[NFL] Week 5: Kansas City Chiefs vs Tennessee Titans 26-17

Dopo 5 giornate di campionato, sono tre i team NFL ancora imbattuti: Denver, e poteva essere pronosticabile, New Orleans, che dopo una annata da dimenticare ha avuto un prevedibile giovamento dal rientro di coach Payton ma da anni è nell’elite della NFL, e la super sorpresa di questo inizio di stagione, il team su cui nessuno avrebbe scommesso neppure un cent, i Kansas City Chiefs.
Sì, proprio quei Chiefs che hanno avuto una sola stagione vincente dal 2007 e che l’anno scorso hanno terminato con un terribile record di 2 vittorie e 14 sconfitte, hanno un cammino immacolato quasi ad un terzo di campionato. L’arrivo di coach Andy Reid ha rivitalizzato un team che lo scorso anno aveva eguagliato il record di sconfitte della franchigia in una stagione, ma non va dimenticato il gran lavoro fatto fin qui dal defensive coordinator Bob Sutton, riuscito a mettere insieme tanti pezzi talentuosi e a farli suonare come un’orchestra.

Alex Smith, Dexter McCluster, Coty Sensabaugh
Alex Smith… per aria

L’ultima vittima di Alex Smith e compagni in questa stagione 2013 sono stati i Tennessee Titans, altra franchigia che sta avendo una stagione decisamente positiva dopo anni di mediocrità, sconfitti domenica a domicilio 26-17. Per piegare i Titani, Kansas City ha impiegato la ricetta che così bene ha funzionato finora: attacco con pochi fronzoli ma che non commette quasi mai errori e difesa opportunistica nel recuperare palloni (i Chiefs sono primi nella NFL con una differenza di +10 fra palle recuperate e palle perse) e che concede pochissimi punti agli avversari (anche qui la compagine del Missouri guida la NFL con appena 11,6 punti subiti a partita).
In realtà il detto “aiutati che il ciel ti aiuta” è perfettamente calzante per questo successo esterno dei Chiefs che hanno segnato i primi sette punti grazie ad gioco rocambolesco degli special teams e che hanno visto mantenere in vita il drive chiuso con il TD del definitivo sorpasso grazie ad un personal foul inesistente. In generale, nella sfida con i Titans, gli ospiti hanno dominato con la loro difesa nel primo tempo, hanno poi subito la rimonta di Tennessee, infine, grazie a due intercetti consecutivi, hanno piegato definitivamente la resistenza del team di casa.
Proprio dalla difesa sono arrivate una serie di grandi prestazioni, a partire da quel Dontari Poe che ha letteralmente dominato la line of scrimmage rendendo la vita difficilissima alla coppia Turner (centro) e Warmack (guardia, prima scelta dei Titans nei recenti draft). Ma anche l’end Tyson Jackson ed il linebacker Hali hanno vinto nettamente il confronto di trincea con la linea offensiva dei Titans spesso sconfiggendo nelle battaglia uno contro uno, atleti di ottimo livello come il tackle Roos o la guardia Levitre anche se quest’ultimo è stato l’unico del quintetto delle “guardie del corpo” di Tennessee a giocare un buon match.
Vero, ai Titans mancava il regista titolare Locker, il quale sta avendo di gran lunga la miglior stagione della sua carriera, ma se la linea difensiva si è disimpegnata alla grande, il secondario ha fatto pure meglio: Sean Smith ha concesso appena 18 yard ai ricevitori che si sono avventurati dalle sue parti, mentre il rookie Marcus Cooper, che non partiva neppure titolare, di yard ne ha concesse 21 ed è stato bravissimo nel quarto finale, a scippare il pallone al receiver dei Titans Washington per uno degli intercetti che si rivelerà decisivo. Ma la grande giornata dei defensive backs dei Chiefs non si è fermata lì, visto che pure Brandon Flowers e soprattutto Eric Berry, confermatosi ancora una volta fra le migliori safety dell’interno torneo, hanno offerto un contributo importante.

E l’attacco? Beh diciamo che l’attacco ha fatto il possibile per non perdere la partita, e ci è riuscito. Finora in stagione, coach Reid ha centellinato l’uso del runner Charles ed ha limitato i lanci lunghi di Alex Smith, regista non certo noto per la sue qualità di bombardiere e finora l’attacco dei Chiefs ha avuto il merito di non disfare quello che la difesa ha creato, ma in futuro l’offense dei rossi del Missouri dovrà fare qualcosa di più se la squadra vorrà restare nell’elite della NFL. Jamaal Charles, runner esplosivo e in passato spesso sovrautilizzato e soggetto ad infortuni anche piuttosto seri, ha ora una media inferiore alle venti portate per match, e contro Tennessee ha sfondato quota 100 yard per la seconda volta, diventando durante il match il terzo runner come yard guadagnate della storia dei Chiefs grazie al sorpasso ai danni del poderoso Christian Okoye, che i meno giovani ricorderanno col temibile soprannome di “Nigerian Nightmare”.
Il runner col numero 25 è comunque il perno attorno cui ruota l’attacco dei rossi di Reid, visto che è stato anche il leading receiver con 5 palle catturate per 37 yard. Il piano di passaggi “conservativo” messo in piedi da Reid sta soprattutto penalizzando il receiver Bowe che anche contro i Titans ha vissuto una giornata assolutamente incolore (4 ricezioni per 35 yard) e così la parte del leone a livello di yard l’ha fatta l’ex Colts Avery, che ha portato a casa 91 yard con 3 ricezioni condite da un big play da 44 yard.
Tennesse ha invece sciupato una ghiotta occasione per issarsi a 4 vittorie in attesa di una schedule brutale per le prossime due settimane, in cui i Titans affronteranno nell’ordine Seattle e poi San Francisco. In attacco la squadra ha faticato moltissimo e l’assenza del regista titolare Locker centra fino ad un certo punto. Vero, Fitzpatrick ha impiegato molto ad entrare in partita (nei primi 5 drive i Titans hanno totalizzato altrettanti tre e fuori ed hanno chiuso il primo “primo down” dopo un quarto e mezzo), ma uno dei punti di svolta della gara è arrivato quando Tennessee non è riuscita a sfondare avendo quattro tentativi a disposizione dalla 1 yard dei Chiefs. “E’ inaccettabile” ha detto nel post gara l’offensive coodinator Dowell Loggains “la mia prima preoccupazione è risolvere il problema nel gioco di corsa, e devo farlo il più presto possibile”.

