ELF, il review di week 6

La regular season della ELF arriva al giro di boa con una sola squadra a punteggio pieno, quattro partite in grande equilibrio e due verdetti in overtime.

Istanbul Rams – Hamburgh Sea Devils 0-70

Troppo forti i Sea Devils per i pur volenterosi ragazzi di Istanbul. La partita si è messa subito male quando, alla prima azione d’attacco, Salieu Ceesay ha pescato in campo aperto Jean Constant per un TD pass da più di sessanta yard. Istanbul non riesce a proporre granchè in attacco, ma cerca di limitare le corse degli amburghesi, che incrementano il vantaggio per merito di Kasim Edebali che “sacka” Jared Stegman nella sua end zone per il safety del 9-0. Sarà ancora un gran passaggio di 47 yard di Ceesay ancora per Constant a portare Amburgo sul 16-0. Il secondo periodo è quello che, qualora ce ne fosse bisogno, mette fine alla partita perchè i Sea Devils mettono a segno altri 19 punti, prima con una corsa di 70 yard di Glenn Toonga, poi con il LB Daniel Laporte che ricovera un fumble di Yilmaz Guven e lo riporta per 31 yard in end zone, per finire con un altro long pass da 55 yard di Ceesay per Lamar Jordan.

Nel terzo periodo Amburgo alza il piede dall’acceleratore e segna solo due TD con Constant e poi con Benjamin Mau che riceve un passaggio di 37 yard da Marvin Mack, il backup di Ceesay. Da parte dei Rams vediamo qualche buona azione isolata da parte del RB Taha Cokadar, che alla fine ha guadagnato 80 yard nette. Nel quarto periodo, con i Rams ormai rassegnati, i diavoli di mare non possono fare a meno di segnare altre tre volte per il 70-0 finale.

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I Rams, che nel frattempo hanno perso anche il WR Jalen Cornwell accasatosi con i Surge, hanno dato l’impressione di una squadra in disarmo. Forse il passo nella ELF per questi ragazzi con poca esperienza internazionale è stato prematuro. L’auspicio è che questa stagione serva per crescere tecnicamente e per fare esperienza. I pochi tifosi, meno di mille, presenti lo hanno capito e hanno continuato a sostenere la squadra esultando ed applaudendo convinti tutte le conquiste di primo down. Un applauso a loro!

Barcelona Dragons – Vienna Vikings 20-27

Il big match di Reùs conferma vincitori e vinti come squadre con legittime ambizioni alla vittoria del campionato. Oggi si sono affrontate una compagine, i Dragons, con grandi individualità, e i Vikings con il loro collaudato impianto di squadra che ha solisti forse meno eccellenti ma un un complesso di orchestrali degno della Wiener Philarmoniker, se mi è consentita la metafora.

L’obiettivo dei Vikings era di fermare il gioco aereo di Zach Edwards e Kyle Sweet e ci sono riusciti solo in parte, giacchè sono stati sorpresi dal gran passaggio da 80 yard che Sweet ha raccolto e portato in end zone. Bisogna aggiungere che Edwards è stato sottoposto ad una autentica caccia all’uomo che è riuscito ad eludere grazie alla sua grande elusività e alla capacità di lanciare anche sotto grande pressione.

Dal canto loro i Dragons, compreso che il secondario degli austriaci era in grado di limitare l’efficacia dei passaggi, hanno fatto ricorso anche alle corse, finora poco praticate, producendo 126 yard nette a fronte di una media di circa 70 nelle cinque partite precedenti. Buona in questo campo la partita di Adrian Jimenez con 61 yard e di Edwards, che ne ha guadagnate 44. Per tre quarti i catalani hanno saputo imbrigliare l’attacco viennese con un’attenta difesa che ha messo costantemente sotto pressione Jackson Erdmann riuscendo ad atterrarlo cinque volte. Protagonisti assoluti i due DE Alejandro Fernandez e Michael Sam.

