[NFL] Week 5: Indianapolis Colts vs Seattle Seahawks 34-28

Inversione di rotta di 180 gradi per i Seahawks che, dopo essersi ritrovati una vittoria piuttosto inspiegabile contro i Texans domenica scorsa, questa settimana devono cercare di capire come abbiano potuto perdere la partita contro Indianapolis che ha messo fine all’imbattibilità stagionale ed alla striscia di nove vittorie consecutive in regular season che durava dal novembre 2012.

L’inizio dei Seahawks non lasciava certamente immaginare che le cose sarebbero precipitate nel quarto periodo. I Colts sembravano annichiliti dallo strapotere offensivo della coppia Wilson/Lynch, che incanalava subito la partita sui binari giusti per i falchi di mare.
A segno con Haushka con un field goal al primo drive offensivo, i Seahawks replicavano con un passaggio di Wilson per Tate dopo un drive in cui il quarterback di Seattle riusciva a muovere palla anche con le iniziative personali che ne caratterizzano il gioco, cogliendo spesso l difesa impreparata a gestire le sue corse fuori dalla tasca.
Ad ulteriore conferma del dominio degli ospiti, Kearse bloccava il punt successivo di McAfee, e la palla veniva recuperata dalla difesa dei Colts di un niente fuori dalla end zone avversaria, trasformando così un touchdown in una safety. Dodici punti in un quarto, con attacco e difesa, ed i Colts incapaci di mettere assieme un solo primo down, sembravano l’inizio di una epica “rullata”, ma un marchiano errore di copertura della secondaria di Seattle lasciava Hilton solo soletto, e l’occasione era troppo ghiotta per Luck per non approfittarne: passaggio da 73 yards per un touchdown che sembrava però più casuale che altro.

Vontae Davis, Jermaine Kearse
Jermaine Kearse

Seattle non si scomponeva, e marciava nuovamente verso la goal line avversaria, ma una mancata conversione di terzo down sulle 30 offensive costringeva Haushka a tornare in ampo per mettere altri tre punti in saccoccia. Il field goal veniva però bloccato da Guy e recuperato da Howell, che lo riportava in touchdown dopo una corsa di 61 yards. I Colts si trovavano così in vantaggio senza praticamente aver fatto altro che sfruttare due errori avversari.
Con tutta calma i Seahawks riprendevano da dove avevano lasciato il drive precedente, e trovavano il touchdown del sorpasso con Wilson che imbeccava splendidamente Kearse per una segnatura da 28 yards.
Il primo tempo vedeva Vinatieri accorciare le distanze con un field goal, ma la partita sembrava sempre saldamente in mano degli ospiti.

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Nel terzo quarto Haushcka piazzava ancora due field goal, perché i Seahawks cominciavano ad avere qualche problema di conversione al terzo down, ma i Colts iniziavano a farsi sotto con Luck che ritrovava un po’ di fiducia nei suoi ricevitori completando qualche passaggio nel medio corto e trovando ancora Hilton con un bel lob nell’angolo della end zone per il 25-23 che riportava i padroni di casa in partita.
Fallita la conversione da due punti, i Colts forzavano un altro field goal di Hauscka, ed entravano nel quarto periodo sotto di cinque punti ma con l’inerzia della partita che pian piano stava passando dalla loro parte.
L’attacco tornava nuovamente produttivo si a sui passaggi che sulle corse, e Pagano faceva la sola cosa che dava qualche garanzia di funzionamento per prevenire un ritorno da parte dei Seahawks: un lungo drive che tenesse Lynch e Wilson fuori dal campo il più possibile.
Luck eseguiva gli ordini alla perfezione piazzando prima un drive da sei minuti e mezzo al termine del quale Brown metteva a segno il touchdown del sorpasso, e poi, dopo che la difesa aveva magistralmente forzato un three and out, restava in campo altro quattro minuti e rotti per il field goal di Vinatieri che fissava il punteggio sul 34-28.
Ai Seahawks restavano due minuti ed ottanta yards per sovvertire il punteggio, ma le magie di Wilson non bastavano ed anzi, era Butler ad intercettare il quarterback di Seattle mandando i titoli di coda su una partita incredibile.

Brandon Browner, T.Y. Hilton
T.Y. Hilton

Indianapolis, dopo un avvio stentato, è in striscia vincente, ma soprattutto ha fatto fuori due delle maggiori candidate al Super Bowl per la NFC: San Francisco e Seattle, e se le amnesie mostrate nei primi due quarti e mezzo della partita di domenica verranno corrette, la transizione dall’era Manning potrà dirsi praticamente completata, essendo i Colts tornati nel giro che conta dopo solo un paio d’anni dalla disastrosa stagione 2011.
I Seahawks, invece, da un paio di settimane non convincono appieno. Al di là di vittorie o sconfitte (se andiamo per “merito” avrebbero dovuto vincere con i Colts ma perdere con Houston, quindi il conto è pari), l’attacco sembra essere troppo dipendente dall’estro di Wilson. Spesso, soprattutto quando le cose si erano messe male e bisognava rimontare, Wilson sembrava voler fare tutto da solo, mollando le traiettorie dei ricevitori senza nemmeno guardarne lo sviluppo per cercare la soluzione personale. Questo può funzionare qualche volta, ma se la difesa ti prende le misure come ha fatto quella dei Colts nel terzo e quarto periodo, gli scramble non sono più così eficaci, e la frenesia ti porta a fare degli errori marchiani quando cerchi di mettere la palla per aria.

Sicuramente i Seahawks delle prime tre giornate sembravano più solidi di quelli delle ultime due, ma saranno le prossime partite a farci capire se si tratta di un momento no oppure di una involuzione più strutturale che potrebbe compromettere le legittime ambizioni di Super Bowl della squadra di Pete Carroll.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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