It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 14

Drew Brees e Jimmy Garoppolo sfoderano due prestazioni sensazionali nel pirotecnico match tra Saints e 49ers. Grande prova di forza anche per Mitchell Trubisky. Tra i peggiori spiccano Tom Brady e Russell Wilson.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Drew Brees, New Orleans Saints (29-40, 349 yds, 5 TD, 0 INT, 1 rush TD )

Per la prima volta nella giovane storia di questa rubrica, un quarterback che non ha ottenuto la vittoria occupa il gradino più alto del podio. Drew Brees ha realizzato una prestazione a dir poco sensazionale contro una delle migliori difese della lega, ha messo a segno sei touchdown portando i suoi a pochi secondi dalla vittoria. L’atteso match tra le due principali forze della NFC non ha deluso le aspettative e Brees da una parte e Garoppolo dall’altra hanno dato spettacolo, concludendo con 10 mete realizzate ed un combattuto punteggio di 48-46 in favore dei californiani. L’attacco dei Saints è stato incredibilmente fluido, nonostante qualche difficoltà nel running game, e Brees ha orchestrato alla perfezione un reparto che ha aperto il match con due mete del tight end Jared Cook, successivamente uscito con una “concussion”, il quarterback ha poi proseguito la sua giornata di grazia sfornando touchdown anche per Josh Hill, Tre’Quan Smith e l’immarcabile Michael Thomas. La difesa di San Francisco non aveva mostrato particolari debolezze sino ad oggi ed anche nel confronto con Lamar Jackson della scorsa settimana il reparto ne era uscito con una prova solida. Contro Brees e compagni però i 49ers si sono sciolti dal punto di vista difensivo, ma le estreme lacune della difesa di Sean Payton hanno comunque evitato ai californiani quella che sarebbe stata una pesante sconfitta. Il ritorno di Drew Brees dall’infortunio è stato un toccasana per New Orleans, nonostante le due partite sotto le aspettative contro Atlanta, i Saints si sono confermati una contender a tutti gli effetti, ma il basso livello difensivo colloca sicuramente la franchigia al di sotto di potenze quali appunto i 49ers ed i Ravens. L’unica nota negativa di un reparto offensivo che è stato sostanzialmente perfetto è stata Alvin Kamara, evidentemente ancora limitato dai problemi fisici, il running back ex Tennessee ha collezionato soltanto 34 yards in 17 touches. D’altra parte però sembra non fermarsi mai la stagione da record di Michael Thomas, il quale ha messo a referto 11 ricezioni e 134 yards, portando il suo totale stagionale a 121 ricezioni e 1424 yards. Dunque se non fosse stato per una grande giocata di George Kittle, con conseguente facemask a favore dei 49ers, i Saints si sarebbero potuti godere una vittoria scaturita da una prestazione monumentale del loro quarterback. New Orleans cercherà ora di limitare gli infortuni e migliorare l’organizzazione difensiva in vista dei playoff, nel frattempo l’obiettivo primario della franchigia sarà ottenere il seed più alto possibile. I Saints ospiteranno i Colts nella week 15.

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Jimmy Garoppolo, San Francisco 49ers (26-35, 349 yds, 4 TD, 1 INT)