I Vikings trovatisi sotto per 8-20 alla fine del terzo periodo, hanno avuto il merito di non disunirsi. Approfittando della stanchezza di Edwards e della sua OL, che hanno portato a due fumble in fase di snap ed a continue incursioni nel backfield catalano, hanno praticamente azzerato l’offense dei Dragons e condotto tutti i drive dell’ultimo periodo sul passing game. Nel solo quarto periodo Erdmann ha fatto segnare un 12 su 14 per 217 yard, segno evidente del crollo fisico e mentale dei Dragons dopo tre periodi giocati al massimo livello. Così sono arrivati ben tre touchdown, il primo con un passaggio di 12 yard per Nikolaus Rabitsch, il secondo con un passaggio di 16 yard per un Anton Wegan in versione ricevitore e il terzo con un big play di Erdmann: passaggio dalle proprie 10 yard per Jordan Bouah che riceve e corre in end zone seminando tutta la difesa Dragons.

Dopo tre quarti difficili il ragazzo italiano finisce la partita con un bottino finale di 107 yard in 6 ricezioni, cui vanno aggiunte le 87 guadagnate come KO returner. Davvero niente male…

Finisce così con i Vikings unica squadra imbattuta e ormai autorevole candidata al Championship, ma con i Dragons escono comunque bene da un confronto giocato ai massimi livelli tecnico-tattici e agonistici. Una partita per palati fini in cui si sono potute apprezzare anche tante giocate difensive di gran pregio.

Rhein Fire – Cologne Centurions 17-3

A Duisburg invece la cosa più spettacolare è stata la cornice di pubblico che ha riempito gli spalti con quasi diecimila spettatori, che non sono stati gratificati dalle due compagini in campo.

Sotto l’aspetto del gioco, il derby di Renania è stato molto deludente. Le due squadre hanno faticato molto a risalire il campo, un po’ per merito delle opposte difese, molto per demerito proprio. L’unico aspetto in cui le compagini hanno rispettato le aspettative è stato quello che vedeva i Centurions più votati al passing game e i Fire più al gioco di corse, ma i risultati sono stati a dir poco imbarazzanti: Cologne ha passato per 158 yard e corso per 21 (VENTUNO!!), Dusseldorf ha corso per 131 yard e passato per 32 (TRENTADUE!!), con un 6 su 12.

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In parte, ma solo in parte, si possono attribuire i meriti alle difese, soprattutto a quella dei Fire, che ha prodotto due intercetti e quattro sack, mettendo grande pressione prima a Jan Weinreich e poi al suo sostituto Alexander Frisch. Protagonista assoluto il CB Omari Williams, autore dei due intercetti, uno dei quali riportato in TD. Il primo periodo si consuma in uno scambio di punt con le due formazioni che riescono a conquistare il primo down a testa fino al momento, a fine periodo, in cui Weinreich si fa intercettare da Omari Williams che riporta l’ovale correndo per 75 yard. Segue un drive dei Centurions che si spegne sulle 26 di Dusseldorf dove Martin Pinter forza un fumble di Weinreich che viene ricoperto da Christian van Horn. Il conseguente drive dei Fire si conclude con una corsa di una yard di Patrick Poetsch in TD.

Sul 14 – 0 in pratica la partita finisce ed assistiamo ad un lungo “garbage time di due interi periodi in cui i Fire tirano a campare (nel terzo periodo neanche un primo down) e i Centurions cercano, a suon di passaggi, ma senza riuscirci, di risalire la china. Riescono solo ad accorciare le distanze con un FG di Jens Appelt da 41 yard, subito replicato da quello che l’ex Daniel Schuhmacher mette a segno da 50 yard.

I Fire vanno sul 4-2 ad una sola vittoria dai Dragons e, dati alla mano, sono in corsa anche per la vittoria di Conference ma se vogliono approdare ai play-off non possono pensare di riuscirci giocando come oggi.

Per i Centurions la constatazione che anche l’attacco, dopo le prime tre buone partite, sta perdendo colpi, soprattutto per una OL poco efficiente: Weinreich ha subito tre sacks, ma soprattutto ha sempre avuto pochissimo tempo prima che la difesa avversaria gli arrivasse addosso.

Tirol Raiders – Leipzig Kings 37-6

Ci aspettavamo in incontro testa a testa tra due formazioni in gran forma, ma i Raiders hanno deciso di imporre subito la loro legge, chiudendo la partita praticamente alla fine di un primo quarto devastante: quindici primi down a zero,83 yard di passaggio e 52 di corsa contro 0 e -2 rispettivamente. A parziale giustificazione dei sassoni va precisato che sono andati in campo senza Jordan Barlow, il QB titolare che ha sciolto il contratto, sostituito da Ferras El-Hendi, che, almeno inizialmente, ha potuto fare ben poco. La stessa difesa dei Kings, di solito molto aggressiva, è stata annichilita dalla partenza di Shelton e compagni.

