Il riassunto di week 9 della NCAA 2022

Week 9 NCAA è stata caratterizzata da diversi upset nella top 10, mentre con Alabama e Clemson nella bye week gli occhi di tutti erano puntati su Ohio State e Georgia, che sono riuscite entrambe a portare a casa il risultato, seppur con qualche fatica. Nel Group of 5, l’American Athletic Conference (AAC) si conferma tra le conference più belle e combattute dopo la vittoria di UCF contro Cincinnati. Procediamo con ordine.

GLI ‘ANTIPASTI’ DEL GIOVEDÌ E VENERDÌ

Week 9 è forse la prima settimana che ha visto incontri abbastanza di cartello anche fuori dagli slot del sabato. In particolare, il giovedì sera ha visto #14 Utah prevalere su Washington State in un combattuto incontro della PAC-12, terminato 21 a 17 per gli Utes, già reduci da una vittoria thriller su USC in week 8. È stata però la partita del venerdì sera a vedere i Pirates di East Carolina ancora protagonisti tra le squadre che sparigliano i pronostici. La squadra del QB Holton Ahlers (quinta stagione nel programma), si conferma tra le sorprese di quest’anno: Dopo aver battuto UCF in week 8, ECU è infatti riuscita nell’impresa di battere in trasferta niente meno che i Cougars di BYU per 27-24 con un field goal allo scadere. La squadra allenata da Mike Houston va sicuramente tenuta d’occhio in questo finale di stagione, dove ha anche una chance realistica di arrivare al championship game della AAC.

Infine, sempre nel programma degli ‘antipasti’ da segnalare la vittoria di #24 NC State su Virginia Tech per 22-21. I Bulldogs hanno iniziato l’ultimo quarto sotto di 21-10, e una mancata 2 point conversion ha costretto NC State a mettere a segno due touchdown per vincere (di un soffio) la partita.

LE BIG RESTANO IMBATTUTE

Nel programma del sabato, gli occhi di tutti erano puntati su #2 Ohio State @ #13 Penn State nella Big Ten East. I Nittany Lions del QB Sean Clifford non partivano con i favori del pronostico (spread di 15,5 punti a favore dei Buckeyes). La squadra di Ryan Day l’ha portata a casa per 44-31, ma il risultato è ingannevole perché’ la partita è stata combattuta fino alla fine.

Penn State infatti era davanti all’intervallo per 14-13. Nel secondo tempo però la forza dei Buckeyes non ha lasciato scampo alla difesaavversaria. Cj Stroud e Treveyon Henderson sono saliti in cattedra con delle statistiche impressionanti: 354 yards e 1TD per il QB di Ohio State, e 78 yards con 2 TD per Henderson. La differenza, però, l’ha fatta il difensive end J.T. Tuimoloau che ha fermato l’attacco dei Nittany Lions praticamente da solo, mettendo a segno una pick six, un fumble, un ulteriore intercetto, oltre a due sack e sei tackles. Per rimanere in tema con la settimana di Halloween, “JTT” sarà per molto tempo presente negli incubi di Sean Clifford. La pick six è stata anche la giocata che ha messo fine alla partita: Con il risultato di 37-24 in favore di Ohio State, e 2:52 rimasti sul cronometro dell’ultimo quarto, la prima giocata del drive della squadra di James Franklin è stata un passaggio dalle 17 yards di Penn State intercettato da JTT e riportato nella end zone per il touchdown. #2 Ohio State ha dunque faticato più del previsto ma alla fine ha portato a casa la vittoria, migliorando il suo record a 8-0, rimanendo imbattuto e candidandosi sempre di più per i playoff e la vittoria di conference. Lo scontro con la Michigan di Jim Harbaugh sarà decisivo in tutti e due i sensi.

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#1 Georgia era impegnata nello scontro contro la Florida di Billy Napier in quel di Jacksonville. Lo spread per questa partita era di 23,5 punti a favore di Georgia e la squadra di Kirby Smart è andata molto vicina a coprirlo, vincendo per 44-20. Richardson e compagni hanno provato a renderla una partita vera nel terzo quarto, portandosi dal 28-3 a 28-20. I Bulldogs però hanno cambiato decisamente marcia nell’ultimo quarto dopo essersi riposati per buona parte del terzo, dove hanno comunque messo a segno un TD portandosi sul 35-20. Nell’ultimo quarto è riapparsa la difesa di Georgia che conosciamo: i tre drive di Florida si sono tutti chiusi con turnover on downs, con l’attacco dei Gators che regolarmente si schiantava contro il muro difensivo di Georgia. I Bulldogs migliorano dunque il proprio il record portandosi sull’8-0 e 5-0 in conference play, in attesa di un ostacolo più duro la settimana prossima, #2 (!) Tennessee, in quello che sarà uno dei match di cartello della stagione.

