[NFL] Analizzando il Pro Bowl: special team ed esclusi

Abbiamo analizzato attacco e difesa e abbiamo accennato ai giocatori che non andranno alle Hawaii il prossimo 26 gennaio. Prima di parlare di loro però, è doveroso ricordare anche i membri dello Special Team che al Pro Bowl ricoprono tuttavia un ruolo abbastanza marginale.

justI punter saranno John Hekker (Rams) e Brandon Fields (Dolphins). Sono rispettivamente ai primi due posti nella classifica di “Net Punting Average” e sono due solidi giocatori. I kicker sono i detentori dei due calci più lunghi della stagione NFL (64, record assoluto, e 61). Matt Prater ha la percentuale di realizzazione maggiore, col 96.2%, mentre Justin Tucker (nella foto) è il kicker più clutcher della lega, avendo chiuso molte partite dei Ravens, tra cui quella coi Lions segnando da ben 61 yard ed ha terminato in testa alla categoria dei punti realizzati (38). I punt returner saranno Antonio Brown e Dexter McCluster, scelta azzeccata data la limitazione del ruolo e, a terminare gli special team, troviamo il veterano Matthew Slater e Justin Bethel.

Possiamo ora parlare dei giocatori che sono rimasti fuori dalle due squadre del Pro Bowl. Gli errori abbiamo visto essere maggiori in difesa e nei ruoli d’attacco meno visibili. Vediamo però chi avrebbe meritato un biglietto per le Hawaii.

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Il più grande sbaglio in attacco è stata la mancata scelta di Evan Mathis, di cui abbiamo già detto, ma tra le guardie troviamo un altro assente importante. Larry Warford ha avuto un fortissimo impatto tra i rookie ed è uno dei più promettenti interior lineman della lega. Oltre che essere un fortissimo run blocker, il che ha aiutato non poco Reggie Bush e Joique Bell a trovare molti varchi aperti, si è dimostrato un eccellente pass protector, migliorando sensibilmente la linea offensiva dei Lions.
alsTogliere qualcuno dei ricevitori convocati è difficile, ma almeno due ragazzi avrebbero meritato la convocazione: Jordy Nelson e Alshon Jeffery (nella foto). Il receiver dei Packers ha messo insieme 1.314 yard e 8 touchdown pur giocando una buona parte della stagione con Matt Flynn come quarterback. Nessun ricevitore ha fatto prese più improbabili, cambiando totalmente l’esito dei match.
Jeffery è stata una delle più belle sorprese dell’anno e ha reso ancora più completo il pacchetto ricevitori dei Bears. Con Marshall forma la coppia più temibile di wide receivers e nessuno è migliori di lui sui passaggi lunghi nel traffico, ha mani sicure e un raro equilibrio in aria che gli permette di avere un ottimo controllo del corpo. Di solito, 7 touchdown e 1.421 yard bastano per il Pro Bowl e probabilmente il giovane ricevitore di Chicago lo avrebbe meritato.

New England Patriots at New York JetsVeniamo ai difensori. Cameron Wake poteva benissimo essere lasciato a casa in favore di Calais Campbell degli Arizona Cardinals. Numeri statisticamente migliori, ma soprattutto una serie di qualità spesso sottovalutate. Un giocatore completo, forte, carismatico, abile a portare pressione, a superare i lineman avversari e a farsi valere anche nel leggere le intenzioni dei quarterback, deflettando i passaggi (è terzo, a pari merito, con 6 pass deflection tra i defensive end). Altro giocatore da Pro Bowl è un defensive lineman che ha dominato come pochi le linee avversarie durante l’anno: Muhammad Wilkerson (nella foto). Insieme al rookie Sheldon Richardson e a Damon Harrison ha creato la linea invalicabile dei Jets, terza per yard concesse su corsa (1.412) e prima per yard medie a corsa concesse (3.4). In un sistema che non è creato per produrre grandi numeri, Wilkerson ha messo insieme 10.5 sack ed è sempre stata una forza distruttiva.

Vedere bene internamente alla linea difensiva è difficile, perché spesso le statistiche non sono d’aiuto, ma abbiamo già citato Jurrell Casey e Jason Hatcher. Entrambi avrebbero meritato un invito, al posto di giocatori favoriti dal loro nome, poiché hanno giocato ottime partite e sono stati sempre presenti su situazioni di primaria importanza, mettendo la pressione giusta e bloccando l’avanzamento degli attacchi avversari.
Lavonte DavidPer gli outside linebacker avrebbero meritato il viaggio alle Hawaii Lavonte David (nella foto) e Thomas Davis. Il primo è, probabilmente, il difensore più sottovalutato della NFL. E’ stato penalizzato per giocare in un team con poche vittorie e perché sono stati unificati gli outside linebacker da schemi 4-3 a quelli 3-4, una grossa differenza in termini di stile di gioco e di numeri. Il lavoro principale di David non è quello di sackare il quarterback, ma ha più compiti di copertura sui tight end e sugli screen pass. Se guardiamo le sue statistiche notiamo proprio la pluralità di compiti: 144 tackle, 6 sack, 2 fumble forzati, 10 pass deflection e 5 intercetti. Il secondo è un giocatore troppo poco considerato, ma una delle chiavi del successo dei Panthers. Può marcare i ricevitori, bloccare le corse e sackare i quarterback. Non ha numeri enormi, ma se Kuechly è diventato così dominante, è perché al suo fianco ha un giocatore esperto e d’esempio.

mccourtyAbbiamo detto, quando abbiamo parlato delle safety, di come fosse la posizione più legata alla fama dei giocatori. Devin McCourty (nella foto) e T.J. Ward non avrebbero di certo sfigurato al Pro Bowl. McCourty ha stabilizzato la secondaria di New England con la sua abilità in copertura delle zone profonde del campo. Ward è una forza devastante contro le corse, ma subisce troppo la penuria di talento intorno a sé nei Browns.

Eccoci arrivati alla fine della nostra analisi sul Pro Bowl. Abbiamo visto praticamente tutto, ora non ci resta che aspettare il 26 gennaio e goderci la festa della NFL, fatti di colori, musica e folklore.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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