Primi della classe (San Francisco 49ers vs Seattle Seahawks 26-21)

Mai ci fu finale di stagione regolare più adatto, 49ers e Seahawks che si giocano la loro divisione, NFC West, insieme al proprio tragitto nei playoff, chi delle due perderà dovrà giocare il wildcard round a Philadelphia (da quando è stato introdotto nel 2002 solo 8 squadre che hanno poi partecipato al Super Bowl lo avevano giocato, e negli ultimi 6 anni nessuna squadra che si è giocata la finalissima aveva preso parte al primo round dei playoff), mentre colei la quale vincerà sarà oltre che campione della divisione, anche prima nella graduatoria della NFC, andando ad affrontare dopo la settimana di pausa, l’avversaria delle rimanenti più in basso nella graduatoria.

Per questa partita da playoff anticipata e la corsa già garantita nella postseason, visti gli infortuni di tutti i runningback dei Seahawks, da ultimo quello di Carson la scorsa settimana, Seattle ha richiamato Marshawn Lynch e Robert Turbin, già compagni nella squadra dello stato di Washington. Dei due chiaramente, quello che stuzzica maggiormente il palato è Lynch, “Beastmode”, che ha lasciato a Seattle il più grande “se” della sua storia, quando sulla linea di meta nel secondo Super Bowl consecutivo, non gli era stata affidata la palla, nonostante arrivasse da una stagione “on fire”, ma Wilson aveva lanciato venendo intercettato da Butler, cosa che aveva posto fine alla contesa. Lynch non gioca da 14 mesi, si sa quant’è difficile tornare dopo tanto a prendere colpi, ma negli allenamenti in settimana Marshawn è stato visto in forma e pronto a giocare, probabilmente, considerata anche l’età avanzata per un runningback (33 anni), verrà mandato in campo solo in determinate situazioni.

Cronaca

I 49ers partono decisamente più in palla sul versante offensivo, al primo possesso riescono a muovere giù per il campo, a farsi subito vedere è il tight end George Kittle, che grazie anche al suo movimento del corpo riesce a vendere a Wagner, uno dei migliori linebacker, una traccia verso l’interno salvo sterzare in direzione opposta e allungando le braccia per la presa da 11 yds. Jimmy Garoppolo connette poi con Sanders per 12 yds e Mostert, nelle ultime partite diventato di fatto, più che formalmente, il runningback numero 1 dei Niners, corre 17 yds. Questo percorso viene fermato dal sack che fa perdere 9 yds alla squadra di Shanahan, da parte del corner Flowers che penetra indisturbato nel backfield; alla realizzazione va Gould, in mezzo ai pali. 3-0

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Il secondo drive dei Seahawks si conclude ancora con un punt, da notare la prima corsa di Lynch per 5 yds.

I 49ers devono riprendere dalle proprie 6 grazie all’eccellente calcio del punter australiano Dickson; grazie a quattro corse San Francisco prende spazio, giungendo alle 19, da dove su 2nd & 7, su una option Garoppolo tiene la palla dopo aver finto la consegna al runningback, lanciando su una traccia slant per Sanders che prende 30 yds. San Francisco prende il bersaglio grosso su un loro “trade mark”, il reverse con consegna a Deebo Samuel, che corre altre 30 yds, riuscendo a non mettere il piede fuori dal campo letteralmente per 1 centimetro, mantenendo l’equilibrio con una piroetta, e sprintando poi fino alla end zone. L’attacco dei 49ers ha mistificato benissimo le proprie intenzioni, il movimento della guardia sinistra e del fullback Juszczyk verso destra dopo lo snap, fanno pensare ai Seahawks una “counter run”, quando il runningback con i bloccatori corre nella direzione opposta a quella presa dal quarterback dopo aver ricevuto la palla dal centro; come detto è una finta, impressionante l’atletismo del fullback(migliore nella lega) che inverte il proprio tragitto stando davanti a Samuel nella sua corsa, portando come sempre un blocco chiave. 10-0

L’attacco dei Seahawks è inesistente, terzo possesso, terzo punt, sugellato dal sack di Armstead che passa, indisturbato dal tackle di destra.

Il secondo quarto incomincia in maniera ancora promettente per i 49ers, prima azione, un passaggio da 19 yds per Samuel, uno dei ricevitori gemma dell’ultimo draft (con l’avversario Metcalf e il Titan AJ Brown) presi al secondo giro, Kittle continua a dominare sui linebacker avversari, trovando lo spiraglio tra Wagner e Wright per 26 yds, dove è bravo Garoppolo a scagliare una freccia, senza dare occasione ai Seahawks di intercettarlo; San Francisco arriva ancora una volta abbastanza agevolmente in red zone, finendo però in un 4th & 7 alle 12, da dove calcia con successo Gould, allungando il vantaggio rosso-oro. 13-0

Wilson & Co fanno ancora una fatica enorme ad ingranare, su 3rd & 11 il quarterback ex Wisconsin riesce ad eludere la pressione dei feroci pass rusher avversari, uscendo centralmente dalla tasca e lanciando in corsa per Lockett, corto di meno di una iarda dalla linea di conversione del primo down; su 4th & inches gli uomini di Pete Carroll tentano la conversione, la palla viene affidata a Lynch, il veterano viene fermato da uno dei giovani più promettenti della lega, Nick Bosa, posizionato nella parte interna della linea difensiva, turnover on downs.

