’altra Alex Smith è spesso inutile alla causa (16/30 per 181 yard e 1 TD pass) e sembra incapace di guidare Kansas City con continuità di rendimento. Il touchdown di De’Anthony Thomas ed il field goal di Cairo Santos, comunque, sembrano poter facilitare la giornata dei padroni di casa, ma Cutler nel secondo tempo è scatenato e dapprima lascia a Robbie Gould un comodo field goal da 30 yard, poi lancia Marquess Wilson in end zone per riaccendere le speranze degli ospiti.
I Chiefs (1-4) sprecano un’altra occasione offensiva e, quando i Bears si affidano al loro quarterback per l’ultimo e decisivo drive, non rimangono delusi. Matt Forte riceve per 7 yard la segnatura che decide il match sul 18-17 per i Bears (2-3). Ah e da Arrowhead arriva un’altra pessima notizia per Kansas City: Jamaal Charles, a seguito di un grave infortunio al crociato anteriore, dice addio alla sua stagione.

La nuova generazione di quarterback porta con sé giocatori che, oltre ad essere eccellenti al lancio, devono saper portare palla anche da sé se l’occasione lo richiede e lo consente. Detto questo, è comunque incredibile come, tanto Tyrod Taylor, 109 yard su 10 completi con 1 TD pass, ma soprattutto 76 yard in 8 portate con un touchdown, quanto Marcus Mariota, 187 yard in 21 completi con 1 INT, oltre a 5 portate per 47 yard, risultino i migliori per yard palla alla mano rispettivamente tra le fila di Buffalo e Tennessee.
Come da statistiche appena citate, Taylor risulta molto più decisivo al termine, sia per la propria segnatura, sia per quella propiziata per Chris Hogan, che ribalta il risultato. I Titans (1-3), invece, si devono accontentare del touchdown di Antonio Andrews da 1 yard e di due field goal di Ryan Succop. Non abbastanza contro i Bills (3-2), che vincono senza convincere per 14-13.

Assai più ricca di emozioni è, invece, la sfida tra Buccaneers e Jaguars, in cui i padroni di casa riescono ad interrompere una striscia di 11 sconfitte consecutive al Raymond James Stadium. Tampa Bay dà il suo bentornato al kicker Connor Barth, che colpisce tre volte su altrettanti tentativi, oltre che ad un convincente Jameis Winston (13/19 per 209 yard e 1 TD pass). Chi risulta davvero decisivo, però, è Doug Martin, capace di macinare 123 yard in 24 portate ed aggiungere due touchdown alla causa, oltre ad un terzo touchdown in una delle sue tre ricezioni, per 35 yard extra. Difensivamente a far la parte del leone è, invece, Lavonte David (9 tackle, 1 sack).
Dall’altra parte, a Jacksonville non basta né un pauroso Telvin Smith da 14 tackle, né soprattutto la miglior prestazione di Blake Bortles da quando è sbarcato in NFL (23/33 per 303 yard con 4 TD pass e 1 INT). I due Allen, Hurns (5 ricezioni per 116 yard e 1 TD) e Robinson (7 ricezioni per 72 yard e 2 TD), provano a tenere gli ospiti in partita fino alla fine, ma, per stavolta, i problemi di Jaguars (1-4) vengono tutti dalla difesa. Festeggiano i Bucs (2-3) per 38-31.

 

Considerata l’assenza di Andrew Luck e l’ormai non più tenera età di un comunque sorprendete Matt Hasselbeck (18/29 per 213 yard e 2 TD pass), i Colts si dovevano per forza affidare a due dei più importanti acquisti della scorsa estate per aver ragione dei Texans. E le risposte che hanno ricevuto sono tutt’altro che negative. Frank Gore è finalmente in grado di dominare il backfield (22 portate per 98 yard e 1 TD), mentre Andre Johnson torna vicino agli stratosferici livelli del passato (6 ricezioni per 77 yard e 2 TD). Risultato: Indianapolis vince.
Anche perché Houston, dalla sua, quest’anno è davvero poca cosa. Ancora indecisa tra un onesto Brian Hoyer (24/31 per 312 yard con 2 TD pass e 1 INT) ed un pessimo ed infortunato Ryan Mallett (7/10 per 50 yard e 1 INT), si lascia sfuggire la scintillante stagione di un DeAndre Hopkins meraviglioso (11 ricezioni per 169 yard) ed il ritorno oltre le 100 yard di Arian Foster (41 in 19 portate e 77 in 9 ricezioni). Non bastano i due touchdown del rookie Jaelen Strong, di cui uno in hail mary per la fine del primo tempo alla sua prima ricezione nella Lega, e i due field goal di Nick Novak. Vincono i Colts (3-2) 27-20 sui Texans (1-4).

Verrebbe spontaneo chiedersi che mirabolante partita sarebbe stata per Sam Bradford (32/45 per 333 yard con 2 TD pass e 2 INT) se, anziché lanciare due intercetti in end zone, avesse trovato due tra i propri ricevitori. In ogni caso, Philadelphia si può accontentare del suo ritorno ad un fantastico livello e, soprattutto, la prima grande prestazione del proprio running-game, sia per DeMarco Murray (20 portate per 83 yard e 1 TD) sia per Ryan Mathews (8 portate per 73 yard e 1 TD). I padroni di casa, inoltre, salutano finalmente anche un kicker affidabile, trovato in un Caleb Sturgis perfetto in giornata (4/4), ed una difesa finalmente ed incredibilmente solida, guidata da un Fletcher Cox spaventoso (6 tackle, 3 sack, 2 FF di cui 1 recuperato).
Se poi, dall’altra parte, la secondaria fa acqua da tutte le parti e, nonostante Willie Snead e Brandin Cooks combinino per la bellezza di 251 yard, Drew Brees non pare all’altezza (26/43 per 335 yard con 2 TD pass, 1 INT e 2 fumble), allora diventa davvero complicata la questione per i Saints (1-4). Infatti, gli ospiti non rimangono a lungo in partita e al termine soccombono agli Eagles (2-3), i quali si rialzano vincendo 39-17.

La peggior squadra della Lega, unica ancora senza successi, l’anno scorso ha festeggiato il ritorno ai playoff e sembrava potersi lanciare verso un’altra regular season positiva. Detroit è ormai nelle viscere dell’Inferno, nonostante, contro Arizona, parta forte e metta a segno il touchdown che sblocca il match con Theo Riddick. Dopo questo primo, ottimo drive, Matthew Stafford gioca tanto male (20/32 per 188 yard con 1 TD pass e 3 INT) da finire poi in panchina, sostituito da un non certo più positivo Dan Orlovsky (21/38 per 191 yard con 1 TD pass e 1 INT).
Gli ospiti, nel frattempo, dominano e schiacciano gli avversari: a Carson Palmer bastano 11 completi e 161 yard per ottenere 3 TD pass, aiutato da un Chris Johnson sempre più decisivo (11 portate per 103 yard) e da un David Johnson che trasforma due delle tre portate di giornata in touchdown. I Cardinals (4-1) sono un martello pneumatico sul collo dei Lions (0-5) ed alla fine dominano e schiacciano gli avversari per 42-17.

Al bye la prossima settimana ci sono squadre che avranno modo di pensare a sé stesse e alla loro complessa situazione: i Cowboys in picchiata a seguito degli infortuni, oltre a Raiders, Rams e Buccaneers. Il Thursday Night, invece, vedrà di fronte Falcons e Saints: definitiva apoteosi di Atlanta o colpo di coda di New Orleans? Tante emozioni ci aspettano nella prossima Week 6, come sempre, da non perdere!

Pubblicità

 

Merchandising Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.