[NFL] Wild Card: il preview delle quattro sfide

Un passo indietro prima di addentrarci nelle preview delle quattro wild card che ci aspettano nel weekend. Torniamo un attimo all’ultima settimana di regular season. Molto era deciso. Tanto ben indirizzato. Poco ancora da stabilire.

Nel poco ancora da stabilire ballava soprattutto l’ultima wild card della AFC, con i New York Jets che avevano in mano il loro destino e gli Steelers alla finestra. Come è andata lo sappiamo. I Buffalo Bills hanno regalato il biglietto della post season a Pittsburgh. I Jets avrebbero meritato i playoff, anche se Pittsburgh sembra una squadra più attrezzata.

L’altra variazione di rilievo è stata in cima alla NFC North, dove i Minnesota Vikings hanno spodestato i Green Bay Packers rivoluzionando le posizioni nella NFC. Gara in casa per i Vikings, ma contro i temibilissimi Seattle Seahawks, trasferta dai Washington Redskins per i Packers, anziché ospitare proprio Minnesota.

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E ora si comincia

Kansas City Chiefs vs Houston Texans
sabato ore 22,35

Difesa. Difesa. Difesa. E ancora difesa. Kansas City Chiefs e Houston Texans sono le squadre che più di tutte le altre arrivate alla post season hanno costruito il loro successo sulla difesa. Houston ha vinto una division tutt’altro che irresistibile sopravvivendo alle difficoltà in cabina di regia di inizio stagione e alla marea di infortuni: in primis quello di Arian Foster, ma non vanno dimenticati quelli ai ricevitori che restano d’attualità anche per sabato. Bill O’Brien per tenere in piedi l’attacco ha scelto schemi originali e aggressivi. Ha pagato. Li vedremo anche contro i Chiefs che al contrario in attacco badano al sodo senza scostarsi troppo dal manuale.

Il talento di Jeremy Maclin ha fatto la differenza, regalando ad Alex Smith il bersaglio tanto desiderato nel difficilissimo 2014 dei biancorossi (zero touchdown segnati dai ricevitori). E c’è anche Travis Kelce da tenere d’occhio, sebbene sia lontano dall’essere un’opzione primaria. L’assenza di Jamaal Charles (lui e Foster, entrambi in injury reserve, saranno i grandi assenti della sfida) è stata resa meno pesante dall’esplosione di Charcandrick West. L’inizio traumatico: una vittoria e cinque ko filati, è stato annichilito dalle 10 “W” consecutive che hanno proiettato i Chiefs ai playoff.

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Ci aspetta una partita dura, difensiva, a punteggio basso. Con due difese così dominanti l’idea è che riesca a prevalere chi ha qualcosa di più sull’altro lato del gioco e in attacco la regolarità (che talvolta sfocia persino in banalità) di Kansas City è comunque più affidabile di quanto offra Houston. I Texans possono sperare in una giornata di grazia di Brian Hoyer e DeAndre Hopkins (assai più probabile per quest’ultimo) e non va certo dimenticato J.J. Watt e la sua capacità si ribaltare un match; ciononostante ci sembrano meno attrezzati per poter passare il turno.

Sulla carta pagano parecchio anche in termini di special team. La curiosità: i Chiefs hanno vinto l’ultima gara di playoff 22 anni fa. Dove? A Houston (c’erano gli Oilers). Da dove veniva il loro qb? San Francisco 49ers, come Alex Smith (era un tale Joe Montana però)…

VANTAGGIO KANSAS CITY

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Pittsburgh Steelers vs Cincinnati Bengals
domenica ore 2,15

La sfida più affascinante delle Wild Card. Tra Pittsburgh Steelers e Cincinnati Bengals intercorre una di quelle rivalità che accendono la passione anche durante la regular season. Figurarsi nei playoff. Gli Steelers arrivano con lo slancio del miracolo della settimana numero 17, i Bengals con il quarterback titolare, Andy Dalton, ancora fuori causa per la frattura al pollice. Non sono più i Bengals di metà stagione, ma nemmeno gli Steelers sono quella macchina da guerra offensiva cui ci eravamo abituati tra la fine della scorsa stagione e l’inizio di quella 2015.

È venuto meno soprattutto l’apporto di Martavis Bryant. L’ha fatto notare persino Ben Roethlisberger nella settimana d’avvicinamento alla partita, quando gli ha chiesto di essere più duro e di fare quello che serve alla squadra. Se il ricevitore tornerà sul pezzo per Cincinnati potrebbero esserci troppe frecce da parare. Sempre che la linea offensiva degli Steelers garantisca tempo a sufficienza a Big Ben, perché la difesa di Geno Atkins e soci rientra nella categoria pericoli pubblici. Se il punteggio non si alza eccessivamente Cincinnati può giocarsi le sue carte. Se si gioca a chi segna di più gli Steelers hanno più possibilità, visto che A.J. McCarron non sembra ancora pronto a segnare una caterva di punti pur avendo ripulito efficacemente il suo gioco dopo la prima gara dell’anno proprio contro i gialloneri.

