[W6] Il ritorno di Big Ben

afcNella sesta giornata della NFL, i riflettori, non solo della AFC North ma un po’ di tutta la Lega, erano puntati sul ritorno in campo di uno dei “cattivi ragazzi” del campionato professionistico: il quarterback dei Pittsburgh Steelers Ben Roethlisberger. “Big Ben” esordiva infatti domenica dopo aver scontato la squalifica comminatagli dal Commssioner Roger Goodell in seguito ai fatti del marzo di quest’anno: Roethlisberger, che dai suoi antenati svizzeri non ha certo preso l’abitudine a rispettare le regole, fu accusato da una studentessa ventenne di averla fatta dapprima ubriacare, e poi di aver abusato di lei nel bagno di un night club in Georgia. In realtà, la ragazza ha poi ritirato l’accusa, però il buon Goodell ha lo stesso inflitto a Roethlisberger sei giornate, poi ridotte a quattro, di squalifica, in parte per violazione del codice di comportamento della NFL, in parte perché non era la prima volta che il regista nero-oro incappava in episodi poco piacevoli.
McCoyE l’esordio di Big Ben coincideva con l’arrivo a Pittsburgh dei disperati Cleveland Browns, avversari di division degli Steelers  già sull’orlo dell’eliminazione dalla lotta per i playoff. E come se non bastasse l’affrontare un avversario più forte fuori casa, i Browns lamentavano anche non pochi problemi di infortunio, visto che non solo dovevano fare a meno del regista titolare Delhomme, ma anche della sua riserva Wallace. Così a coach Mangini non restava altro che buttare nella mischia il quarterback rookie McCoy, in una partita che definire “battesimo di fuoco” è assolutamente un eufemismo.
Alla fine, secondo pronostico, l’hanno spuntata 28-10 proprio gli Steelers , con Cleveland che però è rimasta in partita, grazie alla prestazione assolutamente dignitosa di McCoy, fino alla meta del 21-3 segnata da Mendenhall a poco meno di sei minuti dalla fine. Il regista dei Browns, dopo aver iniziato con un intercetto al quarto lancio della sua partita, ha comunque concluso con un ottimo 23 su 33 per 281 yards una meta e due intercetti.  Nonostante i  5 sack subiti, Il gioco aereo, soprattutto sull’asse McCoy-Watson, è stato l’unico vero motore dell’attacco dei Browns, visto che la difesa di Pittsburgh ha praticamente annullato non solo un acciaccato Hillis (12 corse, 41 yards), ma tutto il rushing game ospite che ha chiuso con 22 portate per appena 70 yards.  Il tight end Watson si è confermato come la vera sorpresa in positivo di questo avvio di stagione per Cleveland, ed è stata l’unica autentica spina nel fianco della difesa degli Steelers contro cui ha segnato l’unico touchdown ospite ed ha guadagnato 88 yards in 6 ricezioni.
E Roethlisberger ? Beh, erano oltre nove mesi che Big Ben non giocava un match ed in avvio il quarterback locale ha dimostrato un po’ di ruggine, mancando alcuni bersagli con lanci troppo alti e consegnando anche un pallone nelle mani del cornerback rookie di Cleveland Joe Haden che dalle 3 dei Browns ha riportato il pallone per 62 yards, propiziando il field goal di Dawson che ha aperto le segnature. Poi dal secondo quarto, Ben ha trovato gradualmente ritmo  e con lui l’attacco degli Steelers, con statistiche che alla fine dicono 16 passaggi completati su 27 per 257 yards, tre mete a Wallace, Ward e Miller, ed un intercetto. Però, il vero momento in cui i tifosi di Pittsburgh hanno avuto la conferma che la ruggine stava rapidamente scomparendo è stato verso la fine del terzo quarto allorchè, inchiodato sulle sue 4 yards, Big Ben trovava prima Wallace con un passaggio lungo da 50 yards e poi Miller con un’altra sassata da 36 yards. In difesa invece solita prestazione monstre dei linebacker degli Steelers, che hanno messo a segno quattro dei cinque sack inflitti a McCoy e la coppia Timmons e Harrison ha anche aggiunto 19 tackle. Il successo permette a Pittsburgh di agguantare in vetta Baltimore che invece domenica è andata k.o. in casa dei Patriots per una sconfitta ai tempi supplementari che i Ravens potrebbero pagare più avanti. In quella che era una piccola rivincita per New England, umiliata 33-14 nei playoff della passata stagione, Baltimore ha clamorosamente gettato al vento dieci punti di vantaggio negli undici minuti finali e poi ancora tre possessi in overtime, prima che Gostkowski completasse la vendetta di Brady e compagni centrando i pali con un field goal da 35 yards a due minuti dal termine per il 23-20 finale. RiceAnche contro i Patriots, Baltimore ha potuto contare su un passing game estremamente efficace con Flacco (27 su 35 per 285 yads e due mete per lui) bravo ad utilizzare un arsenale impressionante, composto da Mason, Rice,  Boldin, Houshmandzadeh e Heap, assolutamente troppo per il giovane secondario di casa. Ha invece faticato non poco il gioco sulla terra dei Corvi, con Rice che in 28 portate racimolava appena 88 yards. Anche la difesa per altro non ha troppo convinto: vero che sono arrivati tre sack e due intercetti contro Brady, però Woodhead il runner-receiver dei Patriots ha fatto il bello ed il brutto tempo, così come Branch devastante soprattutto durante un ultimo quarto (dei tempi regolamentari) in cui la difesa viola ha ceduto in modo preoccupante. In classifica Pittsburgh (4-1) ha agganciato i Ravens a quota 4 vittorie, ma Baltimore è dietro per le due sconfitte già subite, anche se il calendario sembra favorire gli uomini di Harbaugh. Fermi a due vittorie e tre sconfitte i Bengals, che riposavano in questo sesto turno, ma che con cinque trasferte terribili in vista, ben difficilmente potranno mettere i bastoni fra le ruote alle due corazzate là davanti. Chiude, come al solito in queste recenti annate, Cleveland, con un solo successo. I Browns possono già concentrarsi sul prossimo anno, ma se il buongiorno si vede dal mattino vista la buona prova di McCoy, forse i tifosi di Cleveland possono nutrire un po’ di fiducia nel futuro.
Per chiudere una piccola nota a lato dei match di domenica: nelle due partite dei team della AFC ci sono stati placcaggi durissimi effettuati casco contro casco, che sono costati una commozione cerebrale e buona parte della partita a Massaquoi e Cribbs dei Browns, entrambi livellati dal linebacker degli Steelers Harrison, e una lunga assenza dal campo a Heap , cui la safety dei Patriots Meriweather ha cercato di staccare il collo mentre era in volo. Per la cronaca, Harrison è stato multato dalla Lega per 75.000 dollari poichè gli interventi pericolosi sono stati due, mentre Meriweather per 50.000 (ma avrebbe meritato anche lui i 75). Ora, ho letto numerosi commenti sull’accaduto che giustificavano gli interventi di Harrison e Meriweather (ma non solo loro) dicendo che il football è uno sport duro, violento, che i giocatori sono ben a conoscenza dei pericoli ma sono pagati profumatamente, e che Goodell è un’ipocrita perché la NFL ha bisogno di questi colpi. Bene, personalissima opinione, ma permettetemi di dissentire: vero, la NFL ha bisogno dei grandi placcaggi, il football è uno sport duro, e nella NFL questa durezza è elevata alla massima potenza, ma il corpo umano offre una superficie sufficiente per “punire” l’avversario senza rischiare di renderlo invalido vita natural durante…
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