La Strada verso il Draft: Christian Hackenberg
Ruolo: Quarterback – College: Penn State – Classe: Junior
Età: 21 – Altezza: 6’4 (193 cm) – Peso: 234 (106 kg)
Da quando Christian Hackenberg ha messo piede in NCAA, se ne parla come uno dei maggiori talenti che il college football abbia mai visto. Dopo uno spettacolare primo anno, sotto la guida di Bill O’Brien, però, le sue prestazioni sono calate sensibilmente e se, all’inizio dell’ultima stagione, si pensava potesse ancora entrare nel lotto dei migliori, un’annata da 2.525 yard, 16 TD e 6 INT, ben al di sotto delle attese, ne ha decisamente ridimensionato lo status.
Hackenberg è dotato di un fisico eccellente: alto, ben strutturato e con un gran braccio. È capace di eseguire qualsiasi tipo di lancio, imprimendo alla palla ottima velocità e rotazione. Non teme di esplorare zone di campo trafficate o difficili, grazie alla sua precisione sia da fermo sia in movimento. Rilascia il pallone con molta naturalezza e la meccanica di lancio è pressoché perfetta. Resiste bene ai contatti e non ha paura di ricevere colpi duri. Ha un ottimo footwork, pianta bene i piedi al momento del lancio ed è agile nell’uscire dalla tasca, per provare ad eseguire una giocata con le sue gambe.
Ha guidato spesso i suoi Nittany Lions alla vittoria, con drive di grande classe. È un leader molto rispettato all’interno dello spogliatoio ed è stato il secondo più giovane capitano a Penn State. Ha dimostrato di saper gestire molto bene le difficoltà avute dal turbolento programma collegiale ed è sempre stato un punto di riferimento per i compagni, anche fuori dal campo.
I problemi arrivano quando si analizza la capacità di Hackenberg di stare nella tasca. Non ha la minima percezione della pressione e, troppo spesso, rimane fermo ad aspettare un ricevitore libero, senza muoversi per evitare i difensori. Le sue letture sono scarse, non analizza bene tutte le soluzioni in campo ed è troppo rilassato nella tasca. Questa insufficiente capacità decisionale lo ha portato spesso a prendere decisione assolutamente sbagliate.
Tiene per molto tempo la palla in mano e non è un fenomeno nel proteggerla (17 fumble in carriera). Prende moltissimi sack, sia per colpa della scarsa linea offensiva sia per colpa della poca attenzione nella tasca. Non ha lanciato molti intercetti in carriera, ma ha affrettato tantissime decisioni, senza prendere in considerazione eventuali seconde opzioni che gli consentissero di non sprecare un down. Ha una bassa percentuale di completamento e, sul profondo, deve diventare più preciso, poiché spesso i suoi lanci sono troppo lunghi per essere ricevuti.
Hackenberg ha qualità fisiche e forza nel braccio ideali per il gioco NFL, ma pecca in quelle caratteristiche che separano i grandi quarterback dal resto del gruppo: capacità di gestire la tasca e decison-making rapido ed efficace. Un buon coaching staff e una squadra di valore potrebbero sicuramente migliorare il gioco di Hackenberg, ma è molto difficile in NFL trovare l’ambiente giusto, dove poter emergere con calma.
Durante l’ultima stagione regolare, tante franchigie sono state costrette, dagli infortuni, a ricorrere ai loro back-up quarterback, ma spesso con alterne fortune. In questo draft, le caratteristiche di Hackenberg potrebbero trovare positivi riscontri in squadre bisognose di maggior tutela dietro al loro starter e desiderose di aver maggior talento nel loro quarterback di riserva. Al terzo round, squadre come i Colts o gli Steelers potrebbero essere molto interessate, senza escludere i Texans allenati da O’Brien, coach sotto il quale Hackenberg ha reso al meglio.
Indianapolis ha visto i suoi sogni di gloria sgretolarsi con l’infortunio di Andrew Luck. Matt Hasselbeck ha fatto il possibile per guidare la squadra ai playoff, ma la fine della carriera è ormai prossima per il quarantenne quarterback da Boston College e, ad Indianapolis, servono assolutamente forze fresche. Anche gli Steelers sono andati in seria difficoltà quando hanno dovuto fare a meno di Ben Roethilsberger. Un braccio come quello di Hackenberg sarebbe perfetto per una squadra che ama colpire in profondità e il coaching staff di Mike Tomlin è uno dei più stabili nell’intera lega, condizioni perfette per lo sviluppo di Hackenberg.
https://youtube.com/watch?v=%3Dz8vGqCWT2M4
[ad id=”29269″]