[NFL] Week 16: Not in my house! (Baltimore Ravens vs Houston Texans 13-25)
Negli anni 2000, a Houston, sponda Rockets, dominava sotto canestro uno dei centri più forti della storia NBA: Dikembe Mutombo. Secondo miglior stoppatore di tutti i tempi nella National Basketball Association, era solito canzonare i suoi avversari, dopo aver rifilato loro una stoppata, con la famosa frase «not in my house».
Oggi Mutombo era al NRG Stadium per sostenere i Texans, aggrappati per un filo al treno dei playoff, e nel pre-gara si è intrattenuto con J.J. Watt, insegnandoli la mimica precisa del dito indice che mostrava agli avversari dopo ogni canestro negato. Watt deve essere stato un buon allievo, perché grazie al suo contributo, gli Houston Texans sono riusciti a prevalere sui Baltimore Ravens per 25 a 13.
È un inizio terribile per Baltimore. Case Keenum (20/42 per 185 yard, 1 INT), al ritorno in Texas dopo la breve parentesi dello scorso anno, colpisce subito il punto debole della squadra del Maryland con un passaggio di 35 yard per Andre Johnson che regala una buona dose di fiducia ai padroni di casa. Lo snap successivo è diretto ad Arian Foster, segno di un game plan che vuole sorprendere la forte difesa avversaria e avvantaggiare il ritorno di Keenum al timone di comando. La tattica dei Texans si dimostra vincente e il primo drive di giornata si conclude con il field goal di Ryan Bullock.
L’ingresso di Joe Flacco (21/50 per 196 yard, 2 TD, 3 INT) e dell’attacco è qualcosa di orribile, così come tutto il primo tempo dei Ravens offensivamente. Evidentemente condizionato dalla presenza di J.J. Watt e dalla pressione furiosa del front seven avversario, il quarterback da Delaware va completamente in tilt. A fine primo tempo le sue statistiche recitano 3/18 al lancio per 27 yard, 2 orrendi intercetti nelle proprie 20 e 0 punti realizzati. Aggiungiamoci un running game capace di guadagnare appena 14 yard e avremo il brutto quadro di uno dei peggiori primi tempi nella storia della franchigia.
Dall’altre parte i Texans ringraziano la loro difesa e ne approfittano per segnare indisturbati altri 13 punti. Bullock prima aggiunge altri due calci al proprio personale bottino, poi una genialata di Foster regala il primo touchdown di giornata a Houston. Il running back da Tennessee vedendosi arrivare contro il difensore e impossibilitato a continuare la sua corsa, si inventa un passaggio di 5 yard per C.J. Fiedorowicz, lasciato libero dalla difesa avversaria, chiudendo il primo tempo sul 16 a 0.
La ripresa inizia leggermente meglio per i Ravens, grazie ad un preziosissimo ritorno per 45 yard di Jacoby Jones, uno dei tanti ex di giornata, fino alle 9 di Houston. Finalmente, anche se con estrema fatica, Flacco riesce a connettere con Torrey Smith per il touchdown pass di 8 yard, approfittando di una copertura confusionaria di due elementi del secondario avversario che lasciano solissimo Smith nel bel mezzo della end zone. È solo una breve parentesi, però, nel pomeriggio nerissimo di Flacco, che si fa intercettare per la terza volta, la seconda consecutiva da Kareem Jackson. I Texans sono famelici e ricavano dall’intercetto altri tre punti col calcio di Bullock, a cui ne aggiungono velocemente altrettanti in apertura di quarto periodo portandosi sul 22 a 7.
L’ultima frazione segue lo spartito dei tre precedenti. Bullock è infallibile al calcio e realizza il suo personale record di field goal calciati e realizzati in una singola gara con un 6/6 totale. I Ravens, ormai in balia di Watt e di ulteriori infortuni che aggravano la situazione del roster, trovano una piccola gioia con un bel touchdown di Torrey Smith, che riceve corto e sfreccia per 20 yard fino al touchdown. Baltimore prova anche la conversione, ma il solito Watt stoppa l’azione atterrando Flacco. È l’ultima grande emozione della gara, prima di un lento finale in cui il bestiale n.99 dei Texans penetra la linea offensiva degli avversari da ogni parte e con un sack chiude definitivamente la contesa sul 25 a 13.
Per i Ravens (9-6) è una delle più brutte prestazioni degli ultimi anni, che arriva nel momento peggiore della stagione, complicando non poco le possibilità di partecipare alla post season. Baltimore offensivamente è come se non avesse giocato: running game completamente annullato, linea perforata da ogni parte, ricevitori che faticavano a separarsi, ma soprattutto Flacco spaesato, spaventato e terribilmente incline all’errore. Oltre agli intercetti, ha sbagliato quasi il 60% dei suo lanci, scagliando palloni troppo lunghi, troppo bassi, facilmente deflettabili o lontani dai ricevitori. I Ravens ora, oltre a dover assolutamente vincere contro i Browns settimana prossima, dovranno anche sperare nell’insuccesso delle dirette concorrenti per poter accedere ai playoff.
I Texans (8-7) difficilmente andranno alla post season, ma hanno comunque raccolto una vittoria importante contro un avversario ostico. Forse sono stati agevolati dal giocare contro il loro ex coach Gary Kubiak, annullando con facilità l’attacco avversario, ma l’intero game plan è stato ben studiato e ha portato ad un risultato di sicuro valore. Settimana prossima arrivano i Jaguars e Watt e compagni vorranno sicuramente chiudere la stagione nel migliore dei modi con una bella vittoria, per poter guardare al futuro con ottimismo ancora maggiore.
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