Nella spettacolare vittoria dei suoi 49ers contro i Saints, Jimmy Garoppolo ha orchestrato alla perfezione l’attacco di San Francisco, rispondendo prontamente drive dopo drive a Brees. In particolare l’ex quarterback dei Patriots ha sfruttato a puntino i suoi tre ricevitori primari, ovvero Emmanuel Sanders, Deebo Samuel e George Kittle. Sanders si è rivelato un acquisto centrato in pieno alla trade deadline ed ha contribuito realizzando 7 ricezioni, 157 yards ed un touchdown, oltre che 35 yards ed un passaggio da touchdown lanciato a Raheem Mostert. Garoppolo e Sanders hanno approfittato dell’insolito allineamento dei cornerback dei Saints per trarne vantaggio e punire gli avversari, Sanders infatti è stato ripetutamente coperto da Eli Apple, mentre il cornerback primario Marshon Lattimore si è occupato di Deebo Samuel. Garoppolo è stato lucido per tutta la partita nonostante sia stato forzato a rincorrere Brees e New Orleans sin dall’inizio del match, il quarterback ha infatti concluso con soltanto un turnover all’attivo e ben quattro mete indirizzate a Kendrick Bourne (due volte), George Kittle ed il già citato Emmanuel Sanders. Un grande apporto è arrivato anche dal running game grazie ad un super Raheem Mostert, giocatore che sembra ormai essersi impossessato del ruolo di titolare, il running back ha infatti concluso la sua prova con 109 yards e due mete guadagnate in soltanto 12 touches. La vittoria di San Francisco è arrivata negli ultimi secondi del match ed è stata propiziata da una grande connessione sull’asse Garoppolo-Kittle, alla quale è stata aggiunta una chiamata per facemask che ha permesso ai 49ers di posizionarsi alla perfezione per calciare il field goal decisivo. Per Garoppolo e compagni dunque prosegue la corsa al primo del seed della NFL grazie ad un fantastico bilancio di 11-2, i californiani adesso ospiteranno i Falcons nella week 15.

Mitchell Trubisky, Chicago Bears (23-31, 244 yds, 3 TD, 1 INT, 10 carries, 63 yds, 1 TD)

Dopo una stagione totalmente sottotono, Mitchell Trubisky si è rialzato, e per la seconda settimana consecutiva ha messo a segno una prova significativa. Questa volta a farne le spese sono stati dei Dallas Cowboys totalmente allo sbaraglio, i Bears si sono imposti con un pesante 31-24 ed il margine sarebbe stato ancora più ampio se non fosse stato per una meta dei texani nel “garbage time”. Trubisky è stato responsabile di ben quattro touchdown, di cui due arrivati nel secondo quarto ed indirizzati alla stella Allen Robinson, in seguito l’ex quarterback di North Carolina ha permesso ai suoi di dilagare con un passaggio sfornato per Anthony Miller ed il suo secondo touchdown su corsa della stagione. Dunque con un’altra grande prestazione Mitchell Trubisky ha tenuto in vita le speranze di playoff dei Bears ed ora l’ex scelta al primo giro annovera nove touchdown e quattro turnover nelle ultime tre partite. Dopo una stagione particolarmente travagliata e ricca di errori, il futuro del quarterback nella “Windy City” sembrava decisamente in pericolo, ma appunto l’ultima striscia di vittorie ha rimescolato le carte e l’avvenire verrà dunque decretato dalle prestazioni contro delle corazzate del calibro di Green Bay e Kansas City. Trubisky ha compiuto un involuzione abbastanza evidente rispetto allo scorso anno, ma con il posto in pericolo ed i playoff ancora alla portata potrebbe far cambiare diverse opinioni. Contro la dura secondaria dei Packers però, a Chicago servirà anche costruire e controllare tramite un fluido running game, sarà dunque molto importante la gestione del duo Montgomery-Cohen, il quale dovrà supportare il quarterback.

Drew Lock, Denver Broncos (22-27, 309 yds, 3 TD, 1 INT)

