[NFL] Week 4: Tutto, ma proprio tutto sulla quarta giornata NFL

Quattro conferme ancora senza macchia nella settimana NFL, oltre ai Patriots, a riposo insieme ai Titans. Anche tante sorprese, però, in un’emozionante quarta giornata NFL ricca di sfide all’ultimo possesso.

Era un’occasione colossale per spingere i Ravens ad un passo dal baratro quella sprecata dagli Steelers nel Thursday Night. Michael Vick sostituisce l’infortunato Big Ben, ma non riesce ad andare oltre le 126 yard di guadagno al lancio, oltre alle 33 in 9 portate. Eppure Pittsburgh, sostenuta e trascinata da un Le’Veon Bell devastante (22 portate per 129 yard e 1 TD), arriva ad essere avanti anche di 13, quando Darrius Heyward-Bey regala a Vick l’unico TD pass della sua serata. A Baltimore qualcosa si è inceppato in attacco e Joe Flacco non riesce ad ingranare la marcia (20/33 per 189 yard con 1 TD pass e 1 INT), come fa, invece, ottimamente Justin Forsett (27 portate per 150 yard).
A sfruttare gli errori di Flacco è soprattutto Ross Cockrell (1 INT e 1 incredibile fumble recuperato), mentre a provocarli per la maggiore sono Cameron Heyward (7 tackle, 1 sack e 1 FF) e la coppia Lawrence Timmons – Stephon Tuitt, capace di 21 tackle in totale, con 2 sack. Nonostante tutto il touchdown di Kamar Aiken riapre le danze, prima che Justin Tucker (3/3) mostri ad un disastroso Josh Scobee (2/4) le potenzialità di un vero kicker e spedisca la sfida in overtime, sfruttando gli errori del collega. L’attacco degli Steelers (2-2) non si fida più a lasciare calci piazzati per Scobee e Vick spreca due quarti down di importanza capitale, permettendo a Tucker di siglare il field goal della vittoria dei Ravens (1-3) per 23-20 al supplementare.

Un primo tempo a colpi di touchdown, un secondo spentosi in uno scontro, comunque emozionante, tra kicker. Questa, in sintesi, la prima vittoria stagionale dei Bears, sui Raiders. Eddie Royal apre le marcature con la segnatura da 7 yard (PAT fallito), prima che Amari Cooper, comunque lontano dalle prestazioni delle scorse settimane, e Roy Helu ribaltino il punteggio. Nessun problema per Chicago, però, perché Jay Cutler sembra in giornata e lancia Martellus Bennett in end zone, prima che l’intercetto di un ancora ottimo Pernell McPhee (8 tackle e 1 INT) ad un buon Derek Carr (20/33 per 196 yard con 2 TD pass e 1 INT) frutti il field goal di Robbie Gould da 19 yard con cui si arriva all’intervallo.
Sebastian Janikowski ridona il vantaggio ad Oakland, Gould, da 54 yard, dice nuovamente di no agli ospiti, ma è ancora il kicker polacco a rilanciare le quotazioni dei californiani. In una giornata a dir poco tragica per i kicker, almeno uno di loro si rende protagonista di un field goal vincente. Cutler, con un ultimo drive a disposizione, porta i Bears (1-3) egregiamente in raggio e Gould, nonostante il vento, punisce i Raiders (2-2) da 49 yard a tempo scaduto. I padroni di casa vincono 22-20.

