[NFL] Week 6: I Corvi si abbattono su Tampa (Baltimore Ravens vs Tampa Bay Buccaneers 48-17)

Al Raymond James Stadium di Tampa, i Buccaneers ospitano i Baltimore Ravens, vogliosi di riscattarsi dall’opaca prova di settimana scorsa contro i Colts. I ragazzi di coach John Harbuagh confezionano una prova superlativa, con un primo quarto giocato sontuosamente, durante il quale i Buccaneers non riescono mai ad arginare l’avanzata di uno straripante Joe Flacco. Il secondo tempo è una pura formalità per i Ravens, che controllano con tranquillità la partita e distruggono la banda di Lovie Smith per 48 a 17.

Joe Flacco RavensBaltimore inizia subito fortissimo, arrivando in 4 giocate e meno di due minuti al touchdown. Prima Flacco (21/29 per 306 yard, 5 TD) connette con Kyle Juszczyk per un primo down da 15 yard, poi è Justin Forsett a compiere il big play con una corsa devastante di 52 yard ed, infine, è Torrey Smith a porre fine ad una settimana di chiacchierio sulla sua scarsa produttività con una bella ricezione da 15 yard per il 7 a 0 iniziale. I Ravens ci mettono pochi minuti a raddoppiare il punteggio: il drive dei Buccaneers viene interrotto da un intercetto di Jimmy Smith, che lo riporta per 31 yard; Flacco, dopo una bella corsa del solito Forsett, trova nuovamente uno scatenato Smith in end zone per il 14 a 0.
Mike Glennon (24/44 per 314 yard, 2 TD, 1 INT) è spento e, dopo aver rischiato nuovamente di essere intercettato, è costretto a lasciare il campo al suo special team per il punt. La difesa dei Bucs non riesce a trovare risposte ad uno scatenato Smith, il che conduce un Flacco chirurgico a connettere con il rookie Kamar Aiken con un lancio da 17 yard per il touchdown del 21 a 0, il primo in carriera per il rookie da UCF. In casa Baltimore deve essere la giornata delle prime volte, perché dopo l’ennesimo drive inconcludente dei Buccaneers, tocca ancora ad un Flacco tirato a lucido trovare il bottino pieno mandando in touchdown Michael Campanaro per 19 yard, non solo alla prima segnatura in carriera, ma anche alla prima partita giocata in maglia nero-viola. 28 a 0 alla fine del primo quarto, con Flacco che fa segnare anche un importante record personale: nessuno prima di lui in maglia Ravens aveva lanciato 4 touchdown nella prima frazione di gioco.

Secondo quarto che inizia esattamente come era finito il primo, con i Ravens in completo controllo del campo. La difesa svolge bene e velocemente il suo compito, Glennon non riesce a rimanere libero e ha continuamente le mani dei difensori addosso. Il punt è praticamente obbligato e con la palla in mano a Flacco, per i padroni di casa possono arrivare solo problemi. Il numero 5 di Baltimore decide di mettere a segno un altro record e si toglie la soddisfazione di lanciare per 56 yard un fin qui mite Steve Smith. Career high per Flacco in quanto a touchdown lanciati, ben 5, e punteggio sul 35 a 0. La musica non cambia nel drive successivo, Glennon inconcludente e palla che passa agli ospiti in un minuto e mezzo. Baltimore placa la sua fame e lascia a Justin Tucker l’opportunità di segnare da 46 yard per il 38 a 0. Il resto del quarto è giocato a basso ritmo da entrambe, Tampa Bay potrebbe quantomeno mettere punti a referto, ma il calcio da 45 yard di Patrick Murray sbatte contro il palo destro e lascia il punteggio immutato. A 3 secondi dalla fine del quarto, Tucker prova a pareggiare il record NFL di field goal più lungo con un tentativo da 64 yard, ma la palla viene bloccata dagli avversari e si torna negli spogliatoi 38 a 0.

