Nonostante un prima frazione chiusa senza aver segnato nemmeno un singolo punto, un evento più unico che raro dato che erano trascorsi quasi 4 anni anni dall’ultima volta (vs i New York Jets, in week 17 della Regular Season del 2019), i Buffalo Bills riescono ugualmente, “di riffa o di raffa”, ad avere la meglio dei New York Giants degli “Ex”, sconfitti con il mirabolante punteggio di 14-9, maturato al termine di un match oggettivamente brutto ma carico di suspense sino all’ultimo secondo (ma proprio l’ultimo per davvero) di gioco.
Come poc’anzi già anticipato, l’inizio di partita dei padroni di casa sembrava ricalcare pedissequamente quello di una settimana prima, con la totalità dei 6 drive offensivi della prima frazione conclusisi con un nulla di fatto, complici il fumble commesso da Gabe Davis (forzato dall’indemoniato Bobby Okereke), il FG dalle 52-yard fallito da Tyler Bass (il 1° della sua sin qui eccezionale stagione), e l’intercetto lanciato dal QB josh Allen, con il pallone catturato dal LB Micah McFadden, sagace nell’approfittare della deviazione del solito Okereke, e chi sennò?
Non andava sicuramente meglio ai Giants, privi del QB Daniel Jones e con un Tyrod Taylor in modalità “revenge game”, che comunque, nonostante le notevoli difficoltà nel muovere la catena, si portavano avanti sul 6-0 grazie ai 2 FG trasformati dal veterano di mille battaglie Graham Gano, da 29 e 43 yard rispettivamente.
Prima dell’intervallo, i Giants avrebbero anche avuto l’opportunità di aggiungere almeno altri 3 punti a tabellone, se non fosse che il tentativo di corsa del RB Saquon Barkley dalla 1-yard line si stampava contro il muro eretto dalla coppia Bernard-Benford, facendo di fatto scorrere inesorabilmente gli ultimi 14 secondi ancora rimanenti sul cronometro. I Giants sono così di fatto diventati la 1° squadra dal lontano 1998 (Buccaneers e Chargers) a non aver segnato nemmeno un singolo TD offensive nel corso del 1° tempo nelle prime 6 partite stagionali.
Al rientro in campo dopo l’intervallo, l’attacco dei Bills ha finalmente cominciato a muovere la catena in maniera convincente, non prima però di aver stroncato sul nascere il primo possesso offensivo degli avversari.
Merito di un running game ritornato improvvisamente produttivo, Josh Allen & compagni sono riusciti a condurre un drive che definire estenuante suona quasi come un eufemismo. Dopo 17 play, 89 yard e 9.58 minuti trascorsi sul cronometro, arrivando addirittura a scavallare nel 4° ed ultimo quarto di gioco, il WR Deonte Harty varcava la soglia della endzone avversaria per il momentaneo 7-6 in favore dei padroni di casa, per la prima volta da oltre 7 quarti (ivi compreso il match londinese) avanti nel punteggio.
Dopo il 3° FG di serata trasformato dal Kicker Graham Graham Gano (29 yard), a coronamento di un drive offensivo trainato quasi esclusivamente dalle corse di Saquon Barkley (75 yard in appena 4 portate), i Bills portavano a compimento un nuovo drive offensivo lungo e perfettamente bilanciato tra corse e passaggi, concluso con lo splendido TD ricevuto nel traffico dal backup TE Quentin Morris, imbeccato alla perfezione dal passaggio di Josh Allen. 14-9 e poco meno di 4 minuti rimanenti sul cronometro.
Nonostante fosse sospinto dalla forza della disperazione, non avendo oggettivamente nulla da perdere, l’attacco dei Giants si arenava sulle proprie 38-yard, incappando nel “tunover on down” in seguito ad un’eccezionale copertura del CB Christian Benford ai danni del WR Darius Slayton.
I Bills sembravano avere così la partita ormai in pugno, se non fosse che il sanguinoso pallone droppato da Dawson Knox in occasione di un 3rd down, seguito a ruota dal 2° FG di serata fallito da Tyler Bass, ridavano la palla in mano a Tyrod Taylor per un ultimo e decisivo drive, con 1.29 minuti rimanenti sul cronometro e 1 timeout ancora a disposizione.