Pubblicità

Robbie Gould Bears

A proposito di kicker come non parlare dell’incredibile successo dei Colts, privi di Andrew Luck, contro i Jaguars. Una giornata che, di certo, Jason Myers non dimenticherà molto in fretta. Adam Vinatieri e lo stesso Myers si scambiano i favori nel primo quarto di gioco, prima che il secondo periodo animi la sfida. Dapprima un superbo Allen Hurns (11 ricezioni per 116 yard e 1 TD) accende gli animi su lancio di un ottimo Blake Bortles (28/50 per 298 yard e 1 TD pass), poi è Coby Fleener a ricevere l’unica grazia di giornata di un buon Matt Hasselbeck (30/47 per 282 yard e 1 TD pass). Il running-game di Indianapolis non sembra funzionare, genera due fumble recuperati da Jacksonville e spreca tante buone occasioni di segnare punti a tabellone. Myers colpisce ancora prima dell’intervallo, ma Vinatieri, dopo un terzo periodo del tutto anonimo, pareggia nuovamente i conti.
È qui che inizia la giornata da incubo del rookie da Marist. Sul 13-13 Bortles guida i suoi in raggio da field goal, ma, con 6 secondi rimasti sul cronometro, Myers sbaglia da 53 yard. Incredibile, però! Chuck Pagano aveva chiamato il timeout to ice the kicker e si deve ripetere. Nonostante tutto, di nuovo errore ed overtime. Il quarterback degli ospiti ci riprova al supplementare e guida ancora i Jaguars (1-3) in raggio da field goal per il colpo della vittoria. Myers, però, decide di mancare nuovamente i pali, questa volta da 48 yard, e i Colts (2-2) hanno un’altra chance. Vinatieri, che nel frattempo è diventato il primo kicker nella storia a scrivere oltre 1.000 punti per due squadre diverse, decide di mostrare al giovane collega come si vince una partita e colpisce da 27 yard, permettendo ai padroni di casa di ottenere il successo per 16-13. Nota di merito anche per un D’Qwell Jackson incontenibile, che non i suoi 17 tackle di giornata sale in cima alla classifica stagionale nella statistica a quota 47.

Un supplementare fulmineo è, invece, ciò che serve ai Saints per tornare al successo al Superdome dopo sei sconfitte consecutive e sconfiggere i Cowboys. Quanto pesa il rientro di un grande Drew Brees (33/41 per 359 yard e 2 TD pass), che diventa il quarterback più giovane della storia a raggiungere quota 400 TD pass, mentre, dall’altra parte, ancora pesa come un macigno l’assenza di Tony Romo. Ai texani sta andando tutto storto e si infortuna nuovamente Sean Lee, nell’azione del touchdown di Josh Hill per il 7-3 New Orleans. Joseph Randle si regala il quarto viaggio in end zone stagionale, prima che una volta Dan Bailey e due volte Zach Hocker centrino i pali nel terzo periodo di gioco.
Khiry Robinson prova ad allungare per i padroni di casa, ma Terrence Williams sfrutta meravigliosamente l’unico lancio vincente della modesta serata di Brandon Weeden (16/26 per 246 yard e 1 TD pass) e permette agli ospiti di ottenere un pass per l’overtime. Ciò accade, però, anche perché Hocker, a 12 secondi dal termine, getta nel cestino un drive perfetto orchestrato da Brees, centrando il palo da appena 30 yard. Ci pensa, però, C.J. Spiller, che si prodiga in un volo da 80 yard fino alla end zone avversaria, dopo appena 13 secondi dall’inizio del tempo supplementare (il più breve nella storia della regular season NFL), e, oltre alla gioia del numero 400 a Brees, regala il successo ai Saints (1-3) per 26-20 sui Cowboys (2-2).

Come già accaduto la scorsa settimana, gli Eagles limitano la propria efficacia ad un solo tempo di gioco, ma, al contrario della Week 3, contro i Redskins ciò non basta per portare a casa il successo. Nella prima mezz’ora Washington non scappa, anzi si limita al minimo indispensabile, fornito da due field goal di Dustin Hopkins e dal touchdown palla alla mano di un discreto Kirk Cousins (31/46 per 290 yard e 1 TD pass), mentre gli ospiti vedono Caleb Sturgis mancare il primo ed unico calcio di giornata.
A Philadelphia, però, bastano due drive vincenti, guidati da un positivo Sam Bradford (15/28 per 270 yard e 3 TD pass) e finalizzati rispettivamente da Riley Cooper e Brent Celek, per ribaltare il punteggio. Hopkins punisce nuovamente, ma è Miles Austin, con la ricezione da 39 yard in end zone, a mettere quello che sembra il punto esclamativo sul match. Cousins, però, con al fianco un Pierre Garcon d’annata, costruisce un drive meraviglioso proprio all’ultima possibilità utile e lo stesso Garcon finalizza da 4 yard per regalare il successo ai padroni di casa. Vincono dunque i Redskins (2-2) per 23-20 sugli Eagles (1-3).