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Chris Johnson, Brandon Flowers
Chris Johnson

Fitzpatrick ha giocato una gara dai… tre volti: impalpabile per oltre metà gara, l’ex Buffalo Bills ha condotto i Titans ad un grande recupero, segnando personalmente la meta del 17-13 grazie ad una efficacissima corsa in cui lui, non certo conosciuto come un super atleta, ha eluso con un gran movimento, il placcaggio del linebacker Houston. Poi però nel quarto finale, Fitzpatrick ha rispolverato una sua vecchia abitudine: il regista da Harvard è uno dei quarterback più intercettati della NFL nell’ultimo quarto e le due palle consegnate agli avversari nel finale hanno confermato questo preoccupante trend.
Sul rushing game di Tennessee è meglio stendere un velo pietoso e per spiegarne il motivo basta un dato: Chris Johnson, che nel 2009 aveva sfondato le 2000 yard guadagnate, contro i Chiefs ha ammassato appena una quindicina di metri in dieci corse, portando il totale dell’anno a 294 yard in 94 portate (la media è un pessimo 3,1). Se non altro il buon Chris si è rifatto come ricevitore, visto che la meta che ha rimesso in carreggiata i Titans è arrivata da una sua ricezione trasformata in touchdown dopo una galoppata di quasi cinquanta yard. Il leading receiver del team di casa è stato così Kendall Wright che ha guadagnato 74 yard, frutto di 6 ricezioni. Anche in casa Titans, il secondario ha vissuto una giornata decisamente positiva soprattutto grazie alle due safety Griffin e Pollard, con quest’ultimo che con un intercetto a metà del terzo quarto aveva dato il là alla serie culminata con la meta del sorpasso.
Così così è andato invece il gruppo di linebacker, con il middle Fokou in difficoltà soprattutto contro il rushing game, mentre il rendimento della linea è da scindere decisamente in due: molto bene la coppia di sinistra Morgan e Casey, col primo che ad un certo punto ha però dovuto abbandonare il match per un problema alla spalla, rivedibile invece la coppia di destra Antonio Johnson e Pitoitua. Johnson è stato in costante difficoltà contro le corse, mentre il samoano, ex di turno, è stato inesistente a livello di pass rush.

In un primo tempo dominato dalla difesa dei Chiefs, l’episodio clou è arrivato dagli special team: dopo un drive inaugurale di Kansas City inconcludente, l’ovale, calciato del punter Colquitt e non ritornato da Reynaud, colpiva inavvertitamente Darren Wiliams che stava bloccando, con la palla che schizzava verso la end zone, dove il rookie Cooper era il primo a recuperarla per i primi 7 punti del match. Nel resto della prima frazione succedeva ben poco, fino a 6 minuti dall’intervallo, quando iniziava l’assalto dei Titans al fortino dei Chiefs dalla 1 yarda e qui succedeva di tutto.
Nel primo gioco il runner Battle, altro ex della partita, veniva fermato per un guadagno nullo. Poi un lancio di Fitzpatrick veniva ricevuto… dallo stesso Fitzpatrick, che recuperava la palla vagante dopo una deviazione, ma anche questo gioco non fruttava yard. Lo stesso regista ex Buffalo veniva poi fermato ancora senza prendere neppure un centimetro da Houston e infine il secondo tentativo di Battle non aveva sorte migliore. E sul drive seguente, Smith azzeccava un gran lancio ad Avery da 41 yard, uno a McGrath da 25 e alla fine, allo scadere, Succop calciava il field goal del 13-0.

Ryan Succop, Dustin Colquitt
Ryan Succop calcia il fg finale

Nel terzo quarto le sorti della partita si rovesciavano completamente: i Titans segnavano subito grazie alla ricezione da 49 yard di Johnson, poi si avvicinavano ulteriormente con un calcio di Bironas. L’intercetto pochi minuti dopo di Pollard ridava la palla all’attacco di Tennessee che non sciupava l’occasione e grazie alla bella corsa di Fitzpatrick, i locali mettevano per la prima volta il naso davanti.
L’ultimo quarto si apriva con un nuovo punt dei Chiefs, e dunque i Titans sembravano avere tutta l’inerzia a loro favore. Ma su un terzo e uno quasi a metà campo, Britt droppava un lancio di Fitzpatrick e, i tifosi ancora non la sapevano, ma dopo questo errore, la partita avrebbe di nuovo cambiato padrone. I Chiefs dapprima segnavano il touchdown del nuovo vantaggio grazie ad una corsa di Charles, in un drive “viziato” da un terzo down chiuso grazie alla già citata penalità inesistente, poi nelle due serie successive, Fitzpatrick veniva intercettato e sui drive susseguenti, Succop metteva a segno altrettanti field goal, l’ultimo dei quali, poco prima del two minutes warning, portava gli ospiti a +9, dunque virtualmente al riparo di brutte sorprese.

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