Il finale è da cardiopalma. Giants che a fatica riescono ad arrivare sino alle 10 yard avversarie a 2 secondi dal fischio finale, lancio di Taylor in direzione di Darren Waller, incompleto, cronometro che arriva a zero. Sembrerebbe finita direte voi… e invece no. Flag per un fallo di Bernard ai danni dello stesso Waller, palla sulla linea della 1-yard e ultima (questa volta per davvero) chance.
Snap, palla in mano a Taylor, lancio in direzione del solito Waller, eccellente copertura del NB Taron Johnson (sospetta P.I.), incompleto… fine dei giochi.
14-9 in favore dei Bills il punteggio finale, che, nonostante tutto, riescono a portare a casa una vittoria di importanza capitale per mantenere il passo degli acerrimi rivali dei Dolphins, usciti vittoriosi per 42-21 nel match casalingo con in derelitti Carolina Panthers, nonostante si siano trovati inizialmente in svantaggio per 14-0.
Dall’altro lato della barricata i Giants, sebbene autori della più classica delle partite d’orgoglio e carattere, incappano nella 4 sconfitta consecutiva, nonché la 5° nelle prime 6 partite stagionali, sprofondando ancora più in basso nella NFC East.
Nonostante le numerosissime assenze, a partire dal QB Daniel Jones e proseguendo lungo la linea offensiva, i New York Giants hanno ugualmente disputato un’ottima partita a livello offensivo, mettendo in campo un game plan basato essenzialmente su ampio utilizzo del running game (ottimo mix di gap-scheme e outside zone) e su un passing game incentrato su passaggi brevi, veloci e in ritmo, prettamente indirizzati verso il centro del campo, dove a farla da padroni sono stati lo Slot Receiver Wan’Dale Robinson prima (8×62 yard) e il TE Darren Waller poi (5×43 yard).
Tyrod Taylor ha indubbiamente disputato un’onestissima partita, solida e priva di errori, conclusa con 24/36 passaggi completati e 200 passing yard, a cui ha aggiunto ulteriori 7 corse per 24 yard.
Il RB Saquon Barkely si è acceso solo a tratti, alternando giocate esplosive a corse concluse con un nulla di fatto, come comprovato dalle 93 rushing yard prodotte ma ad un media di appena 3.9 Y/A.
Merito della difesa dei Bills, che, nonostante l’assenza di due pedine pressappoco fondamentali come Milano e Jones, ha saputo limitare egregiamente il running game avversario, salvo le 2 big play concesse a stretto giro di posta ad inizio 4° quarto.
Eccellente le prestazioni del DE Greg Rousseau, fenomenale nell’edge setting, e del LB Terrell Bernard, confermatosi un autentico proiettile nell’attaccare la linea di scrimmage (12 placcaggi e 3.0 TFL per lui).
Partita dai 2 volti per il QB Josh Allen, rivedibile nel 1° tempo, complice un play calling per l’ennesima volta parecchio discutibile, semplicemente sensazionale nella 2° frazione di gioco.
Infatti, dopo aver chiuso il 1° tempo con appena 82 yard lanciate (il dato più basso dell’intera stagione), zero TD e 1 intercetto, si è improvvisamente “acceso” al rientro dagli spogliatoi, terminando il match con 19/30 passaggi completati, 169 passing yard, 2 TD, 1 intercetto, nonostante non sia stato supportato da una linea all’altezza delle ultime prestazioni.
Se i Bills sono stati in grado di ribaltare la partita, gran parte del merito va ovviamente dato al running game, l’aspetto del gioco che ha letteralmente trascinato l’attacco nel momento di maggiore difficoltà. Dopo le misere 15 yard prodotte dai RB nella sconfitta londinese, l’accoppiata Cook-Murray ha questa volta portato in dote la bellezza di 116 yard in appena 26 portate, agevolando di gran lunga il lavoro richiesto al QB n°17.
Nonostante la sconfitta, l’MVP della partita non può che essere il LB ex Colts Bobby Okereke, autore di una performance semplicemente mostruosa nella totalità delle fasi del gioco.
Il n°58 dei Giants ha concluso il match con 11 tackle (leading tackler della squadra), 2 TFL, 2 palloni deviati (da uno è scaturito l’intercetto del compagno McFadden) e un fumble forzato.
Tra meno di 7 giorni per entrambe le squadre sarà già tempo di ripartire, con i Bills attesi dai sin qui disastrosi New England Patriots nel sempre ostico Gillette Stadium, ed i Giants, di ritorno davanti al proprio pubblico, impegnati nel match divisionale contro i Washington Commanders, attualmente issati al 3° posto nella NFC East.