[NFL] 96 yard di follia (New York Jets vs Miami Dolphins 23-27)

96 yard di pura follia per continuare a crederci.

E’ stata la magia di Kenyan Drake, rookie da Alabama, a decidere il match dell’ Hard Rock Stadium, fondamentale per la sopravvivenza della stagione di Dolphins e Jets.

Jay Ajayi ha chiuso una buona partita con 111 yard ed un TD (niente tripletta sulle 200) mentre Ryan Tannehill, nonostante il seson low nelle yard su passaggio, è riuscito a giocare una gara ordinata, limitando gli errori e dimostrando di poter essere il QB che a Miami cercano da anni.

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I Jets partono bene, convertono un paio di terzi down, tra i quali figura un pitch “old school” giocato da Fitz Magic oltre la LOS per un extra gain di 8 yard, ma come da tradizione “stallano” in redzone e si devono accontentare di 3 punti.

Jay Ajayi, uno dei giocatori più attesi della partita è fresco di doppietta sulle 200 ed in cerca di uno storico hat trick che scriverebbe una pagina sconosciuta nel libro dei record NFL, si trova a dover affrontare la miglior difesa della lega contro le corse che si presenta, nel primo quarto, senza Wilkerson e Richardson (motivi disciplinari), due terzi dell’assunto.

Nonostante le “assenze”, le prime tre corse del #23 sono bune per un -8 che riporta momentaneamente lo UK born tra i terrestri. A salvare il drive dei Dolphins sono un paio di flag inutili (per i Jets) che materializzano Miami in redzone e regalano ad Ajayi una nuova possibilità. Il RB non si fa pregare e regala il primo vantaggio ai padroni di casa con una run da 20 yard.

I Jets, decisi tanto quanto Miami a far pesare il proprio grounding game, schierano diverse formazioni pesanti cercando di sfruttare le debolezze da parte della D dei Dolphins e, proprio grazie ad una jumbo formation, Forte trova l’autostrada per il 10-7.

Sono gli attacchi a prevalere in questa prima fase della partita, nonostante le due offense non rappresentino l’eccellenza della lega, e dopo il sorpasso dei newyorchesi la risposta dei padroni di casa non tarda ad arrivare. Jarvis Landry, carico dal primo snap, trascina i suoi e Domenique Jones completa il lavoro, con il primo TD in carriera, che porta sul + 4 Miami.

Ancora una volta la Gang Green trova la forza di rispondere ma la difesa dei Phins, pur concedendo molto, limita i Jets in redzone e, per la seconda volta in tre possessi, costringe Bowles a mandare Folk in campo.

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Dopo cinque drive caratterizzati da attacchi praticamente inarrestabili, nell’ultima parte del secondo periodo, sono le difese a prendere il controllo delle operazioni. Miami prima del riposo è in situazione di 2&lungo ma in raggio da FG: Tannehill cerca qualcuno sul profondo ma Williams si fuma la protezione portando lo spot del pallone 10 yard più lontano e rendendo vano l’ultimo assalto dei padroni di casa

Nel terzo periodo i Dolphins si portano sul 20-13 grazie a due FG di Franks, il primo dei quali figlio dall’ incredibile INT di Jordan Phillips, smilzo di 335 pound che Fitz dichiarerà, nelle interviste del dopo partita, di non aver visto, a cui fa eco il calcio in apertura di quarto periodo di Folk che tiene i newyorkesi in linea di galleggiamento. Miami, che pareva in controllo, fatica a fare qualsiasi cosa mentre Robby Anderson, con una catch pazzesca, porta i Jets nelle ultime 20 yard di campo.

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I primi due tentativi non producono effetto e così, con ancora sette minuti da giocare, sembra che gli ospiti siano avviati all’ennesimo field goal. Fitz Magic è però di altro avviso e invece di liberarsi del pallone sul terzo down lancia una assurda palombella che un incredulo McCain “pensavo ci fosse qualcuno nella mia zona, invece c’ero solo io”, intercetta. Miscommunication dirà il signal caller, pessima scelta, dico io.

Poco dopo NY ha una seconda occasione perché i padroni di casa non solo non muovono lo sferoide ma si inventano un disastroso punt il cui unico effetto è di consegnare un nuovo pacchetto regalo agli ospiti.

Sul secondo tentativo Jalin Marhall, rookie WR impiegato a fasi alterne, viene abbandonato e per il QB #14 è impossibile sbagliare: TD Jets che coronano la rimonta e inspiegabilmente si trovano avanti per 23-20 a 5 minuti dalla fine senza aver fatto nulla di significativo.

Il Kick off return che segue il vantaggio ospite viene fatto ripetere per un offside. Folk, senza motivo, pur dovendo gestire una penalità di 5 yard, non cerca il touchback e calcia corto, Drake ringrazia e manda in delirio il non presentissimo pubblico di Miami.

NY avrebbe tutto il tempo per rientrare ma brucia oltre due minuti per un 3&out, due corse ed un sack che fanno correre il cronometro, e una volta recuperato il possesso Ajayi si mette in proprio e posta in serie tre corse da 9, 20, 16 yard che chiudono ogni discorso.

Questa sconfitta segna la fine delle speranze di post season per New York e chiude la parentesi Fitzpatrick con la Gang Green. La partita con i Dolphins è stata lo specchio di una stagione nata con buoni propositi ma che, alla lunga, non sta facendo che sottolineare i limiti di un gruppo talentuoso ma evidentemente disfunzionale.

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La faccenda stessa della sospensione “per un quarto” di 2/3 della linea rivela come nello spogliatoio non erano tutti settati sulla stessa frequenza, cosa impensabile per un team che doveva giocare le 9 partite mancanti come fossero ad eliminazione diretta.

Dovrebbe essere arrivato il momento di Petty, che ha giocato qualche down con i Dolphins, che va valutato necessariamente prima della fine della stagione e le cui prestazioni incideranno notevolmente sulle scelte future del management. Scelte altrettanto importanti andranno fatte in difesa, dove c’è ancor più talento che in attacco ma si è persa quella imprevedibilità che aveva trasformato delle ottime individualità in un muro invalicabile. Bowles resta?

Miami vince la terza in fila e rimette in piedi una stagione che sembrava già finita. Uno dei motivi della rinascita è ovviamente il pluricitato Jay-Train, un autentica ira di Dio nelle ultime settimane, capace di collezionare tre prestazioni oltre le 100 yard (le prime due oltre le 200) dopo aver perso il posto da titolare a settembre in un inizio di stagione difficile per lui e per Miami.

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Tannehill, nonostante una prova non scintillante, ha dimostrato di poter guidare l’attacco dei Dolphins a cui negli ultimi anni è mancato più che il signal caller un po’ di continuità tecnica. Con la sconfitta nel MNF dei Bills Miami incredibilmente si trova al secondo posto nella AFC EAST e se l’ottava difesa sui passaggi riuscirà a mettere le mani con più efficacia anche sui ball carrier avversari chissà che quella che sembrava essere l’ennesima campagna finita prima di iniziare non si trasformi in una “nuotata” trionfale.

Nella prossima week i Jets ospiteranno gli LA Rams al Met Life mentre i Dolphins incontreranno un altro dei team caldi della AFC volando a Qualcomm Stadium per affrontare i Chargers.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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