NFL Preview 2019: Philadelphia Eagles

Probabilmente siamo ancora troppo vicini per realizzare fino in fondo quanto sia stato folle lo scorso biennio dei Philadelphia Eagles. Solo tra qualche anno potremo renderci conto davvero dell’assurda catena di eventi innescata nel 2017 dall’infortunio al ginocchio di Carson Wentz, che ha dato il là alla leggendaria cavalcata di Foles, a “Philly Philly” e al primo viaggio del Lombardi Trophy in direzione Philadelphia, PA. Nel 2018 un nuovo infortunio di Wentz ha poi spalancato le porte ad un’incredibile bis di Foles, favorito dal field goal sbagliato da Cody Parkey e interrotto crudelmente dal drop di Alshon Jeffery nel divisional game contro i Saints.

Eagles Foles Jeffery
La fine dell’epopea di Foles

L’addio di Saint Nick, migrato a Jacksonville a godersi il sole della Florida e un (meritato?) contratto da starter, pone fine ad uno scomodo (per quanto vincente) dualismo e apre un nuovo capitolo dell’era Wentz.
Senza la coperta di Linus rappresentata da Foles, l’intera stagione degli Eagles ruoterà intorno al pieno recupero di Wentz, fresco di rinnovo contrattuale e di ritorno da un infortunio alla schiena. Per quanto sia evidentemente un aspetto fondamentale, la condizione dell’ex seconda scelta assoluta è un argomento troppo ampio per essere trattato in una preview. Per questo motivo, nelle valutazioni successive si darà per scontato che Wentz torni perlomeno su buoni livelli.

OFFENSE

Va dato atto al front office degli Eagles di aver messo a disposizione del suo giovane QB un organico offensivo spaventosamente competitivo, migliorato tanto per il presente quanto in ottica futura. Fatto salvo per i tight end – impossibile migliorare la coppia Ertz – Goedert – ciascun reparto è infatti uscito rinforzato dalla offseason.
Alla linea offensiva, già tra le migliori della lega, è stato aggiunto al primo giro del draft Andre Dillard, Left Tackle da Washington State, che avrà tempo per maturare alle spalle di Jason Peters prima di raccogliere la pesantissima eredità del futuro Hall of Famer.
Per rimediare allo scadente gioco di corse espresso nel 2018 il front office degli Eagles ha imbastito una trade con i Bears per Jordan Howard e ha pescato Miles Sanders da Penn State via Draft. Insieme a Cory Clement e Darren Sproles, i due nuovi arrivati andranno a formare un backfield che, benché non di primo livello, dovrebbe garantire un miglioramento rispetto allo scorso anno.
Anche sul fronte wide receiver si registrano buone notizie: ad un buon gruppo di ricevitori è stata aggiunta una deep threat grazie al ritorno dell’uomo dei miracoli DeSean Jackson e un prospetto interessantissimo in JJ Arcega-Whiteside, proveniente da Stanford e scelto con la pick numero 57.

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Arcega-Whiteside
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Sulla carta l’attacco di Philly è quasi inarrestabile. Provate a mettervi nei panni di un D coordinator che si trovi a difendere gli Eagles schierati in 12 personnel (1 RB, 2 TE). Se vai pesante per fermare le corse i due tight end possono imbarazzare i tuoi linebacker in coverage. Se invece scegli formazioni “leggere” come nickel o dime, gli Eagles hanno gli uomini di linea e i running back per macinare yard via terra. Ah, se blitzi in modo maldestro ti condanni a vedere i tuoi defensive back arrostiti in profondità da D-Jax. Buona fortuna!

Nelle ultime venti yard il dominio degli Eagles rischia poi di risultare imbarazzante: con due big target come Arcega-Whiteside e Jeffery da aggiungere a Ertz e Goedert, gli Eagles sono semplicemente troppo grossi per le difese avversarie, e hanno il potenziale per frantumare qualunque record di efficienza nella Redzone.

