[NFL] La tattica del questionable

Almeno una volta, a tutti coloro che seguono con attenzione il football, sarà capitato di leggere, tra le varie news della propria squadra, la lista dei giocatori infortunati (da questo elenco sono esclusi i giocatori in Injured Reserve che, in teoria, sono fuori dal roster). Ed almeno una volta, sarete rimasti sorpresi di vedere in campo un giocatore che, fino a qualche ora prima del match, era ancora in quella lista.

Non è un caso che questi giocatori, “magicamente”, guariscano e siano pronti a scendere in campo la domenica. È una vera e propria tattica studiata dai coaching staff per sviare gli avversari. Vi sarà successo di seguire una conferenza stampa, a cui gli head coach sono tenuti a partecipare, ed ascoltare risposte molto vaghe sullo stato di salute di alcuni atleti.

Uno dei maestri di queste tattiche di sviamento è Bill Belichik. L’attuale coach dei Patriots, nel 2004, alla vigilia del Super Bowl XXXVIII di Houston contro i Panthers, rispose in maniera alquanto sfuggente (per usare un eufemismo), alla domanda di un giornalista del Boston Globe che gli chiedeva le condizioni del linebacker Ted Bruschi, uscito prematuramente dall’AFC Championship, per un non precisato infortunio alla parte bassa del corpo.

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Reporter: «Bill, potresti darci un aggiornamento sull’infortunio di Ted Bruschi?»
Belichik: «Ha una gamba»
Quasi gridando il giornalista rispose: «Si, lo so bene, ne ha due»

Belichik rimase in silenzio attendendo la prossima domanda.

coach carrolDa questo episodio, la NFL adottò nuove regole per comunicare alla stampa gli infortuni, obbligando i team ad essere precisi sulla parte del corpo interessata. Gli injury reports, però, risalgono ai primi anni ’50, quando la lega volle che i team fornissero più informazioni dall’interno, così da rendere pubblico lo stato di salute dei propri atleti ai media, alla squadra avversaria e ai tifosi. Le squadre, prima del match domenicale, devono presentarsi alla stampa tre volte a settimana e, in queste occasioni, devono rispondere alle domande relative agli infortunati.

Esistono quattro categorie per classificare gli infortunati:

  • out (il giocatore sicuramente non giocherà la prossima partita)
  • doubtful (il giocatore ha il 25% di probabilità di giocare)
  • questionable (il giocatore ha il 50% di probabilità di giocare)
  • probable (il giocatore quasi sicuramente giocherà).

Oltre a questi provvedimenti, la NFL filma tutti gli allenamenti per essere sicura che i team seguano le regole e dichiarino il vero. Dove sta la tattica allora?

La risposta è tanto semplice quanto efficace. Le squadre vogliono mantenere un alone di mistero sui giocatori in dubbio per obbligare le avversarie a spendere molto più ore sul campo e in sala video per studiare gli schemi che prevedono in campo il tal giocatore o il suo eventuale sostituto. La logica alla base di questa strategia è che più tempo gli avversari dovranno eseguire giocate aggiuntive in base a chi scenderà sul terreno di gioco, meglio è. Arriveranno sicuramente preparati, ma, forse, più stanchi, mentre la propria squadra sarà più fresca e riposata.

danielsRiportiamo un esempio concreto: Owen Daniels, tight end dei Ravens, prima del match contro i Bengals, nel week 8, ha subito un piccolo intervento chirurgico al ginocchio. Quando, il mercoledì antecedente alla partita contro Pittsburgh, gli Steelers lo hanno visto come doubtful, saranno rimasti quasi sicuramente sorpresi. Il coaching staff di Mike Tomlin avrà forse pensato che non avrebbe giocato e avrà studiato e preparato tutte le azioni che i Ravens avrebbero usato senza di lui. Ma, avendolo visto il giovedì come questionable, qualcuno dei coach avrà sicuramente passato una notte insonne a studiare gli schemi con Daniels in campo. In quella partita, i primi due lanci di Joe Flacco furono diretti proprio ad Owen Daniels.

Ovviamente cercare di sorprendere gli avversari con questa tattica non fa la differenza tra vincere o perdere (per rimanere al nostro esempio, gli Steelers hanno asfaltato i Ravens 43 a 23), ma può cambiare leggermente le carte in tavola e favorire qualche situazione in più durante la gara. Più facile eseguire tal strategia con i giocatori veterani che, pur saltando una settimana di allenamenti, hanno ore e ore di pratica alle spalle per essere pronti la domenica, ma gli avversari dovranno prepararsi sempre a tutte le evenienze e sicuramente, in qualche partita, il fattore sorpresa sarà d’aiuto e la tattica del questionable avrà dato i suoi frutti.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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