[NFL] Week 8: Vince la noia (Oakland Raiders vs Cleveland Browns 13-23)

TAILGATING – PALLA AL CENTRO E SI RIPARTE

E’ una sfida fra due squadre che cercano di ripartire dopo anni di prestazioni imbarazzanti. Dopo la stagione 2002, nella quale erano arrivati al Super Bowl, gli Oakland Raiders hanno totalizzato un record di 53-129; i Cleveland Browns non hanno fatto molto meglio e sono a 59-123.
I Browns hanno recentemente perso il C titolare Alex Mack, inserito nella IR e già operato per riparare il perone rotto. Questa settimana la squadra ha attivato Nick McDonald dalla Reserve/Non-Football Injury list, e tutti gli indizi portano a pensare che sarà proprio lui il titolare al centro, in modo da consentire a John Greco di tornare nella sua posizione naturale di guardia.
Anche i Raiders hanno un giocatore al rientro; il CB DJ Hayden, scelto al primo round nel Draft 2013, è stato attivato dalla PUP. La sua stagione incomincia contro i Browns, anche se l’head coach Tony Sparano ha preannunciato che lo reinserirà con calma.

PRE GAME WARMUPS – COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO

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Risultati della giornata precedente:
Cardinals 24 – Raiders 13
Browns 6 – Jaguars 24

defense brownsI Browns puntano ad evitare l’onta di due sconfitte consecutive contro una squadra fino a quel momento senza vittorie, cosa mai successa nella storia della NFL a questo punto della stagione. I Raiders, dal canto loro, non vedono l’ora di cancellare la possibilità di un vergognoso 0-16 che li porterebbe a fare compagnia ai Lions del 2008.
Si sfidano la peggiore difesa contro le corse e uno dei peggiori attacchi via terra della lega. Cleveland è infatti 32a nella NFL per yard concesse su corsa (155.5 yards a partita). Una delle cause principali sembra essere un problema nei fondamentali; gli stessi Browns, autoanalizzandosi, hanno notato che spesso i difensori non intervengono con il giusto angolo di placcaggio o non riescono a liberarsi dai blocchi. Ma c’è dell’altro: spesso i LB si posizionano male in partenza e non riescono a cogliere gli indizi che l’attacco dà prima di iniziare l’azione.
Per il DC Jim O’Neil è questione di esecuzione, ma è fiducioso che gli schemi siano corretti. “I nostri ragazzi [della linea difensiva] devono impegnare due bloccatori. Se riusciamo a fare questo possiamo liberare uno dei nostri LB, che così può andare indisturbato sul portatore di palla. E’ così che abbiamo avuto così tanto successo in difesa. Dobbiamo semplicemente fare meglio nell’impegnare due avversari “.

NATIONAL ANTHEM – JOHNNY OAKLAND?

Domenica, nel pomeriggio italiano, su NFL Network l’insider Ian Rapoport ha estratto dal cilindro un paio di conigli nero-argento. Per prima cosa ha dichiarato che Jon Gruden ha pressato a lungo i Raiders durante il Draft perché selezionassero l’attuale backup QB dei Browns Johnny Manziel, poi ha riportato una confidenza che Gruden avrebbe fatto ad un amico intimo, e cioè che tornerebbe ad allenare nella NFL se l’offerta arrivasse dai Raiders (piccola analisi su RaidersItalia).

COIN TOSS – ITALIAN JOB

We’re both hot-blooded Italians with similar philosophies” [Tony Sparano, conferenza stampa di mercoledì 22 ottobre]

I due head coach si conoscono bene avendo lavorato insieme nel 2012 con i Jets. Sparano era l’offensive coordinator della squadra newyorkese, mentre Mike Pettine guidava la difesa.
Entrambi hanno una filosofia di gioco incentrata sulle corse, e mettono molta enfasi sull’importanza delle linee.