DEFENSE

Falcidiata dagli infortuni lo scorso anno, la difesa degli Eagles a pieno organico resta un’unità di tutto rispetto. La secondaria è composta da un reparto safety esperto (forse troppo, dopo l’arrivo di Andrew Sendejo) e un gruppo di cornerback profondo e talentuoso ma un po’ acerbo, se è vero che il venticinquenne Ronald Darby è il più navigato tra gli starter.
Capitolo defensive line: fuori due veterani come Michael Bennett e Chris Long, dentro tra gli altri Malik Jacksonm l’ex DT di Jacksonville che andrà a comporre con Fletcher Cox una coppia di interni dal potenziale enorme.

Fletcher Cox Eagles
A proposito di Cox, è necessario fermarsi per apprezzare la sensazionale stagione 2018 del numero 91, conclusa con 10.5 sack (un’enormità per un defensive tackle) ma clamorosamente eclissata dai 20.5 sack messi a referto da quel mostro di Aaron Donald. Sam Monson di PFF ha notato che, come Max Biagi con Valentino Rossi, Cox ha la sfortuna di essere contemporaneo di un fenomeno assoluto, che in questo caso è ovviamente il due volte defensive player of the year dei Rams.
Ai lati di Cox e Jackson si alternerà un gruppo di defensive end di buon livello, che pur senza un premier pass rusher sull’esterno può contare su una rotazione di giocatori versatili ed affidabili.
In generale, al netto degli infortuni la difesa degli Eagles ha il talento necessario per posizionarsi nella metà alta della lega.

COACHING STAFF

Doug Pederson Eagles

Nel suo ufficio all’interno del Novacare Complex, Doug Pederson sta probabilmente gongolando mentre contempla le soluzioni garantite dal suo ricchissimo organico offensivo. Alla sua prima esperienza da head coach Dougie P si è dimostrato un degno discepolo di Andy Reid, rivelandosi persino superiore al proprio mentore nel playcalling situazionale in post season.

Benché il continuo esodo di assistenti (Frank Reich e John DeFIlippo per citarne due) abbia drenato talento dal coaching staff, gli Eagles restano in ottime mani in attacco così come in difesa, al comando della quale è stato confermato l’esperto Jim Schwartz.

Record previsto: 12-4

Nonostante abbiano perso un Super Bowl MVP, gli Eagles continuano ad essere gestiti dall’MVP dei General Manager. Le ottime mosse di Howie Roseman hanno infatti permesso a Philadelphia di confermarsi tra le favorite per il Super Bowl di Miami. A giudizio di chi scrive, gli Eagles si presentano ai blocchi di partenza con il roster più completo e profondo della lega, fondato su un core di giocatori temprati dalle ultime due campagne playoff e allenati da un ottimo coaching staff. Tra le tante certezze spicca però l’incognita più grande: tutto ruoterà intorno alla salute fisica e mentale di Carson Wentz, che nella sua stagione più importante sarà sottoposto ad una pressione enorme. Se l’ex North Dakota State dovesse ritornare ai livelli del 2017, per la NFC saranno guai seri. 

Best case scenario: Wentz si presenta in modalità MVP e trascina un attacco inarrestabile, complimentato da una difesa solida e affidabile. Gli Eagles dominano la NFC East e arrivano ai Playoff con un record di 14-2, che vale il primo seed della NFC.

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Worst case scenario: Dopo un inizio stentato, Wentz ricade nella sindrome di Superman e si espone a un numero eccessivo di colpi, che lo costringono ad un’operazione alla già malconcia schiena. Senza una riserva di livello gli Eagles deragliano nel finale e mancano i playoff perdendo in casa con i Cowboys, mentre i tifosi del Lincoln Financial Field invocano inferociti il nome di Nick Foles.

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

I Philadelphia Eagles si presentano ai blocchi di partenza con il roster più completo e profondo della lega, fondato su un core di giocatori temprati dalle ultime due campagne playoff e allenati da un ottimo coaching staff.

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Alberto Cantù

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