[NFL] Week 15: La maledizione del Missouri (Oakland Raiders vs Kansas City Chiefs 13-31)

I Raiders (2-11) arrivano alla seconda sfida contro i Chiefs (7-6) galvanizzati dalla bella vittoria nella Battle of the Bay contro i 49ers, che è addirittura valsa a Derek Carr il titolo di rookie della settimana. Tony Sparano e i suoi uomini sperano di cavalcare l’onda dell’entusiasmo e spezzare alcuni record negativi: sono infatti 9 le sconfitte consecutive in trasferta, ed inoltre i Raiders non vincono due partite di seguito da ottobre 2012 (quando batterono i Jaguars in casa e proprio i Chiefs all’Arrowhead Stadium). I Chiefs hanno bisogno vincere per continuare a sperare nell’accesso ai playoff tramite wildcard.

INFORTUNI

Raiders Inactives: QB Matt MCGloin, WR Denarius Moore, LB Sio Moore, G Tony Bergstrom, T Menelik Watson, TE Bran Leonhardt, DT Stacy McGee
Chiefs Inactives: QB Aaron Murray, WR Donnie Avery, CB Phillip Gaines, C Eric Kush, OL L. Duvernay-Tardif, TE Richard Gordon, DL A. Bailey

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I Raiders hanno perso la safety Larry Asante per il resto della stagione e devono fare a meno, per questa partita, del LB Sio Moore. Per coprire le assenze Tony Sparano ha promosso dalla practice squad il LB Bojay Filimoeatu e il DB Ras-I Dowling.
I Chiefs devono rinunciare al CB Phillip Gaines, ma la loro difesa sui passaggi sta comunque facendo bene grazie al prezioso contributo di Ron Parker.

RIVOLUZIONE IN VISTA?

A poche ore dall’inizio della partita, il mondo dei social network è stato invaso dalle reazioni ad un tweet del solitamente ben informato Adam Schefter:

Che il futuro di McKenzie con i Raiders fosse a rischio è cosa nota visti i risultati. Il GM ha fatto due buoni draft nel 2013 e soprattutto nel 2014, ha riorganizzato i contratti dei giocatori in maniera tale da garantire un grande spazio di manovra sotto il salary cap per le acquisizioni future, ma allo stesso tempo ha commesso tanti errori in free agency, sconvolgendo la rosa per due stagioni e spendendo tanti soldi per QB che hanno finito per reggere una cartellina in panchina o per fare danni quando chiamati in causa (Flynn nel 2013 e Schaub nel 2014). McKenzie è sicuramente portato come college scout, ma i dubbi sulle sue qualità nel gestire tutta la baracca restano forti. Certamente, prima di mandarlo via, Mark Davis dovrà guardarsi bene attorno per evitare di commettere un errore peggiore prendendo al suo posto la persona sbagliata.

LA PARTITA

Jason Avant ChiefsInutile raccontare drive per drive questa partita a senso unico. I Raiders sono scesi in campo scarichi, come troppo spesso capita dopo una buona prestazione. A questo punto è difficile trovare una spiegazione; cambiano i coach, cambiano i giocatori, ma questa mentalità perdente continua ad imperare ad Oakland.

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L’imperativo per i Silver & Black era fermare Jamaal Charles, e in fin dei conti la difesa è riuscita nell’intento, limitando il micidiale RB a 52 yard in 12 corse. Il problema è che la difesa non ha fermato nessun altro. Dopo aver fatto fare un figurone al QB dei Rams Shaun Hill, i Raiders si sono lasciati distruggere da un altro QB mediocre come Alex Smith, che ha concluso una partita ricca di screen e quick pass per i ricevitori (ma con anche qualche bel lancio in profondità) con un passer rating di 115.6, 297 yard e 2 TD pass.
I Chiefs ci hanno messo tutto l’impegno possibile per non prendere il largo, rovinando drive promettenti con penalità stupide, drop dei ricevitori e FG sbagliati, ma contro questi Raiders era impossibile non dominare la partita.

