[NFL] Week 12: New England Patriots vs Denver Broncos 34-31

Ogni volta che Peyton Manning e Tom Brady si affrontano, sembra si debba rivivere l’omerico Ettore contro Achille. I più valenti combattenti che si sfidano per incanalare la stagione sui binari dell’uno o dell’altro. Spesso però a decidere gli altri tredici scontri fin qui disputati sono stati i comprimari, nel bene o nel male, come se Ettore cadesse per mano di un soldato acheo qualsiasi. Oppure di uno troiano, reo di un errore fatale.

Tale errore questa volta è giunto in overtime, con la partita fissa sul 31 pari. Sul punt dei New England Patriots due giocatori di Denver non si capiscono, con Tony Carter che tocca l’ovale rendendolo vivo e riconsegnandolo alle truppe patriottiche a poche yard dalla linea di meta ospite. Il field goal di Stephen Gostkowski chiude il capitolo 14 della nuova Iliade, con Achille felice ed Ettore sconsolato per il modo in cui ha perso lo scontro.
Ma i due protagonisti potevano fare di più? Spesso si giunge a questa considerazione.
E, ve lo sveliamo subito, forse Manning poteva fare leggermente meglio, mentre Brady il suo l’ha fatto anche se nessuno dei due quarterback destinati all’Hall of Fame ha troppo a che fare con la W finale.
Innanzitutto c’è da precisare che la serata del Gillette Stadium è tra le peggiori per giocare a football. Temperature vicine allo 0, vento trasversale che entra dall’apertura voluta da chi ha progettato il complesso. Nel primo quarto il vento è in favore dei Broncos: 17 a 0; nel terzo, dei Patiots: 21 a 0 in quel parziale.

Lezioni di difesa per TomL’inizio è di quelli che mettono i tifosi del Colorado in estasi d’onnipotenza. Von Miller recupera un fumble di Stevan Ridley (l’ennesimo di una carriera giovane ma con poche possibilità rimaste) e lo porta in End Zone, poi sotterra Brady e un suo compagno raccoglie il pallone per propiziare il touchdown di Knowshown Moreno del 14 a 0. Tocca a LeGarrette Blount, allora, visto che Ridley si siede in panchina e non si alzerà più: brutta collisione con il casco di Duke Ihenacho e anche l’ex Bucs deve lasciare la palla agli avversari. 17 a 0 quando manca tantissimo alla fine del primo quarto.

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Bill Belichick non vuole calciare contro vento e utilizza un quarto quarto in modo avventato regalando il pallone agli uomini di Jack Del Rio nel secondo quarto. Drive da 70 yard portato avanti da Moreno e concluso da Jacob Tamme per il 24 a 0 che chiuede la prima frazione. Da notare ancora una volta la distribuzione dei passagi di Manning: ricevitori quasi a secco, runningback e thight end sfrutttati al massimo nonostante la mancanza del fenomenale Julius Thomas. Ringraziano Tamme e Virgil Green (5-47-1 per il primo).

Il terzo quarto vede la resurrezione di Brady e dei suoi. Il vento è a favore, ma non sapremo mai se la modalità “berserk” dell’eroe bostoniano è dovuto anche, solo o per niente a quello. Fatto sta che prima arriva il touchdown di Julian Edelman (impietoso il confronto con uno spaesato Wes Welker al ritorno a Foxborough), poi il fumble di Montee Ball ricoperto da Brandon Spikes e il 24 a 14 di Brandon Bolden. Manning subisce un sack e la palla torna a Brady, passaggio da più di 40 yard ancora per Edelman, e la segnatura di Rob Gronkowski. Prima della fine del terzo periodo i Patriots hanno cancellato quasi del tutto lo svantaggio disponendo di un’inerzia incredibile a loro vantaggio, e a completare le cose giunge l’intercetto del 18 da Tennessee, che lancia imprecisamente sul lato sinistro (quello a dargli più fastidio nei movimenti) favorendo l’intervento della difesa di casa. Ancora Gronkowski ed Edelman, i Patriots superano i Broncos dopo una delle più grandi imprese di questa stagione. Ma c’è ancora tutto un quarto da giocare, e davanti si ha un eroe che non è da meno rispetto a quello che ha appena compiuto una rimonta insperata.