Così sono venuti in successione il TD di Tobias Bonatti con una corsa di 16 yard, poi una corsa breve di Shelton per la seconda segnatura, seguita da un intercetto del CB Dominique Shelton, che ha riportato il football fino alle 25 dei Kings da cui l’altro Shelton ha servito Marco Schneider per il terzo TD. Quest’ultima situazione si è ripetuta subito dopo, quando ancora Shelton ha intercettato El-Hendi e restituito l’ovale al suo omonimo QB sulle 15 di Leipzig. Da lì, complice una penalità per pass interference difensivo, è arrivato il secondo TD di Bonatti con una corsa breve. Nel secondo periodo la furia dei predoni si placa e i Kings cominciano timidamente a muovere la catena, producendo solo un tentativo di field goal da 15 yard che Finke manda a lato. Prima della fine del tempo i tirolesi segnano ancora con una corsa di 5 yard di Lukas Haslwanter

Nel secondo tempo i Raiders tirano i remi in barca e si limitano al minimo sindacale per portare a termine la partita: segnano un FG con Arno Schwartz e poi si limitano a controllare la riscossa dei sassoni che alla fine del terzo periodo è premiata una bella azione di Seantavious Jones che, imbeccato da El Hendi, riceve e avanza per 67 yard fino alle 4 di Innsbruck, poi riceve ancora per il TD della bandiera.

Finisce 37-6 con i Raiders proiettati alla conquista di un posto in post season: siamo solo a metà della regular season, ma i tirolesi dimostrano di essere antagonisti all’altezza dei cugini viennesi. L’incontro di ritorno a Vienna promette grande spettacolo.

Per i Kings una brutta sconfitta che ha risentito molto della partenza monstre dei Raiders. Con il QB titolare sono squadra di rispetto e sapranno certamente riscattarsi. 

Stuttgart Surge – Frankfurt Galaxy 20-26 (OT)

I Galaxy tornano alla vittoria dopo la sconfitta di Innsbruck ma continuano a non convincere. A Stoccarda hanno dovuto inseguire i Surge fino all’ultimo quarto, quando sono riusciti a raggiungere il pareggio che li ha portati all’overtime. I punti deboli degli assiani sono stati proprio quelli che l’anno scorso gli hanno permesso di vincere da dominatori: la OL che è riuscita raramente ad arginare la difesa sveva e l’affidabilità del collettivo

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I Surge hanno accarezzato a lungo il sogno di interrompere la striscia negativa battendo i campioni in carica ed hanno giocato una gran bella partita, con la difesa che ha messo in seria difficoltà Sullivan e soci. La statistica dice che la defense giallo-blu ha inflitto quattro sack a Sullivan e 10 tackles for loss per 44 yard all’offense viola, grazie alle incursioni di due protagonisti assolutamente devastanti: i LB Ronley Lakalaka e “Precious” Ogbevoen, quest’ultimo un ex. La compagine sveva, dopo l’arrivo di Dante Vandeven nel ruolo di QB, ha ingaggiato anche Jalen Cornwell, che ha rescisso in settimana il contratto con Istanbul ed ha dato vita al running game finora deficitario guadagnando 99 yard nette.

Stuttgart passa in vantaggio con un FG da 18 yard di Luca Faschian, poi nel secondo periodo va in TD con una corsa di 7 yard del neo acquisto Cornwell. Sotto 0-10, i Galaxy si scuotono e Sullivan riesce a servire con un gran passaggio Reece Horn che s’invola indisturbato verso la end zone. A parte questo lampo però l’offense di Frankfurt non riesce a produrre molto altro e i Surge sul finire del primo tempo vanno ancora a segno con una corsa personale di Vandeven per 35 yard.

Il terzo periodo è un recital delle due difese, che imbavagliano gli attacchi avversari: si registra soltanto il FG con cui Ryan Rimmler riavvicina i Galaxy. Il come-back di Frankfurt si completa poi al termine di un buon drive in cui Sullivan risale 35 yard grazie ad un gran passaggio ancora per Horn, poi corre le cinque yard rimaste per andare in end zone. Negli ultimi due minuti, grandi emozioni perchè Frankfurt si pota in vantaggio con una altro FG di Rimmler da 27 yard. Mancano cinquanta secondi e sembra fatta, ma Stuttgart arriva sulle 5 dei Galaxy e con sei secondi rimasti, lascia a Faschian il FG del pareggio e dell’overtime.

