[NFL] Week 5: I Corvi banchettano ad Oakland (Baltimore Ravens vs Oakland Raiders 30-17)

Ravens-Raiders al Coliseum di Oakland è una sfida tra due squadre in crisi di identità. Dopo due vittorie ad inizio stagione sono arrivate due brucianti sconfitte per entrambe e se è vero che è ancora troppo presto per fare i conti per i playoff è altrettanto vero che serve rimettersi al più presti in carreggiata.

Carreggiata… Carr… il riferimento automobilistico, e non ce ne vogliate per la freddura, ci permette di parlare del numero 4 nero-argento. “The Carr is broken” (anche agli americani piacciono i giochi di parole) ed allora il coaching staff tiene il QB ai box. Non che Carr non ci abbia provato a giocarla questa partita, nonostante una frattura del processo trasverso di una vertebra che solitamente necessita di 2-6 settimane per guarire. Il roboQB dei Raiders dopo aver saltato solo un allenamento torna sul campo con i compagni e lancia… e dietro alle quinte fa pressioni sul coaching staff perché gli consenta di giocare. Del Rio tentenna, probabilmente è anche tentato dal cedere, ma alla fine fa la scelta giusta e lascia il titolare a riposo.

La partita con i Ravens è alla portata dei Raiders ed EJ Manuel è una ex prima scelta del Draft. A volte bisogna avere fiducia nei propri backup.

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Qualunque fosse il game plan di Oakland, e più propriamente dell’offensive coordinator Todd Downing, tutto va a rotoli dopo appena quattro minuti, quando la squadra di casa si ritrova sotto già di 14 punti.

La prima azione della partita è un lancio lungo di Joe Flacco per Mike Wallace, con Sean Smith che cerca invano di recuperare i metri di separazione che gli ha dato il WR. Flacco in questa stagione non aveva avuto molto successo con i lanci lunghi, ma quando hai un matchup favorevole contro un CB in evidente crisi non puoi non sfruttarlo. La ricezione da 52 yard apre le danze in un drive che si conclude con il TD di Vince Mayle, dalle due, con un end around che trova la difesa nero-argento impreparata.

Bisogna reagire subito e dimostrare ai pennuti di Baltimora che non avranno vita facile, ed invece il TE Jared Cook non mantiene il controllo della palla sul placcaggio di Patrick Onwuasor e il CB Jimmy Smith raccoglie il fumble e lo riporta in end zone per il 14-0.

Manuel e l’attacco ci riprovano, il gioco di corse sembra funzionare decisamente meglio rispetto alle ultime due partite, e la squadra arriva dentro le venti avversarie. La red zone offense però non funziona e il K italiano Giorgio Tavecchio mette sul tabellone i primi 3 punti nero-argento con un field goal da 32 yard.

Alex Collins e Javorius Allen hanno vita abbastanza facile contro i difensori avversari. Soprattutto l’ex Seahawks, che guadagna 34 yard in tre corse, la più lunga da 25 yard. Se poi quando costringi gli avversari ad un terzo e 5 vedi Flacco completare per Maclin come se fosse un Sea of Hands game qualsiasi, allora è facile demoralizzarsi:

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Quando Javorius Allen segna su corsa il TD del 21-3 la partita sembra ormai irrecuperabile per i Raiders, e siamo ancora nel primo tempo.

Manuel, tenuto a guinzaglio dal poco coraggioso Downing, è costretto ad improvvisare per sfuggire alla pressione dei Ravens; viene fuori l’azione migliore della partita nero-argento, un TD pass da 41 yard per Michael Crabtree. 21-10, che sia possibile un comeback?

Flacco vede nuovamente Mike Wallace schierato contro Sean Smith, fa velocemente due conti e spara lungo per il numero 17. Smith, neanche a dirlo, non tiene il passo con il WR e Reggie Nelson, lento a reagire alla play action, è in ritardo e non riesce ad intervenire. Del Rio, esaminando i filmati, caricherà la responsabilità della ricezione sulle spalle di Nelson (forse anche per non aggiungere l’ennesimo chiodo sulla bara di Smith).

I Ravens non sfruttano la ghiotta occasione dalle 8 di Oakland e si accontentano di tornare a +14 con il field goal da 22 yard di Justin Tucker.

“Disguise your coverage, disguise your blitz” c’è scritto nella guida For Dummies che si regala ad ogni defensive coordinator. I Ravens lo fanno alla perfezione e attirano l’attenzione dell’attacco su Eric Weddle, in evidente atteggiamento da blitzer, ma mandano in blitz dallo slot anche Tony Jefferson. Il S non ha nessuno sulla sua strada e pialla Manuel per una perdita di 8 yard, forzando Oakland al punt.