L’impatto del rookie in uscita da Missouri sull’attacco dei Broncos è stato a dir poco sconvolgente. L’organizzazione del Colorado è passata attraverso la coppia formata da Flacco ed Allen, prima di potersi godere le prestazioni di colui che è stato considerato sin dal Draft il “futuro della franchigia”. Lock ha gestito in modo perfetto un attacco al quale manca una vera e propria stella, o perlomeno la stella c’era in quel di Denver, ma ora brilla nel firmamento di San Francisco. I Broncos hanno sbaragliato in trasferta dei Texans reduci da una vittoria contro Brady e compagni, e lo hanno fatto grazie all’estrema fluidità che Drew Lock è stato in grado di portare al passing game dei suoi. Il bersaglio preferito sembra essere per il momento un altro rookie, ovvero il dinamico tight end Noah Fant, il quale utilizzato nel giusto modo ha prodotto 113 yards ed un touchdown. Gli altri due passaggi decisivi sono terminati tra le mani di Jeff Heuerman e del duttile running back Royce Freeman, mentre Philip Lindsay ha contribuito con un’altra meta su corsa. Houston è rientrata in corsa soltanto nell’ultimo quarto, ovvero quando i Broncos erano già sicuri della vittoria visto il letale parziale di 38-10 accumulato nei primi tre quarti del match. Denver dunque sembra aver messo delle buone basi per il futuro, la difesa resta di livello se si considera che Von Miller sta giocando nonostante i problemi fisici e che Bradley Chubb è stato ai box per buona parte della stagione. L’organizzazione dunque si dovrà impegnare per fornire a Lock miglioramenti sia nel pacchetto ricevitori che nella linea offensiva. Prima di considerare però Lock già un “franchise quarterback”, sarà necessario vederlo all’opera in questo finale di stagione, in particolare sarà interessante vedere come si comporterà sul difficile campo di Arrowhead Stadium in un duello serrato contro l’MVP Patrick Mahomes.

Lamar Jackson, Baltimore Ravens (16-25, 145 yds, 3 TD, 1 INT, 11 carries, 40 yds)

Lamar Jackson ce l’ha fatta, nel match contro i Buffalo Bills è diventato il secondo quarterback di tutti i tempi a raggiungere 1000 yards su corsa in una stagione, ora per infrangere definitivamente il record di Michael Vick, gli basterà accumulare altre 23 yards, dunque il record potrebbe arrivare già nel prossimo Thursday Night contro i Jets. La week 14 ha visto i Ravens raggiungere l’11esima vittoria in stagione dopo aver espugnato l’ostico campo dei Bills, la difesa dei padroni di casa ha reso molto difficile il compito del front runner per il premio di MVP, ma Lamar Jackson è comunque riuscito ad avere successo con una prestazione da tre touchdown. Dopo sette gare senza subire intercetti, si è interrotta la striscia dell’ex stella di Louisville, Tremaine Edmunds ha realizzato infatti il turnover, portando il bilancio di Jackson a sei intercetti in stagione. Nel corso del match la compagine del Maryland ha anche perso il tight end Mark Andrews a causa di un infortunio, la sua assenza si è fatta sentire già a partita in corso, ed i due tight end Nick Boyle e Hayden Hurst ne hanno beneficiato raccogliendo una meta a testa, il terzo passaggio da touchdown è stato invece indirizzato a Willie Snead. La corsa dei Ravens verso il primo seed della AFC e quella di Lamar Jackson verso il premio di MVP non sembrano fermarsi, in particolare vista la recente caduta di Wilson contro i Rams, l’avversario numero uno del quarterback sembra ora essere Michael Thomas, il quale sta realizzando una stagione che potrebbe permettergli di infrangere buona parte dei record per i wide receiver. Nel frattempo Baltimore cercherà di far proseguire la sua striscia di vittorie, ora arrivata a nove, contro i New York Jets.

HONORABLE MENTIONS: Ryan Tannehill, Tennessee Titans (21-27, 391 yds, 3 TD, 1 INT). Con Tannehill nel ruolo di quarterback titolare, i Titans hanno ottenuto un bilancio di 6-1. L’ex leader dei Dolphins ha messo ancora una volta a segno una prestazione estremamente produttiva ed ha sfoderato una connessione letale con il rookie A.J. Brown, autore di 153 yards e due touchdown. Tannehill sembra ora essere diventato l’opzione numero uno per il futuro di Tennessee.  Jameis Winston, Tampa Bay Buccaneers (33-45, 456 yds, 4 TD, 3 INT, 6 carries, 5 yds, 1 TD). Questo tipo di prestazioni ormai potrebbero essere rinominate “alla Winston”, basti pensare che l’ex quarterback di Florida State è in corsa per essere leader sia in touchdown realizzati che in intercetti subiti. Winston è riuscito a trascinare i suoi alla vittoria grazie a cinque mete, nonostante i tre turnover, inoltre ha rimediato un infortunio al pollice per il quale dovrà essere valutato ed ha perso probabilmente Mike Evans per il resto della stagione sempre a causa infortunio. È stata una giornata estremamente movimentata in casa Tampa Bay.

