Il riassunto di Week 2 NCAA

Seconda giornata di College Football NCAA all’insegna della tranquillità quella appena andata in archivio anche se sono comunque da registrare 2 risultati a sorpresa. Le sconfitte di Michigan State (15esima nel ranking) e di Florida (che occupava il posto 25) rispettivamente contro Arizona State e Kentucky non erano certo in pronostico e ricacciano indietro le ambizioni degli Spartans per quanto riguarda la B1G East e quelle dei Gators, che erano indicati come l’unica alternativa ai Bulldogs nella SEC East.

Tutto facile invece per Alabama che continua a godersi un Tagovailoa super nella vittoria contro Arkansas State mentre vince ma con qualche patema in più Clemson, che di fronte ad un pubblico delle grandi occasioni a College Station ha rischiato di capitolare contro Texas A&M.

alabama

Pubblicità

Nella sfida interna alla SEC East vittoria di Georgia sul terreno di South Carolina con i Bulldogs che tengono la terza posizione del ranking; la top 4 viene chiusa da Ohio State che in casa passeggia contro Rutgers mentre guadagna un posto Oklahoma che con la vittoria UCLA riesce a scalzare Wisconsin, vincente su New Mexico con un allungo nel secondo tempo.

Nell’altro big match di giornata, il derby della California tra Stanford e USC si è risolto con la vittoria dei Cardinals che salgono di un gradino nel ranking mentre scendono di un posto Washington, LSU e Virginia Tech nonostante 3 vittorie facili rispettivamente contro North Dakota, Southeastern Louisiana e William e Mary.

Nella parte bassa del tabellone vincono tutte le squadre presenti in classifica con il ranking che viene chiuso da Arizona State che grazie alla vittoria sul Spartans entra direttamente alla posizione 23 seguita da Oklahoma State che vince contro South Alabama con un Taylor Cornelius da oltre 400 yard.

NCAA Michigan-St-Arizona-St

USC vs Stanford 3-17

Grazie ad una superba prova difensiva Stanford si aggiudica il derby della California e costringe USC alla peggior prestazione offensiva negli ultimi 20 anni. Il ritorno atteso di Bryce Love (autore di 136 yard e 1 TD) unito ad una difesa capace di forzare 3 turnover, sono stati la chiave del successo dei Cardinals che con questa vittoria si portano in testa alla PAC 12 North e mandano un segnale chiarissimo a Washington, rivali per la conquista della division.
La squadra di Shaw ha giocato una partita in controllo, senza rischiare praticamente nulla e neutralizzando tutti i tentativi da parte del Freshman QB JT Daniels che rispetto alla partita contro UNLV ha fatto qualche passo indietro dovuto più che altro alla difesa di Stanford che, utilizzando molte situazioni di blitz, costringevano il Freshman a troppe decisioni affrettate. Tuttavia non bisogna prendersela con Daniels che è pur sempre un giocatore al primo anno ma è tutto l’attacco dei Trojans che è parso in confusione e senza una chiara idea offensiva.

Era chiaro che Stanford aveva qualità maggiore come livello di giocatori ma sicuramente non ci saremo mai aspettati una prestazione offensiva del genere. Anche le dichiarazioni di Shaw nell’intervista dopo partita sono state significative in questo senso perché ha detto parlando proprio della difesa: “Non eravamo questi la stagione scorsa mentre quest’anno ho allenato i giocatori in modo che giocassero proprio come contro USC”.
In attacco poi si visto finalmente Love che ha corso 136 yard siglando 1 TD anche se preoccupa la poca depth presente a reparto; in pratica dopo Love c’è il vuoto nel running game. Costello si e limitato a gestire l’orologio senza rischiare praticamente nulla e chiudendo di fatto la partita alla fine del primo tempo. Quindi in sostanza bene Stanford perché comunque ha dimostrato che con un Love ispirato e una difesa super può puntare a vincere la PAC 12 ma male USC in attacco che deve assolutamente girare inerzia dalla loro parte.

Georgia vs South Carolina 41-17

Doveva essere un impegno insidioso sulla carta quello di Georgia contro South Carolina. In realtà i Bulldogs hanno fatto diventare una passeggiata una partita che si prospettava ostica e con alcune incognite. I Gamecocks a onor del vero sono rimasti in partita per due quarti di gara poi la difesa di Georgia ha iniziato a giocare seriamente e nel terzo quarto l’attacco ha dato la spallata decisiva.

Quello che sorprende della squadra di Smart è l’assoluta padronanza delle partite, la calma serafica con cui i giocatori si approcciano alla gara la freddezza di Fromm che ha si lanciato un intercetto per una errata comunicazione con il suo ricevitore ma i 15 lanci completati su 18 ci danno la dimensione di questo ragazzo che ci stupisce partita dopo partita. Anche chi era perplesso riguardo alla difesa e al gioco su corsa prima dell’inizio della stagione si è dovuto ricredere perché è vero che mancano Roquan Smith, Lorenzo Carter, Nick Chubb e Sony Michel ma abbiamo visto che le alternative sono abbastanza affidabili. Le 270 yard su corsa sono indicative in questo senso ed anche il fatto che abbiano segnato tutti i principali RB a roster la dice lunga sulla qualità di questa squadra. Anche la difesa aveva un compito non semplice e cioè quello di fermare un ricevitore come Samuel che è stato praticamente azzerato in fase di ricezione e con il QB Bentley che è stato intercettato due volte di cui una riportata in endzone. In definitiva abbiamo parlato tanto in sede di preview di una squadra che avrebbe dovuto perdere molto in termini di qualità ma che in realtà non ha perso nulla; poi certo South Carolina non è Alabama e le partite più ostiche i Bulldogs le devono ancora giocare ma siamo d’accordo sul fatto che Georgia anche quest’anno sarà una delle protagoniste fino alla fine.

