La Strada verso il Draft: Dwayne Haskins

Età: 21 – Ruolo: Quarterback – College: Ohio State
Classe: Redshirt Sophomore – Altezza: 6’3’’ (1.91 m) – Peso: 231 lbs (105 kg)

La prima volta in cui il nome di Dwayne Haskins è apparso sui radar del grande pubblico è stato durante un Ohio State-Michigan del 2017 in cui l’allora back-up QB dei Buckeyes trascinò i suoi alla vittoria con una serie impressionante di giocate che permisero alla squadra di Urban Meyer di mettere a tabellone 17 punti consecutivi, recuperare lo svantaggio, e vincere la partita.

Se dopo quella incredibile rimonta, a Columbus, era tanta la curiosità per capire cosa sarebbe riuscito a fare l’ex 4 star-prospect alla prima stagione da titolare nel 2018, erano pochi gli scout interessati al ragazzo in ottica Draft 2019. Una stagione da 4939 yard, 50 td pass (sesto giocatore nella storia della FBS a riuscirci) a fronte di soli 8 intercetti, il titolo della Big10, la conquista del Rose Bowl, il terzo posto nella corsa all’Heisman e soprattutto, per i tifosi di Ohio State, il consueto annientamento dei Wolverines, hanno cambiato sia le prospettive del ragazzo, che probabilmente si aspettava di dover restare al college almeno un’altra stagione, che quelle di molti scout e GM.

Nella sua unica, vera, stagione a Ohio State Haskins ha infatti riscritto parecchi record della Big Ten (sette) e guidato una delle versioni più “normali” del team di Urban Meyer ad un passo dai playoff. Durante la RS ha mostrato tutte le sue qualità chiudendo la sua esperienza a Columbus in un crescendo continuo. Dopo una super partenza, favorito anche da avversari non proprio irresistibili, è arrivata la sconfitta con Purdue a cui sono seguite alcune prestazioni non necessariamente entusiasmanti. Nelle ultime tre uscite però, quelle con Michigan, Northwestern (per il titolo della B1G) e Washington (Rose Bowl) ha dominato la scena chiudendo con 14 TD e 1 intercetto e consolidando il suo status di giocatore già pronto per il salto tra i pro. Contro i Wolverines, fino ad allora difesa n° 1 dell’intero CFB, ha postato numeri da fantascienza (396 yard e 6 td pass) che si sono tradotti, sul tabellone, in 56 punti, e dopo il titolo di MVP nel Championship (4 td pass per lui con i Wildcats), a Pasadena, contro una delle migliori difese e secondarie della nazione ha giocato una gara solida, lanciando 3 TD pass, e trascinando i suoi alla conquista del Rose Bowl.

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Qualcuno sostiene che Haskins sia probabilmente il miglior throwing-quarterback che abbia mai giocato ad Ohio State. In situazione di clean-pocket ha collezionato numeri impressionanti (43 TD e 5 intercetti) che certificano quella che è la sua qualità migliore ovvero la capacità di leggere molto bene la difesa e di saper esplorare tutte le opzioni che l’attacco gli mette a disposizione. Giocatore dotato di buon tocco, nel sistema dei Buckeyes, impostato su passaggi veloci, gli veniva chiesto di lanciare molto sul medio-corto (644 yard da screen pass + 6 TD), fondamentale in cui eccelle, mentre sulle deep-ball, nonostante un buon braccio, ha mostrato di non essere impeccabile. Ha una buona presenza nella tasca e sa fare il passo in avanti per uscire dalla pressione anche se proprio in queste situazioni, quelle in cui la difesa prova a togliergli tempo e letture, ha mostrato le maggiori lacune (ci torneremo).

Nel finale di stagione ha aggiunto anche la dimensione di runner, almeno in situazioni di corto yardaggio, ma la mobilità, per via di un fisico piuttosto “imponente” e dei piedi non esattamente da ballerina rimangono uno dei limiti più evidenti. Il più grosso difetto però, come anticipato, resta l’efficacia contro la pressione avversaria e la capacità di reagire ad essa. In queste situazioni, quando decide di lasciare la tasca, Haskins perde molta della sua accuracy ed anche la bontà delle letture tende a scemare. La difficoltà nel muoversi lateralmente, e di estendere la giocata, lo portano quindi a scegliere, troppo spesso, di “aspettare” che la pressione arrivi ritrovandosi poi nella condizione di dover affrettare il lancio con conseguenze disastrose sulla meccanica e sull’efficacia dello stesso.

Dwayne Haskins qb ohio stateA mio parere nell’incapacità di reagire correttamente a questo tipo di situazione, oltre al fattore fisico, gioca un fattore importante il poco football che Haskins ha visto fino a questo punto della sua carriera. In prospettiva NFL dovrà quindi sicuramente lavorare sulla sua mobilità, anche se non diventerà mai, sotto questo aspetto, un Aaron Rodgers, che delle extended play ne ha fatto un marchio di fabbrica, ma visto l’ottimo IQ prolato che ha dimostrato di avere non è impossibile immaginare che con il passare delle partite, e delle stagioni, potrebbe sopperire a questa mancanza con l’esperienza, l’intelligenza e una velocità di pensiero che ha dimostrato di avere.

Fino a qualche settimana fa era considerato il primo QB di questo Draft, poi sono arrivati in NFL Kingsbury (ad Arizona) e il suo amore incondizionato per Kyler Murray e l’attenzione nei suoi confronti è un po’ scemata. A prescindere dall’ex Red Raiders era opinione condivisa che a selezionarlo sarebbero stati, con la 6, i NY Giants che hanno disperatamente bisogno di trovare il QB del futuro ma le prime mosse in Free Agency e le voci di un possibile arrivo di Rosen nella Big Apple, potrebbero far scendere Haskins di qualche posizione. Alla 7 ci sono i Jaguars che recentemente hanno scaricato Bortles e potrebbero voler investire la loro prima scelta in un giocatore solido come l’ex Buckeye mentre alla 10 i Broncos difficilmente lo prenderanno in considerazione visto che Elway predilige signal-caller che siano capaci di giocare sotto il centro (Haskins ha vissuto in shot-gun). Alla 11 i Bengals potrebbero decidere di puntare su di lui per il dopo Dalton mentre i Dolphins alla 13, che hanno firmato FitzMagic, sembrano più intenzionati ad aspettare Tagovailoa nel 2020. Un’altra candidata potrebbe essere Washington con la 15 visto che Keenum non può rappresentare un progetto a lungo termine e una stagione in side-line per Haskins potrebbe rappresentare il miglior approccio per non bruciare subito il ragazzo.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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