La strada verso il Draft: Travis Etienne

Età: 22 – Ruolo: Runningback – College: Clemson
Classe: Senior – Altezza: 5’10” (1.77 m) – Peso: 205 lbs (93 kg)

Travis Etienne è uno dei primi nomi sulla lista di chiunque voglia uscire dal Draft 2021 con un runningback in più a roster. E in realtà lo era anche nel 2020, prima che ufficializzasse la sua sorprendente decisione di far ritorno a Clemson per l’anno da senior, col preciso intento di chiudere la sua leggendaria carriera collegiale – che lo ha visto divenire il leader ogni epoca per yard corse nella ACC – con un titolo nazionale. Speranza, ahilui, vanificata da Justin Fields e compagni allo Sugar Bowl dello scorso gennaio.

Col famoso “senno di poi”, visto come è andata la stagione e considerando la breve carriera di un runningback, possiamo dire che probabilmente la scelta di Etienne non è stata la migliore, anche se gli è valsa la possibilità di laurearsi (in sport communication) e di abbattere anche gli ultimi record di ateneo e di conference che gli mancavano, inviando la propria lettera di candidatura per una futura chiamata dalla Hall of Fame del College Football.

Come detto, comunque, si presenta al Draft 2021 come uno dei migliori – forse IL migliore – runningback della classe. Velocità e rapidità di piedi sono le prime qualità di questo ragazzo, che al college gli hanno permesso di collezionare big plays su big plays: se riesce a liberarsi della prima pressione e a guadagnarsi il “campo aperto” è probabile che l’azione si chiuda con le braccia al cielo degli arbitri.

Pubblicità

L’altra indubbia qualità che gli si attribuisce è quella – sempre più ricercata nella NFL moderna – di essere abilissimo nell’uscire dal backfield ed agire da ricevitore aggiunto. Troppo veloce per essere coperto da un linebacker, troppo robusto per essere fermato da un cornerback: quando lascia vuoto il backfield diventa un vero grattacapo per i difensive coordinator avversari che si vedono quasi sempre costretti ad accoppiargli una safety, scompaginando la disposizione difensiva.

Pubblicità

L’esempio più cristallino della sua efficacia al di fuori del backfield lo troviamo nella semifinale Playoff 2019, nella quale Clemson fece immensa fatica a muovere palla via terra e, verso fine gara, decise di giocare empty colpendo ripetutamente il centro campo. Risultato? 98 yard ricevute e 2 TD per il runningback che fino a quel momento era stato limitato a 36 yard su 10 portate.

È molto migliorato negli anni sotto questo aspetto: dalle 12 ricezioni dell’anno da sophomore è passato alle 29 del 2019, arrivando nel 2020 a quota 48 (per 588 yard). “Visione” e “anticipazione” sono altre due qualità fondamentali per un rusher che, quando combinate, tendono a produrre un gran numero di yard alle spalle di una linea solida.

Pubblicità

Se vogliamo scavare a fondo per trovargli un difetto, possiamo dire che, un po’ come tutti i back in uscita dal college, sia ancora acerbo in pass protection. Fa fatica a riconoscere i blitz e quando ingaggia un duello corpo a corpo capita che sia surclassato fisicamente da linebacker/linemen molto più grossi di lui. D’altronde, l’altra faccia della medaglia di un’atletismo esagerato è che solitamente (Saquon Barkley a parte) esso sia legato ad un fisico più longilineo e, di conseguenza, battibile in uno contro uno.

Altra limitazione che deriva dalla sua conformazione fisica è quella di non poter essere utilizzato come “bulldozer” nelle situazioni di “terzo (o quarto) e corto” o sulla di endzone, ma, nella sempre più specializzata NFL di oggi, spesso questo ruolo è svolto da un giocatore ad hoc, e quindi si tratta più di una “particolarità” che di un “difetto”.

Sempre legato al discorso riguardante le implicazioni che il suo fisico ha sul suo gioco, un problema potrebbe essere quello della produzione “after contact” in quanto in NFL sappiamo essere più complicato “assorbire il contatto” con la stessa efficacia dimostrata al college.

L’unico vero difetto “tecnico” del ragazzo – che in realtà si è fatto notare più negli ultimi anni che nei primi – è il suo non prendersi sempre troppa cura del pallone: dopo i solo 2 fumble delle prime due stagioni a Clemson (in 311 portate) ne sono arrivati ben 6 nelle succesive 2 (su 375), di cui uno sarebbe potuto costare carissimo ai Tigers nella gara di quest’autunno contro Boston College. L’incremento annuale del numero di palloni persi è indice di un’attenzione che, con il crescere e con l’aumentare a dismisura della propria autostima, è andata un po’ scemando: se da freshman Etienne era preoccupatissimo di perdere il controllo della palla, da senior è stato spesso più incline a voler “strafare”, fidandosi, a volte oltre il dovuto, dei suoi potenti mezzi.

Considerato che non siamo propriamente nell’età dell’oro per i runningback, nonostante le sue qualità, sarà possibile vedere il nome di Etienne scivolare fino al secondo giorno, ma comunque non oltre la metà del secondo giro.

È un tipo di runningback, come credo si sia capito, che trascende gli schemi, e che, vista la completezza del suo pacchetto skills potrebbe andar bene per qualsiasi squadra. Indubbiamente ci sono i Miami Dolphins alla caccia di un back di livello, e potrebbero puntare proprio su Etienne come tassello per completare un reparto offensivo che potrà far divertire. Anche Pittsburgh e Arizona sono possibili destinazioni.

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.