Uno sguardo al 2022: Kansas City Chiefs

Dalla gioia del Super Bowl vinto tre stagioni fa contro i 49ers, i Chiefs sono passati attraverso la finale persa un anno più tardi contro i Buccaneers e il Championship scivolato via in overtime contro i Bengals a inizio 2022. Un lievissimo seppur significativo passo indietro, che ha portato Kansas City sul banco degli imputati alla vigilia della scorsa regular season.

COME DOVEVA ANDARE…

Nelle precedenti quattro stagioni, Kansas City è sempre arrivata a giocarsi il Championship. Per quanto possa sembrare incredibile, questo era ed è l’obiettivo minimo della ciurma guidata da Andy Reid, che negli anni ha abituato i suoi a imprese memorabili. Un’annata conclusa al Divisional non può certamente chiamarsi deludente, ma, soprattutto se accompagnata da un record non eccezionale in regular season, avrebbe potuto far suonare qualche campanello d’allarme in casa Chiefs. Pur considerando, però, che in estate la punta di diamante Patrick Mahomes aveva perso il suo alfiere prediletto, Tyreek Hill, volato ai Dolphins.

… E COME È ANDATA

Lasciate da parte il banco degli imputati e i campanelli d’allarme: Reid, Mahomes e compagni hanno festeggiato il secondo Super Bowl in quattro anni al termine di una fenomenale stagione. Il devastante 14-3 ottenuto in regular season, con dieci vittorie nelle ultime undici partite giocate, è valso il primo posto in AFC, con conseguente qualificazione diretta al Divisional, vinto in volata contro i Jaguars. Nell’occasione, Mahomes ha spaventato Kansas City infortunandosi alla caviglia, ma il pur serio problema fisico non gli ha impedito di conquistare il Championship contro i Bengals e il Super Bowl contro gli Eagles, entrambi con un decisivo field goal finale di Harrison Butker.

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COSA HA FUNZIONATO…

La stagione di Mahomes ha raggiunto la soglia della perfezione: 5.250 passing yard con il 67% al lancio, 41 touchdown pass e 12 intercetti, con 358 yard e 4 touchdown su corsa in aggiunta. I numeri gli sono valsi il premio di Most Valuable Player della regular season, cui ha unito il titolo di miglior giocatore del Super Bowl (21/27 per 182 yard e 3 TD pass). Nonostante la pesante partenza di Hill, i Chiefs sono stati di gran lunga il miglior attacco per via aerea e, oltre ai numeri già citati, hanno conquistato 272 primi down su ricezione, quasi trenta in più dei Vikings secondi in classifica (244). Merito anche della debordante stagione di Travis Kelce, che ha collezionato 1.338 receiving yard con 12 touchdown e 19 giocate da almeno 20 yard, con 257 yard e 4 touchdown nei playoff. Ha convinto JuJu Smith-Schuster, arrivato dagli Steelers con un contratto annuale e autore di 933 yard e 3 touchdown, mentre decisivo è stato il rendimento su ricezione del runningback Jerick McKinnon: 56 ricezioni su 71 target, 512 yard e ben 9 touchdown.

Nonostante i Chiefs non si siano esaltati nella produzione su corsa, il numero totale dei touchdown in regular season (61) è stato il migliore in NFL. Merito anche dei cinque stagionali di Isaiah Pacheco, straordinario protagonista dopo essere stato scelto al settimo giro del Draft con la chiamata numero 251. Pacheco ha preso il volo dopo l’infortunio di Clyde Edwards-Helaire e ha garantito 830 rushing yard in stagione regolare, oltre a 197 nei playoff, con l’emozione di un touchdown nel Super Bowl contro gli Eagles. Tutto l’attacco è stato sorretto da un’offensive line dal rendimento clamoroso, che ha toccato il suo culmine proprio nella finale contro Philadelphia, in cui ha concesso appena 1 tackle for loss e nessun sack al devastante front seven avversario. Dai tackle Orlando Brown a sinistra e Andrew Wylie a destra alle guardie Joe Thuney e Trey Smith nessuno ha deluso le attese e, certamente, non lo ha fatto il centro Creed Humprey, che in 1.138 snap giocati in regular season non ha lasciato alcun sack agli avversari.

Praticamente tutto l’attacco staziona tra i promossi, ma anche gran parte della difesa ha preso parte alla festa di squadra. Meravigliosa la stagione di Chris Jones, 15.5 sack, 17 tackle for loss, 4 pass deflected e 2 fumble forzati in regular season, oltre ai primi 2 sack in carriera nei playoff. La devastante catena di destra in linea è completata da Frank Clark, 5 sack in stagione e 2.5 in post season, e da Carlos Dunlap, 4 sack e 6 tackle for loss. Il rookie George Karlaftis, per quanto ancora sia un prospetto grezzo, ha collezionato numeri importanti nella sua prima stagione: 6 sack, 8 tackle for loss e 7 pass deflected. Nel front seven hanno fatto la voce grossa anche i linebacker Nick Bolton, autore di ben 180 tackle, 9 for loss, 3 pass deflected e 2 intercetti, e Willie Gay, 88 tackle, 2.5 sack, 9 tackle for loss e 8 pass deflected. Bolton, in particolare, ha dato spettacolo anche al Super Bowl, con il fumble recuperato e riportato in touchdown che ha tenuto i Chiefs in partita nel complicato primo tempo.

