Pesante sconfitta per i Milano Seamen contro i Surge

Ci sono poche attenuanti e anche poche giustificazioni per la prestazione dei Milano Seamen contro gli Stuttgart Surge. La sconfitta è stata netta, pesante e senza appello, i 78 punti subiti sono record per queste prime due stagioni e mezzo della ELF.

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Una partita iniziata come mai potevamo aspettarci, due touchdown segnati nei primi due drive della partita grazie ad una ricezione di Flores Calderon e a un ritorno di punt di Burrell, miglior acquisto dei Seamen in stagione.

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14-0 dopo 4 minuti di partita, un sogno ad occhi aperti che si tramuta in un incubo minuto dopo minuto. I Surge non fanno sconti, giocano col piede sull’acceleratore per tutta la partita, anche le cosiddette seconde linee non mollano un centimetro una yard fino al fischio finale.. 

L’assenza di Seck, uscito dopo un’azione per un colpo alle costole, e l’espulsione di Runco, macchia sulla insufficiente prestazione arbitrale (ci torneremo più avanti), non sono alibi per una partita giocata al di sotto di ogni aspettativa. 

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Defense

La difesa ferma gli avversari un drive, il primo, per poi subire 5 touchdown uno dietro l’altro. Abbiamo già fatto notare come la differenza fisica sia notevole, ma se a questa aggiungiamo anche degli errori di tecnica scende il buio.  Il primo touchdown di Mayr è l’emblema di tutto questo, un passaggio corto per chiudere il down si trasforma in una segnatura da 49 yard con un evidente errore di placcaggio e due giocatori che vengono bloccati in maniera esemplare.

Quello successivo è sulla falsariga del primo, screen ben giocato davvero, ma anche in questo caso l’impossibilità a contrastare gli avversari, una netta superiorità fisica, difficile che qualcosa possa cambiare in stagione, ma qualcosa su cui lavorare in futuro.

Nel secondo tempo la musica non cambia, 7 drive giocati dai tedeschi corrispondono a 6 touchdown e 1 field goal, con Allen, QB dei Surge, che ha fatto letteralmente quello che ha voluto sia su passaggio che su corsa. La difesa milanese non è riuscita a trovare nessuna contromisura, nessun aggiustamento e anche quando è riuscita a mettergli le mani addosso, il QB è riuscito comunque a trovare un passaggio completo. 508 yard su passaggio subite, tante, troppe per avere una qualsiasi speranza di vittoria. Se nelle altre partite avevamo messo in evidenza la resilienza della difesa dei Seamen, il piegarsi ma mai spezzarsi, sabato tutto questo non si è visto. Vogliamo comunque trovare qualcosa di buono ed è la prestazione di Calbucci, 6 tackle e 1,5 sack per lui.

Poco da salvare e la settimana di riposo arriva nel momento migliore per cercare di riprendere fiato, forze e convinzione. 

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Offense

In attacco i problemi sembrano sempre gli stessi: l’incapacità di essere continui, vivere solo di fiammate, spettacolari certo, ma che alla fine rimangono tali. Due momenti segnano la partita: l’incredibile intercetto di Zahradka che deve liberarsi dal pallone sotto pressione, lancia corto verso la sideline nelle mani di un avversario e il tick play con palla a Khalife che lancia su una tripla copertura intercettato a sua volta. Due errori che non ci aspetteremmo da giocatori del loro calibro. Due touchdown nei primi tre possessi e poi il nulla affidandosi alla gamba di Felli che non può certo fare miracoli. 

Il gioco su corsa è tornato a essere stitico, togliete dalle stats la bellissima corsa lunga di Pooda e siamo nettamente sotto le 3 yard a portata caricando di responsabilità il braccio di Zahradka che si trova a giocare qualcosa come 15 terzi down. Su diverse di queste conversioni ci lasciano dubbiose le scelte di Coach Dodd, passaggi corti che hanno bisogno di un cospicuo extra guadagno per la chiusura, che spesso non arriva. La linea ha dato tempo al proprio QB sui passaggi, ma le coperture degli avversari erano sufficienti a rendere difficile trovare il target giusto e il passaggio lungo è un’arma a doppio taglio, se riesce spettacolo, se non riesce sei nei guai. 

Il blackout del secondo tempo è certificato, dagli zero punti segnati, dalle 100 yard di total offense e dalla incapacità di muovere il pallone con efficacia, come se si fosse alzata bandiera bianca e/o non ci fossero mosse alternative da mettere in campo.

Anche per questo reparto vogliamo trovare qualcosa di positivo ed è la prestazione di Franchi che se avesse ricevuto il passaggio in campo aperto e segnato il sicuro TD sarebbe stato l’MVP dei Seamen di questa partita. Per lui 7 ricezioni per 65 yard, oltre allo sporco lavoro di bloccatore.

Special Team

Gli special team hanno avuto un’iniezione di fiducia con l’arrivo di Burrell, l’imprevedibilità e l’abilità del ritornatore rendono pericoloso ogni punt e kickoff degli avversari. Rispetto a inizio stagione i Seamen hanno cominciato a digerire il nuovo modello di kickoff e sono molto più reattivi nei blocchi. I field goal invece sono un tasto dolente: certo due sono andati a segno, ma due sono stati bloccati e uno di questi addirittura riportato in endzone a chiudere la partita. 

Ritorniamo un momento sull’arbitraggio. L’espulsione di Runco è stata assolutamente sbagliata, il giocatore dei Seamen “colpisce” si un arbitro, ma è un contatto non violento e assolutamente casuale. Le 15 yard di penalità sono corrette, l’espulsione assolutamente no. Per il resto abbiamo visto una partita molto spezzettata, molti conciliaboli della crew, un metro di giudizio poco omogeneo. Vogliamo fidarci di quanto ci hanno scritto gli amici di Around The ELF su Twitter (o su X, boh): la veloce espansione della lega ha necessitato di ampliare velocemente la base arbitrale e le persone coinvolte devono abituarsi ad un regolamento diverso (quello NFL) rispetto a quello a cui sono abituati. Speriamo in bene.

I Seamen devono essere capaci di fare gruppo, di non farsi prendere da nervosismo e scoramento per mettersi alle spalle questa partita e pensare al resto della stagione approfittando del weekend di riposo per la ELF. I Milano Seamen (1-7) torneranno in campo sabato 12 agosto a Barcellona contro i Dragons (2-6).

Foto di copertina di Luciano Bisi

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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