La Strada verso il Draft: Derrick Henry

Ruolo: Running Back – College: Alabama – Classe: Junior
Età: 21 – Altezza: 6’3 (191 cm) – Peso: 242 (112 kg)

All-American, faro offensivo dei Crimson Tides, detentore del record, per la SEC, di yard guadagnate (2.219) e touchdown realizzati (28), vincitore dell’Heisman Trophy e campione NCAA 2016. Questo, in sintesi, il curriculum con cui il running back strutturalmente più impressionante che si sia mai visto nel college football, si presenta al mondo NFL.

Henry è grosso come un toro, ma molto più veloce di quanto si possa pensare. In campo aperto raggiunge alte velocità e riesce a seminare difensori molto più snelli di lui. Corre prevalentemente in verticale, fiondandosi negli spazi, che individua grazie ad una buona visione di gioco e pazienza. In campo aperto è difficilissimo da fermare. Sembra di dover fermare un treno lanciato a tutta velocità e prima che sia messo a terra, Henry ha già guadagnato yard aggiuntive.

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Pur essendo molto grosso fisicamente, non è un giocatore che risente della fatica ed è efficace dalla prima all’ultima portata. È un running back che basa molto del suo gioco sulle letture e non si fa problemi a scontrarsi coi difensori, ben conscio che il suo fisico lo aiuta parecchio nei contrasti. Al recente pro day di Alabama, ha mostrato mani molto educate e sta migliorando parecchio come bloccatore. Farà molto piacere, agli scout NFL, notare il bassissimo numero di fumble (1 in tre anni).

derrick henry

Il pregio maggiore di Henry, il suo fisico bestiale, risulta anche il suo limite maggiore. Per mettersi in moto ha bisogno di qualche yard dietro la sua linea offensiva e fatica a crearsi la corsa dal nulla. Non è molto agile nei cambi di direzione e, quando si trova davanti il difensore, tende più ad asfaltarlo, rallentando dunque la sua corsa, che non mandarlo a vuoto con delle finte. Orizzontalmente perde troppo del suo stile di corsa e si espone molto ai tackle di linebacker o defensive end molto tecnici, che puntano le sue lunghe gambe per atterrarlo.

Trovare il sistema giusto, per Henry, sarà la chiave per una carriera tra i professionisti di ottimo livello. Non assomiglia a nessuno dei tipici running back massicci che si trovano nei roster NFL ed è molto, molto di più una semplice arma da red zone. Probabilmente non sarà dominante come al college, ma potrebbe comunque costruirsi una carriera molto solida.

Più del tipo di schema di corse, sarà importante che Henry si ritrovi dietro ad una linea molto forte, che sia in grado di bloccare bene in ogni situazione e aprirgli autostrade dove poter sprintare. Al secondo round sarà sicuramente molto ricercato e potrebbe essere chiamato quasi subito.

I Cowboys sarebbero molto felici di chiamarlo alla 34, ma non escluso che i Browns lo chiamino due posizioni prima. Dietro alla fortissima linea di Dallas, Henry potrebbe fare sfracelli. Sarebbe la squadra perfetta per le sue caratteristiche e potrebbe permettergli di diventare immediatamente uno dei nomi caldi della lega. Ai Browns farebbe magari più fatica, soprattutto ora che alcuni elementi importanti della linea sono andati via, ma nelle mani di Hue Jackson, abituato a massimizzare le prestazioni dei suoi giocatori, potrebbe diventare il nucleo dell’attacco di Cleveland, un ruolo delicato, ma adatto alle sue qualità.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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