[NFL] Wild Card: La linea tra vittoria e sconfitta (Indianapolis Colts vs Houston Texans 21-7)

Un primo tempo semplicemente perfetto. Si potrebbe riassumere così la schiacciante vittoria dei Colts per 21 a 7 all’NRG Stadium dei Texans, nella ritrovata rivalità dell’AFC South nel turno di Wild Card dei playoff.

La (quasi) perfezione dei Colts

La prima parte di match è infatti un dominio senza se e senza ma da parte della squadra di Indianapolis che sia a livello offensivo sia a livello difensivo fa un lavoro magistrale e, di fatto, costruisce in metà match la sua vittoria.

L’accurata preparazione della partita da parte del coach Frank Reich è evidente nei numeri dell’attacco Colts che hanno portato alla vittoria, con ben 148 yards corse da Marlon Mack contro una difesa che non aveva mai concesso più di 100 yards di corsa in tutta la regular season e i due touchdown di Andrew Luck. Ciò che però emerge meno dai numeri, ma che forse è il vero fattore che porta a quei 21 punti nel primo half è la splendida linea offensiva che (finalmente, verrebbe da dire) difende a dovere Luck, lasciando a zero la statistica riguardante i sack concessi, contro una difesa come quella di Houston.

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mack colts texans

Il match di Wild Card contro Houston, o per lo meno senza dubbio la prima parte, è forse lo specchio perfetto dell’incredibile miglioramento offensivo, e in particolare della linea offensiva, dei Colts quest’anno. Un cambiamento che deriva senza dubbio dalla mano del coach, ma anche e soprattutto da un upgrade consistente della OL, primo fra tutti il rookie, già All-Pro, Nelson. Per comprendere il vero cambiamento tra i Colts dello scorso anno e questi Colts ora ai Divisional basta considerare i 56 sack concessi nella scorsa stagione contro i 18 di quest’anno, quasi 40 sack in meno che hanno permesso all’intero attacco di passare dagli ultimi posti in NFL ai primi.

Nel secondo half di partita la perfezione offensiva e difensiva vengono (fisiologicamente e naturalmente) meno, e l’attacco di Luck inizia a faticare un po’ senza trovare punti, contro una difesa che non molla e che è spinta da uno stadio che ci crede ancora, ma il risultato rimane sempre al sicuro mentre il tempo passa.

Davvero poco da imputare anche in fase difensiva alla squadra dell’Indiana che subisce i primi (e unici) punti solo a 10 minuti dalla fine del match e, annulla prontamente il momentum rimonta degli avversari tenendo bene sui tentativi di quarti down. Dopo il clamoroso shutout nel primo half, la D di Matt Eberflus si limita a gestire il vantaggio, concedendo solo qualche high gain di troppo dovuto forse anche all’incessante utilizzo della zone coverage da parte del defensive coordinator.

Houston, abbiamo il solito problema

Nello sport si dice che spesso tra la vittoria e la sconfitta la linea è sottilissima. In questo caso però la linea è consistente eccome e composta da “omoni” belli robusti che possono fare la differenza tra tutto o niente. È proprio vero che tra i Colts e i Texans, tra la vittoria e la sconfitta di questa Wild Card, c’è una linea di differenza e si chiama offensive line.

Il primo match di questi playoff 2018-2019 si può riassumere semplicemente nei numeri a confronto delle OL delle due squadre, quella dei Colts, migliorata e quasi insuperabile, e quella dei Texans che ha il triste primato in NFL per sack concessi e che, per l’ennesimo anno, si riconferma il più grande problema della squadra di Houston.

Lo si vede dai numeri (3 sack concessi contro Indianapolis), ma lo si vede anche e soprattutto dallo stile di gioco di Watson che a metà match capisce di non poter contare (nuovamente) sulla propria OL e si adatta come può alla situazione con scramble e rilasci rapidi e a corto raggio che funzionano, ma fino ad un certo punto.

hopkins texans colts

Di certo non è la miglior partita nemmeno della solida difesa di Houston che concede con troppa facilità e rapidità i punti che chiudono subito il match, ma il problema primario è sembrato provenire proprio dall’attacco, incapace per tre quarti di match di muoversi. Con un running game praticamente inesistente e annullato dalla difesa Colts (imbarazzanti le 29 yards totali di corsa tra Miller, Freeman e Blue) e l’assenza di protezione da parte della OL, Deshaun Watson ci prova fino alla fine, correndo per 76 yards e lanciando tanto verso il giovane WR Coutee, vista l’incessante marcatura su Hopkins; ma l’attacco di Houston non ha strategie vincenti né piani ben definiti e si aggrappa solo alle giocate di Watson che possono portare a 7 punti e non di più.

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Inutile negare che, nonostante la condizione della OL, l’imputato principale di questa sconfitta non può che essere coach O’Brien che, per sua stessa ammissione in conferenza stampa, sbaglia completamente l’approccio al match e nel primo half non è assolutamente in grado di reagire alla strategia di Frank Reich.

Può capitare a tutti di sbagliare una partita, anche se quando succede ai playoff contro un avversario che si dovrebbe conoscere molto bene è un po’ più grave; specie se inizia ad essere poi una costante ad ogni apparizione in post-season. Chissà che in casa Houston non si inizi a considerare la cosa.

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