Non è difficile immaginare che negli spogliatoi, tra primo e secondo tempo, Jack Del Rio abbia fatto un bel discorsetto alla sua squadra. “Siamo sotto di due touchdown ma giochiamo in casa, fuori gli attributi e dimostriamo chi sono i Raiders. Quelli hanno subito 44 punti dai Jaguars – dai Jaguars – e 26 dagli Steelers. Ce la possiamo e ce la dobbiamo fare!”… o qualcosa del genere.

suggs ravens raiders

I Raiders non reagiscono come un sordo non sente il clacson della macchina che lo sta per investire ed entrambi gli attacchi tornano in campo sgonfi come un pallone dei Patriots. Quattro three-and-out consecutivi, due per parte, spengono gli entusiasmi anche del più maniaco dei tifosi.

Nel secondo tempo un solo drive nero-argento è degno di nota, quello che porta al TD di Marshawn Lynch per il momentaneo 24-17. Per il resto le corse diventano prevedibili e il gioco aereo non ha mordente. Downing ha tanto potenziale come OC, ma ancora deve maturare; a tratti i tifosi addirittura rimpiangono Bill Musgrave, tanto criticato per essere troppo conservativo.

L’attacco dei Raiders concede alla difesa avversaria altri due sack, di Anthony Levine Sr., che nessuno si è preoccupato di prendere in custodia, e di Terrell Suggs, che invece batte Donald Penn nell’uno contro uno.

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Amari Cooper riceve l’unico passaggio della partita per un guadagno di 8 yard. Il WR, come si evince dai filmati, ha fatto in realtà un partitone lasciando più volte sul posto il suo marcatore, ma per un motivo o per un altro Manuel ha sempre scelto altre strade, cercando Cooper solo due volte in tutta la partita.

Due field goal dei Ravens ripristinano le distanze e fissano il risultato sul definitivo 30-17.

Farà discutere, a fine partita, la scelta di Del Rio di andare al punt sotto di 10 punti e con meno di 9 minuti sull’orologio anziché giocare alla mano un non impossibile quarto e 3. Oltre ad essere una scelta strategica discutibile a prescindere, l’essere andati al punt ha rappresentato anche una mancanza di fiducia nell’attacco più che una fiducia, mal riposta, nella difesa.

Con i se e con i ma non si fa la storia, diceva il saggio. Resta il fatto che il punt di King è giocato male e finisce in end zone per un touchback che mette i Ravens sulle 20. In definitiva la differenza tra un turnover on downs qualora non fosse stato convertito il quarto down e questo punt è di appena 24 yard. I Ravens non hanno difficoltà a far scorrere il cronometro e archiviano la vittoria.

Eroe di giornata è ovviamente il WR dei Ravens Mike Wallace, che con 3 ricezioni su tre target e 133 yard guadagnate rimette un po’ in sesto le brutte statistiche sue e di Flacco delle ultime uscite.

Una menzione speciale va però a chi ha programmato il piano per tagliar fuori dalla partita Khalil Mack, raddoppiando sistematicamente i blocchi su di lui. Se è vero che il Defensive Player of the Year in carica è stato molto attivo contro le corse è anche vero che, per la prima volta dall’ultima partita della stagione 2014, il numero 52 non ha portato nessuna pressione su Flacco.

Per i Raiders si è distinto il solito Michael Crabtree che, seppur ancora evidentemente dolorante per i postumi dell’infortunio di due settimane fa, ha messo a segno 6 ricezioni su 8 target, per 82 yard e 1 TD.

Tanti gli infortuni subiti dalle due squadre durante la partita. Il RB dei Ravens Terrance West dovrà stare fermo per un po’ per un problema ad un polpaccio mentre ancora non è nota la gravità degli infortuni subiti da tanti giocatori dei Raiders: il LB Cory James (ginocchio), il FB Jamize Olawale (commozione cerebrale), il CB Antonio Hamilton (ginocchio) e il LB Marquel Lee (caviglia).

I Ravens si ritrovano secondi nella AFC North, a pari record ma dietro gli Steelers per via della sconfitta nello scontro diretto. Nella AFC West invece i Chiefs hanno preso il volo (unica squadra ancora imbattuta) ed i Raiders sono al terzo posto. La prossima partita dei Silver & Black sarà contro i Chargers, reduci dalla loro prima vittoria stagionale.

Gli highlight della partita

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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