It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback del Divisional Round

La stella indiscussa del weekend è stata Patrick Mahomes, quarterback che è stato in grado di ribaltare il suo match grazie ad una freddezza spaventosa. Molto convincente anche Aaron Rodgers nel successo sui Seahawks. Brutta caduta per Lamar Jackson ed i Ravens, non brilla Kirk Cousins.

I MIGLIORI

Quarterback della settimana
Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs (23-35, 321 yds, 5 TD, 0 INT, 7 carries, 53 yds)

Dopo un primo quarto di buio totale per Kansas City, che nel frattempo aveva accumulato uno svantaggio di 24-0, si è scatenato l’uragano-Mahomes. L’MVP in carica ha messo insieme probabilmente una delle migliori prove nella storia dei playoff, in quanto ha guidato in prima persona sette drive consecutivi che sono risultati in touchdown. L’avvio di partita per l’appunto aveva silenziato il pubblico di Arrowhead Stadium, con i Texans che erano riusciti a colpire ripetutamente grazie a due lanci da touchdown di Deshaun Watson e ad un punt bloccato e ritornato in meta. Dal primo quarto in poi però i ruoli si sono invertiti, Houston è caduta nelle tenebre e Mahomes e compagni hanno fatto festa, terminando il match con la bellezza di 51 punti realizzati. Con un Tyreek Hill sottotono e decisamente sotto controllo, il palcoscenico è toccato a Travis Kelce e Damien Williams, autori entrambi di prestazioni eccellente. Il tight end è stato fondamentale al fine di allungare i drive, grazie al suo solito mix di stazza e velocità che lo hanno reso immarcabile per tutto il corso del match, Kelce ha inoltre sigillato la sua prestazione da 10 ricezioni e 134 yards con ben tre touchdown. Il duttile Damien Williams invece, che per la seconda annata consecutiva si rivela un’arma molto efficace ai playoff, ha colpito con altri tre touchdown nonostante le sole 68 yards totali. La quinta meta di giornata dell’MVP in carica è stata indirizzata invece a Blake Bell, tight end che non è stato utilizzato molto nel corso della stagione. Patrick Mahomes dunque è stato una sentenza per Watson ed i Texans, ma il quarterback ha dato un segnale molto forte anche al resto della lega. La stella dei Chiefs è stata inarrestabile nel match di domenica, dimostrando ancora una volta che al top della forma è il miglior quarterback della NFL; la sua estrema efficienza, la capacità di ribaltare le partite e conservare i vantaggi e la minima propensione agli errori potrebbero spingerlo verso l’Olimpo del football già da quest’anno. All’orizzonte c’è una sfida contro dei temibili Titans che hanno eliminato dai giochi due delle franchigie più temute nella corsa verso il titolo, sulla carta però Tennessee dovrebbe anche essere la squadra meno forte tra le quattro rimaste. Mahomes ha una grande opportunità per spingere i suoi a giocarsi il Super Bowl in quel di Miami al suo terzo anno nella lega, il secondo da titolare, ma è necessario ricordare anche che nel corso della regular season i Titans sono una delle poche squadre che è riuscita a mettere alle corde l’armata di Andy Reid.

Pubblicità

Aaron Rodgers, Green Bay Packers (16-27, 243 yds, 2 TD, 0 INT)

Nonostante un match più tirato del previsto, i Packers si sono imposti tra le mura amiche contro i Seattle Seahawks. Dopo aver zoppicato nelle ultime settimane della stagione regolare, Rodgers e compagni sembrano aver ritrovato un’ottima dimensione offensiva. Il quarterback ha trovato un Davante Adams in grande spolvero, il ricevitore è stato una spina nel fianco per la secondaria di Seattle per tutto il corso del match ed ha totalizzato otto ricezioni, 160 yards e due touchdown. Green Bay si era portata in vantaggio per 21-3 verso la fine del secondo quarto, grazie anche ad un’altra convincente prova di Aaron Jones, autore di due mete su corsa, ma in seguito Wilson e compagni sono riusciti a rientrare in partita totalizzando 20 punti negli ultimi due quarti, ma un drive sprecato ed una controversa chiamata di primo down su Jimmy Graham hanno di fatto sepolto le speranze della squadra guidata da Pete Carroll. Rodgers come al solito in questo periodo della stagione è risultato estremamente mobile, capace di trovare la giocata giusta al momento giusto, anche se alle spalle di Adams il pacchetto ricevitori si è fatto decisamente desiderare. Ora per i Packers arriva la sfida decisiva, i 49ers sono stati per tutta la stagione una forza assoluta in difesa ed hanno fatto del running game il loro marchio di fabbrica, fattore decisamente sfavorevole per Green Bay che per tutto il corso dell’anno ha avuto difficoltà importanti nel fermarlo. A Santa Clara dunque andrà in scena la sfida tra Garoppolo e Rodgers, con il primo che conta già due anelli nonostante non abbia mai giocato uno snap al Super Bowl ed il secondo che manca al match più importante della stagione addirittura dal 2011.

