[NFL] Week 7: Il ritorno di Blitzburgh (Cincinnati Bengals vs Pittsburgh Steelers 14-29)

E’ una delle rivalità più accese dell’intera NFL, ma negli ultimi anni Steelers-Bengals sta anche diventando terreno di conquista per i neri della Pennsylvania che prima del match della week #7 della NFL si erano aggiudicati sette delle ultime otto gare. E anche domenica, all’Heinz Field, il finale della sfida non è cambiato: Pittsburgh vincente, stavolta senza tanti patemi, e Cincinnati a leccarsi le ferite in attesa di un cammino tutt’altro che facile per accedere almeno ai playoff. Grazie a questo successo Pittsburgh sale a cinque vittorie e due sconfitte e, con il k.o subito dai Baltimore Ravens in quel di Minneapolis, si trova ora a +2 sulla truppa di John Harbaugh. Cincinnati invece dopo sei gare ha appena due vittorie, e da qui alla fine del torneo dovrà andare a segno in quasi tutte le partite se vorrà avere speranze di agguantare la post season.

E si che gli ingredienti per una bella gara c’erano tutti: Pittsburgh era reduce dalla grande prova contro Kansas City, giunta però appena una settimana dopo l’imbarazzante performance fornita contro Jacksonville. Cincinnati, dopo essere partita con un pesante 0-3, arrivava invece da due successi consecutivi e soprattutto Dalton era stato quasi perfetto nelle gare esterne, con oltre l’80% di passaggi completati ed un rapporto touchdown-intercetti di 6-0. Inoltre erano di fronte due delle difese più forti del campionato, con Cincinnati che vantava il secondo miglior reparto difensivo in fatto di yard concesse a partita, con quasi 263, mentre Pittsburgh la seguiva al terzo posto con 272.

Invece ne è venuta fuori una gara incerta nel primo tempo, con i Bengals che sono riusciti a restare a contatto con gli avversari grazie ad una buona prova offensiva. Poi nel secondo tempo gli Steelers si sono affidati soprattutto alle gambe di Bell mentre in difesa hanno iniziato a martellare con blitz da tutte le posizioni  e per Cincinnati è stata notte fonda.  Le’Veon Bell ha vissuto un’altra grande giornata, anche se non spettacolare come contro Kansas City, e così sono arrivate 134 yard su corsa (alla media onestamente non travolgente di 3,8 yard a portata), cui vanno aggiunte 58 yard nel passing game, il grosso delle quali grazie ad una sola ricezione su un passaggio corto trasformato in un guadagno di 42 yard ottenute seminando la difesa dei Bengals e ribaltando con un terrificante stiff arm il povero Kirkpatrick.

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Roethlisberger ha messo in aria la palla appena 24 volte, completando 14 passaggi per 224 yard. I completi in effetti non sono stati molti, ma la media a ricezione dei bersagli principali di Big Ben è spaventosa: 16,3 yard per Antonio Brown, 18,5 per il tight end McDonald e oltre 19 per Bell e Smith-Schuster. A questo vanno aggiunte le 44 yard ricevute su una finta di punt da Heyward-Bey imbeccato dalla safety Robert Golden. Quasi un fantasma è stato invece un Martavis Bryant che dopo le indiscrezioni, puntualmente smentite, di una richiesta di essere ceduto, è stato in campo più o meno lo stesso numero di snap di Smith-Schuster ma ha ricevuto un solo pallone per 3 misere yard.

Un problema che l’attacco degli Steelers dovrà invece risolvere, e anche in tempi brevi, è quello del rendimento nella red zone: contro i Bengals, gli uomini di Tomlin sono arrivati 6 volte all’interno delle 20 avversarie, ed hanno segnato una sola meta. Buon per loro che la difesa, dopo aver concesso due mete nei primi tre drive dei Bengals, abbia praticamente annullato l’attacco delle Tigri nel resto del match: due intercetti, quattro sack ed un Dalton costretto spesso a muoversi per non venire colpito o placcato, sono il testamento di una grande prova dell’intero collettivo. A. J. Green, che nelle tre gare sotto il nuovo coordinator Lazor aveva ammassato 22 ricezioni per 363 yard e tre mete, è stato tenuto a tre palle catturate per 41 yard, senza touchdown, e l’intero rushing game dei Bengals ha terminato con 71 yard guadagnate, 25 delle quali in una sola portata di Mixon.

Steelers_vs_Bengals

Cameron Heyward è stato come al solito una vera spina nel fianco della linea avversaria, mentre il linebacker Shazier è sembrato veramente dappertutto. Da sottolineare anche le prove del cornerback Hayden e della safety Sean Davis che onestamente finora non aveva disputato una grande stagione ed invece contro Cincinnati ha sfoderato una grande prestazione, condita con l’intervento che ha favorito l’intercetto di Gay.

Cincinnati ha retto finchè il passing game ha preso quello che la difesa gli concedeva ed il rushing game ha dato segni di vita poi, quando la pass rush di Pittsburgh si è fatta più pesante, la linea offensiva ha messo in mostra tutti i suoi limiti odierni ed anche Dalton, sotto pressione, ha faticato terribilmente. Sotto il nuovo coordinato Bill Lazor Dalton aveva decisamente svoltato pagina ed anche nel primo tempo all’Heinz Field Andy il rosso ha tenuta a galla i suoi. Poi nella seconda frazione qualche lancio forzato e la tremenda pressione di Pittsburgh hanno di fatto azzerato la produzione offensiva degli ospiti: pensate che in tutto il secondo tempo Cincinnati ha guadagnato la miseria di 19 yard.