Il rivalry game tra Michigan State e #4 Michigan non ha avuto storia ed è terminato 29-7 in favore dei Wolverines, che si sono presi la rivincita dopo l’upset dello scorso anno, in cui Kenneth Walker III aveva demolito la difesa di Jim Harbaugh portando gli Spartans alla vittoria per 37-33. Senza di lui, però, la squadra di Mel Tucker sta facendo una enorme fatica in questa stagione. Un potenziale campanello d’allarme per i Wolverines è però la difficoltà di mettere a segno dei touchdowns nella red zone: in cinque dei sette viaggi nelle ultime 20 yards Michigan si è dovuta accontentare di mettere a segno dei field goal. Un calendario agevole lascia presagire che Blake Corum e compagni arriveranno da imbattuti alla sfida contro Ohio State, dove sarà però necessario compiere un salto di qualità nelle ultime 20 yards per essere competitivi.

#3 (#2 nell’AP dopo la partita) ha continuato a vincere e convincere, non lasciando scampo a una pur buona #19 Kentucky, annichilata dalla no-huddle offense di Josh Heupel per 44-6. I Vols non hanno mai messo a segno meno di 38 punti a referto questa stagione, e per un attacco che ha segnato 52 punti contro Alabama sarà molto interessante vedere come questa potenza di fuoco si comporterà contro Georgia, la migliore difesa della nazione. Per ora gli impressionanti numeri di Hendon Hooker e del pacchetto offensivo dei Vols hanno lanciato Tennessee verso degli obiettivi che sembravano quasi fuori luogo se pronosticati a inizio stagione, ma sia la SEC Championship che i playoff sembrano a portata di mano, a patto di evitare di essere sbranati dai Bulldogs.

A chiudere la rubrica sulle big troviamo l’ospite a sorpresa che non ti aspetti, quella #7 TCU di Sonny Dykes che al primo anno da head coach sta lanciando le Horned Frogs verso traguardi impronosticabili. Tutti quanti si chiedono quando arriverà la prima sconfitta di un programma in fase di costruzione e non certo pensato per finire imbattuto, ma ogni settimana tenacemente TCU rimane nella lista (sempre più esigua) delle squadre ancora imbattute (le altre sono Georgia, Ohio State, Tennessee, Michigan e Clemson). Leggere TCU in questa lista fa oggettivamente impressione. La striscia vincente è proseguita contro West Virginia, in una partita combattuta ma vinta per 41-31. Il TD che ha chiuso la partita è arrivato a 20 secondi dalla fine dell’ultimo quarto.

#8 Oregon ha invece avuto vita facile contro Cal nell’incontro di PAC-12 vinto per 42-24. La rincorsa di Bo Nix e Dan Lanning dopo il clamoroso tonfo di inizio stagione contro Georgia può continuare, I Ducks migliorano il proprio record portandosi su 7-1

ARRIVEDERCI TOP 10!

Prima di week 9 trovavamo le sorprendenti #9 Oklahoma State e #10 Wake Forest nella top 10. La squadra di Mike Gundy (detto il “Gundone” a Scusate il College Football) ha però completamente dimenticato di scendere in campo, subendo una umiliante sconfitta per 48-0 in casa di una buona #22 Kansas State. L’inesistente attacco dei Cowboys non è quasi mai stato in grado di varcare la metà campo, mettendo a referto 4 turnover on downs, 7 punts, 1 fumble e un intercetto. I Wildcats hanno chiuso l’intervallo sopra di 35 punti e si sono limitati a non umiliare troppo Oklahoma State, che saluta così la top 10 (per ora).

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#10 Wake Forest aveva un perfetto ruolino di marcia macchiato solo da una sconfitta al secondo OT contro l’ostica Clemson. I Demon Deacons sono una squadra votata all’attacco e al passing game. Di solito, il QB Sam Hartman mette a segno delle grandi prestazioni. Invece, nella clamorosa sconfitta contro Louisville (48-21) ha messo a segno tre intercetti che sono costati carissimi e che peraltro portano Wake Forest alla penultima posizione della ACC Atlantic (record di 2-2 in conference play).

