Buon compleanno NFL

Il 17 Settembre 1920 è una data entrata di diritto nella storia del football. In quella data, 88 anni fa oggi, nacque ufficialmente la APFA (American Professional Football Association) che di lí a due anni si chiamerà National Football League, o NFL come è più comunemente conosciuta.
Nonostante oggi questa data sia la terza per importanza nella storia americana dopo il 12 Ottobre 1492 ed il 4 Luglio 1776, a quel tempo la riunione a Canton (Ohio) di tutti i proprietari delle maggiori squadre di football professionistico passò quasi sotto silenzio, oscurata dalla notizia del giorno, cioè l’ingaggio da parte dei Canton Bulldogs del tackle Wilbur Henry da Washington & Jefferson.

Eppure quella riunione fu l’ultima di una serie di incontri che i proprietari delle maggiori squadre organizzarono nel 1920 per cercare di dare una migliore organizzazione al football professionistico dell’epoca che, al contrario del football universitario che contava su stadi stracolmi e popolarità alle stelle, stava passando un brutto periodo, con squadre che non sapevano da una settimana all’altra se avrebbero concluso o meno il campionato, una deregulation totale che faceva sì che un giocatore potesse giocare il sabato con una squadra e la domenica con un’altra per poi scendere in campo con una terza squadra la settimana successiva.
Se pensate che oggi le franchigie NFL non siano più società sportive ma vere e proprie imprese votate al profitto, non vi sbagliate di certo. Ma già nel 1920 era così, ed i proprietari sentirono il bisogno di regolamentare meglio il tutto, unendo le forze invece di combattersi a colpi di dollari ed ingaggi, e gettare le basi per un piano d’azione che avesse e garantisse un futuro a t
george halasutti.
Tutto nacque nei primi mesi del 1920 quando il cosiddetto “Ohio Quartet”, formato dalle quattro maggiori squadre dell’Ohio (Cleveland Tigers, Canton Bulldogs, Massillion Tigers ed A
kron Indians) decise di formare la APFA, lavorando per aggregare alla lega altre squadre professionistiche). L’Ohio era di gran lunga la “terra del football”,e chiunque avesse mire di giocare a football professionistico, doveva passare di lì, tanto che esisteva una più o meno ufficiale Ohio League che era considerata la più alta espressione del football professionistico di inizio secolo.
La prima riunione si tenne il 20 Agosto 1920 a Canton nell’ufficio di Ralph Hay, proprietario dei Bulldogs, ed il progetto incontrò le prime difficoltà. I Massillion Tigers avevano perso il proprio owner, e la squadra eraallo sbando, e nonostante gli sforzi di Jim Thorpe, non fu possibile recuperarla. Anche gli Akron Indians navigavano in cattive acque,ma sulle ceneri di quella squadra nacquero gli Akron Pros. Da quella prima riunione nacque la APFA e Ralph Hay venne nominato segretario pro tempore.
Nel frattempo, sparsasi la voce della formazione dell’associazione, cominciarono ad arrivare nell’ufficio di Hay alcune lettere da franchigie più o meno vicine. Rochester Jeffersons, Buffalo All-Americans e Hammond Pros manifestarono interesse nell’associazione, ed Hay contattò un signore dell’Illinois che aveva appena fondato una squadra a Decatur. Il nome di questo signore dell’Illinois era George Halas (nella foto a destra).
Dopo altri contatti ed accordi, tutto fu pronto per convocare la riunione decisiva.
Il 17 Settembre, se
Thorpempre a Canton,si presentarono Ralph Hay e Jim Thorpe – Canton Bulldogs, Frank Nied e Art Ranney – Akron Pros, Jimmy O’Donnell e Stanley Cofall – Cleveland Tigers, Carl Storck – Dayton Triangles, Leo Lyons – Rochester Jeffersons, Doc Young – Hammond Pros, Walter H. Flanigan – Rock Island Independents, Earl Ball – Muncie Flyers, George Halas e Morgan O’Brien – Decatur Staley’s e Chris O’Brien – Chicago Cardinals (che nei verbali ufficiali della riunione verranno erroneamente chiamati Racine Cardinals).
Nonostante l’invito ufficiale, mancarono alla riunione grossi nomi come i Fort Wayne Friars, i Minneapolis Marines, i Toledo Maroons, i Detroit Heralds. Destò molta sopresa l’assenza dei Columbus Panhandles,
avversario regolare della cosiddetta “Ohio League”.
Le crona
che del tempo raccontano di una quindicina di persone riunite nell’autosalone di Ralph Hay, tra auto e casse di birra (eravamo in pieno proibizionismo), con un caldo afoso ed un fumo spesso due dita.
Curiosamente, la prima decisione dell’assemblea fu quella di “escludere” un team, ancor prima di aver deciso chi facesse parte o meno della APFA. L’ex manager dei falliti Akron Indians aveva infatti espresso interesse nel rilevare la franchigia dei Massillion Tigers, facendola giocare però ad Akron. Hay, che assieme a Thorpe stava alacremente lavorando per rimettere in piedi una “vera” franchigia a Massillion, con un colpo di scena aprì l’assemblea annunciando che Massillion sospendeva ogni attività per il 1920, per cui le squadre della nascente APFA non avrebbero dovuto programmare partite con alcun team da Massillion. Grazie a questa dichiarazione, i Massillion Tigers sono considerati tra i fondatori della NFL, essendo presenti all’assemblea costitutiva sebbene non avre
bbero giocato un down nel 1920.
Subito dopo si cominciò a fare sul serio. Venne ufficialmente deciso il nome di “American Professional Football Association”, venne stabilito che ogni franchigia avrebbe pagato la somma di 100 dollari per l’adesione e venne eletto il primo presidente: Jim Thorpe (nella foto a sinistra), il giocatore più famoso di quel tempo, nonchè membro dei Canton Bulldogs.
Vice presidente venne eletto Stanley Cofall, mentre Art Ranney assunse la carica si segretario e tesoriere.
Salta immediatamente agli occhi che le posizioni di comando erano vennero tutte assegnate alle squadre dell’Ohio, con buona pace della rappresentanza degli altri team.
La NFL emetteva i suoi primi vagiti, anche se la creazione di questa associazione apriva enormi problemi organizzativi che si sarebbero presentati di lì a breve e che ne avrebbero caratterizzato i primi anni di vita.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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