Il riassunto di week 1 NCAA

La stagione 2017 di NCAA inizia esattamente come l’avevamo lasciata; Alabama e Clemson, le due squadre che hanno disputato il Championship vinto poi dai Tigers, esordiscono infatti con una vittoria e con i ‘Tide che conservano il primo posto del ranking mentre i ragazzi di Dabo Swenney passano dal quinto posto della preseason al terzo.

Questa prima giornata di College Football, com’era lecito immaginarsi, va in archivio dunque con molte sorprese, tante conferme ed alcuni risultati alla vigilia impronosticabili; dei team di vertice vincono con relativa tranquillità Ohio State su Indiana, Washington contro Rutgers, USC che sconfigge Western Michigan e Michigan che batte una Florida che non ha potuto schierare ben 10 giocatori a causa di una sospensione inflitta dalla scuola. 

Le sorprese principali però arrivano dal Texas che ancora si lecca le ferite per il passaggio dell’uragano Harvey e con 3 delle maggiori rappresentanti che perdono malamente i rispettivi incontri; Texas A&M si fa rimontare da UCLA all’ultimo quarto quando era in vantaggio di ben 35 punti, i Longhorns del nuovo coach Tom Herman vengono sconfitti in casa da Maryland mentre va peggio a Baylor, e al nuovo corso di Matt Rhule, che perdono a Waco contro Liberty, college di FCS. 

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Vittorie facili invece per i due team di Oklahoma con i Sooners che battono UTEP e con i Cowboys che regolano Tulsa, Wisconsin a valanga su Utah State, Stanford che in Australia sconfigge Rice, Penn State ed LSU che lasciano a 0 punti rispettivamente Akron e BYU e Auburn che si libera facilmente di Georgia Southern.

Ottima la prova anche dell’ultimo vincitore dell’Heisman Trophy Lamar Jackson che, grazie ad una prestazione da 378 yard su passaggio con 2 TD e 107 yard su corsa, permette ai suoi Cardinals di sconfiggere una Purdue mai doma. La sorpresa più grande però arriva da Las Vegas dove i Rebels, favoriti con uno spread di 45 punti, vengono clamorosamente sconfitti da Howard, college FCS che nei precedenti con squadre FBS aveva raccolto solo pesanti sconfitte; i Bison, guidati egregiamente dal fratello di Cam Newton, non solo vincono ma stabiliscono anche il record perché nella storia mai una squadra era riuscita a vincere contro uno spread cosi ampio (l’ultima fu Stanford nel 2007 che vinse contro USC coprendo una forbice di 40 punti).

Qualche storia interessante da week 1 NCAA

L’attesa adesso è tutta per la seconda giornata che vede in calendario le sfide tra Oklahoma e Ohio State, Auburn contro Clemson, Notre Dame contro Georgia e il derby della California tra Stanford e USC, tutte partite che andranno in onda in contemporanea.

Alabama vs Florida State 24-7

Anno nuovo, difesa vecchia. Possiamo sintetizzare così la partita clou della prima giornata di NCAA tra la prima e la terza del ranking, giocata nel nuovo e modernissimo Mercedes-Benz Stadium di Atlanta. Difesa vecchia perché ormai passano gli anni per Alabama ma il reparto difensivo resta sempre uno dei migliori se non il migliore di tutto il College Football. A farne le spese questa volta sono stati i Seminoles, forti di un grade preseason che li vedeva tra le prime 4 a fine stagione ma che devono ridimensionare i sogni di gloria non solo per la sconfitta ma sopratutto per la perdita di Deondre Francois, QB e leader offensivo di Jimbo Fisher. 

I ragazzi di Saban invece non convincono del tutto in attacco poiché Jalen Hurts non ha entusiasmato ed ha mostrato tutte le lacune che si erano viste l’anno scorso ed anche il gioco di corsa non è stato cosi efficace come altre volte; come spesso è capitato dunque è toccato alla difesa fare il lavoro sporco ed agevolare la offense per mettere punti a referto. 

alabama florida st week 1 ncaa

Stesse difficoltà sul lato offensivo della palla le ha palesate Florida State che non è riuscita ad imprimere il giusto ritmo né su passaggio né su corsa e racimolando solamente 260 yard totali con la difesa che per metà gara è riuscita a limitare Alabama ma poi ha dovuto capitolare di fronte al maggior talento degli avversari. Il problema peggiore per la squadra di Fisher però è la perdita di Francois che si è infortunato dopo un sack di Ronnie Harrison; il giovane di Orlando si è infatti strappato il tendine rotuleo e dovrà stare fuori dai 4 ai 7 mesi. Il compito che attende Fisher adesso non è dei più semplici; dovrà riuscire infatti a tenere compatta la squadra senza far pesare questo infortunio e motivando i suoi giocatori a dare il meglio.