Si gioca con le regole NCAA un tentativo a testa con partenza dalle 25 yard. Dopo due turni senza segnature per merito delle due difese, al terzo turno passano i Galaxy con un TD pass di Sullivan per Lorenz Regler. Vincono i Galaxy e possono continuare ad inseguire il complicato obiettivo play-off, ma i Surge, enormemente cresciuti dopo le prime tre partite, non tarderanno ad ottenere presto la loro prima vittoria.

Berlin Thunder – Wroclaw Panthers 31-25 (OT)

Bella partita a Berlino dove i Thunder padroni di casa si impongono in overtime dopo quattro quarti di grande equilibrio e ad alta intensità.

Si parte subito con Joe Germinario che, alla prima azione di gioco, si fa intercettare da Goran Zec che riporta lo sferoide in TD per 42 yard. Subito dopo Joc Crawford commette un fumble che restituisce il possesso ai polacchi sulle 36 dei Thunder. Slade Jarman però non approfitta della ghiotta occasione e dopo due incompleti è costreto ad affidare a Konrad Stepjen il tentativo di FG che il kicker manda tra i pali. Dopo un punt a testa finalmente i Thunder vanno a segno con un TD pass di 35 yard di Germinerio per Robin Wilzeck. Dopo un’altra fase dominata dalle due difese, i Panthers allungano di nuovo grazie ad un bel passaggio di Jarmandalle 33 per Jakub Mazan che riceve in area di meta. La replica dei capitolini è immediata: dalle proprie 35 Germinerio lancia lungo ancora per Wilzeck per un TD da 65 yard. Prima della pausa i Thunder si avvicinano ancora grazie ad un calcio dda 31 yard di Jonas Schenderlein. Il punteggio è di 17-16 per Wroclaw.

Il sorpasso di Berlino arriva dopo un possesso improduttivo di Wroclaw. Germinerio termina il suo possesso correndo in TD per 4 yard. Sul 22-17, dopo una serie di possessi improduttivi da parte di entrambe le compagini, si chiude il terzo periodo e, all’inizio del quarto, un altro FG di Schenderlein, stavolta da 38 yard porta Berlino avanti 25-17. A poco più di due minuti dalla fine lo sferoide è in mano a Jarman che, arrivato sulle 6 di Berlino corre personalmente in meta per poi raggiungere il pareggio grazie alla trasformazione da due punti realizzata con un completo su Malik Stanley.

Il primo tentativo è di Berlino che tenta il FG fallendolo, poi tocca ai Panthers che vedono il tentativo di FG di Stepjen bloccato dalla linea berlinese. Tutto da rifare: ci prova prima Jarman che, dopo aver perso dieci yard per un sack, e cinque per una penalità, tenta di converire un quarto e 35 con un passaggio che Stanley riceve senza riuscire a chiudere il down. E’ il turno di Berlino che si affida alle corse di Crawford che in tre tentativi va in TD.

Berlino vince con merito una partita in cui le due squadre hanno giocato in modo diverso dalle loro abitudini. Wroclaw, compagine fortemente pass oriented, ha guadagnato più terreno correndo (156 yds) che passando (139 yds) mentre Berlino, che predilige il gioco a terra ben interpretato da Crawford, questa volta ha sommato alle 132 yard corse ben 270 yard guadagnate col gioco aereo grazie alla giornata di grazia di Joe Germinerio (18 su 29 per 285 yard) e del suo miglior ricevitore Robin Wilzek (5 ricezioni per 176 yds e 2 TD).

Menzione speciale per il reparto difensivo berlinese (4 sack per 38 yard e 10 tfl per 54 yard) e in particolare per Kyle Kitchens (2 sacks e 6 tfl). Se non è un record, poco ci manca.

Per ora la leadership di Amburgo sembra inattaccabile ma, nella corsa al quarto posto della post season, con i Raiders, i Fire e i Galaxy ci sono anche i Thunder.

La classifica ELF dopo week 6

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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