[NFL] SB 50: quattro matchup chiave

A un giorno dal Superbowl 50 anticipiamolo vedendo i matchup più importanti che si vedranno sul terreno del Levi’s Stadium. La partita di quest’anno si presta particolarmente bene a questa analisi, vista la versatilità di tutti i reparti di entrambe le squadre. Fare previsioni su chi li vincerà non spetta a questo articolo, ma possiamo intuire dove e come dovrà essere diretta la nostra attenzione quando finalmente l’attesa sarà finita.

OLB Von Miller – RT Mike Remmers

Il primo defensive end in NFL contro il sessantesimo uomo di linea d’attacco (dati Pro Football Focus). Inutile elencare nuovamente la bontà della prova di Miller contro New England, l’abbiamo già fatto più volte.
Nel cinquantesimo Superbowl l’accento in questo matchup verrà posto sulle tempistiche. Nei due scontri di Playoff fin qui giocati, Remmers e compagni hanno concentrato gran parte delle energie nei primi tempi, consentendo all’attacco di svolgere indisturbato il proprio compito.
Se Ware dovesse ripetere la partita giocata a Denver nel Championship, probabilmente il lato destro della linea dei Panthers andrebbe rinforzato con l’utilizzo di Mike Tolbert come fullback classico (l’ha fatto solo in 207 di 497 snap giocati). Questo meccanismo comporterebbe il restringimento del playbook su corsa – vastissimo in teoria – da parte del coordinatore offensivo di Carolina Mike Shula.
Ecco il motivo per cui mettiamo questo matchup sopra a tutti gli altri, dandogli una rilevanza capitale: l’esito immediato della sfida tra Miller e Remmers dirigerà la partita verso un canovaccio totalmente a favore di una delle due squadre, al punto da dare un grosso vantaggio a chi lo vincerà sin dai primi possessi.

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Nota: Von Miller è uno degli atleti dal pedigree più ampio in NFL. Seconda scelta assoluta, comunque finisca questa partita avrà una tonnellata di banconote da contare in offseason, la sua prima da free agent. Mike Remmers è uno dei tanti personaggi in cerca di riscatto dei Panthers: tante practice squad in giro per la lega dopo che nessuno aveva manifestato interesse verso di lui al draft, e pure in questa stagione qualche addetto ai lavori gli preferiva il rookie Daryl Williams.

DT Kawann Short – OG Evan Mathis

Piccolo segreto di Pulcinella: se i Broncos avessero un gioco di corsa stabile, avrebbero forse perso un paio di partite in meno in regular season e poi avrebbero dominato i Playoff. Con “stabile” non intendiamo aver corso più o meno yard dell’avversario (cosa in realtà ininfluente per il record come già riportato in queste pagine) ma l’affidabilità nel corso della gara di questo reparto.
In un modo o nell’altro sono comunque arrivati a Santa Clara, ma Gary Kubiak certo non smetterà ora di cercare la quadratura del cerchio nel suo running game. Esso si muove tramite i dettami della zone-blocking wide-zone per la linea offensiva: il centro e una guardia raddoppiano il miglior defensive tackle, e solitamente il running back entra nel divario che si apre, o all’interno o all’esterno dello stesso DT. Se i blocchi uno contro uno funzionano anche sulla parte esterna (offensive tackle contro defensive end) egli può addirittura girare al largo e guadagnare terreno all’esterno. L’occasione più ghiotta, e quella in cui Denver ha vinto un paio di partite quest’anno, è quando entrambi i DT di una 4-3 finiscono dalla stessa parte, il raddoppio viene rotto e la guardia può passare a bloccare un linebacker. A quel punto il taglio interno di C.J. Anderson può fare danni, perché ben protetto.
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Esempio (immagine da patspulpit.com): qui Akiem Hicks (DT) viene tagliato fuori dal raddoppio, che può spezzarsi e Mathis può così salire al secondo livello e bloccare Johnathan Freeny (LB – freccia rossa) o Dont’a Hightower (LB). 10 yard di guadagno. Se il DT di New England avesse tenuto, Freeny avrebbe coperto lo spazio a destra impedendo il cut-back di Anderson (freccia gialla).

Nonostante la linea offensiva di Denver sia la 20esima della nazione (dati PFF), Mathis ha rappresentato molto nel running game, ottenendo prestazioni in linea alle migliori in questa stagione. Short è il miglior uomo della D-line in nero e azzurro, sarà proprio di fronte a Mathis.
Da questi due dipenderà il successo delle corse di Anderson, il tempo di possesso di Denver e di conseguenza quanto Cam Newton avrà il pallone a sua disposizione.

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Nota: Mathis è stato disoccupato per tre mesi la scorsa estate perché pretendeva cinque milioni e mezzo per giocare. Dopo aver visitato Seattle e Tennessee, si accontentò di prendere meno del previsto (quattro milioni se avesse giocato tutte le partite) per una possibilità di Superbowl a Denver. Superbowl sarà, e affronterà la squadra che lo scelse al terzo giro del draft 2005. Caratteristica che condivide con Short, scelto nel 2013 al secondo giro anch’egli dai Panthers.

