Riassunto di week 6 NCAA
In una week 6 di college football dove non mancavano le partite di cartello, che interessavano anche squadre non di ranking, non potevano mancare neanche gli upset e quelli che si sono verificati sabato, sono di quelli che hanno fanno il botto.
La prima big a cadere è Oklahoma che a Norman perde partita e terzo posto del ranking contro Iowa State, squadra molto sottovalutata nelle ultime stagioni ma che ha trovato la quadratura del cerchio con coach Matt Campbell. Non c’è neanche il tempo di riprendersi dalla shock che arriva un’altra scarica di adrenalina da Ann Arbor dove Michigan perde ancora una volta in casa il derby con i “cugini” di Michigan State. La squadra di Dantonio continua ad essere la bestia nera dei Wolverines e con questa vittoria fa il suo ingresso nel ranking direttamente alla posizione 21.
Nel big match del venerdì notte (ora italiana) NC State riesce a battere una Louisville troppo dipendente da Lamar Jackson e si candida ufficialmente ad essere l’anti Clemson per la conquista della ACC Atlantic. Proprio i Tigers conservano il secondo posto del ranking dopo la vittoria contro Wake Forest ma perdono il QB Kelly che si infortuna nel terzo quarto. Il Junior di Clemson verra valutato giorno dopo giorno ma un suo impiego contro Syracuse non dovrebbe essere in dubbio.
In testa al ranking si conferma Alabama che vince a College Station contro Texas A&M mentre il terzo posto che era dei Sooners, viene occupato da Penn State che sconfigge Northwestern a domicilio. Entra tra le prime 4 anche Georgia che continua a demolire gli avversari; a farne le spese stavolta è Vanderbilt che nulla può contro lo strapotere offensivo e difensivo dei Bulldogs.
Nell’altra sfida di cartello della week 6 disputatasi a Fort Worth, TCU riesce a sconfiggere West Virginia con un solo possesso di distacco e grazie alla contemporanea sconfitta di Oklahoma, blinda momentaneamente il primo posto nella conference e il sesto nel AP Poll. Tra Miami e Florida State invece sono i ‘Canes ad uscire vittoriosi grazie ad un TD pass negli ultimi secondi della sfida; il record di 1-3 dei Seminoles fa veramente impressione considerando che la squadra di Fisher era una delle candidate al titolo nei grade preseason.
Nella top ten vincono anche Washington che batte CAL, Wisconsin contro Nebraska, Ohio State che sotterra di punti Maryland, Washington State che continua la striscia positiva battendo Oregon e Auburn che vince contro Ole Miss.
Oltre a Michigan State fanno il loro ingresso in classifica anche Stanford, che rientra dopo la vittoria importantissima contro Utah, Texas Tech che è una macchina da punti e dilaga contro Kansas e Navy che chiude il ranking grazie alla vittoria tra accademie contro Air Force mentre esce Florida che in casa viene battuta da una LSU rediviva.
Louisville vs NC State 25-39
Che Louisville non fosse quella dell’anno scorso lo avevamo capito già da qualche settimana. Che fosse troppo dipendente da Lamar Jackson si era visto nelle ultime partite. La sconfitta con NC State è dunque la somma di questi fattori e si ha l’impressione che la squadra di Petrino non sia più in grado di esprimere il gioco spumeggiante che tanto avevamo apprezzato e anche mentalmente la squadra è molto scarica. Senza una difesa che mette pressione agli avversari, con una linea offensiva che concede troppo ai rushatori avversari e con poche alternative in attacco dovute anche alla mancanza di un ricevitore come Jaylen Smith, i Cardinals fanno fatica a muovere l’ovale e devono ringraziare Jackson che oltre ad evitare i numerosi sack che arrivano da tutte le parti è molto migliorato anche nel passing game. E’ ovvio che il detentore dell’Heisman Trophy non può fare tutto da solo ecco perché Louisville ha bisogno di resettare tutto e ripartire già sabato contro Boston College.