La NFC East è aperta ora più che mai perché in vetta arrivano anche i Giants, che scrivono l’upset di giornata battendo i Bills. Se c’è un kicker che non sta deludendo le attese è Josh Brown, che fa 10/10 in stagione da 47 yard, prima che Dan Carpenter, il quale sbaglierà più tardi da appena 30 yard, pareggi i conti da 51 yard. New York può contare su un Eli Manning in forma smagliante (20/35 per 212 yard con 3 TD pass e 1 INT), il quale lancia prima Dwayne Harris e poi Rueben Randle in end zone per il 17-3 con cui si va al riposo e con cui si chiude anche il terzo periodo di gioco.
Tayrod Taylor non sembra in giornata, anche per colpa del magnifico intercetto subito da Deron Kennard e Buffalo spreca due drive incredibili a ridosso della end zone degli ospiti, riuscendo a colpire soltanto al terzo tentativo, grazie alla ricezione vincente da 23 yard del sempre più sorprendente Karlos Williams. La giocata del giorno, che decide il match, però, non tarda ad arrivare ed è opera di Rashad Jennings. Il runningback riceve su un fondamentale 3&3, supera tre avversari con abilità e potenza e corre per 51 yard fino alla gloria, regalando il successo ai suoi Giants (2-2) per 24-10 sui Bills (2-2), su cui pesa l’enorme numero di 17 flag, per ben 135 yard di perdita.

Se c’è stata una partita decisa dalla difesa in questa Week 4, quella è la vittoria dei Seahawks sui Lions. Due attacchi bloccati, da una parte per l’incapacità del running-game di far fronte all’assenza di Marshawn Lynch e capace di produrre appena 110 yard di guadagno, dall’altra per colpa di un Matthew Stafford quanto mai arido di soddisfazioni in questo inizio di stagione (24/35 per 203 yard) e, anche in questo caso, per un gioco di corse abulico ed in grado di marciare per la misera cifra di 53 yard. Il touchdown di Doug Baldwin è pareggiato da quello di Caraun Reid, che riporta per 27 yard un fumble di Russell Wilson fino alla end zone dei padroni di casa, mentre sono i due field goal di Steven Hauschka a decidere il match, pareggiati soltanto in parte dall’unico di Matt Prater.
Detroit, però, può aver molto di cui recriminare per come si svolge il suo ultimo drive del match. Un negativo Calvin Johnson si fa strappare il pallone di mano praticamente ad un passo dalla end zone da un redivivo Kam Chancellor (7 tackle e 1 FF), straordinario nell’occasione. La palla finisce in end zone e K.J. Wright la colpisce per farla uscire dal campo. Da regolamento sarebbe palla Lions (0-4) sulla linea da 1 yard, ma gli arbitri chiamano touchback e i Seahawks (2-2) vincono la partita per 13-10, lasciando gli avversari ancora senza gioie stagionali e con più di un rimpianto.

Si decide all’ultimo anche il match tra Chargers e Browns. Le due formazioni arrivano all’intervallo in parità a quota 13 grazie ai touchdown di Keenan Allen da una parte e di Duke Johnson dall’altra, lanciati in end zone da Philip Rivers e Josh McCown, molto simili in giornata come rendimento (358 yard a 356), non fosse che il quarterback di San Diego mette a segno un TD pass in più (3 a 2). Nella terribile giungla dei kicker di questa quarta settimana, svolgono perfettamente il loro compito tanto Travis Coons (4/4) quanto Josh Lambo (3/3) e la sfida corre sui binari della parità per praticamente l’intera sua durata.
Cleveland, nonostante soffra la pressione di Mante Te’o ed Eric Weddle, capaci in due di ben 23 tackle, riesce a pareggiare i conti a quarto periodo inoltrato grazie al touchdown di uno spettacolare Gary Barnidge, con annessa conversione da due punti sull’asse McCown – Taylor Gabriel. I Chargers (2-2) si affidano a Rivers e a Danny Woodhead, capace di portarli in raggio da field goal e di spianare la strada al calcio della vittoria per Lambo da 39 yard. Quest’ultimo, però, manca i pali, ma gli ospiti, incredibilmente e stupidamente, commettono offside e permettono al kicker avversario di vincere il match, riprovando con redenzione da 34 yard. I Browns (1-3) perdono dunque 27-30.