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QB Cam Newton – LB

Siamo naturalmente portati a pensare che DeMarcus Ware sia migliore nel mettere pressione al quarterback piuttosto che a essere utilizzato come argine per le sue corse (QB spy). Questa sensazione è ben supportata dalle statistiche (sotto). Poi c’è Danny Trevathan, linebacker centrale molto migliore in copertura sui passaggi rispetto al collega Brandon Marshall.
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Queste annotazioni sono di dominio pubblico, e come le sa Wade Phillips le sa anche Mike Shula. Il primo, secondo molti, potrebbe portare addirittura Von Miller su Cam Newton, ma in questo modo perderebbe il vantaggio creato dall’accoppiamento (già visto) con Mike Remmers.
Chiunque sorvegli SuperCam (Marshall, Trevathan, Ware, Miller in ordine di preferenza) avrà uno dei compiti più difficili della serata: mettersi davanti al migliore atleta NFL e cercare di uscirne vincitore.
In modo dipendente da chi andrà in spy sul QB da Auburn, la partita si plasmerà; infatti se Trevathan controllerà Cam, il gioco di passaggio potrebbe giovarne, se sarà Ware mancherà un po’ di abbrivio per la pass rush del Colorado, e così via.
Come abbiamo detto poc’anzi, quindi, la vera sfida è in panchina. Su cosa farà Phillips e su come risponderà Shula.

Un ulteriore dettaglio che rappresenta il dilemma che Newton ha da sciogliere avendo a che fare con i linebacker di Denver è l’utilizzo della 5-man rush. Se Phillips, soprattutto nei down lunghi, manderà Ware e Miller a pressare con la linea, entrambi avranno il vantaggio sul rispettivo uomo. Una squadra che in stagione ha fatto questo è stata Tennessee. Risultato? 17-10 fino all’ultimo parziale, e Tennesse non è esattamente al Superbowl!
Il quarterback dei Panthers dovrà quindi preoccuparsi di QUANDO Ware gira attorno a Michael Oher, perché succederà. E a quel punto liberarsi del pallone, visto che prevedibilmente i cinque difensori di Denver non gli lasceranno varchi per correre.

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Nota: Dopo la prima partita della stagione Ron Rivera, allenatore di Carolina, ammise: “Se ci mettono un giocatore in spy su Cam, la sua efficacia diminuisce”. I numeri lo supportano, visto che Jacksonville chiuse quella partita mantenendo Newton sotto le 3 yard a portata e perse solo perché Josh Norman riportò un intercetto in end zone nel quarto quarto.
Von Miller fu scelto alla seconda assoluta nel draft 2011. Al primo posto andò proprio Cam Newton. L’accento dei network statunitensi è quindi tutto su questo matchup, mediaticamente irresistibile e che “vende” più di molte altre storie di questo Superbowl 50. Noi crediamo Phillips sarà più creativo.

WR Demaryius Thomas – CB

Elenchiamo tre giochi che hanno fatto la fortuna di Demaryius Thomas da quando Peyton Manning è arrivato in Colorado nei tre anni di Adam Gase al timone dell’attacco: tunnel screen, now slant e trips X-drag.
Nel primo il cornerback che ha più responsabilità è lo slot corner, nel secondo il cornerback a uomo su Thomas (che sarà al 90% Josh Norman), nel terzo il cornerback opposto (Robert McClain). Il tunnel screen è difficile da affrontare in cover-2, il now slant in cover-1 e il trips X-drag in cover-3 e cover-4.
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Con l’arrivo di Gary Koubiak, Thomas ha dovuto uscire dalla zona di comfort creata da questi tre schemi, e i risultati negativi sono emersi sottoforma di drop e pochi touchdown (dal now slant uscivano circa metà delle sue segnature). Tuttavia, con Josh Norman che si è rivelato uno dei migliori cornerback della lega e l’abitudine dei Panthers a giocare equamente bene cover-1, cover-2, cover-3 e cover-4 (caratteristica quasi unica a livello NFL), l’attacco di Denver potrebbe ricorrere a queste “vecchie” armi. Le motivazioni sono semplici: sfuggirebbe a Norman e manterrebbe Carolina sulle spine nel tentativo di capire quale difesa preparare.
Inoltre, tutti e tre i giochi si sposano bene con la versione 2015 di Manning, visto che non coinvolgono lanci profondi e possono essere giocati dalla shotgun, dalla pistol e in set con meno di tre ricevitori (strizzando l’occhio alle convinzioni di Koubiak in questo caso).

Quindi, oltre alla naturale opposizione tra Thomas e Norman, due dei talenti migliori in campo, c’è anche la possibilità di vedere il ricevitore di Denver alle prese con tutto il resto del corpo linebacker dei Panthers. Considerata l’annata non continua del primo soprattutto in red zone e l’estrema duttilità della retroguardia dei campioni della NFC, questo matchup sembra favorire in modo palese questi ultimi.
Così potrebbe non essere se Koubiak forzerà qualche gioco grazie al quale la coppia Manning-Thomas ha dominato le stagioni 2012,2013 e 2014.

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Nota: stagione molto turbolenta per Josh Norman. Dopo la partita contro Dallas al ringraziamento, egli disse: “Fatevi ridare indietro 70 milioni da Dez Bryant!”

La reazione fu di pubblica indignazione, ma Norman sapeva di aver annullato il prodotto di OSU e quindi rispose su Twitter: “Bello ricevere mail di odio, ti fanno capire che stai giocando molto bene!”
Demaryius Thomas invece su Twitter parla solo di Dio, di football, di allenamento. Dopo le prime sei partite del 2015 aveva solo un touchdown, dichiarò “Devo migliorare” senza citare i problemi in attacco dei Broncos. Ha finito con 105 ricezioni e più di 1300 yard in stagione regolare. Non male.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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