Al comando della secondaria è stato, invece, un super L’Jarius Sneed: per lui ci sono 108 tackle, dei quali 75 in solitaria, 3.5 sack, 5 tackle for loss, 11 pass deflected, 3 intercetti e 3 fumble forzati. Buono l’impatto con la NFL per l’altro rookie scelto al primo giro nello scorso Draft, Trent McDuffie, che non ha ancora festeggiato il suo primo intercetto, ma ha concesso soltanto 26 ricezioni su 45 target. Di ottimo livello anche le prestazioni delle due safety, Justin Reid e Juan Thornhill e, in particolare quest’ultimo, si è esaltato con 9 pass deflected e 3 intercetti. Passando ai numeri di squadra, Kansas City si è comportata meglio contro le corse avversarie, lasciando 1.823 rushing yard in tutto, l’ottavo totale più basso nella Lega, e 10 touchdown. Il totale dei sack, ben 55, è il secondo più alto in NFL, alle spalle soltanto degli allucinanti 70 degli Eagles, mentre gli 89 tackle for loss pongono i Chiefs al sesto posto in questa speciale classifica.

Menzione d’onore, in chiusura, per Harrison Butker: il kicker in regular season ha sbagliato 2 dei 17 field goal tentati entro le 50 yard, con un 3/7 oltre la soglia e 38/41 nel totale degli extra point. Soprattutto, però, ha centrato i pali da 45 yard a 3 secondi dalla fine del Championship contro i Bengals e da 27 yard a 8 dalla fine del Super Bowl, regalando, in entrambi i casi, il successo alla propria squadra. Un bravo anche al punter Tommy Townsend: 53 punt per 50.4 yard di media in regular season, 10 per 45.2 nei playoff.

… E COSA NON HA FUNZIONATO

Il genio di Mahomes è immacolato, ma non tutti i ricevitori hanno convinto. Marquez Valdes-Scantling ha ricevuto soltanto 42 degli 81 target e ha varcato la end zone appena due volte in regular season, tante quante nei playoff, in cui ha però collezionato uno zero assoluto nel Super Bowl contro gli Eagles. Kadarius Toney, arrivato dai Giants a stagione in corso, si è fatto notare soprattutto nello special team, anche se il touchdown nell’atto finale contro Philadelphia, unito a un fenomenale ritorno di punt per 65 yard, hanno fatto la differenza. Con un simile passing game, è fisiologico che i Chiefs non abbiano un running-game devastante e in regular season si sono fermati sotto le 2.000 yard di produzione (1.970), pur con l’ottimo totale di 18 touchdown su corsa. Anche se è stata abbreviata da un infortunio, non è stata eccezionale la stagione di Edwards-Helaire: 302 yard in 71 portate (4.3 di media), spalmate su dieci partite in totale, e tre touchdown.

Qualche scricchiolio è da segnalare anche in difesa. Preoccupano le 3.756 passing yard concesse ai quarterback avversari, soprattutto se accompagnate da ben 33 touchdown pass, il numero più alto tra le squadre NFL. I Chiefs hanno quindi lasciato strada nella propria end zone 43 volte in totale, ma, al contempo, hanno forzato appena 20 palle perse, frutto di 11 intercetti e 9 fumble recuperati. Il differenziale dei turnover con l’attacco, che ha concesso soltanto 12 intercetti e 11 fumble nonostante la straordinaria produzione, risulta quindi in negativo di tre unità e la colpa non può essere certamente addossata all’altro reparto. I meno positivi tra i singoli? Derrick Nnadi, che completa il fallace lato sinistro della linea difensiva con Mike Danna, e il cornerback Jaylen Watson. Non a caso, Karlaftis e McDuffie, che a inizio stagione partivano alle spalle di Danna e Watson, hanno di fatto già ribaltato le gerarchie.

E ADESSO?

L’offseason più dolce possibile è quella dei campioni al Super Bowl, soprattutto se la conferma più importante arriva già nell’immediato post partita: è il caso dei Chiefs e di coach Reid, che ha annunciato di voler continuare la propria avventura in città. Restano comunque diverse situazioni contrattuali da sistemare: in attacco si può pensare a una doppia conferma per il tackle Brown e il wide receiver Smith-Schuster, perché difficilmente Kansas City potrebbe trovare pezzi più congegnali al proprio meccanismo tra free agency e Draft, mentre in difesa è pressoché certo l’addio al defensive end Clark, che dovrà essere sostituito a dovere. A proposito di linea offensiva, però, attenzione ai recenti movimenti della franchigia: il right tackle Wylie ha firmato con i Commanders, dove si riunirà con l’offensive coordinator Eric Bieniemy, volato a Washington dopo il Super Bowl.

In attesa di capire il futuro di Brown e le possibili scelte al Draft, però, i Chiefs si sono tutelati con un super innesto, quello di Jawaan Taylor dei Jaguars, che potrà giocare tanto a destra nel ruolo naturale quanto a sinistra, nella speranza di onorare un importante quadriennale da 80 milioni di dollari. Al posto di Bieniemy, invece, ci sarà Matt Nagy, ex Head Coach of the Year ai Bears e lo scorso anno allenatore dei quarterback a Kansas City. Resta vacante anche il ruolo di vice Mahomes: il ritiro di Chad Henne reclama un degno erede, che si faccia trovare pronto con la stessa qualità mostrata dal quarterback nel delicatissimo Divisional vinto contro i Jaguars.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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