Per quanto riguarda la squadra di Muschamp invece onestamente era molto difficile fare di più di quello che ha fatto. La difesa asfissiante dei Bulldogs (magari non tanto in termini di numeri o di sack ma in termini di pressione) non ha fatto giocare a dovere la offense guidata da Bentley e anche quando i Gamecocks hanno avuto la possibilità di avvicinare gli avversari nel punteggio, come in occasione dell’intercetto di Fromm, sono stati ricacciati indietro dalla difesa di Smart. Tuttavia questa partita ci ha detto che la squadra di Muschamp ha i numeri, non per insidiare Georgia alla conquista della SEC East ovviamente ma per essere almeno la seconda forza di questa division.

Pubblicità

Clemson vs Texas A&M 28-26

Quella che si presentava come una delle sfide più interessanti della week 2 si stava rivelando un calvario per Clemson. I Tigers infatti hanno rischiato tantissimo di perdere la partita a causa di un Kellen Mond che ha disputato un’ottima partita. Texas A&M ha giocato infatti una partita “quasi” perfetta riuscendo a non far andare troppo in ritmo la offense di Clemson e poi Mond ci ha messo del suo poichè erano secoli che Clemson non subìva oltre 400 yard sul gioco di passaggio. All’inizio della stagione avevamo detto che il tasto dolente della squadra di Swinney sarebbe stato la secondaria e questa partita non ci ha smentito; è vero che magari non è arrivata la pressione al QB che tutti ci aspettavamo da parte del fronte difensivo dei Tigers ma è altrettanto vero che la linea offensiva degli Aggies ha giocato una partita di sacrificio e che stava per pagare i dividendi. Jimbo Fisher, che conosce molto bene il modo di giocare e il modo di approcciare le partite di Dabo Swenney, ha preparato la partita nell’unico modo in cui poteva sperare di vincerla e cioè attaccare Clemson nel suo punto debole ben conscio del fatto che sarebbe stato impossibile superare gente come Ferrell, Wilkins o Lawrence nel gioco su corsa. Purtroppo poi è entrato anche il fattore sfortuna come in occasione dei FG sbagliati ma sappiamo benissimo che a questi livelli serve uno special team che sbagli il meno possibile. LaCamera, kicker di Texas A&M solitamente molto preciso, ha infatti sbagliato 2 fg di cui uno dalle 29 yard, errori che poi alla fine hanno influito sul risultato.

Poi certo ci sono da contare anche i due fumble sanguinosi persi dagli Aggies in pieno territorio Clemson però se andiamo a guardare a fondo la partita, i padroni di casa meritavano la vittoria o perlomeno di continuare la sfida all’overtime. Clemson invece probabilmente non si aspettava un avversario del genere ed ha faticato più del previsto a contenere Mond nonostante i 4 sack inflitti e i due fumble. La difesa infatti in qualche occasione è stata outplayata dalla O-Line avversaria e anche l’attacco, che ha mixato ancora una volta sia Bryant che Lawrence non è riuscito ad entrare in ritmo. Probabilmente questo dualismo tra i 2 QB arriverà ad un punto di svolta poiché il fatto di alternarli nei drive offensivi potrebbe essere un arma a doppio taglio piuttosto che un vantaggio. In generale però l’impressione è che il coach dei Tigers non abbia avuto completamente la situazione sotto controllo ed anche il fatto che l’orologio l’abbia manovrato Fisher la dice lunga sulla gestione non perfetta della partita di Swenney; alla fine dei conti i Tigers hanno vinto con l’esperienza, la maggiore profondità del roster e anche con molta fortuna.

HEISMAN_WATCH

Solo due variazioni per quanto riguarda la lotta all’Heisman Trophy e che vede in testa sempre Will Grier, che in due partite ha già lanciato 761 yard e nella partita contro Youngstown State ha completato l’80% dei lanci con 4 TD pass. Si conferma al secondo posto anche Ed Oliver, che insieme ai suoi compagni di reparto è riuscito a limitare Khalil Tate nella vittoria di Houston contro Arizona; chiude la top 3 Jonathan Taylor che ha messo a referto 253 yard e 3 TD su corsa, schiantando la difesa di New Mexico.

Kyler Murray entra per la prima volta nella top 5 grazie alla vittoria di Oklahoma su UCLA e alle oltre 300 yard e i 5 TD totali mentre chiude la classifica Tua Tagovailoa, protagonista con 228 yard e 4 TD pass nella vittoria di Alabama contro Arkansas State.

[ad id=”29269″]
Pubblicità
Merchandising Merchandising

Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.