LE ALTRE DEL RANKING

Proseguendo con altre squadre presenti nel ranking dell’AP (il primo ranking ufficiale del comitato dei playoff esce martedì nella notte italiana), troviamo una affaticata #10 USC (era a pari con Wake Forest) che ha sofferto tanto per avere la meglio in trasferta contro Arizona (record di 3-4 prima della partita), vincendo per 45-37. I meccanismi della squadra di Lincoln Riley paiono un po’ inceppati nelle ultime settimane, la sconfitta per 43-42 contro Utah della settimana scorsa potrebbe avere delle ripercussioni sul morale abbastanza importanti (sconfitta frutto di una conversione da due punti messa a punto dagli Utes con 48 secondi da giocare). Contro Arizona, Caleb Williams e compagni hanno faticato, ma non sono mai stati in svantaggio a parte nel primo quarto (7-3). Anche se l’ultimo TD dei Wildcats è arrivato nel garbage time, USC deve mostrare qualcosa in più se vuole ambire al titolo della PAC-12, obiettivo alla portate.

#12 UCLA ha sbrigato in scioltezza la pratica Stanford, probabilmente ancora reduce dai festeggiamenti per il clamoroso upset contro Notre Dame in week 8, vincendo per 38-13, migliorando il proprio record portandosi sul 7-1 e tenendo vive le ambizioni di titolo nella PAC-12.

La panchina di Jimbo Fisher, head coach di Texas A&M, sta diventando nel frattempo sempre più bollente dopo la quarta sconfitta consecutiva della migliore recruiting class della nazione. #15 Ole Miss è arrivata in trasferta senza paura nello stadio degli Aggies, portando a casa la vittoria per 31-28 in una combattutissima partita, chiusa malinconicamente con un turnover on downs sulle proprie 15 yards nel drive in cui la squadra di Jimbo sarebbe dovuta arrivare in field goal range per pareggiare. Gli Aggies hanno messo zero punti a referto nel secondo e nel terzo quarto, pagando cara l’incostanza realizzativa. 

I sogni di gloria di #16 Syracuse, la squadra che non ti aspetti nel ranking, sono invece probabilmente terminati dopo la sconfitta in casa al Dome contro Notre Dame per. Gli Orange erano reduci dalla sconfitta contro Clemson per 27-21 (con numerose, e giustificate, polemiche contro gli arbitri). La sconfitta è stata accusata, e non ha aiutato che la prima giocata della partita sia stata una pick six.

Il buongiorno si è visto dal mattino, e la prestazione degli Orange non si è ripresa se non nelle fasi centrali della partita, terminata 41-24 in favore dei Fighting Irish. Syracuse ha provato a rientrare nel terzo quarto, portandosi sul 24-17, ma non ce l’ha fatta a tenere il passo di Drew Pyne e compagni. Vittoria importante per Notre Dame, che dopo un inizio da film horror con tre sconfitte consecutive si porta sul 5-3 e ha una chance di mettere a segno un bel colpo contro Clemson nella prossima settimana.

#17 Illinois, nel frattempo, continua la propria ottima stagione (7-1) vincendo in scioltezza contro Nebraska nell’incontro di Big Ten per 26-9, candidandosi sempre più al championship game della Big Ten, dove però i Fighting Illini nel caso se la dovranno vedere contro Michigan o Ohio State, compito improbo.

Nel Group of 5 la partita principale era senza dubbio #20 Cincinnati @ UCF, vinta dai Knights per 25-21. È stata una partita rognosa, di quelle combattute ma bloccate dove ogni minima giocata poteva determinare l’esito. In tema con la settimana di Halloween, la partita sembrava stregata per UCF in quello che era anche l’Homecoming game. Prima, poco prima dell’intervallo il QB John Rhys Plumlee subiva un tackle testa contro testa perdendo continuamente l’equilibrio una volta rialzatosi (seguirà poi senza problemi la partita dalla sideline), costringendo il coaching staff a toglierlo dalla partita per schierare il QB di riserva, Mike Keene. Poi, nel terzo quarto sul 10 a 6 per i Kinghts con 8:58 dalla fine Isaiah Bowser è stato protagonista di un fumble a poche yard della endzone, recuperato per una safety nel drive di Cincy. Stesso copione nel drive successivo, seguito però da un TD dei Bearcats. Da li si è giocato punto su punto sino al decisivo TD di UCF, arrivato a 48 secondi dalla fine e con la squadra di Luke Fickell che era in vantaggio per 21-18. I Knights entrano nel ranking dell’AP al #25, unica squadra rankata di tutta la Florida.

Nell’ACC Coastal, #21 North Carolina continua imperterrita la propria corsa verso il championship game, schiacciando Pittsburgh per 42-24. Dire che la partenza di Kenny Pickett si è fatta sentire sarebbe un eufemismo, e Pitt sta rischiando di non andare alla bowl season (record di 4-4). I Tar Heels di Drake Maye (5 TD contro Pitt, 388 yards) va detto, non stanno impressionando perché’ il calendario di quest anno è molto generoso (vittorie peraltro sofferte contro App State, Duke, Miami). Peraltro, North Carolina era sotto fino all’inizio dell’ultimo quarto, poi vinto con un parziale di 21-0 e tre TD non risposti.

