Notre Dame: Boston College review e Michigan State preview

Notre Dame è uscita vincitrice dallo scontro contro gli “acerrimi” rivali Eagles (Boston College). Ho inserito il termine tra virgolette perché forse “acerrimi” è un aggettivo esagerato: Notre Dame e Boston College sono sicuramente rivali in termini accademici e ogni anno cercano di accaparrarsi i migliori studenti cattolici della nazione; senza ombra di dubbio la rivalità è vissuta anche nello sport, ma c’è da dire che gli Eagles (storicamente) non sono i maggiori avversari di Notre Dame (vedi USC e Michigan).

In ogni caso, ci sono state numerose partite memorabili tra ND e BC. Le due università hanno iniziato a incontrarsi regolarmente da relativamente poco (considerando che il football a Notre Dame e Boston College si giocava dal 19esimo secolo), con la prima partita avvenuta nel 1975. Tra gli incontri più memorabili ricordiamo quelli del 1992 e del 1993.

Il primo è passato alla storia per un fake punt chiamato da Lou Holtz (rimane ancora la partita vinta con maggior margine, ben 52 a 7 per gli Irish); nel 1993, invece, gli Eagles privarono Notre Dame del primo posto nel ranking e guadagnarono la copertina su Sports Illustrated per la loro impresa. Tra gli incontri più recenti, ricordiamo la partita tenutasi nel 2015 in campo neutro (nell’iconico Fenway Park, casa dei Red Sox) dove gli Irish uscirono vincitori per 19 a 16. Notre Dame comanda la serie per 15 vittorie a 9.

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Ma torniamo al presente. Diciamo che non c’erano particolari dubbi sul trionfo di Notre Dame a scapito di BC; eppure la passata sconfitta contro Georgia poteva rappresentare un pericolo per la stabilità dell’ambiente Irish. In ogni caso, Wimbush e compagni sono stati in grado di portare a casa la vittoria grazie a uno spettacolare secondo tempo, dopo un inizio difficoltoso. Con l’aiuto del mio carissimo amico Eric Smith, Irish Guard Recruiting Assistant, vi propongo una breve analisi della partita:

  • Wimbush ha ancora problemi nel posizionarsi e prepararsi prima di lanciare (non a caso, il suo punto forte nella partita è stata la corsa. Il QB di Notre Dame ha terminato la partita con 207 rushing yards, che hanno scaturito ben 4 touchdown – giusto per nominare uno dei record che sono stati stabiliti in questa partita).
  • Inoltre, Wimbush deve lavorare di più sulla chimica di squadra con i Wide Receivers (in particolare con Equanimeous St. Brown); più in generale, c’è ancora da ottimizzare l’utilizzo del ruolo (WR)
  • Josh Adams (229 yards), come sempre, si rivela una delle armi più letali della squadra; in ogni caso, Dexter Williams e Tony Jones dovrebbero essere meglio impiegati (così da permettere a Wimbush e Adams di ricevere meno hits).
  • Le giocate si sviluppano troppo lentamente in alcuni casi, e troppe volte non funzionano neanche. Inoltre, troppe di queste si sviluppano sul lato destro del campo, rendendole prevedibili per gli avversari.
  • Nonostante gli Irish abbiano iniziato male nel primo tempo, la squadra ha mantenuto la concentrazione ed ha dimostrato grande grinta.
  • La difesa ha giocato estremamente bene, provando che la scelta di assumere Elko è stata cosciente.

Ora la testa è già allo Spartan Stadium e Michigan State. Anche in questo caso parliamo di un’altra rivalità degli Irish, e anche più antica. Infatti, le due università hanno disputato 78 incontri, con il primo avvenutosi nel lontano 1897. ESPN dà a Notre Dame il 77% di possibilità di vittoria, ma gli Irish dovranno essere attenti a correggere gli errori che hanno caratterizzato le scorse partite (ed urge migliorare il passing game). Il margine di miglioramento c’è, ma i Golden Domers dovranno dimostrare di essere costanti e ottenere il ritmo giusto per proseguire la stagione.

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