“Tony è un esperto della linea offensiva, io sono cresciuto con l’influenza di mio padre [un famosissimo allenatore a livello liceale in Pennsylvania] che sostiene che tutto parte dalle linee. E’ così che costruisci una squadra. Se riesci a correre, se proteggi il QB e se ci aggiungi una buona difesa, allora puoi stare in partita ogni volta” [Mike Pettine]

KICKOFF – SI COMINCIA

Raiders Inactives: QB Matt McGloin, WR Vincent Brown, CB Keith McGill, LB Bojay Filimoeatu, G Tony Bergstrom, T Matt McCants, TE D. Ausberry
Browns Inactives: WR Rodney Smith, DB Pierre Desir, RB Glenn Winston, DB Robert Nelson, OL Vinston Painter, DL Billy Winn, DL Phil Taylor

I Browns vincono il coin toss e rimandano la decisione al secondo tempo; i capitani dei Raiders (Marcel Reece, Stefen Wisniewski e Charles Woodson) scelgono di ricevere e è quindi Derek Carr a prendere il primo snap, dalle 20, dopo il touchback sul kickoff.
I Raiders iniziano decisamente forte, conquistando due primi down consecutivi, prima con un lancio di Carr per Andre Holmes, poi con una corsa di McFadden da 15 yard, tanto per testare la veridicità della pochezza dei Browns nel difendere le corse. Dopo aver marciato senza opposizione fino alle 37 di Cleveland l’attacco dei Raiders si inceppa. Prima McFadden lancia un incompleto in direzione di Derek Carr (tra l’altro ben coperto da Buster Skrine) dalla wildcat, poi Maurice Jones-Drew si fa abbattere per una perdita di quattro yard, ed infine sul terzo e 14 Carr fa un passaggio da 3 yard per James Jones che correva una crossing route con Joe Haden a fargli da ombra.

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Brian Hoyer BrownsLa sagra delle scelte sbagliate porta all’entrata in campo di Janikowski; il kicker si prepara a calciare un field goal da 57 yard ma in realtà Tony Sparano ha chiamato un trick play (atteso da tutti da quando il backup QB Matt Schaub ha preso il posto del punter Marquette King come holder). Janikowski corre a piazzarsi lungo la sideline di destra e i Raiders si schierano in formazione da punt; lo snap lungo per Schaub è impreciso e la palla cade ai suoi piedi, il QB la raccoglie e forza un lancio per il TE Rivera marcato da due avversari e la palla viene intercettata da Gipson (collezionista di intercetti nell’ultimo periodo) e riportata fino alle 48 di Oakland. I tifosi dei Raiders si guardano negli occhi increduli, non riuscendo a spiegarsi questa catena di scelte assurde.

I Browns sembrano poter guadagnare terreno con i passaggi, ma su un terzo down il Pro Bowler  Jordan Cameron, dopo aver lasciato sul posto il LB Sio Moore, non riesce a tenere una palla decisamente ricevibile costringendo i suoi al FG. Da 52 yard Cundiff mette 3 punti sul tabellone.
Il secondo drive offensivo dei Raiders parte bene, e gli ospiti mettono ancora in evidenza i limiti difensivi sulle corse dei Browns. Proprio per questo risulta incomprensibile che l’OC Greg Olson abbia chiamato per due volte, in situazione di terzo e 1, dei passaggi. La prima volta il down è convertito, ma il secondo tentativo non va a buon fine e Carr rischia addirittura di farsi intercettare. Marquette King entra a calciar via la palla; il punt corto copre solo 30 yard per via di un rimbalzo sfavorevole.

Hoyer torna in possesso del pallone e vedendo che le corse non funzionano gioca un quick screen pass per Gabriel, che sfruttando il cuscino concesso da Woodson (ma poi era davvero lui ad avere la responsabilità del WR numero 18 o c’è stata una incomprensione difensiva?) e guadagna ben 48 yard sfruttando gli ottimi blocchi dei compagni; è solo lo splendido recupero del DE Benson Mayowa che evita il TD. Questo è lo schema che Olson sta provando a giocare, senza nessun successo, dall’inizio della stagione. L’adrenalina per il pericolo scampato dà la sveglia alla difesa che, a parte un holding di Carlos Rogers che regala un primo down agli avversari, non concede più nulla ai Browns. La difesa sulle corse è perfetta, tanto che Ben Tate corre quattro volte e perde ben 5 yard. Cleveland è costretta ad accontentarsi del FG del 6-0.

