A Seattle piove sul bagnato (New Orleans Saints vs Seattle Seahawks 13-10)

Monday Night Football tutt’altro che scoppiettante quello tra i New Orleans Saints ed i Seattle Seahawks; il cielo plumbeo ed il risultato finale di 13 a 10 per la franchigia della Louisiana rispecchiano perfettamente i valori espressi in campo dai due attacchi, che come è facile intuire sono stati ampiamente limitati dalle difese.

Ad andare in vantaggio per prima è stata Seattle con un TD su passaggio di Metcalf da 84 yards. Sul finire di primo tempo New Orleans, dopo una serie drive sterili da entrambe le parti, mette a referto un field goal nel drive più lungo del match (il primo della stagione per l’esordiente Brian Johnson) e, successivamente, un TD su ricezione di Kamara dopo un drive molto veloce e ben condotto da Winston.
Il secondo tempo continua sulla falsa riga del primo, con i punter costantemente chiamati a calciare e i Seahawks che sbagliano ben due field goal con Myers. Alla fine la vince la difesa di New Orleans, che nel drive decisivo mette a segno due sack, il primo con Jenkins ed il secondo con Davis, ponendo di fatto fine alla partita.

ANALISI E CONCLUSIONI

La difesa dei Saints ha bloccato le corse dei Seahawks cedendo meno di 100 yard. Tralasciando il TD di Metcalf, anche la secondaria ha limitato i lanci per 129 yard ( spicca il duello tra D.K e Lattimore). La pressione a Geno Smith ha portato a ben cinque sack, con Demario Davis a fare la parte del leone con due. Eccellente anche Cameron Jordan con 4 tackle, 1 sack, 1 pass deflected e 1 tackle for loss.

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Al contrario, l’attacco Saints ha faticato. Winston (19/35 222 yard 1 td) è apparso insicuro e poco comunicativo con il suo reparto ricevitori. Il vero factotum offensivo è stato Alvin Kamara, migliore in campo per distacco. Seppur contenuto sulle corse, con solo 51 yard su 20 portate, le sue ricezioni (10/11!) hanno fruttato ben 128 yard e 1 TD. I due field goal di Brian Johnson, ago della bilancia di questo match sotto la pioggia battente, hanno consegnato la vittoria a New Orleans.

Dopo la scorsa settimana la linea difensiva di Seattle era chiamata ad un riscatto. Wagner e Brooks hanno arginato le corse e, grazie anche ad un Dunlap come non si vedeva dall’anno scorso, hanno creato non pochi problemi a Winston e compagnia. Da segnale la prestazione di Al Woods, seppur macchiata da un offside sul finire che ha consegnato le redini della partita ai Saints. Il miglioramento della secondaria continua, Tre Brown sembra il cornerback che tanto mancava, Jamal Adams è stato autore di una prestazione rocciosa e sembra aver iniziato ad assorbire gli schemi. Rimane sempre il problema dei passaggi centrali, ventre molle della difesa; probabilmente Seattle avrebbe anche bisogno di un innesto in più nel reparto defensive tackle, per far rifiatare durante le partite Al Wooks e Poona Ford, chiamati troppo spesso a fare gli straordinari.

L’hype per Geno Smith è crollato alla stessa velocità con la quale era salito dopo l’incoraggiante drive contro i Rams. La sua indecisione e la poca freddezza nei momenti chiave sono stati imbarazzanti e i numeri di ieri sera (12/22, 167 yard 1 td) sono insufficienti per un attacco ricco di talento come quello di Seattle e il fatto che Shane Waldron rinunci quasi totalmente al gioco aereo è un chiaro sintomo della mancanza di fiducia verso il numero 7.

Le delusioni nell’Emerald Bay non sono finite, in quanto anche il “reparto corse”, con la prolungata assenza di Carson e un Collins a mezzo servizio, è decisamente latitante, con solo 90 yard nell’intera partita. Peggiore in assoluto Rashaad Penny, con 6 portate per 9 misere yard. A parziale discolpa degli interpreti, è doveroso segnalare che la ripetitività degli schemi e una O-Line con troppi buchi hanno decisamente contribuito alla disfatta.

Il centro Fuller, dopo alcune partite incoraggianti, non si è rivelato all’altezza lasciando poca protezione al QB e non creando varchi per le corse. Insieme al cornerback, la mancanza di un centro di primo livello è il vero peccato originale della fallimentare off-season del front office dei Seattle Seahawks.

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Quando anche Jason Myers, dopo la perfect season dell’anno scorso, continua invece a sbagliare nel 2021, con un field goal dalle 44 yard e uno dalle 53 falliti, allora è lecito pensare che la stagione sia nata sotto una cattiva stella.
I Saints al contrario si rilanciano in chiave playoff con una vittoria contro una delle possibili concorrenti per le posizioni di rincalzo; una prestazione solida della difesa, soprattutto nel front 7, e pochissimi errori, oltre all’abilita di sfruttare benissimo le occasioni, hanno permesso alla squadra di Sean Payton di espugnare il Lumen Field, una volta roccaforte invalicabile ma ormai terra di conquista per l’intera NFL.

Seattle esce da week 7 con l’amaro in bocca per un’altra sconfitta arrivata al fotofinish e una vittoria che manca ormai da troppo tempo, soprattutto tra le mura amiche; l’ultima volta in cui Seattle è partita 2-5 e non ha raggiunto i playoff, l’anno successivo al draft arrivarono Bobby Wagner e un certo Russell Wilson. Tutti i dubbi su quanto sia importante l’apporto del fuoriclasse numero 3 sulle vittorie dei Seahawks sono stati cancellati in queste due giornate, dove con la sua presenza sarebbero probabilmente arrivate altrettante vittorie. L’eventuale ricostruzione della squadra, nel caso in cui dovesse effettivamente avvenire, non dovrà e non potrà che ripartire dal giocatore più importante.

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Seahawks Nest Italia

Tre amici e una grande passione per i Seattle Seahawks. Simone Faccini, Marco Bernardi e Marco Cherubini sono gli autori di Seahawks Nest Italia, il primo podcast in italiano sui Seahawks ma anche una comunità e un punto di ritrovo per tutti i 12s in Italia.

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