[NFL] 22 giocatori NFL da tenere d’occhio secondo Ultimo Uomo

Mancano poche ore al primo secondo kickoff della nuova stagione NFL e Francesco Casati per Ultimo Uomo ha scelto 22 nomi da tenere d’occhio in questa stagione: alcuni sono i migliori nel proprio ruolo, altri sono i più importanti per la propria squadra e altri sono pronti per fare il salto di qualità.

Quarterback

In quello che è il ruolo chiave del football la scelta ovvia, per classe e continuità di prestazioni sarebbe Aaron Rodgers, mentre per status e vittorie si potrebbe mettere Tom Brady. Per romanticismo, invece, sperando in un’ultima grande cavalcata vincente, è difficile non scegliere Peyton Manning. Inoltre c’è da tenere sott’occhio il ritorno in campo di Sam Bradford (fermo lo scorso anno per infortunio) e il suo inserimento nel sistema dei Philadelphia Eagles di coach Chip Kelly, uno che all’Università dell’Oregon ha ridefinito il concetto di genio e sregolatezza. Infine, non possiamo dimenticare Andrew Luck con una squadra, gli Indianapolis Colts, finalmente più completa in attacco.

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Saltando con un po’ di sfacciataggine tutti questi nomi, ci giochiamo subito il nome hipster: Carson Palmer degli Arizona Cardinals, che in preseason è apparso finalmente sano e in forma come non mai a 35 anni. In America si definisce “injury prone” chi passa più tempo in infermeria che in campo e, sotto questa voce, sul dizionario dei sinonimi si può leggere Carson Palmer.

L’anno scorso Palmer giocò solo 6 partite prima che, per la seconda volta in carriera, il suo crociato facesse crack. In quelle 6 partite i Cardinals sembrarono una squadra in grado di correre per il Super Bowl e Palmer interpretò il ruolo di quarterback proprio come voleva coach Bruce Arians: stazza, istinto, leadership, cervello e soprattutto un gran braccio adatto al gioco verticale predicato dall’allenatore di Arizona.

Davvero un gran braccio.

Senza di lui la stagione si trascinò fino ai playoff, ma i Cardinals non riuscirono a fare strada: eliminati dai Panthers con l’attacco incapace di sopperire agli errori degli special team. Quest’anno Arizona è, se possibile, migliorata qualitativamente sui due lati del campo e Parson può essere il collante tra i tanti giocatori talentuosi e giovani. È essenziale che Palmer resti integro per la stagione e sarebbe anche un premio alla carriera, vista la sua storia di infortuni gravi. Il suo cambio è Drew Stanton, un backup decente, ma non in grado di incidere sulle partite.

Running back

C’è troppa voglia di rivederlo in campo dopo la lunga squalifica del 2014 e, senza esitazioni, diciamo Adrian Peterson. Si potrebbe eccepire che Le’Veon Bell è più completo, essendo un miglior ricevitore fuori dal backfield, ma bisogna anche ricordare che gioca alle spalle di Big Ben Roethlisberger, mentre Peterson dovrà togliere pressione dalle spalle di un acerbo, anche se talentuoso, Teddy Bridgewater. La verità è che ci sono altri 3 o 4 nomi che rappresentano il meglio del meglio nel ruolo (DeMarco Murray, Marshawn Lynch e Eddie Lacy) ma la voglia di vedere Peterson tornare in campo dopo una squalifica esagerata/ingiusta non può essere misurata. È qualcosa di irrazionale, si può tenere il conto delle yard corse, ma non delle emozioni.

Adrian Peterson
Adrian Peterson

Peterson giocherà con gli occhi addosso e metterà in campo una cattiveria mai vista prima. Nel 2014 è rimasto lontano dal football per una denuncia di maltrattamenti su suo figlio di 4 anni. I media hanno ingigantito tutto e dato in pasto ai bigotti un altro giocatore di football su cui sparare a zero. In realtà aveva usato solo i metodi texani dei nonni per educare e sgridare i figli, gli stessi che usava suo padre con lui. Sicuramente sciocco e anche rozzo, ma non un mostro. Sul suo conto si è detto di tutto, è stato perfino accusato di aver usato i soldi della sua fondazione benefica per orge e festini. Tutto falso, i soldi della sua fondazione sono andati tutti in beneficenza. È invece vero che i Vikings rischiano addirittura di arrivare ai playoff come wild card se Adrian gioca su i suoi livelli.

https://youtube.com/watch?v=jKzHUggk8kI%3F

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Questi.

Fullback

Ebbene sì, esistono ancora i fullback e a Kansas City ne troviamo uno vecchia scuola che ci manda fuori di testa, pur non toccando mai palla. Per questo ruolo in estinzione scegliamo Anthony Sherman dei Chiefs. Nonostante abbia portato la palla per sole 2 volte (2 volte!) in tutto il 2014 il suo ruolo è chiave, perché il suo compito è quello di spianare la strada per il proiettile texano, il running back Jamaal Charles.

https://youtube.com/watch?v=HGsB7Hivnwk

Ecco un gran blocco.

Sherman è importante perché la linea offensiva dei Chiefs è da ritenersi adeguata, ma nulla più, non il massimo per un team da playoff. In ogni singolo drive copre tante mancanze della linea e offre ai compagni quella frazione di secondo per completare la giocata.

Wide receiver

Questi anni verranno ricordati come l’epoca d’oro dei ricevitori, è quindi impossibile sceglierne solo due. Potremmo puntare sui soliti: Calvin Johnson, Dez Bryant, Julio Jones, Demaryius Thomas, A.J. Green; oppure su stelle nascenti come Odell Beckham, Mike Evans, T.Y. Hilton e Jeremy Maclin; oppure su Antonio Brown, uno dei migliori nella passata stagione.

La scelta cade però su due ricevitori giovani e in ascesa che, per ragioni diverse, si ritrovano da un anno all’altro a passare da secondo ricevitore a prima opzione del gioco di passaggio: Randall Cobb di Green Bay e DeAndre Hopkins di Houston.

Cobb, visto l’infortunio che terrà fuori Jordy Nelson per tutto l’anno sarà la prima opzione di Rodgers e il leader di un reparto giovane. Le difese senza Nelson avranno molte più attenzioni per Cobb, che conterà sulle dita di una mano le marcature individuali nel corso della stagione. Mischiare le carte per variare l’attacco sarà molto più complicato, ma Rodgers è un quarterback in grado di mettere in ritmo tutto i ricevitori. Il rinnovo di Cobb, arrivato questa estate a cifre ragionevoli, è la mossa migliore di mercato dei Packers, che non avrebbero mai trovato un sostituto di questo calibro per Nelson.

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Hopkins guadagna i gradi di prima opzione offensiva per via della partenza di Andre Johnson, autentica icona dei Texans che, di comune accordo con il management, ha deciso di provare a inseguire un anello ai Colts. Johnson ha ancora a disposizione due anni buoni e i Colts sono reduci da un Championship perso con i Patriots. Hopkins invece è classe 1992 e arriva alla terza stagione con tutte le possibilità per entrare a far parte della lista dei migliori.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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