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Vero è che la difesa degli Steelers non ha ancora raggiunto i livelli della gran parte delle contendenti impegnate nella corsa al Super Bowl numero 50, ma dovrebbe essere ugualmente sufficiente. Posto che DeAngelo Williams sia del match (è questionable) perché senza il sorprendente sostituto di Le’Veon Bell Pittsburgh rischia di diventare troppo prevedibile, e se si segna poco, come dicevamo, i rischi per coach Mike Tomlin aumentano. Nota extra: sarebbe diciamo quantomeno particolare se i Bengals riuscissero a portare a casa una vittoria nei playoff proprio nel primo anno senza Dalton in campo.

Agg. 21.00: DeAngelo Williams è ufficialmente out. Il che complica parecchio i piani di Pittsburgh che diventa molto più prevedibile, come segnalavamo nel pezzo. Il vantaggio si assottiglia. Siamo praticamente alla pari. La differenza? Roethlisberger su McCarron.

VANTAGGIO PITTSBURGH

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Seattle Seahawks vs Minnesota Vikings
domenica ore 18,05

Avessero potuto scegliere difficilmente i Minnesota Vikings avrebbero desiderato accoppiarsi con i Seattle Seahawks. Così come Houston e Kansas City, Seattle è una di quelle squadre che arriva ai playoff lanciata, in parabola ascendente. Ha ovviato all’assenza di Marshawn Lynch prima con un Thomas Rawls superbo, poi cambiando modo di giocare e liberando il braccio di Russell Wilson. E che braccio.

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Minnesota giocherà in casa, e non dovrà andare a Green Bay come sarebbe stato in caso di secondo posto nella NFC North. Il vantaggio del campo di solito è determinante fino a un certo punto, perifrasi per dire che conta pochino (date un’occhiata a chi assegniamo il vantaggio in questa nostra preview). Potrebbe essere diverso domenica, però, quando è prevista una temperatura di -15/-17 gradi.

Impressionante. Se il meteo non cambia assisteremo a una battaglia difensiva di primissima qualità. Football vecchio stampo con i due migliori running back della loro generazione fare da rompighiaccio per gli attacchi. In gialloviola ovviamente Adrian Peterson, che dovrà far attenzione a non cadere nel difetto di quest’anno, i troppi fumble, e dovrà gestire il problema alla schiena emerso contro Green Bay all’ultima giornata.

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In bluargento Lynch che sembra sul punto di rientrare proprio per il match di domenica. In settimana si è allenato a pieno ritmo e i coach lo aspettano in campo. Un rientro che potrebbe sì andare a intaccare il perfetto meccanismo oliato da Pete Carroll e tagliato ad hoc sulle caratteristiche di Wilson e del suo miglior ricevitore Doug Baldwin, ma, più probabilmente, garantirà una stampella essenziale in una battaglia di trincea come quella che dovrebbe esplodere al Tcf Bank Stadium di Minneapolis.

Chiavi per i Vikings la presenza in difesa in condizioni ottimali dei big: il defensive tackle Linval Joseph (è ancora Q come il defensive end Charles Johnson) e il linebacker esterno Anthony Barr. Non sono stati al massimo nelle settimane finali. Un occhio al termometro, l’altro al curriculum recente nei playoff: il freddo deve essere davvero terribile perché riesca a congelare l’abitudine a vincere le gare che contano dei Seahawks. Guarda caso proprio la qualità che è mancata in gran parte delle occasioni di prime time ai Vikings nel 2015, inclusa la scoppola rimediata giusto da Seattle e giusto in casa il 6 dicembre (38-7 senza appello).

VANTAGGIO SEATTLE

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Green Bay Packers vs Washington Redskins
domenica ore 22,40

I Washington Redskins saranno la vittima sacrificale che tutti si aspettano in questi playoff? Secondo noi no. E ora vi spieghiamo il perché. Per prima cosa hanno finito la stagione regolare in crescendo. Hanno entusiasmo e il morale è alto. In attacco hanno trovato dei capisaldi quasi “senza nome” (da Jordan Reed in giù fino al rookie Jamison Crowder) che gli permettono di rispondere colpo su colpo quasi a tutti.
Kirk Counsins si è rivelato la sorpresa più grande della stagione parlando di quarterback. Infine: non hanno nulla da perdere. Contro, poi, avranno i Green Bay Packers, squadra che al contrario non ha attraversato il suo campionato migliore e non ha trovato la quadra che possa permettergli di trasformarsi d’improvviso in uno schiacciasassi.

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Aaron Rodgers ha enormi problemi ha trovare ricevitori che gli diano garanzie e il gioco di corsa va a corrente alternata. Una partita sì, una no, l’altra forse. Il ritorno di coach Mike McCarthy a chiamare i giochi non ha ripristinato le alchimie del passato. Senza forse: sarebbe stato più d’aiuto poter contare su Jordy Nelson, o almeno sul rookie Ty Montgomery. Detto questo rimane il fattore esperienza.
Green Bay è sicuramente più avvezza di Washington a gare del genere. Nessuna delle due difese è all’altezza per fare molta strada nei playoff, e in quella dei Redskins potrebbe pesare l’assenza di Dashon Goldson (un’altra Q pesante nei bollettini delle infermerie).

Dopo aver messo tutto sulla bilancia gli ospiti sulla carta godono ancora dei favori del pronostico. Se ci obbligaste però a scegliere un possibile colpaccio nelle wild card diremmo proprio la vittoria di Washigton. Tenendo a mente che il primo turno è proprio quello che storicamente riserva più risultati inaspettati.

VANTAGGIO GREEN BAY

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