Divisional 2021: Mahomes contro Allen, è storia! (Buffalo Bills vs Kansas City Chiefs 36-42)

Esistono degli incontri che passano alla leggenda, Bills-Chiefs è senza dubbi uno di questi.

Tutto troppo bello, troppo emozionante. Uno spettacolo non adatto ai più deboli di cuore. La sfida che chiude un magnifico weekend di football, ricco di colpi di scena, non poteva che regalare il più incredibile dei finali: di quelli che solitamente valgono l’Academy Award per il miglior film dell’anno e che si trascinano dietro tutti gli altri riconoscimenti del caso.

Gli attori protagonisti sono Patrick Mahomes e Josh Allen. Il primo vince maestoso, quando tutto sembrava fatto e invece tocca trattenere il fiato per 13 infiniti secondi prima di tornare in campo e riscrivere le regole del gioco in due passaggi. Due tocchi sopraffini, buoni per calciare il field goal del pareggio e spingere la partita oltre i tempi regolamentari.

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Il secondo protagonista, Allen, perde la partita ma vince a livello personale offrendo al mondo una delle più eccitanti prestazioni regalate da un quarterback nella storia di questo sport.

Nell’epico “botta e risposta” tra i due campioni, ad Allen resta un profondo rammarico: quello di non aver potuto rispondere all’overtime. Le regole sono scritte, chi segna il primo touchdown vince la partita. La sorte premia i Chiefs e Mahomes non gira le spalle alla fortuna. Così il supereroe di Kansas City segna prendendosi i suoi tempi e leggendo con maestria tra le righe della difesa dei Bills che in questo finale non ci capisce più niente. Allen osserva con gli occhi di chi comprende che, per quanto uno possa provare a piegare le volontà del destino, il fato compirà ugualmente il suo corso.

La sconfitta di Allen è la sconfitta di tutti, perchè vedere un ragazzo raggiungere questo livello di maturità e superarsi con destrezza disarmante per battere il più forte tra i più forti fa male.

Le regole sono scritte, ma in occasioni come queste andrebbero stracciate e riscritte perchè se c’è una verità in tutto questo, è quella che Josh Allen avrebbe meritato un ultimo possesso!

Invece, purtroppo, non è così.

Finisce qui per Buffalo. Finisce tra gli applausi del pubblico rivale e quelli del mondo NFL. Ed ora la testa fa il pieno di punti interrogativi perchè di certo qualcosa cambierà nei prossimi mesi e quindi da dove si riparte? Con quale spirito? Difficile così, difficile rialzare la testa dopo aver speso ogni molecola di energia per primeggiare in una sfida come quella contro i Chiefs. Sembra di aver sollevato il più pesante dei massi e nel momento in cui la pietra stava per toccare il cielo la terra sotto i piedi si è fatta morbida facendo sprofondare le gambe e tutto il resto del corpo. Ma tempo al tempo le risposte diventeranno più chiare e in men che non si dica Allen e i Bills saranno di nuovo in campo per riscrivere un nuovo capitolo, nella speranza che il finale possa premiarli.

E poi ci sono i Chiefs. Quelli che per il quarto anno consecutivo volano al Championship Game.

Dopo che Allen ha trovato il punto del sorpasso con un magistrale lancio su Gabriel Davis (4 TD e 201 yard), segnando il quarto touchdown pass registrato dalla staffetta, il gelo è calato fitto sulla sideline di Kansas City. Il silenzio dipinto sul volto di pietra di Andy Reid diceva più delle parole. Il respiro di Patrick Mahomes prima di infilare il casco faceva eco al rumore dello stadio, mentre gli occhi spalancati del quarterback di casa vedevano il futuro imminente e la gloria che avrebbe portato con sé. Perchè Mahomes ama questo genere di sfide, perchè Mahomes non ha paura.

Con quel sospiro prima del balzo, Patrick Mahomes ha vinto la partita.

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La consapevolezza di chi ha ben chiare le dinamiche del gioco, di chi conosce ogni minimo segreto per raggirare le pressioni, di chi conosce fino infondo il suo talento ma ancor più le sue debolezze; elementi che se combinati alla perfezione elevano il comune mortale a dio.

Patrick Mahomes ha compiuto un’impresa vera e propria, completando la sua opera d’arte più bella. Anche più bella di quella del Super Bowl vinto contro i 49ers che lo aveva definitivamente consacrato.

Kansas City e il suo organico offensivo non hanno eguali in questa lega, non al giorno d’oggi. Da Kelce a Hill che risultano sempre inarrestabili, a Clyde Edwards-Helaire che corre con decisione come chi ha voglia di vincere ad ogni costo, per giungere al pacchetto dei mestieranti che ruotano intorno alle stelle dei Chiefs e che ogni maledetta domenica si battono con grande orgoglio per provare a dimostrare il proprio valore.

Il destino dei Chiefs era segnato, dopo aver perso il Super Bowl contro Tom Brady la squadra di Reid doveva ripresentarsi a fine gennaio 2022 al massimo della sua espressione e con una condizione psico-fisica invidiabile. E ci siamo.

Ora Mahomes può sorridere, può sentirsi ancora più forte e abile di quanto già non lo fosse prima. Tutti i suoi antagonisti più temibili sono stati eliminati: Josh Allen, Aaron Rodgers e Tom Brady hanno già fatto ritorno verso casa e sul piano tecnico Mahomes non ha più rivali davanti al suo cammino.

Però c’è un’incognita. Un dettaglio che potrebbe far saltare il banco per via della sua imprevedibilità. Un dettaglio che alla sua prima vera stagione di football giocato sembra già potersi impossessare delle redini della NFL per la prossima decade: Joe Burrow.

Sembra strano a dirsi, ma in un mondo che corre veloce Burrow contro Mahomes rappresenta in qualche modo il nuovo contro il vecchio.

Appuntamento al prossimo fine settimana con Bengals-Chiefs, una ragione per continuare a sognare.

The Playbook Endgame – Guida ai playoff 2021
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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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