Il runner rookie Mixon, che nelle prime cinque partite era stato poco sfruttato, e pure poco efficace, ha invece giocato un ottimo match portando a casa 48 yard in sette portate, relegando Bernard (3-8) e Hill (4-7) ad un ruolo secondario che probabilmente proseguirà nel resto della stagione. Il rendimento dei receiver ha naturalmente risentito delle difficoltà di Dalton e della linea visto che A. J. Green ha portato a casa appena 41 yard seguito da LaFell con 28 e Kroft con 23.

Mixon Bengals

La difesa invece non ha demeritato: vero che gli Steelers hanno quasi solo corso nel secondo tempo, però Bell non ha neppure raggiunto le 4 yard a portata e lo stesso Antonio Brown è stato limitato a quattro ricezioni per 65 yard. I linemen Dunlap e Michael Johnson hanno disputato un ottimo match contro la corsa, mentre il cornerback Jackson ha spesso messo la museruola ad un fenomeno come Brown. Da segnalare anche la prova del rookie defensive end Jordan Willis che pur avendo giocato solo 23 snap ha al suo attivo due “hurries” su Roethlisberger ed una bella serie di giocate anche nel rushing game.

A proposito di rushing game, sin dall’avvio del match, Pittsburgh aveva messo in chiaro quello che sarebbe stato il leit motiv della gara: su nove giochi, Bell correva con la palla in mano per ben cinque volte, per un totale di 27 yard, anche se il touchdown di apertura arrivava per merito di Antonio Brown pescato benissimo da Roethlisberger nonostante la buona copertura di Dennard. Il primo drive dei Bengals vedeva Green chiudere due down grazie ad altrettante ricezioni ma poi Shazier fermava  benissimo Kroft al terzo down e i Bengals erano costretti al punt, consentendo così a Pittsburgh di proseguire in una serie incredibile che vede i neri della Pennsylvania non subire punti nel drive di apertura da ormai 9 partite.

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Dopo un “three and out” di Pittsburgh, Cincinnati recuperava l’ovale e stavolta la musica era molto diversa: una gran corsa del rookie Mixon, che sfruttava l’ottimo blocco di Bodine, da 25 yard faceva approdare gli ospiti sulle 28 di Pittsburgh e, poco dopo, una bella ricezione di Green da 16 yard li portava sulle 7. Mixon guadagnava ancora una yarda poi Dalton imbeccava con un gran lancio LaFell per il 7-7. La reazione di Pittsburgh era però immediata: quasi a metà campo Roethlisberger trovava prima il tight end McDonald con un passaggio da 28 yard verso il centro del campo, poi pescava tutto solo Smith-Schuster per 31 yard e gli Steelers erano di nuovo avanti, con curioso siparietto dello stesso Smith-Schuster e Le’Veon Bell che per festeggiare il touchdown giocavano a nascondino con i pali della porta.

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Nonostante la presenza in campo di due ottime difese, in questo momento la gara era soprattutto uno show offensivo, e Cincinnati rispondeva ancora da par suo: Dalton chiudeva un terzo e 8 grazie ad un bel tracciante ad Erickson da 22 yard poi trovava LaFell per altre 8 yard. Un’altra gran corsa di Mixon portava poi Cincinnati sulle 10 avversarie, ma qui in tre tentativi arrivavano 9 yard sull’asse Dalton-LaFell. Coach Lewis decideva di giocarsi comunque il quarto and goal sulla 1, e i fatti gli davano ragione: finta di handoff a Mixon e lancio in meta di Dalton per Kroft ed era nuovamente pareggio. I rimanenti 7 minuti del primo tempo erano praticamente tutti di marca Steelers anche se Roethlisberger e compagni non riuscivano a segnare altre mete pur arrivando a giocarsi un first and goal sulle 6 di Cincinnati in un drive e poi uno sulle 5 in quello successivo. In entrambi i casi Pittsburgh doveva ricorrere al piede di Boswell che fissava il punteggio della prima metà gara sul 20-14.

Il secondo tempo si apriva esattamente come si era chiuso il primo: Cincinnati non riusciva neppure a chiudere un down, con Shazier che fermava la corsa di Dalton sul terzo down, e doveva restituire palla a Pittsburgh. Gli Steelers giocavano un football quasi d’altri tempi: tre corse di Bell, un bel passaggio di Roethlisberger ad Antonio Brown per 19 yard, poi altre cinque corse di Bell. Nelle ultime tre il formidabile runner veniva placcato da  Michael Johnson che su un terzo e uno faceva addirittura perdere  a Bell quattro yard, e dunque i neri di casa venivano nuovamente limitati al field goal di Boswell. Buon per loro che ormai l’attacco dei Bengals avesse terminato la benzina: dopo una bella corsa di Bernard da 8 yard, Dalton cercava Green ma il lancio veniva intercettato da Joe Haden.

Pittsburgh iniziava così il suo drive già sulle 40 avversarie ma non chiudeva neppure un down affidando, perdonate la ripetizione, ancora a Boswell il compito di mettere altri tre punti sul tabellone. Benchè a questo punto mancassero ancora più di venti minuti di football e il punteggio fosse 26-14, il match praticamente finiva qui: Dalton subiva un nuovo intercetto prima delle fine del terzo quarto, poi nella frazione finale veniva sackato quattro volte in tre drive. Pittsburgh regalava invece un’ultima chicca ai tifosi rimasti: su un quarto e 7 la palla non veniva snappata al punter ma alla safety Golden che con un lungo passaggio, lento ma efficace, trovava un liberissimo Heyward-Bay che veniva fermato da Erickson dopo 44 yard. Anche in questo caso per altro gli Steelers venivano fermati nella red zone e ancora Boswell fissava il punteggio finale sul 29-14.

Gli highlight della partita

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