A 45 secondi dalla fine entrambe le squadre hanno due timeout, ma implicitamente concordano di andare negli spogliatoi su questo punteggio lasciando correre il cronometro sino allo zero.

Al ritorno dagli spogliatoi i ruoli si invertono: i 49ers vanno al punt dopo un 3 & Out mentre i Seahawks trovano un touchdown al primo possesso.

Un drive da 11 azioni, principalmente corse, tra le quali si distingue la prima corposa di Lynch da 15 yds, bravo a sfruttare il buco causato dallo spostamento della linea offensiva verso sinistra, porta i Seahawks in red zone. Dalle 14 avversarie, su terzo down, Wilson fa ciò che gli riesce meglio, estende l’azione, come spesso successo nel corso della partita, esce centralmente dalla tasca, sempre però tenendo gli occhi giù per il campo, difatti lancia poco prima di superare con l’interezza del suo corpo la linea di scrimmage, cosa che l’avrebbe reso ineligibile per un passaggio; ancora una volta la traiettoria è perfetta per la situazione, Lockett è braccato da Whiterspoon, ma il quarterback posiziona la sfera sull’interno dove solo il ricevitore può arrivare, cosa che fa essendo bravo anche nel parare l’intervento del difensore con il suo corpo. 13-7

I 49ers non subiscono alcun contraccolpo da ciò, la prima azione al ritorno sul campo dell’attacco è un “big play” di uno dei playmaker della offense di Shanahan: Jusczyk in posizione di tight end corre una traccia su per il campo con una doppia mossa(tagliando all’interno per poi sterzare e scattare in verticale) più da ricevitore che fullback, probabilmente anche il linebacker su di lui, Kendricks, non se l’aspetta perdendoselo insieme alla difesa di Seattle per 49 yds, nell’inseguimento lo stesso Kendricks, per sua sfortuna si infortunerà. Non sono finite qua le azioni prolifiche dei 49ers, Garoppolo appena ricevuto lo snap lancia per Samuel che si trova all’inizio della traccia slant, andando 25 yds, trascinato giù alla 1 di Seattle. Dopo il primo tentativo di corsa andato male la palla viene comunque riaffidata a Mostert che entra agevolmente in end zone. San Francisco prova ad andare avanti di due touchdown con la conversione da 2 punti, Garoppolo lancia centralmente per Bourne che si scontra con il muro umano Bobby Wagner, che lo respinge autorevolmente dalla end zone. 19-7

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L’attacco di Seattle sembra avere ingranato, sostenuto dalla buona alternanza di corsa e passaggio, con azioni dai guadagni medio-corti ma costanti arrivano dalla 1 di San Francisco, dove Pete Carroll si “redime” e senza pensarci dà la palla a Lynch su un semplice “dive”(tuffo) del tailback, “Beastmode” fa ciò che sa e salta sopra i due fronti che si incontrano al limite della end zone portando la palla nello spazio che vale 6 punti, il pubblico di Seattle esplode sia perché vede possibile una rimonta sia per il ritorno in grande stile di Marshawn anche per il trascorso descritto all’inizio del racconto, piovono Skittles in end zone, delirio sudamericano al Century Link Field. 19-14

Ancora una volta i 49ers non si scompongono e rispondono a touchdown con touchdown: riescono con agio a percorrere il campo dei Seahawks, in sole 6 azioni sono alle 13 avversarie, da qui su primo down la palla viene affidata a Mostert(che mi chiedo come abbia fatto a girare 7 squadre dal 2015 per quanto è produttivo), che legge bene i blocchi e i posizionamenti degli avversari passandoci in mezzo come birilli fino al secondo touchdown personale di serata. 26-14

I Seahawks rispondono con un drive ancora più fulmineo, devono fare in fretta, hanno bisogno di segnare su due possessi quando mancano meno di 6 minuti alla fine della contesa. Aiutati da una conversione di terzo down ottenuta per una penalità di pass interference contro Williams, difensore dei 49ers, dalle 14 Wilson lancia una palla perfetta per DK Metcalf, che pur avendo poco spazio è riuscio a prendere una considerevole separazione da Whiterspoon a uomo su di lui, correndo una sorta di fade route, in direzione verticale per poi isolarsi all’angolo della end zone dove Metcalf sfrutta la sua stazza imponente e salta girandosi verso il suo quarterback per afferrare la palla magistralmente. 26-21

Lynch seahawks 49ers

Rispetto alle occasioni precedenti l’attacco di Shanahan non ribatte, 3 & Out dal quale ottengono principalmente il consumo di parte del cronometro.