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La sfida vive un una fase di studio iniziale in cui le squadre cercando di prendere le distanze ed infatti i primi punti a referto arrivano grazie ad un FG di Pappanastos solo alla fine del primo quarto. E’ la prima partita per entrambi i college e quindi è normale che i meccanismi non siano oliati alla perfezione ma all’inizio del secondo quarto sono i Seminoles che provano a dare la scossa grazie al TD di Tate dopo un bel passaggio di Francois. I ‘Tide però non si scompongono e ripassano in vantaggio nel drive successivo grazie al gran lancio di Hurts per Ridley e cosi il primo tempo si chiude con Alabama in vantaggio di 3 punti. 

Al rientro dall’intervallo lungo sale in cattedra la difesa di Saban che in rapida successione costringe l’attacco di Florida State a due punt, di cui uno bloccato, un fumble e due intercetti che valgono ai Crimson Tide un FG del solito Pappanastos e un TD in penetrazione di Damien Harris. Francois esce frastornato da questo uno-due degli avversari e non riesce più a muovere la catena fino all’infortunio che lo estromette dalla partita definitivamente. Prima della fine Alabama allunga ancora il punteggio con l’ennesimo FG e chiude la sfida che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la squadra di Saban è ancora quella da battere per il 2017.

https://www.youtube.com/watch?v=HdOmE8zgyhQ

Michigan vs Florida 33-17

Vittoria relativamente facile anche per Michigan che per avere ragione di Florida deve mettere in mostra tutte le qualità del roster e la maggiore esperienza di Harbaugh nel gestire determinate situazioni. Non era facile reagire a due intercetti consecutivi riportati in TD dai DB dei Gators ma la calma ed il sangue freddo sono doti innate nei giocatori dei Wolverines. E’ difficile che Michigan possa ambire ad un posto nei playoff giocando in questo modo ed un coach esperto come Harbaugh lo sa benissimo; trovare la quadratura partendo innanzitutto dal QB Speight e sfruttare meglio le debolezze degli avversari sono punti di partenza fondamentali se i Wolverines vogliono finalmente raggiungere un posto tra le prime 4.

Florida invece paga sicuramente la sospensione di ben 10 giocatori (tra cui il top WR Antonio Callaway) comminata dalla scuola per dei comportamenti non consoni alla vita accademica. Ne è risultato che l’attacco dei Gators ha prodotto pochissimo, imbrigliato da un front seven avversario molto aggressivo e le 192 yard conquistate (di cui solo 11 su corsa) testimoniano le difficoltà dei ragazzi di McElwain che oltretutto ha da risolvere la grana QB. Sia Feleipe Franks che il transfer da Notre Dame Malik Zaire infatti non sono sembrati a proprio agio nella tasca e se è vero che sono stati protetti pochissimo dalla linea offensiva è vero anche che sono parsi in confusione per la maggior parte degli snap.

michigan florida week 1 ncaa

La partita inizia subito forte con le due squadre che vanno a segno nei primi due drive grazie ai FG dei rispettivi kicker. I Wolverines però sembrano più convinti e passano in vantaggio a 3 minuti dalla fine del primo quarto grazie al TD di Black salvo poi capitolare due volte nel giro di 1.30 ad inizio del secondo quarto; Speight infatti si fa intercettare prima da Dawson e poi da Henderson, con i due DB di Florida che concludono la loro azione direttamente in endzone. A questo punto Harbaugh lascia in panchina Speigth andando a riposo con uno svantaggio di 4 punti.

Alla ripresa delle ostilità il Senior da Richmond sembra aver archiviato la brutta prestazione del secondo quarto e grazie ad un drive perfetto consente ai suoi di passare in vantaggio grazie alla corsa di Higdon in situazione di goal line. I Gators non riescono più a muovere la catena e cosi Michigan può approfittarne grazie alla precisione estrema del Freshman kicker Nordin che non sbaglia un colpo e allunga il punteggio sul +9. Nonostante i pochi punti di distacco tra le due squadre l’ultimo quarto serve solo per le statistiche ed anzi i Wolverines recuperano un fumble in endzone fissando il risultato definitivo e conquistando cosi l’ottavo posto nel ranking.

https://www.youtube.com/watch?v=q4-JHE4lNSY

Texas A&M vs UCLA 44-45

Quella andata in onda al Rose Bowl di Pasadena è indubbiamente una delle migliori partite degli ultimi anni; si è passati infatti dalla disperazione alla gioia nel giro di un quarto con i tifosi di UCLA che sono stati testimoni di uno dei migliori “comeback” che si siano mai visti in un campo da football.