Le due difese forzano entrambe un three-and-out alla fine del primo quarto. Il drive dei Raiders ovviamente si conclude con un passaggio da 6 yard su un terzo e 12, tanto per non discostarsi dal tema ricorrente. Nella prima azione del drive di Cleveland Charles Woodson va vicinissimo ad un intercetto; il veterano e futuro Hall of Famer continua ad essere nel posto giusto al momento giusto.
I Raiders tentano di coinvolgere Jones-Drew, ma il RB non tira fuori molto dalle tre occasioni concesse, mettendo a statistica solo 7 yard. La squadra si trova ad affrontare un nuovo terzo e 1 e Olson chiama una corsa di Jamize Olawale; senza nessuno che gli spiani la strada il FB di scorta viene fermato subito e i Raiders son costretti a render palla ai Browns.

Dopo il buon punt di King, che costringe Hoyer a partire dentro le proprie 15, Cleveland inizia un lungo drive che li vede manovrare benissimo via aria ma soffrire la difesa sulle corse; Sio Moore e Khalil Mack riescono con facilità ad infilarsi nel backfield e a bloccare sul nascere i tentativi di corsa di Terrance West. I Browns però non vanno oltre le 3 dei Raiders e Cundiff è costretto a calciare un FG da 26 yard che porta il punteggio sul 9-0 per i padroni di casa. In questo drive Cleveland perde il TE Jordan Cameron, per una volta molto coinvolto nel gioco offensivo, per una commozione cerebrale riportata a seguito di un colpo ricevuto dalla safety Brandian Ross, che si merita una flag per Unnecessary Roughness.

Kenbrell Thompkins RaidersI Raiders finalmente cancellano lo zero dal tabellone con un FG da 46 yard di Janikowski a conclusione di un drive nel quale brilla Mychal Rivera, con una ricezione da circo ad una mano in mezzo al campo. Per i Browns arriva al momento giusto il primo sack di giornata per Paul Kruger, che sfugge a Menelik Watson e mette a terra il rookie QB dei Raiders.
Gli indisciplinati Browns vanno three-and-out, anche per colpa di due false partenze, e Hoyer rischia anche di vedere un suo lancio intercettato da Rogers. Se avesse messo le mani su quella palla il CB proveniente dai 49ers avrebbe molto probabilmente regalato ai suoi 6 punti.
Carr ha tempo per portare i suoi in posizione da field goal, anche grazie ad un perfetto lancio per Holmes e ad una bellissima ricezione ad una mano di Kenbrell Thompkins, sempre più coinvolto negli schemi offesivi. Senza timeout e col tempo che sta terminando i Silver & Black si accontentano di 3 punti e vanno al riposo sotto di un field goal.

HALFTIME

I Raiders restano in partita grazie al fatto che la difesa sta limitando i già di per se non troppo esplosivi Browns. Brian Hoyer sta avendo un discreto successo via aria, ma i Raiders stanno giocando bene contro le corse e questo non era per niente scontato contro uno dei migliori attacchi via terra della NFL. I Browns hanno conquistato sei primi down con passaggi e nessuno con le corse. Anche Oakland sta preferendo i passaggi alle corse, nonostante i Browns abbiano la peggior difesa della lega contro le corse e nonostante McFadden stia correndo con una media di 6.6 yard a portata in questa partita. Un passo avanti per i Raiders anche nella difesa sui terzi down, con Cleveland che ha ne convertito solo uno su sei. Nonostante la difesa dei nero-argento stia limitando l’attacco avversario, Derek Carr e compagni stanno faticando a portare avanti i drive offensivi, problema cronico della squadra californiana.