I Wolfpack invece si godono la vittoria e il primo posto della division condiviso con Clemson. Grazie ad una partita perfetta in tutti e due i lati della palla, NC State si conferma come una delle squadre più in forma del momento e si coccola i 3 giocatori fondamentali per questa escalation di vittorie; Finley, Samuels in attacco e Chubb in difesa sono infatti il motore che fa muovere gli ingranaggi di questo team che non si vuole certo fermare qui. La seconda parte di stagione per i Wolfpack non è però delle più semplici e qui vedremo se questa macchina che sta viaggiando a forte velocità dovrà fermarsi per il semaforo rosso oppure potrà proseguire con il semaforo sempre sul verde.
Dopo un primo quarto concluso senza punti a referto, la partita si infiamma nei secondi 15 minuti con i padroni di casa ad aprire le danze grazie al TD pass di Finley per Harmon. Jackson ci mette pochissimo per ripristinare il punteggio con il passaggio per Dawkins ma prima della fine del primo tempo subiscono il fg di Wise e il TD su corsa di Hines.
Al rientro dagli spogliatoi i Cardinals accorciano con un calcio di Creque da 48 yard ma devono capitolare nel drive successivo a causa di Hines, che sigla il suo secondo TD personale. Jackson non ci sta e riporta sotto i suoi entrando direttamente in endzone ma Louisville non riesce a gestire in difesa e subisce ancora un TD su corsa, stavolta ad opera di Gallaspy. La squadra di Petrino sembra avere 9 vite come i gatti e riporta lo svantaggio ad un solo possesso grazie all’ennesima corsa del #8 in endzone ma a questo punto la partita prende la via di Raleigh poiché Pratt intercetta il Junior californiano, riportando l’ovale in endzone e chiudendo definitivamente la contesa.
https://www.youtube.com/watch?v=21dvG5Qz-dc
West Virginia vs TCU 24-31
Con il carrozzone del “College Gameday” spostato a Fort Worth, TCU si giocava molte chance di prendere la testa della BIG XII proprio nella sfida contro West Virginia. Dopo una partita tirata e conclusa solo nell’ultimo quarto, la squadra di Patterson esce vittoriosa dal gridiron amico grazie ad una grande prestazione di Kenny Hill che oltre a lanciare e correre ha anche ricevuto un TD. Le Horned Frogs guadagnano cosi qualche spot nel ranking con una prestazione corale eccellente e con una difesa che è riuscita a fermare un attacco spread come quello di West Virginia e, nonostante abbia concesso oltre 500 yard totali, ha ingabbiato Will Grier proprio nell’ultimo drive, aiutati anche da una decisione molto discussa degli arbitri.
La sfida contro una squadra ostica come Kansas State sabato prossimo, ci dirà se TCU saprà confermare questo trend positivo, soprattutto del QB Hill, e se la lotta al titolo della BIG XII è già a senso unico.
I Mountaineers invece escono sconfitti solo sul risultato perché la squadra ha giocato bene, tenendo il passo dei padroni di casa e rischiando anche di pareggiare e portare cosi la sfida all’overtime. West Virginia si è dimostrato un team molto interessante e che può valere molto di più del record attuale; con un po’ più di concentrazione sopratutto in difesa i Mountaineers avrebbero potuto portarla a casa, anche perché sono riusciti in parte a limitare Kenny Hill.
Riuscire infatti a bloccare una squadra a soli 31 punti quando in media ne aveva segnato 45 è sintomo di una buona organizzazione difensiva ma evidentemente non basta; il compito di coach Holgorsen è quello di tenere unita la squadra e già la partita di sabato contro Texas Tech è un test importantissimo per West Virginia.
Nonostante si fronteggino due degli attacchi più produttivi della NCAA la partita stenta a decollare grazie a difese dominanti e ai QB che non riescono a muovere la palla con continuità. Dopo 30 minuti di gioco infatti si va a riposo sul 7 a 3 per i padroni di casa frutto di un TD su corsa di Onolinua ed un fg di Molina per gli ospiti.
Dopo l’intervallo lungo la partita cambia radicalmente ed a metà del terzo quarto TCU allunga nel punteggio con un fg di Song e un TD di Reagor su “assist” di Hill.
