[NFL] Super Bowl LIII: Los Angeles Rams Preview

Diciassette anni dopo quel “maledetto” 3 febbraio 2002 in cui, al Louisiana Superdome di New Orleans, i New England Patriots sconfissero i super favoriti St.Louis Rams con un field goal di Adam Vinatieri a 3 secondi dalla fine, il Super Bowl LIII metterà di fronte le medesime squadre (con l’unica differenze che i Rams si sono nel frattempo trasferiti nuovamente a Los Angeles) in una sorta di rivincita per una sconfitta che i Rams, e soprattutto i loro tifosi, non hanno mai digerito più di tanto.
Quel Super Bowl lanciò definitivamente la stella di Tom Brady, ma soprattutto fu l’inizio del connubio con Bill Belichick, che formò una coppia con pochi, se non nessuno, eguali nella centenaria storia della NFL.

Quella della rivincita, però, è una motivazione in più per i tifosi, più che altro, perché nessuno dei giocatori che scenderà in campo domenica, era in campo anche a New Orleans, eccezion fatta, appunto, per Brady (e Belichick). Sarà la sfida tra chi ha fame di vittorie e chi non è ancora sazio di quelle già ottenute, tra chi ha stabilito una dinastia e chi questa dinastia la vuole terminare per insediare la propria, tra chi ha un rapporto strettissimo tra HC e QB e vuole scardinare quello quasi ventennale tra HC e QB avversario. Una sorta di cambio della guardia, insomma, su tanti fronti, che i Rams sperano di operare e che i Patriots sperano di non concedere ancora, almeno per quest’anno.

donald rams lions

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Le due finaliste hanno avuto un percorso ai playoff simile. Arrivati in post season con il seed numero due, hanno vinto e convinto il divisional playoff contro Cowboys e Chargers e poi sono andati a spodestare i seed #1 a domicilio, sconfiggendo Saints e Chiefs, non senza qualche polemica sugli arbitraggi di entrambe le partite.
Lasciando da parte chiamate dubbie, non chiamate, asterischi, richieste di rigiocare la partita o solo il finale, le finaliste queste sono e queste resteranno, e domenica sera, al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta si sfideranno per alzare il Vince Lombardi Trophy numero sei per i Patriots e numero due per i Rams.

Affrontare una squadra che è arrivata al Super Bowl per tre volte consecutivamente negli ultimi tre anni e ben nove volte negli ultimi diciassette, non sarà affatto semplice. L’esperienza e l’abitudine a certi palcoscenici saranno la prima cosa a fare la differenza, anche se i Rams non hanno mostrato alcun timore reverenziale nell’affrontare gli avversari quest’anno, diversamente da quanto accaduto lo scorso anno, quando si sciolsero come neve al sole in occasione della prima partita di playoff.
Wade Phillips avrà l’ingrato compito di inventarsi il modo di rallentare l’attacco dei Patriots, che può contare su un Brady che nei playoff ha scalato marcia ed alzato ancora il proprio livello di gioco, ma anche su un gioco di corsa molto temibile, una linea d’attacco che fa il suo lavoro egregiamente e dei ricevitori che hanno una grande intesa con il loro quarterback, a partire da quell’Edelman che a volte sembra davvero impossibile da marcare.

Come nelle scorse partite è probabile che Phillips cerchi di creare una gabbia per i runningback avversari per costringerli a passare nel mezzo, dove la premiata ditta Donald/Suh ha svolto egregiamente il lavoro di run stopping contro Dallas e New Orleans. Il front four sarà però anche chiamato a portare pressione a Brady che, sappiamo, quando inizia a venire colpito perde un po’ la sua leggendaria calma e comincia a forzare un po’ troppo i passaggi. Il lavoro grosso sarà per linebacker e defensive back che dovranno essere reattivi sulle tracce corte e rapide, dove Brady è praticamente infallibile.

Gurley Rams

Dall’altro lato della palla il compito di McVay sembra apparentemente più semplice, perché con un attacco con mille armi a disposizione come quello guidato da Goff, c’è solo l’imbarazzo della scelta per cercare di mettere in difficoltà una difesa che vede nelle secondarie il suo punto debole. La tentazione di testare il medio/lungo sarebbe molto difficile da mettere da parte, ma bisogna ricordarsi che uno dei compiti principali dell’attacco dovrà necessariamente essere quello di cercare di fare possesso palla per tenere Brady fuori dai giochi per il maggior tempo possibile. Vengono quindi bene le figure di Gurley e Anderson che, in coppia, potrebbero tenere occupata la difesa avversaria con drive lunghi e sfiancanti.
McVay ha dichiarato che Gurley giocherà un ruolo fondamentale nella partita, per cui tutto fa pensare che l’approccio alla partita non sarà lancio al primo/lancio al secondo/lancio al terzo ma, piuttosto, un game plan molto bilanciato.

Riusciranno gli allievi (sort of…) a ribaltare il tavolo e fare meglio dei maestri? La risposta l’avremo domenica notte ad Atlanta, e noi saremo lì, pronti a darne notizia.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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