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I PEGGIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Tom Brady, New England Patriots (19-36, 169 yds, 1 TD, 1 INT)

E’ molto difficile vedere un giocatore del calibro di Brady occupare una posizione simile, ma i problemi offensivi dei Patriots sono ben evidenti e Brady sta giocando al di sotto delle aspettative. Nel match di domenica perso contro i Chiefs non hanno brillato né lui, né l’MVP in carica Mahomes, ma Kansas City è comunque riuscita ad avere la meglio. Brady sta giocando probabilmente con un infortunio al gomito, vista la vistosa fasciatura mostrata in conferenza stampa, inoltre l’attacco dei Patriots è chiaramente disorganizzato ed il supporting cast non sembra essere all’altezza del quarterback, confermando il fatto che il pacchetto ricevitori attuale sia il più povero a disposizione di Brady negli ultimi anni. I problemi che stanno vivendo i Patriots sono numerosi, con ogni probabilità la presenza di Antonio Brown avrebbe fatto fare il salto di qualità al reparto offensivo, inoltre è pesata molto più del previsto l’assenza causa ritiro di Rob Gronkowski ed un altro fattore chiave sta nelle mosse fatte dalla dirigenza alla trade deadline, New England si sarebbe dovuta focalizzare su Emmanuel Sanders invece che su Mohamed Sanu. Questi però sono episodi ai quali è impossibile rimediare, dunque è doveroso citarli, ma inutile farne una scusante. I Patriots hanno bisogno di rimescolare le carte in vista dei playoff, la difesa resta di livello, ma l’attacco continua ad avere numerose lacune. Probabilmente sarebbe necessario stabilire dei ruoli precisi nel backfield, portando Michel e White a compiti perfettamente complementari come nella corsa ai playoff dello scorso anno e costruire le manovre intorno a questa coppia togliendo di fatto pressione a Brady. Il reparto ricevitori resta scarno, ma quest’anno i Patriots sono riusciti comunque a mettere a segno buoni risultati. La priorità numero uno della franchigia resta però preservare Brady, anche a costo di lasciarlo a riposo nel match contro i Bengals della week 15, con il bye ai playoff ancora in gioco.

Russell Wilson, Seattle Seahawks (22-36, 245 yds, 0 TD, 1 INT)

Con questa prestazione, Wilson ha perso con ogni probabilità il treno per il premio di MVP e con la vittoria dei 49ers, i Seahawks hanno perso terreno nella division. Seattle è caduta inaspettatamente contro i Rams e per una volta la franchigia dello stato di Washington non è riuscita ad amministrare la partita tramite il running game a causa del precoce 14-3 sul quale si era portata Los Angeles ed a causa dell’infortunio a Rashaad Penny che lo costringerà a stare fuori dai campi fino al termine della stagione. I Rams si sono imposti con cinque pesanti sack rifilati a Wilson e nonostante i due turnover di Goff sono riusciti a controllare il punteggio vista la totale sterilità dell’attacco di Pete Carroll. Il livello di gioco di Wilson ha subito un duro colpo nelle ultime partite, in quanto il quarterback ex Wisconsin ha lanciato un intercetto in ognuna delle ultime quattro partite, evidenziando un bilancio di tre touchdown e cinque turnover in questo intervallo. Per Wilson inoltre questa è stata la prima partita senza un touchdown su lancio dalla week 14 dello scorso anno. L’assenza di Penny toglierà a Seattle una pedina fondamentale dell’attacco, inoltre Tyler Lockett sembra ancora dover recuperare dal duro colpo subito un mese fa contro San Francisco. Dunque con un attacco in difficoltà ed una difesa tutt’altro che solida, i Seahawks dovranno cercare di limitare i danni il più possibile, il calendario fungerà certamente d’aiuto viste le imminenti sfide contro Carolina ed Arizona.