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Mike Glennon Tampa Bay BuccaneersLa ripresa inizia con la palla in mano ai Buccaneers che, finalmente, tolgono lo 0 dal tabellone segnapunti. Glennon lancia per Vincent Jackson, ma il piede del ricevitore finisce per pochi centimetri fuori dal campo, costringendo così Murray al field goal da 47 yard, con il quale i Bucs mettono a referto i primi tre punti. Baltimore è decisamente sottotono rispetto al primo tempo e non riesce ad essere incisiva né in attacco né in difesa. Glennon ha meno pressione e i possenti ricevitori più spazio, combinazione che permette a Mike Evans di ricevere un lancio di 13 yard, per il primo touchdown dei Buccaneers che porta il punteggio sul 38 a 10. Coach Harbaugh è consapevole che lasciare troppo spazio agli avversari non sia positivo e striglia a dovere i suoi uomini che tornano in campo con la giusta cattiveria agonistica e con Steve Smith che colpisce ripetutamente la difesa avversaria con ricezioni da 18, 14 e 11 yard, permettendo poi a Bernard Pierce di entrare in touchdown con una corsa da 4 yard.

Il quarto periodo inizia così col punteggio di 45 a 10, ma i Bucs sono lesti ad entrare per la seconda volta in end zone. I ricevitori in maglia bianca prendono ogni cosa che viene lanciata nella loro direzione, mentre i cornerback avversari non riescono a mettere le mani sulla palla. Glennon trova Louis Murhpy con un passaggio da 3 yard, portando i suoi a 17 punti. La risposta dei Ravens è affidata a Jacoby Jones che ritorna il kick-off per 58 yard. L’offensive coordinator Kubiak sapientemente sceglie di affidarsi alle corse per avanzare e, soprattutto, rosicchiare il cronometro. Tucker dalle 49 yard capitalizza il lavoro dell’attacco segnando il field goal del 48 a 17. Negli ultimi cinque minuti non succede nulla di significativo: da un lato, Flacco lascia al campo al suo back-up Tyrod Taylor che riesce anche a perdere palla su uno snap; dall’altra Glennon sbaglia 6 passaggi consecutivi e condanna i Bucs al naufragio, peraltro già ampiamente annunciato dopo la prima frazione di gioco.

Ravens defenseIl 48 a 17 porta indubbiamente la firma di Joe Flacco, semplicemente perfetto nei primi due quarti e completamente a suo agio negli schemi di coach Kubiak. I ricevitori ne hanno ampiamente beneficiato e, oltre al solito Steve Smith (5 ricezioni per 110 yard, 1 TD), anche Torrey Smith (4 ricezioni per 51 yard, 2 TD) e i giovani Aiken e Campanaro (4 ricezioni, 48 yard e 2 TD in due) hanno potuto mettere la loro firma sull’incontro. Pur non avendo messo a referto punti, anche Justin Forsett (14 corse per 111 yard) è stato un assoluto protagonista, rendendo sempre incisivo il running game con 7.9 yard di media a portata. Difensivamente la pass rushing è stata eccellente, avendo portato 5 sack e 15 QB hits a Mike Glennon.
Mattatori del pomeriggio sono stati Terrell Suggs (2 tackle, 1 for loss, 1 sack, 4 hits), Elvis Dumervil (3 tackle, 1 for loss, 1.5 sack, 2 hits) ed un inarrestabile Brandon Williams (5 tackle, 1 for loss, 0.5 sack, 1 hit) in linea difensiva. La pecca è, come ormai risaputo, da registrarsi nel secondario, dove, a parte Smith autore del primo intercetto da parte di un defensive back nella stagione dei Ravens, non c’è nessuno in grado di reggere con autorità il campo. In continuazione, soprattutto nel terzo quarto quando è calata la pressione del front four, i cornerback e i safety sono stati battuti da tutti i ricevitori dei Buccaneers. Settimana prossima i Ravens (4-2) ospiteranno i Falcons (2-4), in un match dalle grandi aspettative, soprattutto per i due quarterback della classe 2008, Flacco e Matt Ryan.

In casa Tampa (1-5) i problemi sono abbondanti: la linea è incapace di mantenere al sicuro il proprio quarterback; Doug Martin, dopo l’esplosiva stagione da rookie sta facendo registrare appena 3.4 yard a portata ed è stato ormai oscurato da Bobby Rainey; come contro Atlanta nel week 3 un osceno primo quarto ha condizionato completamente la gara, indubbiamente la zone-defense di Tampa lascia troppo spazio ai ricevitori avversari, liberi di involarsi per importanti guadagni. Il bye week di settimana prossima sarà importante per provare a capire i problemi più profondi e cercare quantomeno di risolverne alcuni, in modo tale da poter sfruttare meglio l’ampio talento che c’è a roster e che non può essere rappresentato dal record di 1 vittoria a fronte di ben 5 sconfitte.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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