Le pagelle di week 10 NFL

La nona settimana non è stata un’eccezione. Anche week 10 ha regalato sorprese a non finire nella NFL e le pagelle non possono che riflettere quanto visto in campo: non sono schizofrenico io nell’assegnare i voti, è la stagione a disegnarmi così (semicit.). Del resto se non ci sono squadre che hanno meno di due sconfitte qualcosa vorrà pur dire. Un pandemonio settimanale. Tant’è che ci sono parecchi “chiasmi”: voti incrociati alto-basso o basso-alto nell’incrocio partita-stagione.

Per alcune compagini, assenti giustificate dal bye della scorsa settimana, è il momento del voto del primo quadrimestre. Siamo quasi pronti per partire, mi permetto di segnalare due stratosferiche giocate che non finiranno nei libri di storia perché vanificate da penalità: l’uomo di linea di Miami, Robert Hunt, che segna in tuffo dopo una meravigliosa ricezione; l’intercetto sfruttando il fondoschiena del defensive back dei 49ers, K’Waun Williams.

Gli annales NFL potrebbero tranquillamente segnalare, invece, una tendenza a riapprezzare il gioco di corsa, scelto da sempre più squadre come grimaldello per scardinare le difese molto concentrate sui passaggi. Basta perdere altro tempo, breve ricordino e via. Chi non ricordasse come nascono i miei voti, può andare a leggerlo qui.

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Dolphins – Ravens 22-10

Miami 9 (4)

Resurrezione. Non c’è parola migliore per la prestazione difensiva dei Dolphins. Chi mi ha colpito particolarmente? Il rookie Holland. E non è la prima settimana che accade. L’attacco è ancora talmente in progress che non sono sicuro ne verranno a capo a breve.

Baltimore 3 (7)

Mamma mia. Quella che sembra ormai essere la maledizione dei Vikings (sconfiggili e la settimana dopo collassi) si abbatte anche su di loro. Opachi, scialbi, pallidi.

Titans – Saints 23-21

Tennessee 7,5 (9,5)

Quanto mi piace l’approccio dei Titans. Perso il loro condottiero riescono comunque a trovare una via per aggirare gli ostacoli e arrivare alla vittoria. Con fantasia, spesso, in attacco. Con brutale forza, sulla linea di difesa.

New Orleans 6 (7)

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Una prestazione positiva, nonostante la sconfitta. Continuo ad essere convinto che possano giocarsi l’accesso ai playoff fino all’ultimo. La difesa è solida come non accadeva da un pezzo (meglio non dirlo a Brees). Coach Payton una garanzia per allestire un attacco a prescindere dal personale. La tenuta di Siemian è sospetta, certo, ma possono sopperire al suo talento limitato con le idee dalla sideline.

Jets – Bills 17-45

New York 4 (4)

I punti arrivano nel garbage time. White si risveglia brutto anatroccolo dopo aver sognato di essere principe. Di errori però ne combinano davvero tutti.

Buffalo 8,5 (7,5)

Resta la mia candidata ad arrivare al Super Bowl nella AFC. Riuscirà a trovare le chiavi della continuità? Coinvolgere Diggs, deve far parte del piano. Sì, non mi stanco di ripetere il mio mantra: far arrivare il più possibile la palla ai migliori. Spiccano i quattro touchdown su corsa segnati da quattro giocatori diversi. Ecco, muovere la palla a terra senza coinvolgere troppo Allen è un altro dei passi fondamentali per arrivare dove li immagino in febbraio.

Steelers – Lions 16-16

Pittsburgh 5 (6,5)

Che gli Steelers non abbiano un piano qb backup adeguato è una mancanza gravissima. Roethlisberger è in affanno da alcuni anni. Che Rudolph non fosse all’altezza lo si sapeva, non serviva la conferma di questa settimana. Scommettere su Haskins poteva andare bene se ci fosse stato nel roster anche un giocatore più solido. Il pareggio per me nasce più da questo aspetto che da tutto il resto.

Detroit 6 (4)

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Piuttosto che niente, meglio piuttosto. Non saranno 17 sconfitte. Certo la partita è stata davvero quella che è stata. I flash positivi arrivano dai running back: tutti e tre protagonisti di giocate spettacolari. E in parte dalla difesa, agevolata dagli Steelers.

Colts – Jaguars 23-17

Indianapolis 6 (6)

Non chiudere le partite quando vanno chiuse è un problema. E lo sarà nel prosieguo se non viene corretto. Ha rischiato di costare una W già contro i Jaguars. Colts Taylor-dipendenti.

Jacksonville 5,5 (4,5)

Ero tentato dalla sufficienza sulla gara. Ma obiettivamente sarebbe troppo. Ho apprezzato che non abbiano alzato bandiera bianca. Un plauso anche a Lawrence, perché dopo l’inizio orripilante ha trovato la forza di rimanere sul pezzo.

Football Team – Buccaneers 29-19

Washington 9 (4,5)

Prestazione difensiva da 2020. La loro pagella assomiglia molto a quella dei Dolphins, con un pelo di attacco in più. Perdere Young è un duro colpo.

Tampa Bay 4 (8)

Uscire dal bye e farsi trovare impreparati porta inevitabilmente a un brutto voto. Specialmente se una big incontra una formazione in affanno.

Patriots – Browns 45-7

New England 10 (8,5)

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Un trattato di come si affronti una partita e non si lasci nulla al caso.Archiviano la pratica in poco più di tre quarti. C’è anche tempo per rilassarsi nel finale. E veder segnare Meyers. Hanno preso ritmo. Dovranno farci i conti tutti. Occhio a Stevenson.

