[NFL] Week 9: Oakland Raiders vs Philadelphia Eagles 20-49

Venticinque drive, oltre due partite. Da tanto durava il digiuno in fatto di touchdown dell’attacco dei Philadelphia Eagles che, dopo un avvio di campionato al fulmicotone, sembrava essersi improvvisamente smarrito. E l’impegno sul campo degli Oakland Raiders, team che sta faticando ma la cui difesa è decisamente migliorata rispetto alle ultime stagioni, non sembrava promettere nulla di buono per il reparto allenato dall’head coach Chip Kelly, personaggio che, per sedere appunto sul driver’s seat di Philadelphia, aveva lasciato Oregon ed un attacco che in media metteva a segno quasi 45 punti a partita.
Invece sul terreno dell’O.Co Coliseum, i Philadelphia Eagles hanno letteralmente polverizzato un difesa apparsa irriconoscibile, seppellendola sotto 49 punti, e grazie a questo successo i verdi della Pennsylvania salgono a 4 vinte e 5 perse restando ad una lunghezza di distanza dalla capolista della NFC East, i Dallas Cowboys.
In realtà in questa prima metà di campionato, il reparto offensivo degli Eagles ha mostrato due volti completamente opposti. In cinque gare su nove McCoy e compagni hanno infatti segnato più di 30 punti mentre l’attacco è stato inguardabile in almeno tre partite: quella con i Chiefs poi nelle ultime due uscite contro Giants e Cowboys (anche se a parziale discolpa c’è da tener conto che una parte della gara con i texani e nella sfida con New York in cabina di regia c’era Matt Barkley vale a dire il terzo QB degli Eagles).

Il titolo di mvp della partita con Oakland va sicuramente al quarterback Nick Foles che con le 7 mete messe a segno su passaggio ha eguagliato il record NFL per touchdown in un match ma, la cosa più sorprendente della gara, è stata la facilità con cui gli Eagles hanno disposto della difesa avversaria. Foles ha terminato la partita con un impressionante 22 su 28 per 406 yards e nessun intercetto, però a riprova dell’incostanza dell’attacco di Philadelphia aggiungo un dato significativo: prima di uscire per una leggera commozione cerebrale due settimane fa contro Dallas, lo stesso quarterback che di fronte ai Raiders sembrava Joe Montana, aveva completato 11 passaggi sui 29 tentati per 80 yards. Nel match di domenica invece il prodotto da Arizona ha mostrato una grandissima precisione (per tutti il TD pass lanciato a Cooper per la meta del 14-3) condendo il tutto con una serie di “pump fake” che ha definitivamente messo in crisi un secondario che già di suo stata faticando.

DeSean Jackson
DeSean Jackson

La difesa ha invece concesso molte yards (ben 560) ma la maggior parte sono arrivate a match ormai segnato e i Raiders sono riusciti a mettere a referto solo 13 punti quando la partita contava veramente. Il reparto che più ha impressionato è stato quello dei defensive end con Curry e Cox che hanno tenuto in costante apprensione un Pryor quasi mai al sicuro nella tasca, aiutati in questo dall’ottimo linebacker Trent Cole. La difesa ospite ha invece sofferto terribilmente sul rushing game, con i Raiders che nonostante l’assenza di McFadden (il runner col numero 20 ha dovuto lasciare la gara dopo pochi snap per l’aggravarsi del problema alla coscia) hanno guadagnato sulla terra ben 210 yards, di cui 102 con Jennings e 94 con Pryor.Dopo la prestazione monstre di Foles, in casa Eagles si riaprirà il dibattito se il titolare debba essere il giovane numero 9 o il veterano Vick, out contro i Raiders per un infortunio muscolare, ma per giovare alla sua causa Foles (che già l’anno scorso non aveva giocato male in alcune gare) dovrà dimostrare di non essere un “one game wonder”. Quando un QB gioca come ha fatto Foles, parte del merito va naturalmente anche ai receiver e infatti la coppia Cooper e DeSean Jackson è stata assolutamente spettacolare, col primo che alle tre mete ha aggiunto 139 yards ed il secondo che si è portato a spasso l’intero secondario in maglia black and silver producendo 150 yards ed un touchdown.
Meno appariscenti a livello di statistiche, ma ugualmente importanti nell’economia del passing game, sono state le prestazioni dei tight end Ertz (5 ricezioni per 42 yards) e Celek (3 per 27) oltre al solito contributo di un McCoy che invece ha decisamente faticato sul rushing game.
Ecco, se vogliamo trovare una magagna ad un attacco che ha portato a casa 542 yards e 49 punti, il rushing game è parso tutt’altro che spettacolare. Le statistiche generali sono decisamente buone (28 corse per 128 yards) ma sia McCoy che Brown hanno avuto una sola occasione a testa per mettersi in evidenza, mentre per il resto hanno faticato a trovare spazi in cui infilarsi.