Si invertono le parti, offensivamente parlando, tra Rams e Cardinals e, proprio per questo, gli ospiti riescono a portare a casa il match. Carson Palmer gioca la peggior partita stagionale (29/46 per 352 yard con 1 TD pass e 1 INT), Chris Johnson non riesce ad essere incisivo e, oltre all’helmet interception di Janoris Jenkins, si segnalano anche due fumble persi per Arizona. Dall’altra parte, invece, Nick Foles è quanto mai cinico (16/24 per 171 yard e 3 TD pass) e trova in Tavon Austin un compagno di giochi assai affidabile (6 ricezioni per 96 yard e 2 TD).
La sorpresa di giornata, però, è senza dubbio il rookie Todd Gurley, che esplode per la bellezza di 146 yard in appena 19 portate. La sfida tra le difese è altrettanto esaltante e, se da una parte continua a farla da padrone Alec Olegtree (10 tackle), dall’altra il migliore è Calais Campbell (11 tackle con 0.5 sack). Chandler Catanzaro fa del suo meglio e centra 5 volte i pali su altrettanti tentativi, ma poco possono i Cardinals (3-1) di fronte alla prepotenza degli attacchi dei Rams (2-2), che vincono la partita per 24-22.

St. Louis Rams

Pubblicità

Peyton Manning continua nella sua opaca regular season (17/27 per 213 yard con 1 TD pass e 2 INT), il gioco di corse, a parte il touchdown di Ronnie Hillman da ben 72 yard, produce appena altre 72 yard, ma, nonostante tutto, Denver vince ancora e resta imbattuti. A parte l’ennesima, ottima prestazione di Anthony Barr (6 tackle e 1 INT) e la segnatura da 48 yard di Adrian Peterson, Minnesota dimostra davvero tra poco e non riesce a portare a casa un match ampiamente alla sua portata.
Colpa anche di Teddy Bridgewater incapace di essere decisivo a lungo termine (27/41 per 269 yard con 1 TD e 1 fumble perso) e di un parco ricevitori che, a parte Mike Wallace (8 ricezioni per 83 yard e 1 TD), non è in grado di spostare la partita sui binari degli ospiti. Ai Broncos (4-0) basta il minimo indispensabile ed il field goal di Brandon McManus (9/9 finora) decide la partita sul 23-20 con cui sconfiggono i Vikings (2-2).

Non soltanto i Broncos senza sconfitte, oltre ai Patriots che riposano. Partiamo l’avventura tra le imbattute con i Bengals, che sconfiggono i poco incisivi Chiefs tra le mura amiche. Una prestazione da 31/45 per 386 yard potrebbe sembrare fantastica in apparenza per un quarterback. Il problema, per Alex Smith, è l’assenza di TD pass ed il fatto che il kicker Cairo Santos, letteralmente straordinario in giornata, arriva ad appena un field goal dal record di sempre in una partita (8).
Non si può vincere calciando soltanto tra i pali, se di fronte hai l’attacco di Cincinnati. Andy Dalton si prende una giornata a mezzo servizio (17/24 per 321 yard e 1 TD pass), ma ci pensano i suoi runningback a mettere insieme la bellezza di quattro touchdown, di cui tre per il solo Jeremy Hill, che si aggiungono a quello fantascientifico di Brandon Tate su ricezione. La difesa, guidata da Vincent Rey (15 tackle) e Domata Peko (2 sack) tieni gli avversari lontani dalla fatidica linea e i Bengals (4-0) hanno la meglio sui Chiefs (1-3) per 36-21.

A proposito di attacchi senza idee, quello di San Francisco ha pochi rivali nella Lega in quanto a povertà di efficacia. Non è un caso che il plurimilionario e strapagato Colin Kaepernick (13/25 per 160 yard e 1 INT) sia già, incredibilmente, sulla graticola. Chi non può proprio dire di soffrire il medesimo problema è Green Bay, saldamente guidata da un Aaron Rodgers non nella sua giornata migliore (22/32 per 224 yard e 1 TD pass), ma certamente migliore di un avversario in crisi profonda. Pensate che Kaep ha lanciato 4 intercetti nei suoi 19 lanci della scorsa settimana, mentre Rodgers deve correre 592 lanci indietro per trovare il suo quart’ultimo intercetto.
Anche i Packers (4-0), dunque, rimangono imbattuti e basta loro una prestazione normale, con due touchdown opera di Richard Rodgers e John Kuhn, ed un field goal di Mason Crosby, pareggiato da quello di Phil Dawson da 33 yard. 196 yard macinate in totale dall’attacco non possono bastare ai Niners (1-3) nemmeno per rientrare in una partita che perdono 3-17 al Levi’s Stadium.