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Protagonista di questa impresa è la squadra di casa guidata da un Josh Rosen in versione Heisman Trophy; il giovane QB dei Bruins infatti dopo 3 quarti in cui non è riuscito a far girare la squadra è salito in cattedra ed ha fatto vedere a tutti perché molti degli addetti ai lavori lo considerano una prima scelta sicura al prossimo draft. Con una freddezza ed una calma fuori dal comune, Rosen ha lanciato 292 yard delle 491 totali e 4 TD solamente negli ultimi 15 minuti a riprova delle difficolta incontrate per 3/4 di gara; il talento smisurato del nativo di Manhattan Beach però ha permesso alla squadra di Jim Mora di recuperare il passivo e chiudere la gara a 40 secondi dalla fine.

Texas A&M invece ha da recriminare per come ha buttato via la partita. I ragazzi di Kevin Sumlin, probabilmente già sicuri della vittoria, hanno tirato i remi in barca e neanche quando il pericolo di una rimonta si faceva sempre più concreto non sono più riusciti a contenere la furia di Rosen che come detto prima avevano ingabbiato in maniera perfetta per buona parte della sfida. Gli Aggies cominciano dunque nel peggiore dei modi un 2017 in cui l’obiettivo minimo era ripetere il record di 8-5 del 2016; tuttavia il nodo QB, con i due esordienti Starkel e Mond che non sono stati assolutamente all’altezza, rappresenta un problema non da poco per Sumlin. E’ impensabile infatti che ad ogni partita gli Aggies riescano a racimolare quasi 400 yard su corsa considerando anche il fatto che affronteranno difese come quella di Alabama ed LSU solo per citarne due. Trovare la soluzione al problema è quanto mai necessario per la squadra di College Station.

texas ucla week 1 ncaa

La sfida parte subito a razzo e gli ospiti, ispirati dalle corse di Ford e Williams, si portano subito in vantaggio di due possessi. I padroni di casa non sembrano essere scesi neanche in campo poichè non riescono a muovere la catena e a trovare una soluzione per fermare i RB avversari. All’inizio del secondo quarto la situazione non cambia ed i backs di Texas A&M continuano a banchettare indisturbati nel backfield avversario; Keith Ford infatti, in rapida successione allunga la forbice fino al +28 grazie ad altri 2 TD sempre in regime di goal line. UCLA sembra frastornata ma prima della chiusura del primo tempo riesce ad accorciare con un TD di Starks ma sùbito dopo deve subire il big play di Williams che conclude in endzone una corsa da 61 yard.

Il secondo tempo sembra un remake dei primi due quarti con UCLA incapace di reagire e con gli Aggies che portano il distacco a 34 punti grazie a due FG di LaCamera; è qui però che i Bruins si svegliano e quando sta per finire il terzo quarto vanno a segno con una corsa di Jamabo.

L’ultimo quarto è da cineteca del football; i ragazzi di Jim Mora infatti sembrano un’altra squadra e con un Rosen in versione superman iniziano la loro scalata. Con due lanci per Andrews, da 9 e 42 yard, ed uno per Howard da 16 yard UCLA si ritrova ad un solo possesso di distacco quando mancano 3.10 alla fine. La difesa di casa, dopo aver bloccato l’attacco avversario, consegna il pallone a Rosen per l’ultimo drive della partita. il Junior californiano, nonostante abbia in mano un pallone pesantissimo, guida un drive perfetto culminato con una chicca di Mariniana memoria; fake spike a 40 secondi dalla fine e passaggio precisissimo nell’angolo per Lasley che acchiappa il pallone e fa esplodere cosi i 65000 del Rose Bowl.

Heisman Watch

La straordinaria prestazione di Rosen non è valsa solo la vittoria ad UCLA ma anche il primo posto del QB californiano nella lotta all’Heisman Trophy. 491 yard e 4 TD sono stati sufficienti al pool di esperti per assegnare momentaneamente a Rosen la testa di questa speciale classifica.

Alle spalle di Rosen si piazza Baker Mayfield che nella vittoria di Oklahoma contro UTEP mette a referto ben 329 yard e 3 TD mentre l’ultimo vincitore dell’Heisman Trophy Lamar Jackson, chiude la top 3 grazie alle 378 yard e 2 TD pass nella risicata vittoria di Louisville contro Purdue.

Al quarto posto Saquon Barkley, RB di Penn State, che grazie alle 172 yard e 2 TD su corsa contribuisce alla vittoria dei Nittany Lions contro Akron mentre al quinto posto chiude la classifica Mason Rudolph, QB di Oklahoma State, autore di 300 yard, 3 TD pass e un TD su corsa nella agevole vittoria dei Cowboys contro Tulsa.

 

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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