Baker Mayfield, Cleveland Browns (11-24, 192 yds, 0 TD, 2 INT, 2 corse x 13 yds, 1 TD)

Nonostante la vittoria dei suoi Browns nel match divisionale contro Cincinnati, Mayfield ha comunque messo a referto una prova decisamente negativa. L’ex quarterback di Oklahoma ha concluso con il 46% di completion percentage ed è rimasto sotto le 200 yards lanciate per la terza volta in stagione. Le manovre offensive sono state articolate ancora una volta tramite Nick Chubb e Kareem Hunt, nel passing game si è fatto notare Jarvis Landry mentre è stato sostanzialmente un fantasma Odell Beckham Jr, il quale dovrà operarsi all’ernia a fine stagione e sembra destinato a finire lontano dai Browns dopo soltanto una stagione. Mayfield ha realizzato un touchdown su corsa e null’alto, con buona parte della spinta offensiva derivata da una meta di Kareem Hunt ed una bellissima pick-six realizzata da Denzel Ward. L’attacco dei Browns continua ad avere problemi, come testimonia il bilancio di 15 TD e 16 INT che possiede Mayfield, inoltre nel corso della offseason sarà necessario per l’organizzazione fare aggiustamenti decisivi alla squadra, focalizzandosi in primis sulle situazioni di Beckham e Hunt. Sicuramente l’enorme hype formatosi nel corso della scorsa offseason non ha giovato in alcun modo ai Browns, i quali hanno largamente deluso le aspettative. Nonostante i numerosi malcontenti e la grande disorganizzazione, Cleveland potrebbe vivere un momento positivo dal punto di vista offensivo contro dei vulnerabili Cardinals nella week 15.

Andy Dalton, Cincinnati Bengals (22-38, 262 yds, 0 TD, 1 INT)

Nella sconfitta subita contro Cleveland, Dalton ha messo a referto l’ennesima prestazione deludente della sua stagione, che lo vede ora aver raggiunto un bilancio di 10 touchdown e 12 turnover in dieci partite disputate. L’unico giocatore offensivo degno di nota è stato ancora una volta Joe Mixon, il quale ha guadagnato 186 yards ed un touchdown in 26 touches. Nonostante la povera prestazione contro Cleveland, Dalton dovrebbe comunque rimanere il quarterback titolare in vista della sfida contro i Patriots, che con ogni probabilità si rivelerà disastrosa, della week 15. Nel frattempo è quasi sicuro il fatto che i Bengals spenderanno la prima scelta al prossimo Draft per accaparrarsi un nuovo “franchise quarterback”, al momento l’indiziato numero uno sembra essere il prodotto di LSU Joe Burrow, fresco finalista dell’Heisman Trophy.

David Blough, Detroit Lions (24-40, 205 yds, 1 TD, 2 INT)

Dopo l’esordio stellare contro i Bears nel giorno del Ringraziamento, Blough ha avuto molte più difficoltà sul campo dei Vikings. Il quarterback di Detroit è stato annullato per tutto il corso della partita, salvo per il touchdown sfornato nell’ultimo quarto per Kenny Golladay che ha di fatto salvato la sua linea statistica. Con i suoi Lions sotto con il punteggio di 17-0, Blough ha tentato di forzare il passing game, subendo due intercetti negli ultimi quattro possessi di Detroit. Minnesota non ha avuto problemi ad imporsi e controllare il match, in compenso Blough dovrebbe avere meno difficoltà nel match della week 15 contro dei fragili Tampa Bay Buccaneers.

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