Russell Wilson riottiene lo sferoide quando mancano 2 minuti e 27 secondi al termine; in queste situazioni si vedono i quarterback elite, in grado di trascinare la propria squadra in un drive vincente negli ultimi due minuti per la vittoria.

Russell distribuisce palloni a destra e a sinistra, scendendo giù per il campo; alle 12 di San Francisco però tre incompleti consecutivi pongono i Seahawks in un 4th & 10, se falliscono questa conversione la partita è finita, Wilson si sposta sulla destra, sa che se rimane nella tasca la pass rush lo raggiungerebbe presto, mentre estendendo l’azione i suoi ricevitori dovendo improvvisare sarebbero più difficili da tenere da parte degli avversari, difatti Wilson trova Ursua alla 1, appena corto dalla linea di touchdown ma sufficiente per convertire il down e darsi altri 4 tentativi, è la prima ricezione di stagione per il rookie da Hawaii. Dopo la conversione Wilson esegue uno spike per interrompere il tempo, devono far correre alla linea il left tackle Fant che era a terra infortunato; le situazioni particolari non sono finite, su 2nd & Goal l’attacco subisce la penalità per “ritardo del gioco” avendo fatto scadere il tempo entro il quale il centro deve eseguire lo snap, facendoli arretrare dalla 1 alle 5. Da qui prima Wilson cerca Lockett nell’angolo sinistro della end zone, il ricevitore però è coperto da due uomini e difatti il passaggio è quasi intercettato, su 3rd & Goal cerca Hollister nel centro della end zone, abbracciato molto affettuosamente da Warner, ci sarebbe stata la penalità per holding contro il linebacker, fatto sta che i Seahawks si trovano ancora in bilico su 4th & Goal, qui davvero si decide tutto, o segnano o perdono. Wilson cerca ancora centralmente Hollister, questa volta smarcatosi da Warner, su una traccia slant che taglia all’interno, fondamentale il supporto dell’altro linebacker Greenlaw che ferma il tight end appena prima che possa far toccare alla palla la end zone, il replay mostra come la distanza che separava i Seahawks dal touchdown fosse lo spessore della mano di Hollister, a testimonianza del grandissimo intervento del linebacker.

Considerazioni

Partendo dai padroni di casa Seahawks, il primo tempo è stato una debacle totale, soprattutto dal lato dell’attacco; i due runningback coinvolti, Homer e Lynch, non hanno trovato spazi né continuità, senza il traino del gioco di corse l’attacco dei Seahawks è fuori fase, sterile; in questo senso gli infortuni del left tackle Brown e di tutti e tre i runningback titolari, dovendo ricostruire da zero il reparto, è stato molto sfortunato, ma nel gioco del football questi inconvenienti vanno messo in conto.

La difesa di Seattle non è mai stata in grado di fermare né rallentare il carro armato 49ers, nonostante ciò, come lo stesso Shanahan aveva detto nella settimana di vigilia a questo match: non sa come ma la squadra di Carroll e Wilson, qualunque sia l’avversario e le armi che ha a disposizione, è sempre in partita fino all’ultimo, di solito uscendo da vincitore, molte delle loro vittorie sono arrivate con solo un possesso di differenza dagli avversari.

I 49ers per quanto visto in stagione, si sono meritati la NFC West, la posizione numero 1 nella NFC e la settimana di pausa. Il loro è un “football totale”: tutti sanno fare tutto, cosicché le difese non riescono né a decifrarli né di conseguenza a fermarli. Deebo Samuel può correre tracce e portare la palla su schemi di corsa dalle retrovie (vedi reverse), Juszczyk sa bloccare da fullback nel backfield, da tightend in linea, e ricevere come visto stasera in ogni situazione, anche a distanze elevate; Kittle è un talento generazionale, eccellente ricevitore ma come ha detto lui stesso, ama e sa bloccare con imponenza; dispongono di tre runningback dalle caratteristiche simili, piccoli e veloci, che si alternano gli snap, disponendo sempre di uno fresco; Garoppolo con questo cast di supporto, compreso il gioco di linea offensiva al top della lega, non deve fare gli straordinari ma quando gli viene chiesto un passaggio in una finestra stretta risponde presente.

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La difesa, sebbene essere scesa, anche per alcuni infortuni, dal livello top di inizio stagione, rimane probabilmente la migliore della lega. Nick Bosa continua ad essere una spina nel fianco per i quarterback avversari, ieri lui con il resto della linea difensiva ha messo sotto costante pressione la mediocre linea offensiva di Seattle, cui Wilson ha dovuto mettere una pezza negli ultimi anni con le sue capacità atletiche.

Delle due, realisticamente, solo i 49ers appaiono seri contendenti al Super Bowl, per qualità del roster, coaching staff e posizione in graduatoria, che offre il vantaggio di affrontare delle rimanenti quella classificata peggio, giocando tutte le partite dei playoff in casa.

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