Cleveland 3 (5)

Cosa diamine succede a Cleveland? Non si fa in tempo a scrivere che hanno ritrovato la retta via che grippano paurosamente. Nella AFC bisogna stare attenti, perderne troppe adesso può far ammuffire le speranze di giocare in gennaio. Non avere né Hunt né Chubb è penalizzante di sicuro, ma Mayfield deve per forza fare di più.

Cowboys – Falcons 43-3

Dallas 9 (8,5)

Colpo di spugna sulla figuraccia rimediata contro Denver. Non lasciano respirare i Falcons e li puniscono ogni volta che possono. Fossi in loro eviterei di mettere a rischio Prescott con giocate inutili, tipo un quarto e due vicino alla end zone con millemila punti di vantaggio e poco più di un quarto da giocare.

Atlanta 3 (6,5)

Batosta sui denti di chi, come me, pensava potessero dire la loro in chiave play-off. Giocando così più che una chiave serve un piede di porco per scardinare l’accesso alla post-season. La partita è finita dopo 45 minuti, tant’è che abbiamo visto persino Rosen in campo al posto di Ryan.

Cardinals – Panthers 10-34

Arizona 5 (9)

Strappare un’altra vittoria sarebbe stato francamente un mezzo miracolo senza Murray e Hopkins. Non aiuta McCoy andare subito sotto nel punteggio ed essere prevedibilmente obbligato a lanciare. Continua a farsi notare Conner.

Carolina 9 (6)

L’energia di Newton si è sentita attraverso gli schermi, figurarsi cosa può aver voluto dire in campo. Carolina non è nelle mie grazie ma le si è parata davanti un’opportunità e non l’ha sprecata.

Chargers – Vikings 20-27

Los Angeles 5 (6,5)

Domenica complicata. Ekeler non si vede, i defensive back nemmeno. Quando dovrebbero puntare alla giugulare per tentare di aumentare l’autostima, scelgono di andare per il field goal. E adesso davanti nella division ci sono i Chiefs.

Minnesota 8,5 (5)

Praticamente senza difesa, contengono egregiamente l’attacco dei Chargers. Sul fronte opposto… Beh, chiamare in causa Jefferson dà i suoi risultati, così come un’inedita aggressività in situazioni di quarto down. Da mangiarsi le mani per le troppe partite perse in precedenza.

Packers – Seahawks 17-0

Green Bay 9 (9)

E’ tornato papà Rodgers e le cose sono tornate magicamente a funzionare. Fino al prossimo contagio del numero 12. Una difesa così non erano abituati a vederla nel nord del Wisconsin. E se l’attacco ci mette un pezzo a mettersi in tiro, i difensori non lasciano fiato a Wilson. Ah, martedì già che c’erano hanno ampliato la platea dei soci vendendo ai privati quote del club per finanziare dei lavori al Lambeau Field.

Seattle 3 (4)

Possiamo dare la colpa al clima quanto vogliamo (anche se Seattle non è propriamente Tahiti) o agli arbitri, se proprio ne siamo convinti. In realtà una prestazione così negativa dell’attacco nel giorno del ritorno di Wilson a guidare la combriccola non è semplice da buttare giù. Anche se proprio il numero 3 potrebbe non essere stato a suo agio. Restano aggrappati coi denti al match sono a 7 minuti dallo scadere.

Broncos – Eagles 13-30

Denver 5 (6)

Volare alto contro i Cowboys li ha spinti fino ad altezze dove ne hanno approfittato le aquile. Insipidi. E non possono permetterselo.

Philadelphia 8,5 (6)

Settimana dopo settimana Philadelphia fa un passettino in più verso la sua trasformazione in farfalla. Convertirsi al runningbackismo, filosofia arcaica i cui discepoli prediligevano non privare troppo spesso la terra “sotto i piedi” del pallone, ha sicuramente esaltato meglio le caratteristiche del roster. Smith con una ricezione pazzesca ha voluto ricordarci: occhio che ci sono ancora, e sono sempre quello di Alabama.

Raiders – Chiefs 14-41

Las Vegas 4 (6,5)

Sono più sconcertato dai soli 14 punti che dai 41 incassati. L’attacco non è riuscito a trovare un varco nel vero punto debole dei Chiefs. Perché che si potessero innescare Mahomes-Kelce-Hill era da mettere in conto prima o poi.

Kansas City 9 (6)

Partiamo da Kelce e sviluppiamo. I Chiefs giocano più normale che possono e si ritrovano a viaggiare come ai bei tempi. Non riesco a togliermi dalla testa l’incredibile ricezione di Williams. Sull’altrettanto pazzesco (e un pelino sconsiderato) passaggio di Mahomes.

49ers – Rams 31-10

San Francisco 10 (5,5)

Partita perfetta per i Niners. Questi sono quelli che immaginavo di vedere quest’anno. Ritrovare parte degli infortunati aiuta parecchio. Annichiliscono i rivali divisionali Rams. Sfaccettati e imprevedibili in attacco, implacabili in difesa. Gli abbuono qualche penalità di troppo. Kudos per Samuel, incredibile questo ragazzo: l’avevo decisamente sottovalutato. Bene Garoppolo, Mitchell, Ward, Bosa… Bene tutti.

Los Angeles 3 (7,5)

Serata da dimenticare in fretta. Troppi errori, ovunque. Salvato il soldato Kupp, tutto il resto affonda. Altro match a tinte scure di Stafford, che si trova rapidamente costretto a poter solo lanciare. I tanti talenti difensivi devono trovare una quadra, al momento non la vedo.

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