La linea offensiva nero-argento, che tanto brava era stata a respingere gli attacchi dei pass rusher dei 49ers, è sembrata non avere idea di come contrastare Justin Houston, Tamba Hali e compagni. Carr ha subito 4 sack, ma per tutta la partita non ha avuto tempo di cercare i suoi ricevitori, e troppo spesso ha dovuto lanciare fuori equilibrio, con il peso caricato sul piede arretrato. Khalif Barnes si è messo in luce in negativo con due penalità per false start, ma tutta la linea ha giocato una partita sotto tono.

Il coaching staff dei Raiders, ormai chiaramente con le valigie pronte, è tornato a far grattare la testa ai più per la sua decisione di abbandonare da prestissimo il gioco di corsa per concentrarsi sul gioco aereo che chiaramente non aveva possibilità di successo data la pressione degli avversari, l’imprecisione di Carr e l’incapacità dei ricevitori di separarsi dai difensori. Latavius Murray aveva iniziato molto bene la partita con 59 yard in 12 corse (di cui una da 25 yard), ma poi è stato fatto sparire, sostituito nel secondo tempo da McFadden e sul finale addirittura da un inutile Maurice Jones-Drew ancora una volta capace di perdere terreno in situazione di primo e goal da 1 yard.
Derek Carr, Justin HoustonUn’altra mossa incomprensibile del coaching staff è stata la scelta di mettere nuovamente in cantina Marcel Reece. Il FB era stato fondamentale con le sue corse per muovere la catena nel finale della prima partita contro i Chiefs ed aveva dato un grande contributo con le sue ricezioni contro i 49ers, stupisce quindi che Sparano ed Olson continuino ad ignorare una delle poche armi offensive a loro disposizione.

Se l’attacco dei Raiders è stato inguardabile, se la difesa è stata incapace di marcare i ricevitori avversari, gli special teams sono stati imbarazzanti, concedendo al ritornatore dei Chiefs De’Anthony Thomas di regalare spettacolo, ritornando un punt per 81 yard intoccato fin dentro alla end zone avversaria. Thomas ha riportato 8 degli 11 punt di Marquette King ed ha fatto registrare una media di 19.5 yard a ritorno, Hammond e Davis hanno riportato i 2 kickoff di Janikowski con una media di 33 yard a ritorno, mentre il returner dei Raiders TJ Carrie ha fatto registrare una media di 0.5 yard nei 2 ritorni di punt e di 24.3 yard nei 3 kickoff ritornati, tanto per far capire chi ha vinto la battaglia per la posizione di campo.

HIGHLIGHTS

Due azioni resteranno negli occhi dei tifosi dei Raiders a lungo, il passaggio lungo di Alex Smith a coprire 48 yard per Albert Wilson lasciato solo da DJ Hayden e il TD pass da 70 yard di Smith per Knile Davis marcato da un lentissimo Miles Burris.
Di positivo invece c’è ben poco, il fumble forzato da Brandian Ross e riportato da CJ Wilson fino alle 15 di Kansas CIty ( ovviamente i Raiders non sono riusciti a sfruttare l’occasione e si sono accontentati di un FG di Janikowski) e il drive finale caratterizzato dal “solito” TD pass da garbage time di Carr per James Jones.
I Raiders sono una delle migliori squadre negli ultimi 2 minuti della partita, peccato che questa statistica nasconda una ben più cupa realtà:

LA MALEDIZIONE DEL MISSOURI

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Dopo la buona vittoria contro i Chiefs i Raiders erano andati a St. Louis ed avevano scelto di non sudare le maglie, perdendo 52-0. Dopo l’ottima prova contro i 49ers sono tornati nel Missouri e si sono lasciati schiacciare nuovamente; questa volta il risultato finale è stato 31-13, ma è un risultato bugiardo che sarebbe stato sicuramente ben più pesante senza gli errori e l’indisciplina dei Chiefs.

PRESS CONFERENCE

La seguente citazione riassume in pieno il gameplan difensivo dei Raiders

“They were playing a lot of single-safety middle and putting that extra guy in the box, obviously concerned about Jamaal and the run game. It opened up something down the field for us.” [Kansas City head coach Andy Reid]

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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