SECONDO TEMPO

Il secondo tempo inizia male per entrambi i team, due three-and-out per i Browns e due per i Raiders, con la difesa nero-argento che impedisce ai RB di Cleveland di muovere la palla. Entrambe le squadre sono fortunate a non commettere turnover; Carr subisce un sack (il secondo per Kruger) e perde palla, ma il suo centro Wisniewski si tuffa per recuperarla, poi sul punt di King Olawale causa un fumble del punt returner Benjamin, ma anche in questo caso è un compagno a recuperare la palla.
Dopo un altro orribile drive dei Browns i Raiders iniziano finalmente a muovere la catena, ma il promettente drive si interrompe improvvisamente sulle 20 di Cleveland quando Donte Whitner si abbatte su McFadden come un missile, causando un fumble che Haden riporta fin quasi a metà campo.

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Joe Haden BrownsSfruttando il campo corto e lo shock causato dal fumble nei giocatori dei Raiders, ad Hoyer bastano due passaggi per portare i suoi sulle 5 di Oakland. Dopo una corsa da 1 yard di Tate è il QB a segnare il TD decisivo, trovando Andrew Hawkins che non ha problemi a passare la goal line dopo la ricezione per il suo primo TD della stagione.
La partita è piuttosto noiosa, i due attacchi faticano a muovere la catena e si assiste alla battaglia per la posizione di campo con i due punter chiamati troppo spesso all’opera. Da citare, per quanto riguarda i Raiders, resta soltanto un quasi intercetto di Sio Moore, un sack di Justin Tuck (solamente il secondo in stagione per il titolato veterano) e un punt dei Browns quasi bloccato della recente acquisizione dei Silver & Black Jamar Chaney. Per i Browns sale in cattedra Joe Haden, che segue come un’ombra il suo avversario diretto e difende passaggi su passaggi meritandosi lo stipendio che prende.

Dopo l’infinita serie di punt, Derek Carr riprende palla con la sua squadra sotto di 10 punti, senza più timeout e con solo 3:48 sul cronometro. Poco importa, al secondo gioco del drive il rookie va a sbattere contro il compagno Austin Howard e perde la palla, che viene recuperata dai Browns sulle 9 di Oakland. In due tentativi Ben Tate è dentro la end zone e la partita è definitivamente fuori portata per i nero-argento. C’è tempo per un ultimo drive, brutto e pieno di errori, e Carr limita il passivo con un TD pass per Andre Holmes, poi Hoyer si inginocchia dichiarando conclusa la contesa.

Risultato finale: Raiders 13 – Browns 23

CURIOSITA’

Nella notte tra sabato e domenica è tornata l’ora solare e le lancette dell’orologio sono state portate indietro di un’ora. Come ogni anno pagine e pagine di giornali, servizi televisivi e chiacchiere da bar hanno avuto come argomento la presunta depressione che accompagna il cambio di stagione, che sarebbe ulteriormente acuita dal cambio dell’ora. Secondo quanto si legge e si sente molte persone in questo periodo iniziano a soffrire di un vero e proprio disturbo, chiamato dagli specialisti SAD, ovvero “Seasonal Affettive Disorder”, la temuta depressione stagionale. Di sicuro questo disturbo colpisce soprattutto i tifosi dei Raiders, che da dodici anni a questa parte entrano in depressione non appena comincia l’autunno.

