[NFL] Week 4: Vittoria in trasferta (Oakland Raiders vs Indianapolis Colts 31-24)

Le premesse per Oakland non erano delle migliori con 5 sconfitte nelle precedenti sei sfide con i Colts e due L consecutive dopo la vittoria nell’opener contro Denver.

Il campo però ha raccontato una storia diversa con i Raiders in controllo fin dalle battute iniziali e capaci di gestire il vantaggio nelle fasi finali della partita, al netto di qualche errore fisiologico per una squadra a cui manca un po’ di talento per poter essere competitiva ai massimi livelli.

L’uno-due con cui si è aperta la sfida del Lucas Oil Stadium, arrivato con un drive d’apertura perfetto e una jet sweep giocata magistralmente, ha subito messo con le spalle al muro i Colts che hanno trovato però la forza di reagire già nel primo quarto sull’asse Brissett-Doyle. Nonostante il sussulto dei padroni di casa Oakland ha sempre dato l’impressione di avere il controllo della partita riuscendo ad allungare nuovamente ad inizio secondo periodo (Williams), chiudendo la prima metà di gara sul 21-10. Nella seconda frazione l’incapacità di Indianapolis nel produrre attacco, complice anche l’assenza di TY Hilton, e l’ennesima prestazione da applausi di Jacobs hanno permesso ai Raiders di gestire cronometro e risultato. Un drive inaspettato da 90 yard dei padroni di casa nel quarto quarto ha portato al TD di Rodgers ma dopo un velocissimo 3&out silver&black è arrivato l’errore ammazza rimonta di Brissett, un pick-6 che ha consegnato la W agli ospiti. Inutile il TD finale di Ebron buono solo per il 31-24 con cui Oakland ha espugnato Indianapolis.

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Partiamo nell’analisi dagli ospiti dicendo che i Raiders hanno giocato una partita solida nascondendo al meglio i propri limiti e sfruttando al massimo le assenze dei Colts che hanno affrontato la sfida senza Leonard e TY Hilton. Andare a punti in 3 dei primi 4 drive ha sicuramente messo la sfida in discesa ma personalmente ho apprezzato la gestione della partita da parte di Gruden diventata forse un po’ troppo conservativa solo nel finale. Jacobs è il RB che ad Oakland aspettavano da tanto tempo e complice l’assenza della tackle-machine con #53 ha potuto spadroneggiare regalando tanti primi down importanti, incluso quello che ha chiuso la partita. La difesa non mi è dispiaciuta. La DL ha fatto quello che ha potuto contro quella che è ritenuta all’unanimità la miglior linea offensiva della lega, il reparto LB, che perderà Burfict per la stagione, ha fatto il suo e la tanto bistrattata secondaria ha commesso un solo vero grosso errore, il TD di Ebron, mettendo a segno però la giocata della partita con il pick-6 che ha spento le velleità di rimonta dei Colts.

Indianapolis ha pagato enormemente la partenza lenta e la mancanza di TY Hilton. Troppa poca esperienza nel reparto ricevitori per provare ad impensierire anche una secondaria problematica come quella dei Raiders, tutto questo nonostante le ore concesse a Brissett da parte di una OL che definire dominante è riduttivo. Le difficoltà nel passing-game hanno condizionato anche la prova di Marlon Mack, meno brillante del solito probabilmente anche per un leggero infortunio, incapace di incidere come d’abitudine mentre Hines si è ben comportato quando chiamato in causa. Se l’attacco ha sofferto l’assenza del #13 che dire di una difesa che senza Darius Leonard è stata bucata con fin troppa facilità nelle battute iniziali dell’incontro, quelle che poi, di fatto, hanno indirizzato il match.

Nel secondo tempo la D si è sistemata concedendo solo 3 punti all’attacco silver&black ma la facilità nel trovare spazi di Josh Jacobs e l’incapacità nel portare vera pressione su Carr sono state le cause principali di una sconfitta che poteva e doveva essere evitata. Nulla di irrecuperabile, la stagione è lunga, e dopo lo sconforto in cui era caduta l’organizzazione per il ritiro di Luck le possibilità di fare i playoff ci sono ma vanno assolutamente evitati ulteriori passi falsi come quello di domenica.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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