 

Gli eroi di giornata in casa Panthers vengono dalla difesa e rispondono al nome di Josh Norman (4 tackle e 2 INT), leader NFL già a quota 4 intercetti quest’anno, e Thomas Davis (11 tackle e 1 INT), autori di tre dei quattro intercetti ad un Jameis Winston confuso ed impreciso (26/43 per 287 yard con 2 TD pass e 4 INT). Tampa Bay, comunque, non gioca male nemmeno offensivamente, soprattutto grazie a Doug Martin (20 portate per 106 yard e 1 TD) e a Vincent Jackson (10 ricezioni per 147 yard e 1 TD), ma è Kyle Brindza, ancora una volta, il protagonista negativo per i padroni di casa, fischiato amaramente dal pubblico dopo l’1/3 ai field goal e il 2/3 ai PAT.
Il 6/12 in stagione dovrebbe far capire che, forse, non è il caso di riproporlo la prossima settimana. A Carolina per aggiudicarsi il match basta che Cam Newton lanci per 124 yard e 2 TD pass, entrambi diretti verso le abili mani di Tedd Ginn, oltre a due touchdown extra, l’uno di Norman per 46 yard riportando il suo primo intercetto, l’altro di Ed Dickson, che recupera un fumble di Jonathan Stewart e lo porta nella end zone avversaria per 57 yard. I Panthers (4-0) restano imbattuti con il successo per 37-23 sui Buccaneers (1-3).

La NFC South, nel giro di un anno, è passata da peggior Division della Lega ad unica con due squadre imbattute dopo quattro settimane. I Falcons demoliscono i Texans molto più di quanto dica il punteggio finale. Atlanta, dopo tre quarti di gioco, è avanti 42-0, lanciata letteralmente nello spazio dai touchdown di Terron Ward palla alla mano, di un ottimo Leonard Hankerson (6 ricezioni per 103 yard e 1 TD) su lancio di un cinico Matt Ryan, di Desmond Trufant, che riporta per 24 yard il fumble di un Arian Foster fuori condizione, e del protagonista di giornata e nuovo go-to-guy dell’Atlanta che conta.
Stiamo parlando di Devonta Freeman, uomo da 3 touchdown in giornata e 7, finora, in stagione, oltre che capace di 5 ricezioni per 81 yard, giusto per spiegare meglio il suo stato di forma al momento. Houston vive un momento quanto mai tragico e, dopo aver sostituito il pessimo Ryan Mallett (12/27 per 150 yard e 1 INT) con un senz’altro più produttivo Brian Hoyer (17/30 per 232 yard e 2 TD pass), si regala almeno un quarto periodo di garbage produttivo. La partita finisce 48-21 per i Falcons (4-0) sui Texans (1-3).

A Londra lo spettacolo di per sé non manca mai quando arriva la NFL a far visita al pubblico europeo. Eppure, Miami, dell’ormai ex coach Joe Phiblin, sostituito da Dan Campbell in settimana, riesce ad uscire dal match alla velocità della luce per la seconda settimana in fila. Se non altro sugli spalti ci si gode un Chris Ivory che è pura dinamite (29 portate per 166 yard e 1 TD), un Brandon Marshall sempre in grado di entusiasmare (7 ricezioni per 128 yard) e l’ennesima, mediocre prestazione di Ndamukong Suh (3 tackle). L’attacco dei Dolphins (1-3) produce un totale di 226 yard, di cui 198 lanciate da un inguardabile Ryan Tannehill (19/44 per 196 yard con 2 TD pass e 2 INT) e per i Jets (3-1) è un’inezia aggiudicarsi il match per 27-14.

Il tempo vola e la settimana numero 5 comincia già domani con la sfida tra Colts e Texans. Riposano le rientranti dall’Europa, oltre che Vikings e Panthers.

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.