Finendo la panoramica delle squadre nel ranking, #25 South Carolina (entrata francamente nella top 25 un po’ a sorpresa) è stata sconfitta da Missouri per 23 a 10 in un upset abbastanza clamoroso e che rende bene di quanto questa stagione sia altalenante per i Gamecocks.

LE ALTRE

Un’altra squadra della SEC reduce da quattro sconfitte consecutive è Auburn, che perde in casa contro i Razorbacks di Arkansas per 41-27 (Arkansas si porta sul 5-3 e 2-3 in conference play, lontano dai fasti dello scorso anno). L’unica vittoria dei Tigers in conference play rimane quella, risicata, su Missouri (17-14), indice di un programma che sta precipitano in un pozzo senza fondo. Per i Razorbacks, ottima prestazione di KJ Jefferson a QB (234 yards, 1 TD).

Un altro programma abbastanza in caduta libera quest anno è la Oklahoma di Brent Venables, che però si riscatta parzialmente (portandosi sul 2-3 in conference play) battendo i Cyclones di Iowa State per 27-13, va anche detto che Iowa State è 0-5 nella Big XII. Rientra il QB Dillon Gabriel per i Sooners dopo l’infortunio di tre settimane fa, mettendo a segno una discreta prestazione (148 yds, 1TD, portando il totale a 14 TD e un solo intercetto).

Nella ACC, Florida State ha la meglio di una Georgia Tech in fase di rebuilding per 41-16, Houston nella AAC continua la sua rincorsa verso la vetta dalla AAC dopo una partenza molto lenta, battendo USF per 42-27 (portandosi sul 3-1 in conference play, i Bulls sono invece 0-4 in una stagione fallimentare). Minnesota distrugge Rutgers per 31-0 nella Big Ten, riprendendosi dopo la recente serie di sconfitte consecutive. Nothwestern ha la meglio di Iowa vincendo per 33 a 13. Negli altri scontri della AAC, Navy ha la meglio su Temple per 27-20 all’OT, SMU si riprende e batte Tulsa per 45-34. Nella Big 12 Baylor ha la meglio su Texas Tech per 45-17, mentre Arizona State batte Colorado per 42-34.

L’altro match di cartello del group of 5 da seguire questa settimana era quello tra Coastal Carolina e Marshall nella Sun Belt, che era anche l’ultima chiamata per i Thundering Herds per risalire la china. Marshall, però, dopo il clamoroso upset contro Notre Dame, si è adagiata sugli allori, perdendo tre partite su cinque. Gli Chantecleers di Coastal Carolina, dal canto loro, hanno solo una sconfitta contro Old Dominion, sufficiente per tenerli fuori dal ranking per ora. Grayson McCall e compagni hanno inflitto una pesante sconfitta a Marshall, vincendo per 24-13. il primo quarto si è chiuso sul 21 a 0 e da li’ gli Chantecleers hanno controllato il match. Ad Ovest la rivale principale per il titolo è Troy.  

UCONN!!!

Incredibile ma vero, i ragazzi di Uconn stanno realizzando grandi cose dopo che il programma ha perso quasi tutte le partite che ha giocate negli ultimi tre anni. Gli Huskies questa volta si sono presi il prestigioso scalpo di Boston College, battendo gli Eagles per 13-3 e migliorando a 4-5 come record generale. Prossimo obiettivo per la squadra di East Hartford è la bowl season, traguardo che sarebbe incredibile considerando lo stato del programma di football in una università che punta tutto sul basket.

FILM HORROR

Per chiudere la rubrica in tema Halloween, seguendo l’indicazione di College Football Final su ESPN, consiglio a mia volta un film horror tutto da gustare anche se al momento della pubblicazione la festa sarà finita. Non si tratta degli ultimi blockbuster horror di Hollywood ma della partita tra Miami e Virginia della ACC, terminata per 14-12 in favore degli Hurricanes al quarto OT (!). Se volete vedere clamorosi drop, istruzioni su cosa non deve accadere negli schemi di football, e volete vedere come non si segnano punti, godetevi la replica. I primi 3 punti sono arrivati con un field goal degli Hurricanes allo scadere del secondo quarto. Sul 6-3 per Virginia, il kicker degli Hurricanes, Bengales, ha messo a segno il field goal del pareggio (6-6) allo scadere. L’OT è stata una girandola di field goals sino ad arrivare alla two point conversion decisiva nel quarto OT. E’ una delle tre partite che finisce senza un TD quest anno (l’unica escluse le partite di Iowa), questa ha avuto anche una durata di circa quattro ore. Congratulazioni a chi ha avuto il coraggio di vederla tutta.

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