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Curiosamente per altro la sindrome da dottor Jekyll e mister Hyde non colpisce solo l’attacco: nelle prime quattro gare la difesa degli Eagles era infatti tra le peggiori sia come yards concesse su passaggio che per percentuale di completi dei QB avversari, che per intercetti. Nelle ultime 5 partite invece il reparto di coach Bill Davis è balzato fra le prime quattro in tutte e tre le categorie.

Oakland arrivava invece alla sfida con gli Eagles sulle ali dell’ottimo successo contro gli Steelers, e i Raiders erano confidenti in una successo che li avrebbe portati a quattro gare vinte, le stesse di tutta la scorsa annata. Invece, dopo aver ostentato per tutta la settimana la convinzione di essere pronti a fronteggiare l’attacco no huddle degli Eagles, la difesa dei Raiders ha inseguito per tutto il tempo gli uomini in bianco fra errori mentali e di copertura.
“Loro hanno giocato al massimo e noi non siamo riusciti a tenere il ritmo” è stato il commento finale del cornerback Porter “di solito siamo noi ad imporre il ritmo, ma stavolta loro hanno dimostrato di essere pronti per la partita. Hanno eseguito meglio di noi punto e basta”. A parte il linebacker Kevin Burnett, autore di ben tre placcaggi per perdita di terreno, e il collega Roach, una delle rivelazioni stagionali in casa Raiders, è difficile trovare un altro difensore che meriti la sufficienza per un reparto che finora, gara con Denver a parte, stava giocando sorprendentemente bene.
In una giornata nel complesso negativa, in cui anche la linea ha faticato a contenere il rushing game ospite e a generare una minima pressione su Foles, le prestazioni peggiori sono state quelle della safety Ross e soprattutto del cornerback rookie Hayden, bruciato ripetutamente da Cooper.

Rashad Jennings
Rashad Jennings

In attacco invece si è visto qualcosa in più ma non molto. Rashad Jennings ha sostituito egregiamente McFadden chiudendo con 102 yards in 15 portate più una meta, e almeno a livello statistico anche Pryor non è spiaciuto (22 su 41 per 288 yards), ma il quarterback si è reso anche protagonista di due intercetti ed ha subito tre sack sicuramente evitabili. A sua discolpa, Pryor può portare le carenze di una linea offensiva falcidiata dagli infortuni che, soprattutto con le due guardie Nix e Brisiel, non è mai stata in grado di arginare la pass rush ospite.
Il leading receiver quanto a numero di ricezioni è stato nuovamente il versatile Jennings che ha catturato sette palloni per 74 yards, mentre i due ricevitori titolari Moore e Streater hanno una media a catch fantastica (16,4 yards il primo, 19,6 il secondo) ma non sono mai stati serviti con continuità da un Pryor che ha spesso dovuto lasciare la tasca per salvarsi la vita (e infatti sul finire della gara il regista da Ohio State, nativo della Pennsylvania, ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio, che però non sembra serio).

In una division terribile, in cui le prime due hanno peso una gara sulle 17 disputate e al terzo posto c’è una San Diego che con un ritrovato Rivers appare cliente scomodo per tutti, i Raiders sembrano già ormai tagliati fuori dai giochi, anche se il record di 3-5 non è da buttare. Importante per gli uomini di Dennis Allen sarà però confermare le buone cose fatte vedere sin ora e lasciare alle spalle rapidamente questo terribile pomeriggio.

La cronaca della sfida è contraddistinta da un primo tempo in cui alle segnature agevoli degli Eagles facevano da contraltare le enormi fatiche dei Raiders, che però almeno fino a metà gara restavano in partita.
Così ai 4 td pass di Foles (il drive medio in tre di queste segnature era di 9 giochi per 82 yards), i padroni casa rispondevano con due field goal di Janikowski e la bella meta di Jennings con una corsa da 8 yards, il tutto strappato con le unghie e con i denti. In avvio di terzo quarto però, in poco più di due minuti e mezzo, Philadelphia colpiva due volte con McCoy e DeSean Jackson e per i Raiders era notte fonda, anche perché ancora prima della fine del terzo quarto il team di casa subiva la settimana ed ultima meta ancora sull’asse Foles-Cooper.

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