HONORABLE MENTIONS: Deshaun Watson, Houston Texans (31-52, 388 yds, 2 TD, 0 INT, 6 carries, 37 yds, 1 TD). Nonostante la sconfitta ed il brutto vantaggio sprecato, Watson ha disputato una prova sensazionale anche con un organico non ancora da contender. L’ex stella di Clemson non ha fatto registrare turnover nel match contro i Chiefs, ma ha subito cinque sack ed otto QB hits, numeri con i quali ha dovuto convivere tutta la stagione. Come già fatto presente la scorsa settimana, l’organizzazione di Houston dovrà apportare qualche miglioramento alla squadra al fine di renderla veramente competitiva per il titolo, in quanto non affiancare i giusti giocatori ad un talento cristallino del calibro di Watson sarebbe veramente uno spreco. Inoltre è stato molto discutibile anche il play calling per la franchigia texana, dunque oculate valutazioni dovrebbero essere prese in considerazione anche per lo staff allenatori. Ryan Tannehill, Tennessee Titans (7-14, 88 yds, 2 TD, 0 INT, 6 carries, 13 yds, 1 TD). La favola dei Titans continua, dopo aver eliminato i campioni in carica, la franchigia di Nashville ha messo alle corde anche i Ravens di Lamar Jackson. Seppur con l’attacco guidato ancora una volta da un impressionante Derrick Henry, Tannehill è riuscito ad ottenere il massimo dai sette passaggi completati e le sei corse, ovvero tre touchdown. I Titans rappresentano ora la mina vagante numero uno e nel caso riuscissero a battere anche i Chiefs nel match di domenica, approderebbero al Super Bowl per la prima volta dal 2000, occasione nella quale non riuscirono a vincere il titolo per poche yards. Ora la squadra può contare su una difesa granitica ed un quarterback rivelatosi molto efficace e capace di resistere alla pressione senza commettere errori, ma per espugnare Arrowhead Stadium con un Mahomes in questo stato di forma, servirà un’altra impresa.

I PEGGIORI

Il peggior quarterback della settimana
Kirk Cousins, Minnesota Vikings (21-29, 172 yds, 1 TD, 1 INT)

Dopo l’upset realizzato all’overtime contro i Saints, il percorso ai playoff dei Vikings si è interrotto ancora una volta in anticipo. Il quarterback della franchigia di Minneapolis oltre alla giocata da 41 yards che ha portato al touchdown di Diggs nel primo quarto, non è riuscito a dare continuità alle manovre offensive, risultando dunque altamente inefficace. Con i Vikings costretti ad inseguire i 49ers, anche Dalvin Cook è stato limitato a sole nove corse, ma è evidente che il running back sia fisicamente lontano dal 100%. L’attacco di Minnesota è stato dunque inghiottito dall’affamata difesa di San Francisco, la quale con Nick Bosa e Richard Sherman sugli scudi, non ha avuto problemi a conservare il vantaggio ottenuto grazie alle mete di Tevin Coleman e Kendrick Bourne. Ai Vikings sembra sempre mancare un pezzo per poter essere considerata una vera contender e certamente non avere Cook e Thielen al top della forma nel momento più importante non ha aiutato, ma è anche necessario ammettere che Cousins non abbia ancora dimostrato niente come leader vero, in grado di trascinare la sua franchigia alla vittoria nonostante le difficoltà, cosa alla quale ci hanno invece abituato i vari Wilson, Rodgers e Brady nel corso degli anni. L’organizzazione dovrà fare le giuste valutazioni nel corso della prossima offseason.

Lamar Jackson, Baltimore Ravens (31-59, 365 yds, 1 TD, 2 INT, 20 carries, 143 yds, 1 fumble)

E’ difficile inserire tra i peggiori un quarterback che ha totalizzato 500 yards totali in una partita, ma da Lamar Jackson, che ci ha abituato ad un livello sovraumano nel corso della regular season, non ci si aspettava una prestazione da tre turnover nel momento che più contava. I Ravens sono stati schiacciati, cosi come i Patriots, dal carrarmato Derrick Henry, autore ancora una volta di oltre 200 yards con circa 30 touches. La squadra che sembrava di gran lunga una delle più solide in vista dei playoff e che possedeva il seed numero uno, si è inaspettatamente sgretolata alla prima difficoltà. Tolto un Lamar Jackson da 20 portate, il running game non ha trovato continuità anche a causa di un Mark Ingram acciaccato e nonostante una sorprendente prestazione del rookie “Hollywood” Brown, i buoni spunti del passing game non sono bastati. Dall’altra parte la franchigia di Nashville ha visto Tannehill realizzare due touchdown con sette passaggi completati in totale, mentre l’inarrestabile Derrick Henry condiva la sua clamorosa prestazione aggiungendo un altro touchdown su passaggio. Per Baltimore probabilmente le due settimane di riposo prima del Divisional Round (la scorsa effettiva, mentre nella week 17 erano stati fatti riposare i titolari) hanno rotto il ritmo della squadra, la quale sembrava a tutti gli effetti la favorita per il titolo finale. Ad un organico che sembra essere eccellente in tutti i reparti, probabilmente servirà solo aggiungere un altro ricevitore di livello al pacchetto di Lamar Jackson, giocatore che tra due settimane ritirerà con ogni probabilità il premio di MVP. E’ stato dunque un brutto epilogo per la squadra di Harbaugh dopo una stagione regolare impeccabile, ma l’impressione è quella che questa squadra sarà una presenza fissa ai playoff per i prossimi anni.

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.