[NFL] Super Bowl LI: Le pagelle

La nostra copertura del Super Bowl non poteva essere completa senza i voti ai protagonisti di quella che sembrava una partita “noiosa” e che si è trasformata in qualcosa di epico e che rimarrà nella storia.

Primo tab dedicato ai New England Patriots e secondo agli Atlanta Falcons.

Siete d’accordo con i nostri voti?

Pubblicità

TOM BRADY
10

Il commento dovrebbe essere superfluo. Rimonta pazzesca. Non è stata la partita perfetta, e lo sappiamo. Ma come non dare 10 a un quarterback che resta sul pezzo quando ormai il mondo fa già girare i meme che lo condannano? Un quarterback che sarebbe in grado di trasformare in protagonista di un Super Bowl anche te che stai leggendo con i suoi passaggi, per informazioni chiedere da ultimo a Danny Amendola, e prima ai vari Deion Branch, Troy Brown e compagnia. I record (a Houston ha stabilito quello per yard, completi e passaggi tentati) sono l’ultima cosa che conta nel valutarlo. È semplicemente sovrumano. La fortuna lo aiuta prima con il passaggio deflettato preso da Martellus Bennett e poi con l’assurda ricezione di Edelman, che fa il paio con quella di David Tyree dei Giants che lo condannò nel suo quinto Super Bowl giocato. Inizia molto al di sotto dei suoi standard, con errori di misura e un pick six. Finisce come solo lui sa fare. LEGGENDA VIVENTE.

WIDE RECEIVER
9

Prima di discutere il voto andate a rivedervi cos’è riuscito a tenere sollevato pochi millimetri da terra Edelman 9. Ci sono giocate che girano le partite. Altre che fanno capire come andranno a finire. Quella ricezione tra mille arti in mille tempi rientra al cento per cento quanto meno nella seconda. Con un Chris Hogan 6 prevedibilmente meno incisivo che nel Championship, è Danny Amendola 9 a giocare la partita da campione che non ti aspetti. Positivo anche il rookie Malcolm Mitchell 7. RICEZIONE IRREALE.

patriots

RUNNING BACK
9

In un mondo senza extraterrestri James White 10 sarebbe stato nominato mvp della Super Bowl LI. Nel nostro, invece, con il signor Brady ancora in giro, si deve accontentare del nostro 10. Era il sostituto di Dion Lewis 6 a inizio anno e si è sempre ben comportato. Gli ha restituito il posto nella coda dell’annata prima di prendersi il palcoscenico più prestigioso tutto per sé. Dire che è stata un’audizione perfetta in vista della lotta per il ruolo da titolare il prossimo anno è riduttivo. Meno efficace LeGarrette Blount 5. Gli scappa pure un fumble. Ha comunque tirato la carretta per tutto l’anno. NEL CILINDRO C’E’ SEMPRE UN CONIGLIO.

TIGHT END
7,5

Molto meno utilizzati che in passato, l’assenza di Rob Gronkowski pesa, sia per il reparto che per New England. Martellus Bennett 7,5 (è tutto suo) resta concentrato fino all’ultimo e non si lascia sfuggire quell’ovale alzato nel finale che nella gran parte dei casi finisce il suo volo nelle fauci della difesa. SUL PEZZO.

DIFESA
8

La media matematica va in soffitta. Sì perché il primo tempo sarebbe da 4. Un incubo. Ma sono i Patriots, darli per vinti è il più madornale degli errori che si possa fare. Nella ripresa cancellano dal campo lo stratosferico e multidimensionale attacco dei Falcons. TROVATE LE CHIAVI, CHIUSO IL LUCCHETTO.

OFFENSIVE LINE
5,5

Si ricompattano in tempo ma la normalissima linea difensiva dei Falcons li fa ammattire a lungo. E sulle corse non riescono a creare spiragli per la potenza di Blount. Chiaro che quando serve (rimontone e trasformazioni da due) anche loro possono contare su una forza mentale collettiva più unica che rara. JUST IN TIME.

SPECIAL TEAM
6

L’extra point sbagliato nel primo tempo è un segnale di quanto tutto in quel momento stia andando storto. Bene i punt, il resto non incide particolarmente.