7:37 da giocare, palla in mano ai Broncos sulle loro 20. Un touchdown da recuperare. A salvare gli uomini di Del Rio ci sono i lanci di Manning e due chiamate arbitrali che salvano un intercetto e un terzo down. Demariyus Thomas e Tamme portano avanti la palla su un pericolossimo secondo e venti, poi la penalità di Rob Ninkovich per pass interference piazza la palla sulle 11 dei padroni di casa (ci sentiamo di dire, come fatto le settimane scorse, che le due penalità ci stanno). Quando Manning trova ancora Thomas per il 31 a 31 la folla del Gillette si ritrova a pensare alla grande occasione buttata, piuttosto che a quanto di buono fatto fino allora. I Broncos non esultano nemmeno, sono in modalità esame di coscienza da ormai un quarto abbondante di gioco.

Ma un po’ come successe a Troia, si sa che le battaglie non possono finire in pareggio. E anche se questa lo meriterebbe, c’è chi la pensa in modo contrario. Welker lascia cadere un paio di passaggi facili, gli arbitri non fischiano un pass interference alla difesa ospite e sembra che il destino debba decidere quale dei due eroi vincerà lanciando in aria una moneta. Il punt di New England è spinto dal vento e lo stesso Welker, incaricato di ritornarlo, segnala di lasciar cadere il pallone con colpevolissimo ritardo. Tony Carter taglia il campo tra palla e il numero 83 grande ex dell’incontro, e la tocca. Quando essa cade per terra, sono le maglie blu dei Pats a coprirla per prime. E’ la fine, almeno per il momento.

Julian Edelman, Shaun Phillips, Mike Adams
Julian Edelman

Eh sì, perché il Manning contro Brady potrebbe riproporsi tra un paio di mesi, quando le partite conteranno davvero. I Patriots sono 8-3 e hanno la seconda testa di serie in AFC e, complice la sconfitta di Kansas City nel pomeriggio, i Broncos detengono ancora la prima.
Il gelo ci sarà, siamo certi, ma il vento forse no. Rimarranno le genialità di Belichick (perfetto nelle scelte non tattiche come la scelta del campo) e la corsa di Knowshown Moreno (224 yarde su 37 portate), rimarrà Aqib Talib che offuscherà Thomas per gran parte della serata, e ci saranno i tight end di Denver. Ci saranno le terze linee della o-line di New England a cercare di contenere Von Miller e Kevin Vickerson.
Tornerà, per la quindicesima volta, lo scontro tra i due giocatori più famosi di una generazione che va a esaurirsi. E se per l’ennesima volta in questo Sunday Night Tom Brady ha fatto la parte di Achille, chissà che Peyton Manning, sulle sue caviglie fasciate e con il suo braccio non più potente come una volta, possa dare ancora vita a una interpretazione di Ettore strappalacrime, o addirittura vincente. Tanto, come abbiamo visto, non decidono solo loro chi vince la guerra e chi la perde.

Ricapitolando: i Broncos del primo quarto sono spaventosi, ma sono stati traditi dall’agiatezza della condizione in classifica dopo la sconfitta dei Chiefs e dal vantaggio abissale che hanno fatto commettere loro una serie pazzesca di errori (tre fumble e un intercetto durante la rimonta subita). Ora si trovano nella non idilliaca situazione di dover vincere in Missouri settimana ventura. I Patriots continuano la loro stagione al di sopra delle proprie possibilità e che li vede protagonisti di una campagna vincente oltre ogni ragionevole aspettativa, che certo non si fermerà nella morbidissima schedule da qui alla fine della regular season.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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