I Mountaineers sono una squadra tosta e che difficilmente si fa sottomettere senza reagire ed infatti tempo 2 minuti e pareggia con due big play prima di Sills e poi di White, entrambi assistiti dai passaggi di Grier. Le Horned Frogs però hanno in serbo una sorpresa e mettono nuovamente la testa avanti grazie ad uno schema che vede il ricevitore Turpin lanciare per il proprio QB Hill, che copre le 45 yard dalla endzone indisturbato. A 9 dal termine è ancora Grier ad impattare la partita con un TD pass per Sills ma i padroni di casa con un drive perfetto per tempistica e risultato, segnano il TD definito a 3 minuti dalla fine con la corsa di Hill.
Michigan State vs Michigan 14-10
Per l’ottava volta in 11 partite coach Dantonio riesce a sconfiggere i Wolverines e questa volta lo fa dopo una partita tatticamente perfetta con i suoi Spartans che si presentavano alla Big House di Ann Arbor con gli sfavori di tutti i bookmakers. Da troppo tempo a questa parte denunciavamo le difficoltà di Michigan che vincevano si le partite ma non convincevano per la qualità soprattutto offensiva messa in campo. Ebbene era solo questione di tempo prima che una squadra ne mettesse a nudo completamente tutti i difetti e ironia della sorte è toccato proprio a Michigan State, rivale storica e bestia nera di Harbaugh degli ultimi 3 anni.
I Wolverines escono da questa sfida nettamente ridimensionati e con tutta probabilità devono dire addio a tutti i sogni di division e playoff. Per Michigan adesso inizia la parte più tosta della stagione che la vedrà opposta a Buckeyes, Nittany Lions e Badgers; il compito che aspetta Harbaugh e cioè quello di non far sfaldare la squadra è uno dei più difficili della sua gestione ad Ann Arbor.
Gli Spartans invece riescono a dare un senso ad una stagione che peraltro non stava andando male e che con un 4-1 a metà campionato ed una schedule che, tolta Penn State e Ohio State, sembra alla portata, potrebbe far tornare la squadra di East Lansing alla disputa di un Bowl. Dantonio adesso deve essere bravo a tenere i suoi ragazzi con i piedi per terra e già la sfida non semplice contro Minnesota di domenica notte è importante per dare continuità a questa vittoria.
Dopo il fg di Nordin proprio nel primo drive della partita, Michigan State inizia piano piano a prendere terreno e a controllare magistralmente l’orologio; con due drive perfetti tra primo e secondo tempo infatti, gli Spartans vanno a segno prima con uno scramble di Lewerke, nuovo QB di casa Dantonio, e poi con una chiamata eccezionale della sideline che porta proprio Lewerke a fintare la jet sweep, passare il pallone a London, il RB che nel frattempo era uscito dal backfield e concludere con la corsa proprio da parte del #28 fino alla endzone. Michigan accusa il colpo e sebbene O’Korn dia più garanzie di Speight sopratutto dentro e fuori la tasca, non riesce ad avvicinarsi alla redzone anche per via dei troppi turnover che obbligano i Wolverines a consegnare il pallone agli avversari.
Solo a metà del terzo quarto i padroni di casa accorciano con il TD su corsa di Hill ma i due intercetti di O’Korn, uniti al tentativo fallito di Hail Mary, costringono i ragazzi di Harbaugh a cedere l’onore delle armi ai cugini di Michigan State.
https://www.youtube.com/watch?v=abgZdON8d64
[ad id=”29269″]Cambia poco invece per quanto riguarda la corsa all’Heisman Trophy che vede un cambio per la piazza d’onore. Sempre saldo al comando Saquon Barkley che con un gran secondo tempo, chiuso con 75 yard e 2 TD è protagonista della vittoria contro Northwestern mentre c’è uno scambio tra seconda e terza posizione.
Bryce Love sale al secondo posto grazie ad una prestazione da 152 yard e 1 TD nella vittoria di Stanford contro Utah e scalza Baker Mayfield che nella sconfitta contro Iowa State si rende comunque protagonista con 306 yard, 2 TD pass e un TD su corsa. Al quarto posto sempre Luke Falk, capace di 282 yard e 3 TD pass nella vittoria di Wazzu contro Oregon mentre chiude la top 5 Rashaad Penny, ancora protagonista con San Diego State e autore di 170 yard e 2 TD su corsa nella vittoria degli Aztecs contro UNLV.
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