COACH
10

Bill Belichick. Mente unica per il football. Se fosse anche simpatico ci sarebbe lui al posto di Donald Trump alla Casa Bianca. Nel primo tempo non riesce a riconoscere i tuoi. Con gli aggiustamenti dell’intervallo, li rende letali. Sa trasmettere ai suoi giocatori una forza mentale unica. Matt Patricia e Josh McDaniels sanno bene cosa vuole e sono eccezionali nel tradurre i pensieri del maestro. Giusto chiamare il field goal durante la rimonta. Eccellente la gestione del tempo, come sempre. Spaziali le trasformazioni da due. Sì, perché ricordiamoci che hanno azzeccato anche due di quelle per pareggiare. Volete sapere una cosa? Secondo noi nei demeriti di Atlanta a Houston e ancor prima di Seattle due anni fa c’è proprio Belichick. La sua capacità di andare sotto pelle agli avversari è questo: li spinge a scelte che non dovrebbero fare, a pensare troppo. EINSTEIN CHE HA TROVATO IL SANTO GRAAL

[ad id=”29269″]

MATT RYAN
7

Due partite, per lui come per la difesa. Nella prima gioca divinamente. Al livello dei migliori quarterback visti al Super Bowl nella storia. Nella seconda è timido, quasi incosciente di quello che gli sta accadendo. Perde sicurezza. Il fumble non è un errore clamoroso, è tra gli imprevisti del gioco. Quel che dovrebbe evitare è quel sack quando il field goal della fine dei giochi è su un piatto d’argento. Lì però le colpe sono più del coaching staff. Resta la sensazione di aver visto un Ryan 2016 dominante nel primo tempo e un Ryan vecchio stampo playoff nel secondo. DOTTOR MATT E MISTER RYAN.

Pubblicità

WIDE RECEIVER
6

Julio Jones 8 piazza due zampate fatte e finite per diventare la copertina della vittoria. Se vittoria fosse stata. È vero che i Patriots cercano sempre, e ci riescono spesso, di togliere dal campo il migliore degli avversari, ma qualche tentativo di far partecipare più assiduamente Julio alla contesa l’avremmo fatto. Taylor Gabriel 6,5 superiore e più determinante di Mohamed Sanu 5,5. E gli altri che hanno sempre contribuito durante l’anno dove sono finiti? DATELA A JULIO, DATELA A JULIO!

julio jones falcons

RUNNING BACK
6,5

Sia Devonta Freeman 7 che Tevin Coleman 6 trovano la end zone e lasciano intendere che sono in condizione di giocare la loro solita partita. Poi se la palla non gliela dai mai, nemmeno quando servirebbe anche solo per far correre le lancette, non è certo colpa loro. Forse Kyle Shanahan si era perso l’ultimo gioco del Super Bowl di due anni fa? UNA CORSA QUANDO E’ IL TURNO LEVA I RIMPIANTI DI TORNO.

TIGHT END
6,5

Austin Hooper che sporca il referto, e lo fa con un touchdown. LUI C’E’ E CI SARA’.

OFFENSIVE LINE
5,5

Non sono aiutati dalla scelta degli schemi, certo. Ma dopo aver giocato un buon primo tempo dovevano mantenere l’attenzione alta. Non è così e quando conta davvero commettono gli errori che costano caro. Lasciano passare due sack deleteri nella ripresa e ci infilano pure quel maledetto holding che li allontana dal calcio salvifico. DOVEVANO SALVARE IL SOLDATO RYAN.

DIFESA
6,5

Perché sorprendono tutti zittendo Brady e compagni per metà partita. Poi la fatica di restare in campo un’eternità si fa sentire e le buone giocate cominciano a farsi sempre più rare fino a sparire. C’è molto su cui costruire ma il lavoro non è finito e i Patriots se ne sono accorti in tempo facendo pagare il conto con gli interessi. LE PARTITE PERFETTE NON DURANO MEZZ’ORA.

SPECIAL TEAM
6

Non è stato un Super Bowl in cui gli special team si sono fatti notare. Nei Falcons si vede più spesso il punter Matt Bosher 6 che il suo onesto lavoro lo fa rispetto a Matt Bryant. Del resto l’unica occasione per calciare un field goal, che sarebbe peraltro decisivo per blindare la vittoria sfuma amaramente. SCIPPATO.

COACH
4

Va benissimo preparare al meglio il gameplan e sorprendere i Patriots in avvio. Poi però bisogna capire quando rispolverare il manuale e attenersi alle giocate che possono condurre in porto la vittoria che hai già incartato e messo in macchina. Entrare in modalità panico ti porta all’incertezza: gestiamo snaturandoci o continiuamo a giocare alla nostra maniera. La seconda sembra la via scelta da Shanahan. E sì che non aveva a disposizione gli ultimi running back della lega per provare a finirla in tempo. Anzi. Dan Quinn poteva impiegare meglio il cronometro e quel challenge su Edelman probabilmente nasce solo dalla frustrazione. HOUSTON, C’E’ STATO UN PROBLEMA.

[ad id=”29259″]
Pubblicità
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.