[W06] Detroit Lions vs Green Bay Packers
Detroit Lions – Green Bay Packers 0-26
Quando devi andare a giocare a Lambeau Field sai già che per avere qualche speranza di uscirne bene devi dare il massimo. Per cui, già quando ti presenti dal basso di una classifica di 1-4, avrai in te stesso tutta la fiducia possibile, ma ti puoi immaginare che sarà dura. E se poi ti capita di doverci andare senza la tua unica stella e senza il tuo giovane quarterback, le due principali fonti di speranza in un anno di totale ricostruzione, allora la cosa diventa veramente difficile. E così, ahimè, è stato.
Capita spesso che agli occhi dello spettatore neutrale il punteggio di una partita dia un’immagine distorta dell’andamento finale della gara. Stavolta no: il 26-0 finale dà perfettamente il quadro di una contesa mai in bilico, in cui i Lions senza Stafford e Johnson non hanno mai dato l’impressione di poter veramente ribaltare la situazione. 0-7 dopo 4 minuti (47 yards da Rodgers a James Jones), 0-14 dopo 8 (passaggino da 1 yard per il fullback Kuhn), 0-23 all’intervallo (dopo 3 calci di Crosby, tutti nel secondo quarto) e 0-26 a metà del terzo quarto. Da lì in poi, complice anche l’infortunio a Culpepper che ha forzato l’ingresso in campo di Drew Stanton, è stato un tirare avanti fino alla fine. I Lions, semplicemente, non avevano armi. Culpepper (6/14, 48 yards, 1 int) ha fatto quasi peggio di Stanton (5/11, 57 yards, 2 int), ma quando il tuo miglior ricevitore è l’onesto Dennis Northcutt (5 ricezioni per 40 yards) qualcosa vorrà dire. E alla fine l’unico giocatore da cui i Packers hanno dovuto almeno preoccuparsi è stato Kevin Smith, che correndo 15 volte ha raggranellato 61 yard per una rispettabilissima media di circa 4 yards per portata. Nei 19 minuti di possesso che Green Bay ha concesso ai Lions, onestamente, non ci si poteva aspettare molto di più.
Nei 41 minuti in cui la palla l’hanno avuta i Packers, invece, qualcosa di più è successo. Intanto i Lions hanno ottenuto ben 5 sacks, dando a coach McCarthy ulteriori motivi di riflessione sulle performances della sua linea offensiva. Poi Donald Driver ha ricevuto il suo 596esimo passaggio in maglia Packers, stabilendo il nuovo record ogni epoca della franchigia, prima appannaggio di Sterling Sharpe. E, infine, la buona prestazione della squadra, sebbene semplificata dalla relativa debolezza dell’avversario.
Aaron Rodgers ha avuto un’altra ottima giornata, e sebbene atterrato 5 volte ha superato le 300 yards (29/37, 358 yards, 2 TD e 1 int). Ryan Grant ha corso molto, 24 volte, e bene, chiudendo a 90 yards con una media di 3,75 yds per portata. E oltre a Driver (7 ricezioni e l’ennesima partita sopra le 100 yards, con 107 totali) l’intero passing game ha funzionato bene con Jennings sempre presente ed il giovane TE Jermichael Finley (5 ricezioni per 54 yards) ormai da considerare a buon diritto una realtà e non più una promessa.
Il commento finale è semplice: troppo netta la differenza fra le due squadre, da quello che si è visto in campo, perchè la partita possa aggiungere o togliere qualcosa a quel che si sapeva di loro. I Packers sono una buona squadra, con qualche problema ancora da risolvere (su tutti la linea d’attacco) ma con dei buoni punti di forza su cui lavorare; se nella NFC North non ci fossero i Vikings le prospettive sarebbero diverse. I Lions sono certo diversi da quelli dello scorso anno, ma nel loro caso una sola stagione non basta per risolvere tutti i problemi. Avere Matthew Stafford e Calvin Johnson sani, però, aiuterebbe.
Capita spesso che agli occhi dello spettatore neutrale il punteggio di una partita dia un’immagine distorta dell’andamento finale della gara. Stavolta no: il 26-0 finale dà perfettamente il quadro di una contesa mai in bilico, in cui i Lions senza Stafford e Johnson non hanno mai dato l’impressione di poter veramente ribaltare la situazione. 0-7 dopo 4 minuti (47 yards da Rodgers a James Jones), 0-14 dopo 8 (passaggino da 1 yard per il fullback Kuhn), 0-23 all’intervallo (dopo 3 calci di Crosby, tutti nel secondo quarto) e 0-26 a metà del terzo quarto. Da lì in poi, complice anche l’infortunio a Culpepper che ha forzato l’ingresso in campo di Drew Stanton, è stato un tirare avanti fino alla fine. I Lions, semplicemente, non avevano armi. Culpepper (6/14, 48 yards, 1 int) ha fatto quasi peggio di Stanton (5/11, 57 yards, 2 int), ma quando il tuo miglior ricevitore è l’onesto Dennis Northcutt (5 ricezioni per 40 yards) qualcosa vorrà dire. E alla fine l’unico giocatore da cui i Packers hanno dovuto almeno preoccuparsi è stato Kevin Smith, che correndo 15 volte ha raggranellato 61 yard per una rispettabilissima media di circa 4 yards per portata. Nei 19 minuti di possesso che Green Bay ha concesso ai Lions, onestamente, non ci si poteva aspettare molto di più.
Nei 41 minuti in cui la palla l’hanno avuta i Packers, invece, qualcosa di più è successo. Intanto i Lions hanno ottenuto ben 5 sacks, dando a coach McCarthy ulteriori motivi di riflessione sulle performances della sua linea offensiva. Poi Donald Driver ha ricevuto il suo 596esimo passaggio in maglia Packers, stabilendo il nuovo record ogni epoca della franchigia, prima appannaggio di Sterling Sharpe. E, infine, la buona prestazione della squadra, sebbene semplificata dalla relativa debolezza dell’avversario.
Aaron Rodgers ha avuto un’altra ottima giornata, e sebbene atterrato 5 volte ha superato le 300 yards (29/37, 358 yards, 2 TD e 1 int). Ryan Grant ha corso molto, 24 volte, e bene, chiudendo a 90 yards con una media di 3,75 yds per portata. E oltre a Driver (7 ricezioni e l’ennesima partita sopra le 100 yards, con 107 totali) l’intero passing game ha funzionato bene con Jennings sempre presente ed il giovane TE Jermichael Finley (5 ricezioni per 54 yards) ormai da considerare a buon diritto una realtà e non più una promessa.
Il commento finale è semplice: troppo netta la differenza fra le due squadre, da quello che si è visto in campo, perchè la partita possa aggiungere o togliere qualcosa a quel che si sapeva di loro. I Packers sono una buona squadra, con qualche problema ancora da risolvere (su tutti la linea d’attacco) ma con dei buoni punti di forza su cui lavorare; se nella NFC North non ci fossero i Vikings le prospettive sarebbero diverse. I Lions sono certo diversi da quelli dello scorso anno, ma nel loro caso una sola stagione non basta per risolvere tutti i problemi. Avere Matthew Stafford e Calvin Johnson sani, però, aiuterebbe.
