Super Bowl LVII: la TOP 10

Siamo arrivati alla conclusione di questa fantastica cavalcata, con la vittoria del Super Bowl da parte dei Kansas City Chies contro i Philadelphia Eagles e chiudiamo anche l’appuntamento con la TOP 10 dedicata alla finale.

  1. James Bradberry: non meriterebbe questa posizione, ma visto l’holding e la conseguenza che ha portato con un risultato sul filo del rasoio, non potrebbe essere altrimenti. Poi, onesto, ammette pure l’esistenza della holding placando le polemiche.

  1. Jackson Mahomes: ed anche al Super Bowl l’abbiamo visto entrate a fare il pirla in più inquadrature. Grazie, ci mancavi.

  1. JuJu Smith-Schuster: il compare dell’amicone sopra. Ormai più tiktoker che giocatore, durante il Super Bowl conta più post su Tik Tok che touchdown segnati in stagione, ma poco conta. Lo sfotto è anche il bello dello sport, ci sta, però bisogna capire i momenti. Onestamente quando perdi per un tuo errore un match così importante, non ci sta essere pure perculati. No JuJu, non ci stava…

  1. Pikachu Formation, Gotta Catch ‘em all: solo il nome dello schema meriterebbe la vetta della classifica, ma onestamente vederlo fare ad un Super Bowl e ritenerlo pure trick play. Ed in regular season è pure riuscito.

  1. Chris Jones: tutto molto bello, bello che si senta uno riuscito ad uscire da una situazione complicata da piccolo ma le doti canore bisognare rivederle assolutamente. Don’t Stop Believin’ tuttavia merita sempre. Effettivamente fino alla vittoria del Super Bowl è stato un bel Journey. Si, ora potete infamarmi.

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  1. Chad Henne: il backup di Mahomes è senza dubbio l’eroe di cui tutti noi avevamo bisogno. Dopo quindici anni di carriera, una quarantina di milioni guadagnati stando seduto su una sideline, lo stesso numero di anelli di John Elway e compagnia alla fine del Super Bowl vinto prende una birra, posa per una foto ed annuncia il ritiro. EROE.

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  1. Fratelli Kelce con Madre: I due hanno già vinto un Super Bowl a testa, ma chiaramente non si erano mai trovati contro a questo punto della stagione. La madre per l’occasione sfodera un felpone con una parte Chiefs ed una parte Eagles e scende sul campo per festeggiare i figli. Diversissimo il modo in cui si pone, emozionante il modo in cui cambia sentimenti in base al figlio. Con Travis ride e scherza, con Jason piange e gli fa i complimenti comunque per la partita. Emozionante quando il centro dice alla madre di andare a festeggiare con Travis.

  1. Chris Stapleton: una delle versioni più belle dell’inno americano che io abbia mai sentito. Mi è venuta la pelle d’oca a me, capisco le lacrime di Sirianni.

  1. Jalen Hurts: con Mahomes MVP che meriterebbe la vetta della classica ma in cui non figurerà perché già stra pompato da tutti, come giusto che sia, una posizione di rilievo tocca ad Hurts. Uscito da Alabama come un quarterback runningback su cui ci si scommetteva poco, ha avuto una esplosione clamorosa sotto la gestione Sirianni. Poco prima degli ultimi cinque minuti di partita le statistiche sembrano essere quello di un giocatore della squadra in vantaggio. Chapeau.

  1. Jeremy McKinnon: ok i campioni e gli MVP della partita sono stati altri, ma il pensare prima al team che al proprio ego, quando a questi livelli non ci hai praticamente mai giocato, permettendo di poter gestire magnificamente il cronometro non è da tutti. Sulla vittoria del Super Bowl questa azione ha una firma importante.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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