[W09] Dallas Cowboys vs Philadelphia Eagles

nflDallas Cowboys – Philadelphia Eagles 20 – 16
 
Chi si attendeva dalla sfida del Lincoln Financial Field una risposta alla ricerca ancora aperta di una dominatrice della NFC East è rimasto deluso.
Infatti, i Cowboys vincono ma la vittoria non è dettata da un effettivo controllo del campo, quanto dalla buona preparazione della partita e dagli aggiustamenti fatti durante il tempo di gioco. Inizia meglio Dallas, guadagnando molto campo grazie ad un buonissimo Tony Romo che capisce quanto sia in realtà difficile lanciare contro una delle
migliori difese della lega, utilizzando screen con continuità. I tre runningback si alternano ma sembra Marion Barber il più cercato.
Si vede anche qualche spruzzo di wildcat, quando Tashard Choice porta i suoi sul 7 a 0. Gli Eagles si trovano quindi subito nella situazione di inseguire, e Donovan McNabb lancia un intercetto che a fine gara potremo considerare come una delle pochissime cose che ha fatto la differenza. Nonostante i due field goal di Phila nel primo tempo che portano il punteggio sul 7 a 6, Dallas sembra poter muovere la palla meglio e soprattutto non rischiare troppo. La prima metà si chiude sul 10 a 6, ma le cose stanno per cambiare in meglio per i padroni di casa.
In modo netto, gli Eagles si occupano di Terence Newman, uno dei migliori DB della lega, e primissima ragione per cui McNabb non riesce a trovare le big play che hanno contrassegnato l’inizio stagione dei suoi. Iniziano ad arrivare i grossi guadagni, mentre l’ottima partita del rookie LeSean McCoy al posto di Brian Westbrook continua. Viene trovato DeSean Jockson ed il campo si apre, nonostante DeMarcus Ware sia spesso nel backfield avversario. Il TD di Brent Celek è dubbio, perchè McNabb sembra varcare la linea di scrimmage prima del lancio, ma nulla cambia anche dopo il challenge di Wade Philips. 
Il quarto parziale si apre con Nick Folk che pareggia a quota 13. Il meglio di Romo e dei suoi deve ancora venire fuori… Un giocatore è rimasto decisamente in ombra finora. E’ un record-man. Nessuno come lui in un periodo di 3 partite dal 2006 ad oggi; è ovviamente Miles Austin, l’obiettivo preferito del QB con la stella in questo 2009. Quando
mancano 49 yarde alla meta, riceve una palla perfetta in mezzo a tre uomini, taglia il campo e si invola verso il 20 a 13. I Cowboys sfruttano così il calo fisiologico degli avversari, che hanno blitzato come pazzi per almeno tre quarti di gioco.
Sembra l’inizio dello spettacolo ma la fine non è molto lontana! Andy Reid chiama l’ultimo challenge su un quarto e uno. Gli va male, perde il timeout finale e dà la palla agli avversari, che iniziano a correre con Barber e concludono la partita in modo tanto blando quanto efficace.
Philadelphia è costretta ad ammettere che per ora è mezzo gradino sotto i grigioblu in classifica e nel gioco, mentre i Cowboys prendono coscienza della loro forza. Che per forza di cose passa dalle tracce esterne di Jason Witten che parte da dietro la linea e dagli errori del loro quarterback ispanico, assenti nella serata della Pennsylvania così come in quasi tutto quest’anno. Dal suo salto di qualità passano le speranze della proprietà, che probabilmente sa bene di avere una squadra di molto inferiore alle rivali di conference più quotate come New Orleans o Minnesota.
Ma prima di pensare alla notte di Miami del prossimo febbraio, Dallas deve guadagnarsi la Post Season vincendo la division dei dormienti Giants, dei veloci Eagles e dei pessimi Redskins. Ci aspettavamo di dover commentare il Sunday Night come uno “statement”, ma purtroppo non possiamo ancora farlo, per la gioia dei detrattori dei texani o dei tifosi dei neroverdi.
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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