POST GAME

Derek Carr RaidersI Raiders sfidavano la peggior difesa della NFL eppure hanno preferito lanciare 56 volte contro solo 22 corse tentate, questo nonostante McFadden abbia avuto un discreto successo nelle occasioni che gli son state concesse (12 corse per 59 yard ed una media di 4.9 yard a portata). In un paio di occasioni i Silver & Black si son trovati ad affrontare delle situazioni di terzo e 1 ed hanno deciso di lanciare.
E’ stata una brutta partita tra due squadre a dir poco mediocri, con le difese che hanno maltrattato gli attacchi avversari, e la differenza nel punteggio è derivata essenzialmente dai punti che i Browns hanno tirato fuori dagli errori commessi dai Raiders che hanno concesso ai padroni di casa di iniziare il drive da una posizione di campo molto favorevole (all’intercetto lanciato da Schaub è seguito un FG di Cleveland, e dai fumble di McFadden e Carr sono derivati due TD).
I Raiders hanno permesso ai Browns di convertire solo il 17% dei terzi down (2 su 12) ed hanno praticamente cancellato il running game di Cleveland (25 corse, 39 yard per una media di 1.6) mettendo a segno ben 6 placcaggi dietro la linea di scrimmage; non male per una difesa che naviga sul fondo della classifica in entrambe le categorie.

Per quanto riguarda i padroni di casa, anche in questo caso è la difesa che va ringraziata per la vittoria ottenuta. Paul Kruger, cognato di Tony Bergstrom (la “storica” prima scelta della gestione McKenzie – terzo round del Draft 2012), ha messo a segno ben 3 sack su Derek Carr, forzando anche un fumble poi recuperato dal C nero-argento Wisniewski. Il CB Joe Haden, testato spesso dal per niente timoroso Carr, ha giocato ad alti livelli e in generale tutto il secondario dei Browns ha portato a termine con successo il suo compito.

Aspetti positivi anche nell’ennesima sconfitta per i Raiders, con Khalil Mack sempre più decisivo, per Pro Football Focus è il terzo difensore della NFL al momento, dietro a due mostri sacri come J.J. Watt e Von Miller. Nonostante non abbia ancora messo a statistica un sack, Mack è uno dei candidati al premio di miglior rookie difensivo dell’anno.

[Mack] gained the respect of everybody on our team. That guy is one of the best players we’ve gone against this year, and that’s a unanimous decision in that locker room” (Cleveland QB Brian Hoyer)

Ci sono barlumi di speranza nel nero che avvolge la squadra di Oakland. Il LB Sio Moore sta giocando ad altissimi livelli, il TE Mychal Rivera domenica è sembrato di nuovo quello dello scorso anno, e due acquisizioni di quest’anno via waivers (Kenbrell Thompkins e Benson Mayowa) stanno iniziando a far vedere il loro talento.

PRESS CONFERENCE – LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Derek Carr, in risposta al domanda “Perché i lanci sui terzi down sono corti rispetto alla linea del primo down?”

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“Sono cose che vedremo quando guarderemo i filmati, quale gioco era stato chiamato, fin dove il ricevitore doveva arrivare correndo la sua  traccia, che copertura stavano usando gli avversari, dove io avrei dovuto lanciare la palla secondo lo schema. Ci sono così tante cose che entrano in gioco. Mi piacerebbe poterti dare una risposta dettagliata, ma ci sono così tanti fattori da tenere in considerazione che non è possibile. Dipende da cosa fanno gli altri e quale è lo schema che abbiamo chiamato, quindi è difficile dire ‘hey, questa è la risposta’.”

Qualcuno prima o poi questa risposta dovrà pur trovarla. Che siano gli schemi chiamati da Olson, che siano i ricevitori a non liberarsi dalla marcatura o a sbagliare la traccia, che sia Carr che preferisce fare un check down per non forzare il lancio, ormai è una costante il fatto che molti dei terzi down giocati non hanno possibilità di essere convertiti già in partenza.

Nel mentre Mike Pettine, a cui ovviamente non è sfuggito il fatto che i suoi Browns avrebbero molto probabilmente perso contro qualunque altra squadra della NFL questa domenica, si gode la vittoria:

“Ci sono anche partite così. Son sicuro che quando ripensi alle partite vinte ce ne sono alcune brutte. Certamente questa non è stata la più bella, ma mi siederei qui a parlare di brutte vittorie per molte domeniche”

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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